Campane del Convento di San Martino in Trevi (PG) (01) v.374
Plenum festivo per l’Angelus domenicale (dura 2 minuti).
Concerto di 3 campane a slancio, probabilmente fuse da Giustiniani di Foligno ed elettrificate dalla OES Brevetti Scarselli:
I: Do#4 calante
II: Re4
III: Fa#4
Finora a Trevi avevo ripreso soltanto il din don allegrezza festivo del duomo di Sant’Emiliano nel v.048, girato diversi anni fa, perché in questo grazioso borgo non avevo trovato altre campane elettrificate che potessero suonare a distesa, e così mi sono sempre riversato nelle frazioni dove ormai ho ripreso quasi tutto. Mi incuriosiva però questa graziosa chiesetta il cui campanile è visibile dal parco giochi, e proseguendo la strada si va verso un punto panoramico dove è possibile osservare la piana umbra, e dietro ad essa c’è la piccola stradina che conduce alla facciata del convento. Non sapevo mai a che ora suonassero le campane perché sul sito della diocesi non trovavo alcun orario. Successivamente ho scoperto che il parroco è lo stesso di Matigge, e mi ha detto che la messa domenicale era alle 8:00. Troppo presto per andarci, e sicuramente non avrebbero fatto una suonata di rilievo. Ma grazie ad un mio amico campanaro umbro, the drummer, ho scoperto che questa chiesa è stata riaperta solo l’anno scorso per i restauri del terremoto, e che soprattutto a mezzogiorno non facevano il 3-4-5-1 ma una bella distesa. Arrivato sul posto vedo solo 3 campane e angoli di ripresa molto limitati, così ho scelto quello frontale, anche se le stesse non si vedono molto poiché sono collocate parecchio in basso, però non c’era nessun’altra posizione migliore. Così intorno a mezzogiorno rimango stupito di sentire in sottofondo diverse campane… E vorrei proprio sapere da dove provengono… Di sicuro la delusione più grossa è che al duomo non ha suonato nulla… Pazienza. Dopo circa 3-4 sec. che si avvia uno scampanio a mo’ di rinterzo simulato che si sente in sottofondo, ecco che partono tutte e 3 le campane… Un plenum! Pensavo suonassero solo le 2 piccole, ma a quanto pare hanno programmato anche il campanone. Non sono campane malvage, l’accordo è un po’ strano, e ricorda Rigali di Gualdo Tadino, ma rispetto a quest’ultime San Martino sono decisamente migliori. Potete ben notare che l’impianto è stato restaurato da poco, a causa di un fresco e fitto cavo d’acciaio sulla grossa, oltreché alla riverniciatura dei ceppi, e a quanto ho visto, anche dei battagli. Posso dire però che l'elettrificazione sembrerebbe abbastanza vecchia, e considerato che i motori MS-16 sono a catena e non ad accoppiamento diretto, come al vicino duomo, mi viene da pensare che le stesse campane siano state motorizzate negli anni ’90, prima del terremoto. Sicuramente il video è caratteristico anche per la pace e serenità di questi luoghi, con tutte queste campane in sottofondo… Peccato solo per il rumoroso sottofondo di un aereo, ma tanto qualcosa me doveva capitare, no? Sfigato come sono.. XD
Prima del plenum ho fatto una ripresa alla facciata dove si riesce a scorgere la guglia del campanile, dopodiché inquadro Trevi, con la sua Torre Civica e il suo duomo, e anche la bellissima Valle Umbra, per poi spostarmi sul campanile del convento, che a vedersi è praticamente identico a S.Pietro in S.Eraclio di Foligno; quindi una zoomata sulle stesse campane. Infine un altro primo piano sulla chiesa dal parco giochi, dove tento in tutti i modi di far vedere per intero le campane, ma la videocamera sfoca leggermente. Non ho potuto fare riprese all’interno della chiesa in quanto chiusa, ma non credo che avrei ottenuto il permesso, visto che su tutte le chiese di Trevi e frazioni hanno messo una specie di norma che vieta qualsiasi foto o filmato all’interno.
Questo è tutto, per il momento. A Natale non so cosa farò, visto che canto con la corale sia la Notte che la mattina. Avrei in mente una cosuccia ma non vi prometto niente, dipende dal tempo.
In the name of the aperitif - Italian priest offers parishioners PROSECCO at Sunday Mass
Taking into account the effects of Italy’s renowned summer heat, a priest at San Martino church in the small Umbrian town of Trignano tapped into the other side of the country’s traditional culture, wetting his parishioners' whistle with free prosecco at Sunday Mass.
Video ID: 20170709 018
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Montelabate abbandonata...
Il Monastero di S. Maria di Valdiponte in Corbiniano (Il nome di Montelabbate, con cui si designa oggi la nostra abbazia, le è stato dato in tempi relativamente recenti), situato nella campagna di Perugia, ricorda i più remoti tempi dell'Ordine monastico. Il più antico documento è una bolla del 969 che concede ad un tale abate Pietro (essendo ignoti gli altri che lo precedettero, sebbene non vi sia dubbio che siano esistiti) l'assoluta indipendenza dal vescovo di Perugia, con l'obbligo però di restaurarlo sia sotto il profilo materiale che morale. Infatti Nel secolo undecimo si parla di esso come già da molto tempo esistente, avendone Giovanni XIX sommo Pontefice ordinata la restaurazione, nel 1030 [...].
[...] Trasmondo nell'anno 1267 fa gettare le fondamenta ad un solido ed elevato Nolario, che portò al suo compimento nel 1269, e nel 1272 vi fece collocare le Campane fuse da un tal Maestro Pietro (Magistro Petro Campanario pro Campanis che fece altre due Campanelle, delle quali probabilmente ne esiste ancora una [...] e porta a rilievo sull'orlo l'iscrizione senza data, né nome - Verum edicimus, gratias Deo referamus -. Questa torre fu però allora di un terzo più alta, che non sia al presente, essendosi più tardi, per ragioni di statica, creduto opportuno di ribassarla.
[...] Fece Pierdonato risarcire le mura del Monastero, fortificandole con speroni, nel 1568 e 69, servendosi dell'opera del Monaco D. Pierlorenzo Berardi. Fece porre nel 1579 al Campanile un Orologio di Ferro fabbricato da Giovanni Martino Gricci da Fossato. [...]
* * *
In questo riassunto descrittivo abbiamo riportato soltanto notizie generiche e riguardanti il campanile e le campane.
Nel video è stato scelto volutamente di trascurare l'abbazia vera e propria, la cui storia sarebbe molto complessa e degna di particolari attenzioni. Fortunatamente, negli ultimi anni è stata ben restaurata e riaperta ad eventi culturali pubblici nel periodo estivo.
Al contrario, volge in un indecoroso silenzio l'antica chiesa succursale di Santa Maria in Vigna Grande a cui si riferiscono le struggenti immagini del video.
In riferimento ad essa si riportano i seguenti documenti storici:
A pochi passi dal Monastero è la Chiesa detta di S. Maria in Vinea Magna. [...] Di quest'ultima non troviamo menzione prima del 1583, in cui è scritto che l'abate commendatario, cardinale Pierdonato Cesi, la restaurò e accomodolla a compimento delle funzioni sacre, sia dalla confraternita, che di parte delle parrocchiali, affinché non turbassero la quiete solenne della chiesa monastica, senza però togliere alla chiesa madre né il battistero, né la confraternita per non diminuirne il culto. A questo cardinale si riconosce il collocamento di un orologio nel campanile. Nel 1578, a' dì 19 Ottobre, fece, col restauro della Chiesa, anche costruire la Casa per il Parroco [...]
[...] col ritorno dei monaci nel 1750 la chiesa abbaziale fu restituita al culto e riportatavi la sede parrocchiale, rimanendo la chiesa di S. M. di Vigna Grande come succursale per taluni uffici quali suffragi pei defunti, seppellimenti, ecc. Più tardi, cacciati nuovamente i monaci per l'abolizione napoleonica degli ordini religiosi del 1808, la curia vescovile perugina deputò un sacerdote del clero secolare alla cura delle anime, assegnandogli qual chiesa parrocchiale quella della dell'abbazia stessa [...]; abolite di nuovo le congregazioni religiose dell'Umbria, dovettero i monaci abbandonare ancora una volta il monastero, par tuttavia lasciandovene uno in qualità di parroco con la stessa chiesa e canonica finché nel 1884, venuta in possesso dei nuovi proprietari della tenuta e del monastero la chiesa abbaziale, questa venne chiusa e il servizio parrocchiale trasferito a S. M. di Vigna Grande.
L'attività della suddetta parrocchia è andata sempre più calando per il noto fenomeno di abbandono delle campagne alla volta delle città in espansione, fino a cessare definitivamente nella seconda metà degli ultimi anni '60.
A testimonianza dei suddetti documenti, troviamo le tre campane tutt'ora adagiate nella sommità della torre. La maggiore venne fusa dai fonditori perugini Gregorio Nucci e Lattarini Giovanni il 9 Agosto 1752; la campana mezzana è la più interessante in quanto, fusa nel 1550 dal Crescembeni perugino, porta inciso il nome del cardinale Cesi. [...] Si può da questo argomentare che la chiesa di S. M. di Vigna Grande esisteva anche prima del card. Pierdonato Cesi, se esso ebbe a ristaurarla; ma ignorasi quando fosse costruita di pianta, e soprattutto non c'è alcuna memoria che essa fosse, prima di quegli ultimi anni del XVI secolo, stata mai usata a servizi parrocchiali. [...]
La campana minore risale invece al 1766, opera del perugino Nicolaus Agostini.
Boato nella notte a San Martino, banditi fanno esplodere il Postamat
Il colpo alle 2.30, danni ingentissimi e ufficio chiuso (video di Federico Vecchiatini) .LEGGI L'ARTICOLO
TREVI, correva l'anno...
TREVI, correva l'anno...
Questo video vuole essere un piccolo omaggio ad un meraviglioso evento, quale quello delle SCENE DI VITA MEDIOEVALE. Esse nascono nel 1989 e sono certamente l'evento più suggestivo della manifestazione conosciuta come OTTOBRE TREVANO. Con lo scendere della notte vie , piazzette e angoli nascosti appaiono allo spettatore come per magia, illuminati solamente dalla luce fioca dei lumi. D' improvviso intorno al visitatore si fa avanti un brulicar di genti d'altro tempo, assorte nelle loro attività quotidiane e domestiche: un vero viaggio nel Medioevo umbro! Ogni traccia del presente è occultata, respirando così un'atmosfera storico-ambientale fedele alla circostanza storica.
Omelie don Formenton e Arcivescovo
30° anniversario ordinazione sacerdotale di don Gianfranco Formenton, parroco di S. Martino in Trignano, Spoleto. Omelie don Formenton e Arcivescovo Renato Boccardo.
IL CIBO DELL ANIMA Storie di Clausura di Piero Cannizzaro.mpg
ESTRATTO DAL FILM-DOC
IL CIBO DELL'ANIMA STORIE DI CLAUSURA
di: Piero Cannizzaro
Presentato:
A Londra allo ART & CINEMA ROOM In collaboration with HF Contemporary Art & the Italian Film Festival UK.(2007).
Anteprima romana alla SALA TREVI presentato dai critici Paolo DAgostini, Enrico Magrelli, Silvana Silvestri. (nov. 2007).
A Roma alla CASA DEL CINEMA a conclusione della Rassegna ROMA REALE ROMA PLURALE. Laicità:tutela e garanzie delle diversità(2008) presentato dal critico Enrico Magrelli.
Festival TERTIO MILLENNIUM - Roma Sala Trevi 2008
(Sinossi)
Nonostante si mettano spesso in antagonismo i bisogni corporali con quelli spirituali tra cibo e spiritualità cè un rapporto molto stretto. Basti pensare al pane e al vino nellEucarestia della religione cristiana, all'alimentazione vegetariana di certe religioni orientali, o alluso del digiuno nel Ramadan.
Il cibo come storia e cultura, memoria e gusto, concetto rituale e simbolico, incontro e integrazione, ma anche mezzo per capire meglio l'identità delle diverse culture, lo spaesamento e il disagio nel loro processo di integrazione.
Storie di Clausura è ambientato tra le colline nella provincia di Macerata, in un Convento di clausura delle monache Benedettine.
Come non era mai accaduto prima le suore hanno acconsentito al regista Piero Cannizzaro di raccontare in questo film-doc la loro vita oltre la grata.
Il termine clausura deriva da claustro, chiostro, un luogo recintato , delimitato, dal quale le monache non escono mai ad eccezione di situazioni particolari, o di malattie dei parenti più stretti.
In questo monastero le monache producono tutto ciò di cui hanno bisogno, dal frumento allolio, dagli insaccati agli ortaggi, dalla frutta alle uova, ma non solo. Le Benedettine di Monte S Martino che seguono la Regola di S. Benedetto Ora et Labora si adoperano anche in molte altre occupazioni, dalla pittura, ai ricami degli arredi sacri, attività che vengono scandite dalle pratiche spirituali delle preghiere, dei canti, e dei vespri.
I pasti sono un momento di comunione, ma non nel chiasso, nel chiacchiericcio come avviene comunemente al di fuori, il pranzo è per le monache una liturgia, un rendere lode al Signore perché la preghiera e il cibo sono due strumenti che consentono loro di star bene e di trasmettere un messaggio positivo a chi sta fuori secondo i dettami di S Teresa dAvila Quando il corpo sta bene lanima canta
Alla fine del documentario la madre badessa racconta il perché le sorelle abbiamo acconsentito allunanimità di aprire le porte del loro convento per la realizzazione di questo film documentario.
Roma via Cavour chiesa di S. Francesco di Paola e S. Pietro in Vincoli
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Campane San Cristinziano Martire e chiese minori - San Martino sulla Marrucina (CH)
La chiesa di San Cristinziano è la principale di San Martino. Situata nella piazza centrale del Comune, è la più antica del paese, già censita nel XIII secolo. Rappresentava nell'antichità la chiesa del castello e il suo campanile era anticamente la torre che sorgeva di fianco alla porta di accesso della corte dell’antico oppidum. Dagli abitanti di San Martino viene anche chiamata “chiesa di San Giuseppe” perché al suo interno è esposta la statua di questo santo, patrono del paese. La chiesa ha subito nel corso dei secoli notevoli cambiamenti strutturali che danno all' edificio un aspetto barocco piuttosto che evidenziarne le antichissime origini. Splendide le volte affrescate dall’artista della scuola guardiese Palmerio nel XIX secolo. Si possono ammirare sulle volte un affresco di San Cristinziano, santo dalla storia misteriosa e poco conosciuto, e un altro affresco raffigurante i Santi Sposi ossia lo sposalizio di San Giuseppe con la beata Vergine.
La chiesa possiede un concerto di 7 campane fisse fuse dai Fratelli Mari nel 1949 ad eccezione delle campana quinta fusa dai Marinelli di Agnone nel 1789. Solamente la terza e la quinta sono dotate di elettrificazione a slancio. Per motivi di staticità della torre gran parte delle campane sono fisse. Alle 7 campane collocate sulle finestre della torre se ne aggiunge un' altra appoggiata nella cella campanaria fusa dai Fratelli Mari di Salle nel 1908. Nel video vediamo la suonata feriale (da lunedì a venerdì) per la messa delle 18 con la distesa della campana quinta. La stessa distesa avviene 45-30-15 minuti prima della messa e dura un minuto scarso. Cinque minuti prima della messa viene eseguito un breve scampanìo sulla settima campana. In seguito possiamo vedere l'Angelus serale delle 19 con i 3+4+5+1 rintocchi veloci del campanone di San Cristinziano. Per le informazioni dettagliate su campane e altro e per vedere la suonata prefestiva con la distesa delle 2 campane a slancio andare su questo video
La seconda chiesa, per grandezza, di San Martino è quella della Madonna del Colle. Essa sorge alla fine di via Porta da Capo proprio quando il colle principale del borgo inizia a degradare. Gia’ censita nel XIV secolo, quasi sicuramente il nucleo originale sorgeva sul colle di fronte all'attuale edificio. La chiesa come oggi appare è stata realizzata nel XVIII secolo dalla popolazione di San Martino che ogni domenica si recava al torrente Vesola o nei campi per prender sassi e ciotoli con i quali edificare la costruzione. Nell'edificio è evidente il riutilizzo di molte componenti dell’antica chiesa che sorgeva sul colle di fronte. La chiesa della Madonna del Colle è dedicata a quest’ultima, la cui statua, narra la leggenda, scelse il luogo dove doveva sorgere la sua nuova residenza. Per secoli fino al 1960 e saltuariamente negli ultimi anni, è in questa chiesa che si teneva la cerimonia delle “Torciere”, grandi ceri votivi che ogni contrada del paese doveva donare alla Madonna, facendoli trasportare dalla più bella della contrada “scortata” dai contradaioli e dalla banda.
La chiesa della Madonna del Suffragio sorge proprio ai piedi del colle principale ove sorge San Martino. La salita che porta alla vetta del colle infatti viene anche chiamata dagli abitanti “salita del Suffragio”. La chiesetta è molto piccola ed è stata edificata nel XIX secolo anche se probabilmente ricostruita sui ruderi della chiesa di San Silvestro, censita già nel XIII secolo (la contrada ove sorge la chiesa della Madonna del Suffagio atutt’oggi si chiama San Silvestro). Ogni anno tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre si festeggia la Madonna del Suffragio con canti e balli proprio nei pressi della sua chiesa. A gennaio, in onore di San Antonio, vengono accese di fianco alla chiesa “le farchie”, enormi torce alte 3-4 metri e realizzate con canne intrecciate tra loro. Durante l’accensione delle farchie vengono distribuiti ceci e vino ai presenti.
La chiesa di San Rocco è la più recente tra le chiese presenti a San Martino. Edificata verso la fine del XIX secolo è ben visibile affrontando l’ultimo salita che porta al centro storico. E’ più grande della chiesa della Madonna del Suffragio ed è realizzata con grossi massi di pietra quadrati. Da essa passava l’antica strada Marrucina che permetteva l’accesso a San Martino per chi giungeva da Chieti.
Il finale del video si conclude con una vista panoramica e un' inquadratura sulla vicina città di Guardiagrele.
Si consiglia l'utilizzo delle cuffie per un ascolto più accurato.
Produzione di ReporterAG - Gabriele Benvenuto.
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Madonne d'Abruzzo in mostra nel monastero di Ocre
Lanciano, servizio Tgmax 22 luglio 2013. Mostre: da oggi e fino al 30 settembre sarà visitabile, a L'Aquila, la mostra La sapienza risplende. Madonne d'Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento. La mostra itinerante ha già riscosso un notevole successo di critica e pubblico con 100 mila visitatori.
Baroque Art - 1 Italy: Architecture
First video about the Baroque Art serie. Any doubt? Send me a message.
Historia del Arte:
Land of the Art:
Italian baroque will develop mainly in Rome. The power of the popes is still very strong. At XVIII begins the rococo decoration.
Urbanism
Open city, the walls are broken. Harmonic plant. The city is an artwork. Piazzas.
Piazza del Campidoglio.
Piazza del Popolo.
Piazza Navona.
Piazza San Pietro.
Fountains. Acqua Felice. Acqua Paola. Barcaccia. Trevi.
Architecture
Curved lines are the most abundant. Mainly facades of two bodies with superimposed columns at roman style. Use of frontones and volutes, and a dome is also usual. Light effects. Chiaroscuro.
Il Gesù, by Vignola, is the very first example of baroque architecture, mainly because the interior, completely decorated with paintings. Plant of one nave.
Domenico Fontana
Palazzo del Laterano
Santa Maria Maggiore
Royal Palace of Naples
Carlo Maderno
Facade of San Pietro: very horizontal facade, so you can see the dome by Michelangelo. Giant order. Chiaroscuro by the columns.
Santa Sussana
Sant’Andrea della Valle
Santa Maria della Vittoria
Palazzo Barberini: it was made by various artists. Maderno made the wall and the garden. Borromini made the spiral stair and Bernini made a facade.
Gian Lorenzo Bernini
Baldacchino di San Pietro: solomonic columns. Figures of angels and children. Earth crowned by a cross in the upper part. It means the celestial Jerusalem in the Rome of the popes. Shield of the Barberini.
Santa Bibiana
Castelgandolfo: greek cross, dome.
Santa Maria Assunta (Ariccia): circular plant, dome, chapels.
Palazzo Montecitorio
Palazzo Chigi-Odescalchi
Louvre Projects: he made three projects when Louis XIV invited him to France, but at the end none is made.
Sant’Andrea al Quirinale: curved facade and wall. Giant pilasters. Dome.
Piazza San Pietro: colonnades, two fountains and obelisk. The piazza is hugging the visitor. You can see the blessed loggia (where the pope is talking to the people) from any side.
Scala Regia
Il Borromini
Palazzo Spada
San Carlo alle Quattro Fontane: complex central plant. Dome similar to honeycomb. Giant columns. Cloister is octogonal.
Sant'Ivo alla Sapienza: courtyard with colonnade and arches. Central plant. Regular stellate hexagon. Dome with a spiral and a cross.
Archibasilica Laterana: there are sculptures of the 12 apostles.
Sant'Agnese in Agone: in Piazza Navona, curved facade, verticality, towers.
San Andrea delle Fratte: tower.
Propaganda Fide
Oratorio dei Filippini: made of brick. Luminic contrasts.
Palazzo Falconieri
Pietro da Cortona
Villa del Pigneto
Santi Luca e Martina: greek cross plant.
Santa Maria della Pace: curved facade.
Santa Maria in Via Lata
San Carlo al Corso
Carlo Rainaldi
Santa Maria in Campitelli
Piazza del Popolo Churches: twin churches.
Santa Maria Maggiore: only the apse and the obelisk.
Martino Longhi
Santi Vincenzo e Anastasio: trios of columns.
Baldassare Longhena
Santa Maria della Salute: central plant, octogonal, great dome.
Guarino Guarini
Cappella della Sacra Sindone: made with black marble, nerves imitating the basketry.
Palazzo Carignano: wavy facade. Brick.
Còsimo Fanzaga
Cartuja of San Martin
Filippo Juvara
Superga
Venaria
Palazzo Madama
La Granja (Segovia)
Royal Palace of Madrid
Luigi Vanvitelli
Santa Maria degli Angeli
Royal Palace of Caserta
Giorgio Massari
Palazzo Grassi-Stucky
Ruggieri
San Firenze
Francesco Dotti
Santuario della Madonna di San Luca
Alessandro Specchi and Francesco de Sanctis made the Scalinata della Trinità dei Monti
Music: Spring by Antonio Vivaldi
Photos taken in Google images.
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Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio ( roma ) Sony action cam
Era annoverata nel secolo XIV fra quelle della prima partita ed avea un sacerdote ed un chierico. Dalla vicinanza della piazza e regione del Trivio prese la denominazione che tuttora mantiene. Era solamente conosciuta da principio col nome di s. Anastasio, al quale fu più tardi aggiunto l' altro di s. Vincenzo. è ricordata anche nel catalogo del Camerario fra quelle ammesse a ricevere il presbiterio. Paolo V la concedette nel 1612 ai frati di s. Girolamo che possedevano la chiesa a Monte Cavallo prima dedicata al ss. Salvatore e quindi a s. Girolamo, e la quale fu gettata a terra coll' annesso convento. Quei frati, che erano stati istituiti da Carlo Romano conte di Monte Granello, furono soppressi da Clemente IX l' anno 1668 ai 14 di dicembre. Allora la chiesa di s. Anastasio passò ai chierici minori di s. Lorenzo in Lucina; ai quale subentrarono poscia i pp. Crociferi che, soppressi ala lor volta, dtro il luogo ai pp. Ministri deginfermi che tuttora la posseggono. Questa parrocchia comprendendo il palazzo pontificio d Quirinale, ebbe perciò il nome di Parrocchia Pontificia, titolo però tolto da Leone XII. Clemente XII accordò l' indulgenza pel giorno dei Morti ai soli parrocchiani. Qui pure è sepolto il mio avo materno Vincenzo Poggioli, tipografo assai rinomato che stampò segretamente la scomunica lanciata da Pio VII contro Napoleone I.
Nella chiesa antica ebbero sepoltura le famiglie dei Capoccia, dei Paluzzo, dei Roscio e dei Montanaro. Fu riedificata dalle fondamenta per opera del card. Giulio Mazzarini che nel 1650 fecevi costruire la facciata costruiti disegni di Martino Longhi il giovane, il quale vi pose tante colonne che giustamente fu soprannominata dal volgo il canneto di Martino Longhi
Suor Maria Milena
vocazione.org Suor Maria Milena Russo racconta la sua vocazione a la vita religiosa e la clausura.
Sagra della fojata e dell’attorta 2017 a Sellano, anticipazione [UMBRIA NEWS]
Una è salata, l’altra dolce, stiamo parlando della fojata e dell’attorta due piatti dell’antica tradizione culinaria umbra che saranno protagonisti assoluti della sagra a loro dedicata. Giunta alla sua quindicesima edizione, la Sagra della Fojata e dell’attorta, animerà anche quest’anno, da martedì 8 a lunedì 14 agosto, il piccolo borgo di Sellano nel cuore della Valnerina.
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Regione Umbria, apertura straordinaria di Palazzo Donini con Vittorio Sgarbi [UMBRIA NEWS]
Un evento speciale ha chiuso il 2014 a Perugia: l'apertura straordinaria di Palazzo Donini, sede della Presidenza della Giunta regionale dell'Umbria. Un evento che ha consentito ai visitatori di conoscere la storia, le modalità di restauro, il valore culturale, architettonico ed artistico di uno degli edifici più importanti e prestigiosi della città. Le visite su prenotazione sono state precedute da una conferenza storico artistica di presentazione del Palazzo a cui ha partecipato il critico d'arte Vittorio Sgarbi - See more at:
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Tetti di Roma, San Pietro Vaticano e Castel Sant'Angelo
...in un bel sabato di ottobre...
Campane dei frati di Dongo a festa madonna delle lacrime
3 Campane in la3 campanone Comolli 1687 rifusa da Capanni 1959 piccola Pruneri 1845 rifusa da Capanni 1959. suonata a cordette per la festa patronaale del convento suono io,
IL CIBO DELL ANIMA Storie Valdesi di Piero Cannizzaro.mpg
ESTRATTO DAL FILM-DOC IL CIBO DELL'ANIMA STORIE VALDESI. parte 2
(Storie Valdesi, Storie di Clausura, Storie di Osho)
di
Piero Cannizzaro
Storie Valdesi
La storia si svolge come un vero e proprio viaggio nel territorio valdese della Val Pellice (Torino) con personaggi tipici di questa antica cultura, come un pastore donna o Walter Eynard che della cucina valdese ha fatto il simbolo del suo ristorante Flipot a Torre Pellice. Ma anche un produttore di carni e formaggi e una ragazza che raccoglie le erbe tipiche della valle . Tutti hanno in comune il fatto di identificare il gusto, i sapori, gli odori del loro territorio allidentità religiosa Valdese. Lalimentazione tradizionale delle comunità riflette il gusto tipico dei paesi del nord (Inghilterra, Olanda, Francia etc). Una cucina profondamente legata alla storia e allambiente che si richiama a situazioni e storie profondamente legate al passaggio di vari popoli e che da questi ha attinto numerose esperienze culinarie.
Storie di Clausura
Storie di Clausura è ambientato tra le colline nella provincia di Macerata, in un convento di clausura delle monache benedettine. In questo monastero le monache producono tutto ciò di cui hanno bisogno, dal frumento allolio, dagli insaccati agli ortaggi, dalla frutta alle uova, ma non solo. Le benedettine di Monte San Martino che seguono la Regola di S. Benedetto Ora et labora si adoperano anche in molte altre occupazioni, dalla pittura, ai ricami degli arredi sacri, attività che vengono scandite dalle pratiche spirituali delle preghiere, dei canti, e dei vespri. Il pranzo è per le monache una liturgia, un rendere lode al Signore perché la preghiera e il cibo sono due strumenti che consentono loro di star bene e di trasmettere un messaggio positivo, secondo il dettame di S Teresa dAvila quando il corpo sta bene lanima canta.
Storie di Osho
Nella Comunità di Osho a Miasto, in provincia di Siena, si mangia vegetariano. Questa non è unimposizione di ordine ideologico, ma una scelta che aiuta a raggiungere la leggerezza necessaria alla meditazione. Nei gruppi di crescita spirituale di questa comunità il cibo e tutti quei gesti che accompagnano il rito del mangiare spesso vengono usati come pratica di meditazione e di consapevolezza.
La filosofia di Osho è una sintesi delle culture orientale ed occidentale in cui la meditazione orientale e la terapia occidentale si fondono nei loro aspetti più significativi: quello più sociale, conviviale, di celebrazione e quello fatto di interiorità, di silenzio meditativo, dellessere con se stessi che rendono la meditazione accessibile al mondo occidentale.
Regia: Pietro Cannizzaro; fotografia; Vasile Caplescu, P. Cannizzaro; musiche: Lamberto Macchi, Antonio Arena e tradizionali; montaggio: Juan Antequera Dusatti; origine: Italia; produzione: Emme Audiovisivi - Claudio Merli;
durata: 79'
segnaliamo che su internet potete trovare un'intervista a Piero Cannizzaro
Il Cibo dell'anima
anothertv.net
IL CIBO DELL'ANIMA su YOU TUBE recensione TG2 CULTURA
Presentato:
A Londra allo ART & CINEMA ROOM In collaboration with HF Contemporary Art & the Italian Film Festival UK.(2007).
Anteprima romana alla SALA TREVI presentato dai critici Paolo DAgostini, Enrico Magrelli, Silvana Silvestri. (nov. 2007).
A Roma alla CASA DEL CINEMA a conclusione della Rassegna ROMA REALE ROMA PLURALE. Laicità:tutela e garanzie delle diversità(2008) presentato dal critico Enrico Magrelli.
MENZIONE SPECIALE
FOOD IN FILM FESTIVAL 2007
Il cibo dellanima di Piero Cannizzaro, per la capacità di ancorare ad uno spazio storico concreto riflessioni di portata più ampia, con interessanti spaccati di dialogo interculturale ed interreligioso (i cuochi arabo-islamici e arabo-cristiani dei ristoranti ebraici del ghetto).
MONTELLA - Festa del S.S. Salvatore (6 agosto 2018)
clip EX LIBRIS GVM