Places to see in ( Sardinia - Italy ) Isolotto Faraglione del Pan di Zucchero
Places to see in ( Sardinia - Italy ) Isolotto Faraglione del Pan di Zucchero
Pan di Zucchero , original name in Sardinian Concali su Terràinu , is a faraglione that rises from the sea not far from the coast, near Masua , a hamlet of Iglesias , in the south-western part of Sardinia. It has an area of 0.03 km², and with a height of 133 meters , it is the highest cliff in the Mediterranean.
It is made of Cambric limestone and originated from the action of sea erosion which determined its isolation from the mainland. On the rocky coast, a few hundred meters to the east, there is the outlet of the fascinating Porto Flavia mining site .
It derives its nickname from its resemblance to the Pão de Açúcar , the hill located in Rio de Janeiro , Brazil , on a peninsula extending from one end of the Guanabara Bay into the Atlantic Ocean with a height of 396 m above sea level.
( Sardinia - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Sardinia . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Sardinia - Italy
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Il faraglione più alto d'Europa-Pan di Zucchero-(The highest rock in Europe)
Song: EDITOR DI YOUTOBE CREATOR STUDIO
RACCOLTA AUDIO:
Nella suggestiva cornice scenografica dell’insenatura di Masua, lungo la costa iglesiente spunta un’enorme zolla zuccherosa sospesa in mezzo al mare, è uno dei monumenti naturali più imponenti della Sardegna.Contemplare al tramonto l’imponente roccia di Pan di Zucchero accresce la meraviglia della luce solare che, in tutte le tonalità del giallo e dell’arancio, si irradia dalla sagoma calcarea. Potrai raggiungere il monumento naturale simbolo di Masua, frazione costiera di Iglesias, in gommone o barca, ma non è impresa semplicissima. Mentre gli appassionati di climbing, con attrezzatura e supporto di personale specializzato, possono scalare la cima, alta 133 metri. Dall’alto si dominano gli altri scogli vicini di s’Agusteri e del Morto e la falesia di punta de Is Cicalas.
L’isolotto di Pan di Zucchero, che deve il suo nome alla somiglianza con il Pão de Açúcardi di Rio de Janeiro, è caratterizzato da un colore chiaro e dalla superficie a gradini piatti. All’interno è traforato da due grandi archi che creano fenomeni carsici con gallerie, una delle quali potrai attraversare su piccole imbarcazioni. Di fronte vedrai la falesia di Porto Flavia, dove si apre il tunnel di una suggestiva miniera del Novecento scolpita nella scogliera. Da qui i minerali venivano direttamente caricati sulle navi mercantili. Ai piedi della miniera ecco la grotta del Soffione, così chiamata per l’effetto generato dalle onde del mare che si insinuano nella sua cavità e vengono ‘rimbalzate’ con grossi spruzzi.
Nella bellissima insenatura di Masua di fronte ai faraglioni, c’è una spiaggia ampia e dotata di tutti i servizi, anche per escursionismo in barca e trekking. Il suo fondo è sabbia mista a ghiaia e scogli sparsi, specie in prossimità del mare.Vicino al piccolo borgo di Masua, troviamo una spiaggia molto apprezzata dagli abitanti della zona e da tanti turisti, la spiaggia di Portu Cauli, sita nel comune di Iglesias.E' una spiaggia caratterizzata da sabbia bianca e fine con la presenza di grandi rocce in alcune parti dell'arenile. Si affaccia in un bellissimo mare cristallino policromatico tra il verde e l'azzurro, con la presenza di scogli nelle due estremità della spiaggia. Mediamente frequentata nei mesi estivi ed abbastanza riparata dal vento. Assenti le posidonie. A nord della spiaggia, troviamo l'altra famosa spiaggia di Masua, chiamata anche Il Molo, mentre quasi di fronte, si può ammirare il bellissimo faraglione Pan di Zucchero.Come arrivare alla spiaggia Porto Cauli di Masua:
da Iglesias, procedere sulla strada statale 126 e prendere l'uscita per Nebida. Procedere sempre dritti sino a incontrare il piccolo abitato di Masua. Procedere in direzione della spiaggia, costeggiando gli impianti della miniera.
Servizi della spiaggia Porto Cauli di Masua:
presente un punto ristoro sulla spiaggia, possibilità di noleggiare ombrelloni, lettini, canoe ed altre attrezzature da spiaggia.
Pan di Zucchero (Masua - Iglesias, Sardinia)
Il fascino di questo isolotto è difficile da descrive, è fatto di tanti aspetti ed è quasi un sentimento incontrollabile che ti porta a subirne l’attrazione senza poter resistere, sia che lo si veda per la prima volta e sia per chi lo rivede per l’ennesima.
Tutto di questo fazzoletto di terra è in grado di attrarre l’attenzione. Come ad esempio il nome “Pan di Zucchero”, giusto per dirne uno, prende e trae le origini da una qualche somiglianza col Pão de Açúcar, il colle roccioso che caratterizza il panorama di Rio de Janeiro, in Brasile, ma il nome originario in sardo è Concali su Terràinu.
Su queste pareti non mancavano di certo le vie da salire, infatti sono presenti quattro itinerari in stile multipitch, tre dei quali interamente attrezzati a fittoni resinati con soste a tre punti e materiale inox 316L, tutte sul lato a sud, mentre una quarta in stile trad (tutta da proteggere, forse qualche chiodo e qualche cordino ormai marcio e inutilizzabile in loco) si trova sul lato nord. Inoltre sparsi qua e là si possono trovare diversi monotiri, alcuni dei quali risalenti agli anni ’90 (chiodati da Manolo in occasione di un servizio fotografico per la rivista No Limit), molti di questi oggi impraticabili e bisognosi di una radicale richiodatura [continua...]
Estratto dall'articolo Una nuova linea nel Pan di Zucchero - La prima in questo stile..., cliccare qui sotto per leggere tutto:
I Sirboni Pan di Zucchero Via Ferrata Sentiero dei Minatori
In una favolosa costa caratterizzata da pareti precipiti e mare blu cobalto, all'improvviso si erge fiero un faraglione isolato. Ci troviamo nella costa Sud-Ovest della Sardegna e stiamo parlando di Concali su Terrainu, più noto come Pan di Zucchero per via della somiglianza con un colle situato vicino a Rio de Janeiro. Si trova propio di fronte a Masua ed è uno dei monumeti naturali della Sardegna. Si tratta di un meraviglioso isolotto che svetta a 133 m con pareti che sembrano tagliate col coltello. A prima vista inespugnabile, offre invece delle vie di arrampicata e una via ferrata che permette di raggiungere la sommità in maniera relativamente facile. Si chiama Sentiero dei Minatori (ricalca l'antico percorso dei minatori) ed è una via ferrata di ottima fattura recentemente realizzata da Vertical Sulcis (grazie Andrea Puddu) che ha curato anche i dettagli rendendo le cose più facili con tanto di cartelli indicatori e libro di via.
La salita da fare con tutta calma per godere dei panorami richiede circa 40 minuti (chiaramente a seconda del numero di partecipanti varia). Una volta sulla sommità è consigliabile percorrere tutto il periplo per vedere con una vista letterlamente aerea (o gabbianesca...) tutti i dintorni.
E' tutto veramente bello e non delude neanche i più esigenti.
Infatti la via ferrata è il mezzo che consente di salire, non lo scopo della giornata.
Per la discesa si può scegliere di fare una calata di circa 45 m. in una sorta di fenditura nella roccia. Ci si avvicina all'armo con un breve tratto attrezzato con cavi poi ci si cala in una sorta di stretta fenditura nella roccia con finale nel vuoto e atterraggio direttamente nel gommone ....se non si sbaglia
SARDEGNA MARE-MASUA
LUOGO:MASUA-NEBIDA (CI)
INFO TURISTI:
Simile ad un'enorme zolla zuccherosa sospesa in mezzo al mare, l'isola Pan di Zucchero crea la suggestiva cornice scenografica ammirabile dalla spiaggia omonima nell'insenatura di Masua, situata lungo la costa iglesiente. Un faraglione calcareo, alto 133 m, caratterizzato da un colore chiaro e dalla superficie a gradini piatti che si estende per 3,72 ettari, nelle pareti sud e a nord traforato da due grandi archi all'interno che creano fenomeni carsici con gallerie praticabili anche in barca. L’isola si è formata in seguito all’erosione e allontanamento della terraferma di Punta Is Cicalas. Nei pressi, osservando il monumento dalla costa dell’isola maggiore, si vede la falesia di Porto Flavia, dove si apre una galleria della miniera omonima, dalla quale il minerale veniva direttamente imbarcato. Tutt’intorno le falesie si ergono per 100-160 m.
Come arrivare
Per raggiungere l'isola di Pan di Zucchero è necessario percorrere la strada provinciale 83 fino a Masua.
Informazioni
A Cala Masua è possibile attrezzarsi per diportismo ed escursionismo. Da quest’insenatura infatti, si può convenientemente accedere via mare all’isolotto, che dista circa 2.500 m, mentre impervio è il tratto di costa ad esso più vicina, ad appena 300 m.
INFO MUSICA IMMAGINI:
ARTISTA-Enya
CANZONE-OrinocoFlow
Laveria Lamarmora -Nebida-Sardegna-
SONG:EDITOR YOUTOBE CREATOR STUDIO
RACCOLTA AUDIO:
La Laveria La Marmora è uno dei complessi minerari più interessanti della Sardegna.
Sorge a breve distanza dall’abitato di Nebida e incuriosisce perché questo edificio che un tempo accoglieva le cernitrici intente a selezionare i minerali estratti e a “lavarli”, appare isolata sul declivio di una montagna che si affaccia sul mare.
In questo contesto paesaggistico di grande patos, la laveria, come un gioiello, appare incastonata in una zona incontaminata ed è interessante dal punto di vista ambientale, geologico e naturalistico. Per queste caratteristiche il luogo è meta delle visite di studiosi e turisti provenienti da ogni angolo del mondo.
La laveria era collegata con i sottostanti forni che lambiscono un mare cristallino. Sorge accanto ai forni di calcinazione, al magazzino dei minerali e delle merci, al vecchio pontile d’attracco per le navi-bilancelle. L’intero complesso cadde in disuso nella metà degli anni 30.
I suoi edifici sono immersi in un contesto geologico unico: il paesaggio è variopinto per l’alternanza dei colori delle rocce che variano dal giallo delle dolomie al viola scuro delle puddinghe, dal bianco dei calcari degli isolotti S’Agusteri, Il morto, Pan di Zucchero: monumenti naturali che si ergono dal mare e contrastano con il cielo soprastante.La sua laveria in mattoni e pietra a vista si affaccia sulla costa di Masua, con scorci suggestivi, tra cui spicca lo scoglio di Pan di Zucchero, che ammirerai da una passeggiata panoramica. Del complesso della vecchia miniera piombo-zincifera di Nebida, frazione di Iglesias, da cui dista 15 chilometri, restano oggi, oltre alla maestosa laveria sul mare, la palazzina degli uffici tecnici e amministrativi e il piccolo villaggio minerario. È uno dei luoghi più interessanti di archeologia industriale dell’intera Isola, parte integrante del parco geominerario della Sardegna, patrimonio riconosciuto dall’Unesco. Ci arriverai costeggiando la spiaggia di Fontanamare.
I primi rilevanti lavori di ingegneria mineraria risalgono alla seconda metà del XIX secolo, contemporaneamente alle miniere del Salto Gessa di Buggerru. Il villaggio minerario di Nebida iniziò allora a svilupparsi attorno a piazza, circolo dei lavoratori, infermeria, edifici amministrativi e chiesa. Il centro ospitava nel 1910 tremila persone, dei quali un terzo impiegati nella miniera, oggi conta circa cento abitanti, quasi un villaggio fantasma. Gli estesi cantieri di lavoro sono arrampicati sulla montagna. Lo stile di costruzione è neomedioevale, tipico dei siti minerari, come mostrano la cornice a dentelli degli uffici amministrativi e le finestre ad arco acuto. Affacciato sul mare, c’è la spettacolare laveria Lamarmora, realizzata nel 1897, che trattava piombo e zinco. La struttura è costituita da quattro volumi sovrapposti e degradanti verso la costa, percorsi da archi. Ai lati due forni e due ciminiere. All’interno stavano impianti di separazione e classificazione dei minerali, ambienti per il loro stoccaggio, macchina a vapore e sala forni. Nella parte più bassa, un deposito e un porticciolo per le barche da trasporto. Il pavimento è in cotto e la copertura, oggi perduta, in legno. La miniera conobbe un lungo periodo florido nella prima metà del XX secolo, interrotto soltanto dalle due guerre mondiali, con punta massima negli anni Trenta. Decadde con la grande crisi estrattiva degli anni Settanta e Nebida si spopolò.Uno dei più significativi esempi di archeologia industriale, in un paesaggio costellato da pozzi estrattivi e gallerie, laverie e pontili, edifici e case dei minatori, si trova nell’Iglesiente, nell’estremo sud-ovest della Sardegna.
Places to see in ( Sardinia - Italy ) Iglesias
Places to see in ( Sardinia - Italy ) Iglesias
Iglesias is a comune and city in the province of South Sardinia in Italy. It was co-capital of the province of Carbonia-Iglesias with Carbonia, and the province's second-largest community. Under Spanish control Iglesias was one of the most important royal cities on Sardinia, and it is the seat of the Roman Catholic Diocese of Iglesias. At an elevation of 190 metres (620 ft) in the hills of southwestern Sardinia, it was the centre of a mining district from which lead, zinc, and silver were extracted. Iglesias was also a centre for the distillation of sulfuric acid.
In 1720, after almost 400 years of Aragonese-Spanish rule, the city passed with the rest of Sardinia to the House of Savoy. Since the mid-19th century, thanks to the reopening of nearby mines, Iglesias has experienced a period of economic, social and cultural renewal. Many miners, workers and technicians from elsewhere on Sardinia and northern Italy settled in the city, whose population increased from 5,000–6,000 during the 1850s to about 20,000 in the early 20th century. After the Second World War the Sardinian mining sector was in crisis, the effects of which involved the Iglesiente's mines and the town of Iglesias.
Iglesias' economy has waxed and waned because it has been largely focused on mineral resources. During the 21st century, with little surviving mining activity, the town has tried to emphasise medieval tourism with a medieval parade, a tournament of archers and a living game of chess.
The Castle of Salvaterra was probably built as part of urbanization after 1258 under Ugolino della Gheradesca. It was designed as a bulwark from which to survey the town and its surroundings as far as the silver mines. Construction of the Santa Chiara Cathedral was an initiative for demographic and urban development undertaken by the Donoratico della Gherardesca family.
Town Hall is at the heart of the historic town centre relative to the medieval walls. According to plans by civil engineer Antonio Cao Pinna, it was built by the Vincenzo Sulcis company between 1871 and 1872. The façade, set on a base of volcanic-stone ashlar, is divided horizontally by stringcourse cornices.
Piazza Sella, with benches, a pedestrian area and the town market, is Iglesias's social centre. It is bordered by Via Garibaldi (which leads to the railway station and separates it from nearby Piazza Oberdan), Via Valverde and Via Gramsci. The piazza is named after Quintino Sella because of the statue of the politician and economist by Giuseppe Sartorio which was erected in its centre in 1885; Sella developed Iglesias as a mining town.
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12 aprile 2016 vecchia laveria lamarmora nebida
Area mineraria di Iglesias: Laveria La Marmora
La Laveria La Marmora è uno dei complessi minerari più interessanti della Sardegna.
Sorge a breve distanza dall’abitato di Nebida e incuriosisce perché questo edificio che un tempo accoglieva le cernitrici intente a selezionare i minerali estratti e a “lavarli”, appare isolata sul declivio di una montagna che si affaccia sul mare.
In questo contesto paesaggistico di grande patos, la laveria, come un gioiello, appare incastonata in una zona incontaminata ed è interessante dal punto di vista ambientale, geologico e naturalistico. Per queste caratteristiche il luogo è meta delle visite di studiosi e turisti provenienti da ogni angolo del mondo.
La laveria era collegata con i sottostanti forni che lambiscono un mare cristallino. Sorge accanto ai forni di calcinazione, al magazzino dei minerali e delle merci, al vecchio pontile d’attracco per le navi-bilancelle. L’intero complesso cadde in disuso nella metà degli anni 30.
I suoi edifici sono immersi in un contesto geologico unico: il paesaggio è variopinto per l’alternanza dei colori delle rocce che variano dal giallo delle dolomie al viola scuro delle puddinghe, dal bianco dei calcari degli isolotti S’Agusteri, Il morto, Pan di Zucchero: monumenti naturali che si ergono dal mare e contrastano con il cielo soprastante. (da Igea spa, Società in house della Regione Sardegna)
SARDINIAN MINING GEOPARK - 2017 International Year of sustainable tourism for development
Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna - Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo 2017
SARDINIAN MINING GEOPARK - 2017 International Year of sustainable tourism for development
Regia e fotografia / Filmed and directed by
Stefano Sernagiotto - Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
musica / music
Alexander Nakarada at SerpentSound Studios
licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0
LA LAVERIA LA MARMORA - NEBIDA
La Laveria La Marmora è uno dei complessi minerari più interessanti della Sardegna.
Sorge a breve distanza dall’abitato di Nebida e incuriosisce perché questo edificio che un tempo accoglieva le cernitrici intente a selezionare i minerali estratti e a “lavarli”, appare isolata sul declivio di una montagna che si affaccia sul mare.
In questo contesto paesaggistico di grande patos, la laveria, come un gioiello, appare incastonata in una zona incontaminata ed è interessante dal punto di vista ambientale, geologico e naturalistico. Per queste caratteristiche il luogo è meta delle visite di studiosi e turisti provenienti da ogni angolo del mondo.
La Laveria era collegata con i sottostanti forni che lambiscono un mare cristallino. Sorge accanto ai forni di calcinazione, al magazzino dei minerali e delle merci, al vecchio pontile d’attracco per le navi-bilancelle. L’intero complesso cadde in disuso nella metà degli anni 30.
I suoi edifici sono immersi in un contesto geologico unico: il paesaggio è variopinto per l’alternanza dei colori delle rocce che variano dal giallo delle dolomie al viola scuro delle puddinghe, dal bianco dei calcari degli isolotti S’Agusteri, Il morto, Pan di Zucchero: monumenti naturali che si ergono dal mare e contrastano con il cielo soprastante.
(Fonte: sito IGEA)