Kettmeir compie 100 anni
Un secolo di storia, tra vigne e vini di qualità, immersi nel cuore verde dell’altoadige. È un traguardo importante quello tagliato quest’anno dalla cantina Kettmeir, 400 mila bottiglie prodotte in quel di Caldaro (Bz). Il logo celebrativo del centenario (un segno dell’infinito racchiuso da due leoni rampanti e sormontato da una corona) racchiude storia e prospettiva della Tenuta di Caldaro (Bz), fondata nel 1919 da Giuseppe Kettmeir, un giovane commerciante di vini che aveva studiato all’Università di Vienna e che, nell’immediato e complicato primo dopoguerra, aveva deciso di dar vita alla propria cantina. Immaginata e progettata con uno sguardo sensibile e attento soprattutto al mercato locale e nazionale, Kettmeir ha attraversato tutte le stagioni del vino altoatesino ed italiano durante questo suo secolo di vita: l’innalzamento della qualità, vendemmia dopo vendemmia; i cambiamenti di gusto e delle abitudini di consumo; la costituzione di una “via altoatesina” alle bollicine, tanto attraverso il Metodo Classico quanto il metodo Martinotti/Charmat, la realizzazione di solidi accordi di filiera che hanno permesso l’avvio di politiche autentiche di sostenibilità ambientale e, soprattutto, il mantenimento di una vitivinicultura di alta collina e montagna che altrimenti sarebbe andata perduta negli anni della forte industrializzazione.
Per Kettmeir questa stretta collaborazione con diverse famiglie di agricoltori locali che prosegue da generazioni, ha portato ad ottenere una materia prima i livello eccellente, anche grazie al processo di zonazione effettuato per individuare i siti migliori per ciascun specifico vitigno, arrivando così alla valorizzazione dei “masi” che oggi rappresentano la spina dorsale per la linea delle “Grandi Selezioni” di Kettmeir: Maso Reiner, ubicato a Pochi di Salorno, e Maso Ebnicher a Soprabolzano. Maso Reiner, sulla sinistra-Adige, appena pochi chilometri dal confine con la provincia di Trento, poggia su un terreno calcareo che è ideale per la coltivazione di Pinot Nero e Chardonnay. Riceve il sole dalla tarda mattinata ed è protetto dalle correnti più fredde grazie alle montagne sovrastanti. Maso Ebnicher, più a nord, guarda il massiccio del Catinaccio e domina la città di Bolzano. A Kettmeir - all’epoca guidata da Franco, terza generazione dopo il fondatore Giuseppe e il padre Guido - si deve anche - e soprattutto - la rinascita di quella tradizione spumantistica di qualità tanto rappresentativa del territorio durante la “Belle Époque” ma che era andata quasi dimenticata sino alla presentazione, nel 1965, alla Fiera del Vino di Bolzano, del primo spumante sudtirolese del Dopoguerra: la “Grande Cuvée” di Pinot Bianco firmata Kettmeir, uno Charmat lungo, tuttora in produzione: un successo immediato, la prova delle potenzialità di una regione che stava trovando nell’alta qualità della sua agricoltura la strada per una crescita economica senza pari, e nella produzione enologica di qualità uno degli epicentri più vocati del panorama vinicolo nazionale.
Il Centenario non sarà per Kettmeir un anno di sole celebrazioni. A queste si affiancherà un intenso programma di lavoro, a partire dal battesimo della Limited Edition Riserva 1919 Extra Brut (millesimo 2013). Il Metodo Classico più celebrato della nuova stagione spumantistica altoatesina, ha visto confermato, per il secondo anno consecutivo dal suo lancio, il prestigioso riconoscimento nazionale “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, cui si sono aggiunte una review da 91/100 da parte della rivista inglese Decanter e la “Corona” della Guida Vini Buoni d’Italia 2019 del Touring Club. Dedicata al centenario sarà una bottiglia celebrativa, riprodotta in serie limitata, contenente quell’inimitabile blend di Chardonnay e Pinot Nero provenienti da versanti opposti della valle atesina: le uve Chardonnay da Pochi di Salorno, sulla sinistra-Adige, a quota 380-420 metri sul livello del mare; mentre il Pinot Nero viene coltivato a Castelvecchio (frazione di Caldaro) sulla destra-Adige, a quota 650-720 metri sul livello del mare, dove può beneficiare di una prolungata esposizione ai raggi del sole per arrivare così alla perfetta maturazione. Successivamente, circa il 20% dello Chardonnay fermenta e affina in barrique prima dell’assemblaggio. La sosta sui lieviti di oltre 60 mesi contribuirà a dare a questa limited edition un perlage stuzzicante e un carattere ancora più intrigante.
Il passato ed il futuro dell’Alto Adige, territorio del vino “condannato all’eccellenza”
A WineNews le riflessioni di enologi e produttori di cantine leader e peculiari del territorio (da San Michele Appiano a Tramin, da Kettmeir a Hofstätter, da Colterenzio a Kurtatsch, a Tröpfltalhof), del Consorzio Vini Altoadige, ma anche di ricercatori e degli chef di grandi ristoranti stellati, come il tre stelle Michelin Norbert Niederkofler (St. Hubertus) e non solo, per raccontare la grande diversità di un fazzoletto di terra fatto di 5.300 ettari di vigna, dove convivono piccole cantine e grandi cooperativa, votate alla ricerca dell’eccellenza.