Francesco Baracca CAVALLINO RAMPANTE
Francesco Baracca CAVALLINO RAMPANTE, Nervesa della Battaglia(Ts).
EROE DELLA PRIMA GUERRA, FU DEFINITO L'ASSO DEGLI ASSI DEGLI AVIATORI.
MORI' IN UN INCIDENTE AEREO IL19 GIUGNO 1918.
VENT'ANNI DOPO I FASCISTI DI MUSSOLINI GLI ERESSERO UN MONUMENTO CELEBRATIVO SUL LUOGO DOVE CADDE IN COMBATTIMENTO COL SUO AEREO.
IL CAVALLINO RAMPANTE NERO CHE ERA IMPRESSO SUL SUO AEREO E' LO STESSO CHE OGGI SI VEDE SULLE FERRARI TESTA ROSSA: FU LA MADRE DI BARACCA A CONCEDERNE I DIRITTI DI UTILIZZO AD ENZO FERRARI.
Cippo Baracca Nervesa della Battaglia (Treviso) - Discover Italy
The Cippo Baracca is the monument erected in honor of Francesco Baracca in Nervesa della Battaglia where his plane fell. Francesco Baracca, the ace of the aces, was the main ace of Italian aviation and gold medal for military valor in the first world war, during which he was awarded thirty-four air victories.
Costruzione di un monumento ossario a Nervesa della Battaglia in memoria dei caduti per la Patria
Giornale Luce B0550 del 09/1934
Descrizione sequenze:Veduta di Nervesa della Battaglia ; facciata del monumento ossario in costruzione con operai al lavoro ; decorazioni sulla facciata del monumento ;
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Lugo ha celebrato Francesco Baracca a cento anni dalla sua morte
Oggi la città di Lugo ha ricordato il Maggiore Francesco Baracca nel giorno del 100esimo anniversario della sua morte, avvenuta il 19 giugno 1918 a Nervesa della Battaglia (Tv).
In una piazza Baracca gremita di tanti cittadini e centinaia di bambini e ragazzi delle scuole lughesi, è stata letta inizialmente una breve biografia dell’asso dell’Aeronautica italiana e Medaglia d’oro al valore militare. La cerimonia è poi iniziata con la deposizione di una corona davanti al monumento dedicato a Baracca, alla presenza del sindaco di Lugo Davide Ranalli, del prefetto di Ravenna Francesco Russo e del Generale di Squadra Aerea Settimo Caputo, seconda carica dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, in rappresentanza di tutte le forze armate su incarico del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano.
In seguito, per ricordare la figura dell’aviatore lughese, il direttore del museo “Francesco Baracca” Daniele Serafini ha letto alcuni passi tratti dalle sue lettere alla famiglia, in cui Baracca raccontava delle sue giornate durante i suoi studi in Italia e in Francia. Sono stati inoltre letti i messaggi inviati per l’occasione dall’ingegner Piero Ferrari, figlio di Enzo Ferrari, e dalla Regina Madre del Belgio, Paola Ruffo di Calabria.
“Ho tenuto a essere presente oggi con questo messaggio, desiderando sottolineare quanto la mia famiglia sia storicamente e affettivamente legata alla memoria dell’eroe Francesco Baracca, per il quale mio padre nutriva una grande ammirazione - ha scritto Piero Ferrari -. Da 90 anni il cavallino di Baracca ha continuato a essere il simbolo dell’Italia che vince, anche in tempo di pace. Ecco perché Francesco Baracca, anche a un secolo dalla sua scomparsa, viene ricordato in tutto il mondo quando nei Gran Premi sventolano, con amore e orgoglio, le bandiere del cavallino rampante. Non posso concludere questo mio saluto senza ricordare la memoria della mia amata nonna paterna Adalgisa e di mio padre, cittadino onorario della vostra, della nostra città”.
Nel suo messaggio, Paola Fulco di Calabria ha invece citato alcuni scritti ricevuti da suo padre, l’aviatore Fulco Ruffo di Calabria, in cui veniva ricordato Francesco Baracca. La Regina Madre del Belgio ha aggiunto che tutti gli scritti del padre “dimostrano l'ammirazione che nutriva nei confronti di Francesco Baracca, il modello che gli ispirava, l’amicizia profonda che li legava. Sono e sarò tra voi col pensiero durante queste commemorazioni che servono a indicare e a ricordare alle giovani generazioni i modelli di abnegazione, di coraggio, di generosità dei loro predecessori”.
Sono poi intervenuti il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il generale di squadra aerea Settimo Caputo, sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare.
Il sindaco di Lugo Davide Ranalli ha letto il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Nel giorno del centesimo anniversario della morte del Maggiore Francesco Baracca sul Montello, onoro la memoria dell’asso degli assi dell’aviazione italiana – ha scritto -. Oggi, a 130 anni dalla nascita e nel centenario della sua scomparsa, ricordiamo il suo contributo di valoroso al compimento dell’Unità d’Italia, il suo esempio ricco di ideali per le giovani generazioni”.
“Mai come quest’anno, e specialmente in questo giorno, la città di Lugo si è stretta con tanto calore attorno alla figura di Francesco Baracca, pioniere dell’aria che attraverso la sua umanità ha insegnato tanto, all’Italia e agli italiani - ha detto Davide Ranalli durante il suo discorso -. Baracca non appartiene solo al suo tempo, ma è divenuto nel corso dei decenni un simbolo dell’intera nazione, portando con sé un forte elemento di riflessione. Il suo lascito è un patrimonio condiviso e universalmente riconosciuto per come ha interpretato la sua missione, per il senso del dovere, per la lealtà, per lo spirito di modernità e il coraggio pioniere che lo ha portato a sposare le nuove frontiere dell’aviazione, per non aver mai combattuto un nemico, ma un avversario, per aver sempre mirato alla macchina, mai all’uomo. Il suo cavallino rampante è un simbolo divenuto emblema che ancora oggi parla al cuore degli italiani, sul filo di un legame rinnovato, che Piero Ferrari ci testimonia, nonostante ancora qualcuno cerchi di sostenere il contrario, e che ringrazio con grande affetto”.
Francesco Baracca un Eroe Italiano
Francesco Baracca (Lugo, 9 maggio 1888 – Nervesa della Battaglia, 19 giugno 1918) è stato il principale asso dell'aviazione italiana e medaglia d'oro al valor militare nella prima guerra mondiale, durante la quale gli vengono attribuite trentaquattro vittorie aeree......omissis......Il 1º maggio del 1917 si trasferì alla 91ª Squadriglia, soprannominata La squadriglia degli assi perché costituita da grandi assi dell'aviazione scelti da Baracca in persona,[3] quali Pier Ruggero Piccio, Fulco Ruffo di Calabria, Gaetano Aliperta, Bartolomeo Costantini, Guido Keller, Giovanni Sabelli, Enrico Perreri e Ferruccio Ranza. L'unità aveva in dotazione il nuovo Nieuport 17 costruito in Italia dalla Macchi. Sul suo aereo in onore alla sua Arma di appartenenza Baracca dipinse il cavallino nero rampante destinato a diventare una delle insegne più cara agli italiani (anni dopo la madre di Baracca consegnò quel simbolo a Enzo Ferrari e gli disse: Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna). Sempre nello stesso mese di maggio Baracca passerà sullo SPAD S.VII. Presso questa squadriglia, di cui divenne il comandante, conseguì ventisei vittorie. Nel settembre 1917, con diciannove vittorie al suo attivo, era l'asso italiano con il maggior numero di abbattimenti. Il 6 di quel mese venne promosso maggiore. Altri cinque successi seguirono in ottobre, con due doppi abbattimenti in due singoli giorni. La seconda – di queste duplici vittorie – venne conseguita il 26 ottobre, ai danni di due Aviatik tedeschi. Quando gli austro-ungarici, rinforzati da forze germaniche, incluse tre squadriglie di caccia (Jagdstaffeln, più semplicemente Jastas), lanciarono la loro offensiva che portò alla disfatta di Caporetto, la 91ª Squadriglia venne riequipaggiata con lo SPAD S.XIII. Pilotando questo nuovo aereo, Baracca portò il totale delle sue vittorie a trenta, ma subito dopo venne messo a riposo. Ritornò in azione nel maggio 1918, dopo che il 5 gli fu commutata una medaglia d'argento in medaglia d'oro. Il 15 giugno, con l'abbattimento di altri due aerei, conseguì le sue ultime vittorie, abbattendo per ultimo un caccia Albatros D.III con uno SPAD S.XIII nei pressi di San Biagio di Callalta. Era la sua vittoria ufficiale numero trentaquattro[3][8] riportata in sessantatré combattimenti aerei, sebbene ci sia chi alza questo numero a trentasei[9] e chi lo abbassa a trentatré.[10] Il 19 giugno, dopo aver compiuto una missione, il trentenne Baracca rientrò al campo di Quinto di Treviso; lo SPAD S.XIII con cui aveva compiuto i primi voli della giornata aveva il rivestimento in tela delle ali e della fusoliera danneggiato, perciò egli decollò con il suo aereo di riserva, uno SPAD S.VII, per la quarta missione del giorno.[11] Altri due aerei della 91ª Squadriglia sarebbero decollati con lui, il giovane Osnago e il più esperto Costantini. Al momento della partenza tuttavia si scoprirà che Costantini era già partito, lasciando a Baracca la sola scorta dell'inesperto Osnago. Mentre i piloti erano impegnati in un'azione di mitragliamento a volo radente sopra Colle Val dell'Acqua, sul Montello, l'asso italiano venne abbattuto. Baracca fu colpito da un biplano austro-ungarico non visto, o visto troppo tardi quando già l'asso era stato colpito dalla prima delle due raffiche sparate dall'osservatore. Il pilota Max Kauer e l'osservatore Arnold Barwig hanno fornito una documentazione che sarebbe stata sufficiente a far accreditare loro la vittoria verso chiunque altro, ma continuamente rifiutata dalle autorità italiane per motivi propagandistici, in tempi in cui l'esito della guerra era ancora incerto.. Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno dal capitano Osnago, compagno dell'ultimo volo, che su segnalazione dell'ufficiale Ambrogio Gobbi raggiunse le pendici del Montello (località Busa delle Rane) con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del Secolo di Milano. Qui, accanto ai resti del velivolo, si trovava il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presentava una ferita di pallottola sulla tempia destra. Le ali e la carlinga dello SPAD S.VII erano carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo e il serbatoio forato da due pallottole. Le esequie si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso, alla presenza di autorità civili e militari, e l'elogio funebre venne pronunciato da Gabriele D'Annunzio, ammiratore del pilota di Lugo. La salma di Baracca verrà poi inumata in una cappella sepolcrale nel cimitero di Lugo.
Qual Buon VENETO... [Nervesa della Battaglia. Sentieri della Grande Guerra]
Alla scoperta di Nervesa della Battaglia e i suoi luoghi carichi di storia e significato. Sentieri della Grande Guerra.
Il Sacrario del Montello, L'Abbazia di Sant'Eustachio e il Sacello Francesco Baracca.
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AL RAGAZZO DEL 99 - SANTA CROCE NERVESA DELLA BATTAGLIA
cerimonia di inaugurazione del restaurato monumento al ragazzo del 99 di Santa Croce di Nevesa della battaglia il 29 marzo 2008
LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA - MONTELLO.wmv
25 APRILE 2010 - LOZZO DI CADORE (BELLUNO) - MONTELLO (TREVISO) - LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA - PER NON DIMENTICARE - VITTORIO VENETO, MONUMENTO AI CADUTI - BARCA DA PONTE ( Questa storica barca da ponte rappresenta oggi una preziosa quanto significativa testimonianza per comprendere come fossero strutturati e sorretti i ponti in periodo di guerra . L'emergenza di costruire pratiche passerelle sul Piave, ma anche la cosapevolezza della loro precarietà poichè erano prese continuamente di mira, richiedeva rapide e sbrigative soluzioni. Nello specifico questa barca da ponte fu usata dal Genio Pontieri, mediante ancoraggio, come supporto galleggiante per l'allestimento di un ponte destinato al passaggio di soli militari.) ABBAZZIA DI SANT'EUSTACCHIO ( Il silenzio e l'immaginazione aiutano spesso il visitatore, emotivamente coinvolto, a ricostruire i tragici avvenimenti della Grande Guerra. Alcuni siti tuttavia conservano tracce così evidenti di quel periodo storico, da suscitare quasi emozione. Ecco perchè la scarnificata bellezza dei lacerti di muro che emergono dalla vegetazione rende i ruderi dell'Abbazzia di Sant'Eustacchio, un'attrazione sensazionale. La sua sfortuna fu di trovarsi in una posizione strategicamente importante. Venne ridotta ad un cumulo di macerie a causa delle artiglierie tedesche ma anche dalle armi italiane.) SACELLO FRANCESCO BARACCA ( Sul declivio meridionale del Montello, un'edicola funeraria, racchiusa da una cortina di cipressi, segna il luogo dove si abbattè il velivolo dell'eroico Maggiore di Cavalleria Franceso Baracca. Nel pomeriggio del 19 giugno 1918, mentre svolgeva un'ardita azione di mitragliamento a bassa quota a sostegno della Fanteria Italiana, durante la fase conclusiva della battaglia del Solstizio, fu gravemente colpito dal fuoco del nemico. L'asso della futura Areonautica Militare Italiana oggi viene unanimemente riconosciuto come campione dei piloti da caccia italiani della Prima Guerra Mondiale.) CIMITERO BRITANNICO DI GIAVENA ( Il Cimitero Britannico richiama la tipica struttura dei cimiteri inglesi. Ogni lapide è identificata da un nome e uno stemma, ma sono soprattutto le dolci frasi dettate dall'affetto dei parenti a suscitare commozzione. Gli Inglesi, con il loro XIV Corpo d'Armata, costituito dalle Divisioni ventitreesima e quarantunesima, entrarono in linea con gli italiani il 4 dicembre del 1917, schierandosi sul fronte del Montello e contribuendo in maniera determinante alla resistenza e alla vittoria italiana su questo fronte.) SANTUARIO DI SANTA MARIA DELLA VITTORIA - Tratto dalla Guida ai luoghi della Grande Guerra - FOTO E FILMATI CON SONY SDC T-10, MINI DV 80S - ESCURSIONE CON HONDA SHADOW 750 SPIRIT.
MONUMENTO AI CADUTI BAVARIA
inaugurazione del restaurato monumento ai caduti di Bavaria di nervesa della battaglia il 15 novembre 2008
Sacrario del Montello di Notte 4K
Il sacrario del Montello è uno dei principali ossari che raccolgono le spoglie dei caduti italiani durante la prima guerra mondiale.
Il sacrario sorge all'estremità est del Montello a quota 176 m (Nervesa della Battaglia). Raccoglie le spoglie di 9.325 (inizialmente erano 9.316) soldati italiani (dei quali 6.099 identificati e 3226 ignoti), precedentemente sepolti in circa centoventi cimiteri sparsi lungo il fronte del Piave.
Fu progettato dall'architetto romano Felice Nori e venne ultimato nel 1935. La sua forma è simile a quella di altre costruzioni del genere: è una struttura cubica con un ampio piazzale in cemento, vuota al centro, attorno alla quale girano le scale. Il complesso si divide in due parti: quella inferiore, di tre piani, custodisce le salme in celle singole o comuni con rivestimenti in marmo; quella superiore è un ampio torrione da cui si può ammirare il paesaggio che fu al centro dei combattimenti. Il tutto culmina con una cupola in vetro ed acciaio, completata negli anni ottanta.
All'interno del mausoleo, nella parte cava, vi è una piccola cappella. Vi è anche una parte adibita a museo che raccoglie reperti e notizie riguardanti la battaglia del Solstizio. Nei dintorni sorge il monumento a Francesco Baracca, raggiungibile tramite un sentiero.
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Battaglia del Solstizio Nervesa 17 Giugno 2018 rievocazione storica
Rievocazione storica della Battaglia del Solstizio, anno del centenario. Nervesa 17.06.2018
19 giugno 1918 . Francesco Baracca cadeva sul Montello
cinegiornale dell'Istituto Luce del giugno 1938, con l'inaugurazione del cippo a Francesco Baracca, abbattuto sul Montello il 19 giugno 1918.
Francesco Baracca è stato il principale asso dell'aviazione italiana e Medaglia d'oro al valor militare nella prima guerra mondiale. Gli vengono attribuite 34 vittorie aeree
Frecce Tricolori omaggiano Francesco Baracca
19 giugno 2018.
Le Frecce Tricolori sorvolano il cielo di Lugo nella terra di Romagna per il centenario della scomparsa del Maggiore Francesco Baracca asso dell'aviazione italiana e medaglia d'oro al valor militare nella prima guerra mondiale.
Lugo, 9 maggio 1888 ~ Nervesa della Battaglia, 19 giugno 1918
Commemorazione delle salme di tre medaglie d'oro nell'Ossario Nazionale del Montello.
Giornale Luce B0586 del 12/1934
Descrizione sequenze:corteo di carri trainati da cavalli e di soldati per una strada di Nervesa ; il corteo percorre una strada di campagna. Ai bordi della strada la gente tira fiori al passaggio dei carri ; veduta della cima della torre dell'ossario nazionale ; una bara viene presa da miliziani fascisti sulle loro spalle tra i carri e i cavalli , soldati e un carabiniere ; folla accalcata intorno ad una piazza con al centro il monumento funebre ; religiosi di spalle di fronte ad un altare ; veduta di candelabri tra piante ; folla accalcata nello spazio antistante l'ossario ; veduta di un fascio littorio ; immagine di Nervesa nel paesaggio circostante ;
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MUSEO BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO NERVESA
Inaugurazione del Museo Battaglia del Solstizio a Nervesa della Battaglia,
il 9 settembre 2012
fernandobarbon@hotmail.com
francesco baracca.mp4
Omaggio al mitico Magg. M.O.V.M. Francesco Baracca, Asso degli Assi
La ballata di Francesco Baracca
1988-Rai uno- su testo di Corrado Caselli, Luciano Ravasio musica e interpreta la ballata conclusiva del filmato su Francesco Baracca. I disegni sono di Gabriella Capelli.
LUGO: La Festa della Repubblica nel ricordo di Francesco Baracca | VIDEO
La cerimonia del 2 giugno ha avuto inizio alle 9.25 al cimitero di lugo, dove un picchetto interforze ha reso gli onori all’uscita del sarcofago di Francesco Baracca, trasportato su un automezzo dell’Aeronautica Militare Italiana. Il corteo delle auto ha accompagnato il feretro fino a largo Tricolore, dove è rimasto in attesa dell’ingresso su piazza Baracca, unitamente alla scorta d’onore. In seguito, il picchetto e la Fanfara dei Bersaglieri in congedo della città di Ravenna si sono schierate in piazza Baracca, dove alle 10 ha avuto inizio la cerimonia per la Festa della Repubblica, con l’alzabandiera solenne. Letto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Prefetto della provincia di Ravenna Francesco Russo; di seguito il conferimento delle Onorificenze al merito della Repubblica italiana, le stelle al merito del lavoro e le medaglie d’onore.
Eroi d'Italia: Baracca e Ferrari sul cavallino.
Giorgio Crisafi a Lugo di Romagna davanti al monumento del pioniere dell'aviazione militare italiana Francesco Baracca morto trentenne. L'emblema che aveva dipinto sul suo aereo era un cavallino che poi venne copiato da Enzo Ferrari.
Il Re presenzia l'inaugurazione del monumento ad Armando Diaz.
Giornale Luce B0895 del 03/06/1936
Descrizione sequenze:la folla è accalcata lungo una strada di Napoli, mentre passa un corteo di automobili ; un gruppo di autorità scende dall'automobile e viene salutato da alcuni militi fascisti ; una nave sta per giungere al porto di Napoli ; il Re con altre autorità sono su una tribuna ; folla di soldati ; il Re, in divisa militare con elmetto, osserva i soldati davanti a lui, mentre due signore e altre autorità in divisa militare stanno dietro di lui ; il telo che ricopre la statua equestre di Armando Diaz viene tolto ; immagine delle autorità in tribuna ; veduta del monumento equestre ; immagine di un bassorilievo alla base del monumento ; soldati schierati con degli stendardi in mano ; il Re con altre autorità passeggiano per una via ; il Re, con il suo seguito, arriva ai piedi della statua ; gruppo di camicie nere su una tribuna ; veduta del monumento ; il Re passa in rivista i reparti militari schierati ; sfilata di reduci ; immagine della statua equestre ; fasi della sfilata di camicie nere, di reduci e di soldati con bandiere e stendardi ; veduta di piazza del Plebiscito gremita di folla ; il Re, con altre autorità, si affaccia al balcone del palazzo reale ; la folla saluta il Re ;
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