Monumenti ai Caduti Siracusa
Il monumento ai caduti in Africa
Il monumento ai caduti in Africa è stato progettato nel 1938, in epoca fascista in memoria della campagna per la colonizzazione dell’Africa Orientale, da Romano Romanelli. Inizialmente destinata alla città di Addis Abeba in Etiopia, l’opera fu poi posta a Siracusa, dopo essere stata a lungo abbandonata in depositi e magazzini (con la conseguenza che alcuni pezzi furono rubati o andarono distrutti).
Così come stabilito dallo stesso Romanelli, il monumento è ubicato sulla Riviera di Dionisio il Grande con la prua rivolta verso il mare, in direzione dell’Africa Orientale.
Il monumento è realizzato in marmo di Carrara e pietra bianca e ricorda la forma di una nave e comprende sei statue in bronzo che rappresentano i corpi militari dell’esercito italiano, della marina e dell’aviazione che hanno partecipato alla guerra coloniale; le truppe indigene dell’Africa Orientale Italiana (i cosiddetti àscari) e i lavoratori italiani in Africa.
L’opera è poi circondata da bassorilievi sempre in marmo di Carrara raffiguranti scene di battaglia, mezzi militari, scene di lavoro e simili.
All’interno del monumento è stata realizzata una cappella votiva dedicata al legionario italiano caduto in Africa Orientale.
La Forma del Marmo - The Beauty of Marble - Monumento a Mazzini - Roma
website:
La capacità del marmo di addolcirsi in forme armosiose o tendersi in spasmi violenti suggerisce che non c'è miglior materia per raccontare una storia. Eccone una.
Il Monumento dedicato a Mazzini, opera di Ettore Ferrari, è tra i monumenti più imponenti della capitale. L'attuale collocazione risale al 1949 in concomitanza col centenario della Repubblica romana. Il Ferrari propose la statua di Mazzini seduto e pensoso, al di sotto di un tempietto dorico, posizionato su un alto basamento dal quale sarebbero emersi, come scaturenti dal blocco marmoreo, le figurazioni dell'idea mazziniana: l'aspirazione alla libertà che si concretizza nella Giovane Italia, il sacrificio per la redenzione degli oppressi dalla tirannide, la lotta contro il dispotismo, il turbine trionfale della rivoluzione e la ricomposizione delle spoglie dei martiri. Ettore Ferrari, giunto ormai al termine della propria carriera, compendia alcuni dei prototipi di maggiore successo, come Le Penseur di Rodin che emerge con chiarezza nel dettaglio del personaggio di destra. E' situato in Piazza Ugo La Malfa all'Aventino, a Roma.
This marble monument is dedicated to Giuseppe Mazzini, an italian hero of Independence war. The author is Ettore Ferrari, The group is organized as a big altar where the marble fregio shows the acts of the hero while on the top dominates his portrait. This is one of the most overshadowing monuments in the capital city who choose again architect Ettore Ferrari that here, at the end of his career, summarizes some of the most succesfull prototypes, as The Penseur by Rodin as in the detail of the personage in the right edge.
This collocation goes up at the 1949 in correspondence with the century of the Roman Republic.
Photo and editing by donni
Carrara: monumento in ricordo dei fratelli Rosselli.
La settimana Incom 00281 del 27/04/1949
Dalle cave di Carrara proviene il blocco di marmo dal quale lo scultore Signori estrarrà il monumento dedicato ai Rosselli.
Descrizione sequenze:alpinisti si arrampicano sulla rocce ; esplosioni di mine provocano la frammentazione dei profili rocciosi ; operai portano a valle i massi che vengono passati sotto la mola ; artista scolpisce un blocco di marmo ;
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Storia di una Lapide
Storia del monumento ai caduti sul lavoro
Già lo scorso anno, la cronaca dei giornali riportava frequentemente notizie di disgrazie sul lavoro: da questi tristi e drammatici fatti è nata l'idea di realizzare una scultura come spunto di riflessione e di impegno per fare TUTTI qualcosa per evitare tragedie di questo tipo e un monumento poteva trasmettere questo messaggio. Così noi dell'Associazione abbiamo pensato di iniziare con degli schizzi per rappresentare nell' opera il dramma delle morti bianche. Il nostro Maestro si mise subito al lavoro per evidenziare gli elementi principali della scultura: ruote dentate, una fabbrica con ciminiera ed una gru.
In occasione di un incontro, già programmato, con il Sindaco abbiamo presentato il nostro studio del monumento e avuto la possibilità di discuterlo assieme. Un'idea suggerita dal Sindaco Guido Tallone ci è particolarmente piaciuta: inserire un fiore con lo stelo spezzato.
In autunno, con la ripresa degli incontri in Associazione, abbiamo deciso di realizzare una mattonella di creta colorata e di farla cuocere.
Il risultato è stato buono e dopo aver rinforzato alcuni colori il Maestro ha antichizzato la piastra. In dicembre, come studio di un possibile monumento, è stata regalata al Sindaco.
A pochi giorni dalla Pasqua 2008 l'idea di fare il monumento ai caduti sul lavoro si è rifatta presente e la festa del primo Maggio ci sembrava una data significativa per l'inaugurazione.
Abbiamo trasmesso al Sindaco e all'Assessore ai lavori pubblici la proposta del nostro progetto definitivo per verificare se l'idea era di interesse per la Giunta Comunale e dopo pochi giorni abbiamo ricevuto l'ordine di realizzare il monumento: peccato ci fossimo dimenticati del lungo tempo necessario per l'asciugatura della piastra di creta prima della cottura....
Una decisione coraggiosa era necessaria: scolpire il monumento su pietra. Non avevamo ancora fatto esperienza con questo materiale ma al nostro Maestro le sfide piacevano e dopo due giorni di ricerca del fornitore ecco che una bella piastra di marmo di Carrara di 720x420x50 mm era già sul tavolo di lavoro.
Un giorno intero è stato dedicato ad affinare la tecnica necessaria a scolpire su dei pezzi di marmo e a prendere confidenza con i nuovi scalpelli, poi il lavoro vero e proprio ebbe inizio.
L'impegno è stato molto e la paura di avere imprevisti spiacevoli pure, ma il 26 Aprile il Maestro aveva completato con successo la scultura.
In parallelo erano iniziati i lavori di progetto e realizzazione della struttura di supporto che il fabbro Anselmo riuscì a finire per la mattina del 30 Aprile.
Anche il lavoro di preparazione del plinto di ancoraggio in calcestruzzo procedeva bene e in un giorno lo scavo e la gettata venivano realizzati. Il giorno 30 Aprile alle ore 15.00 la struttura con la lapide veniva posizionata nell'aiuola di via F.lli Piol, di fronte alla chiesa della Stella, e ricoperta con il Tricolore in attesa della cerimonia ufficiale.
Alle ore 18.00 c'è stata l'inaugurazione con la presenza delle Autorità: il Sindaco, l'Assessore ai lavori pubblici, alcuni membri del Consiglio Comunale, rappresentanti del Corpo dei Carabinieri e della Polizia Municipale, di varie Associazioni, e molti Cittadini.
L'assessore Dilonardo ha ricordato lo sforzo dell'Amministrazione per sviluppare un Protocollo di Prevenzione degli incidenti sul lavoro e poi il Sindaco, che come sempre sa esporre bene il suo pensiero, ha ricordato un libro che descrive il trauma di un bambino il cui papà è morto in un incidente sul lavoro. La domanda del bambino:
Quando torna papà? , è rimasta impressa in tutti noi presenti alla cerimonia ed il monumento, diceva il Sindaco, dovrà essere un monito per chi passa in Via Piol, imprenditore, operaio, o semplice cittadino ed un impegno per adoperarsi al fine di cancellare questi lutti improvvisi e carichi di drammi per le famiglie.
Le note del suono di una tromba con Il silenzio fuori ordinanza ha concluso la cerimonia e lasciato in ciascuno di noi la speranza che veramente con l'impegno di tutti ogni luogo di lavoro diventi davvero un posto SICURO per lo sviluppo della società e la realizzazione di noi stessi.
Ora la bandiera, che copriva il monumento, si trova presso la nostra sede in Piazza San Rocco
-- per ricordarci del giorno dell'inaugurazione,
- del tempo dedicato con grande impegno ed entusiasmo a realizzare il nostro primo lavoro su commissione,
- la soddisfazione di aver portato a termine un buon lavoro con la collaborazione di molti soci e amici.
Bruno Strim
Passo del Rastrello - Monumento ai Caduti delle Brigate partigiane per la Resistenza
Passo del Rastrello.Questo luogo ha segnato lincontro di combattenti della lotta di liberazione di tre province: Massa-Carrara, La Spezia, Parma. Perciò quì é stato eretto il complesso monumentale in ricordo dei caduti di tutte le brigate partigiane.
Virgilio Pizzoleo - Scultore - Vitigliano (LE) ITALY
Virgilio Pizzoleo - SCULTORE
Vitigliano (LE)
+39 388 9076 923
Il monumento ai Caduti in guerra a Poggiardo (LE), la Stele dedicata a Carmelo Bene a Vitigliano, il Papa Wojtila a Gemini, le opere d'arte sacra, gli altari, gli amboni e le opere in cui esprime sulla pietra o sul marmo bianco di Carrara le sue visioni, i volti e le figure che scaturiscono dalla sua creatività:
in questo video c'è uno sguardo sul mondo di uno straordinario artista salentino, diplomato all'Accademia di Lecce e poi portato - dalla passione per il suo lavoro - in Italia, in Germania e in Texas, dove ha arricchito gli orizzonti della sua già grande esperienza di Scultore.
Ora riparte da Vitigliano (a due passi da Santa Cesarea e dal suo calcare ricco di venature rossastre) per... raggiungere il suo meritato posto nella storia dell'arte e dell'intaglio scultoreo su pietra.
Buona visione :)
Riprese e montaggio video
Francesco Vitiello
Music
Good enough - George Ellinas
ccmixter.org
NonCommercial 3.0 Unported (CC BY-NC 3.0)
The way to your heart Mix - Lasswell
ccmixter.org
NonCommercial 3.0 Unported (CC BY-NC 3.0)
Places to see in ( Forte Dei Marmi - Italy )
Places to see in ( Forte Dei Marmi - Italy )
Forte dei Marmi is a seaside town in Tuscany, Italy, known for its beaches. The Pontile is a long pier offering views of the Tyrrhenian Sea, plus the city, which features the Apuan Alps in the background. Sculptures dot the town center, including the marble Monumento ai Caduti war memorial. Nearby, the 18th-century Lorenese Fort houses the Museum of Satire and Caricature, with its collection of political cartoons.
Amust-visit destination for those who love the sea and high fashion, Forte dei Marmi is one of the chicest and most up-to-date towns in the Versilia. The small town attracts tourists from all over Europe every year thanks to its beautiful beach, elegant villas immersed in pine groves and the impressive view of the Apuan Alps, which serve as a majestic background behind the town.
The symbol of cosmopolitan Forte dei Marmi – in addition to the Fortino that gives the town its name (today the home of the Museum of Satire and Caricatures) – is the famous pier (built in 1876), historically used for loading marble extracted from the quarries onto the boats and which has been imitated by other seafront cities in Versilia over the last few decades (Forte di Marmi certainly knows how to launch trends).
Founded in the Roman era, Forte dei Marmi began to expand consistently in the 16th century due to the opening of the quarries in the mountains behind the town. Around the same time, the Fortress grew through renovation efforts, which continued for the rest of the century. The Fortress was finished in 1788 and by the time the 1800s came about, the Versilia town had started to become the attractive tourist destination that we know today.
The ideal destination for international luxury tourism, be it for the beaches and the elegant villas in the town center, Forte dei Marmi is also famous for its festivals (in honour of Saint Hermes and Saint Francis) and for its markets (the antiques market and those in Piazza Marconi and Vittoria Apuana). The backcountry is also worth a visit, full of ancient traditions and hidden corners in the woodlands of the Apuan Alps, inviting you to explore evocative and surprising paths.
A sunny Sunday afternoon in Forte dei Marmi is a perfect moment for people who love walking around high-fashion made in Italy boutiques. Forte dei Marmi is an enchanting village of Versilia, along the Mediterranean Sea and one of the most known and trendy seaside resort in Tuscany.
It has been known since 1519 when Michelangelo Buonarroti was working in these parts. Thanks to him, the road Via del Marmo was lay-out to carry the blocks of precious white marble from Carrara quarries to the sea. Forte dei Marmi takes its name from the fort built in the city center in 1700, as well as from the Carrara marble extracted a few miles from the town and famous all over the world for its incredible quality.
( Forte Dei Marmi - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Forte Dei Marmi . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Forte Dei Marmi - Italy
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A Carrara il monolite marmoreo per la colonna Mussolini
Giornale Luce A0140 del 07/1928
Descrizione sequenze:scorcio di una cava di marmo a Carrara - una carrucola trasporta alcuni uomini ; uomini a piedi e a cavallo scendono i terrazzamenti della cava ; il monolite marmoreo - tra le autorità a cavallo Ricci ; un gruppo di giornalisti prende note sui taccuini ; operai passano la cera sui tronchi di legno che servono a far scivolare il monolite, mentre altri spingono l'enorme blocco di marmo ; un gruppo di operai con Renato Ricci ; Ricci si allontana a dorso di un cavallo ;
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TERNI: la distruzione del mosaico dello Zodiaco di Corrado Cagli
di Gianluca Procaccini
Nel 1932 il comune di Terni, dopo aver deciso di trasferire il monumento ai caduti dal centro di piazza Tacito allingresso dei giardini della Passeggiata, indisse un concorso nazionale tra gli ingegneri del Regno per lelaborazione di un progetto finalizzato alla costruzione di una fontana monumentale. La commissione esaminatrice, formata dallarchitetto Marcello Piacentini, dai critici d arte Roberto Papini e Carlo Tridenti e dal Podesta Almo Pianetti, nel 1933 ritenne degno di esecuzione lo studio contraddistinto dal motto Dinamo I, presentato dagli architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo. La descrizione fornita dagli stessi progettisti, a compendio del loro studio spiega che lacqua, scorrendo sul catino decorato a mosaico, rappresenta la sorgente che abbellisce e allieta di sua freschezza la natura; quindi, precipitando nella seconda vasca a quota piu bassa, allude allintervento delluomo sull elemento naturale ai fini energetici. Il prodotto ottenuto e visualizzato dalla stele di acciaio che diventa esaltazione del lavoro metallurgico e testimonianza della natura industriale della citta. I materiali utilizzati per la costruzione del manufatto sono, oltre al granito grigio impiegato per il marciapiede, il porfido rosso per il bordo della fontana, il marmo di Carrara, diversamente lavorato per il rivestimento della vasca centrale, e lacciaio inossidabile dellago. I mosaici policromi che rivestono il catino della prima vasca, realizzati dalla Ditta Salviati di Venezia su cartoni di Corrado Cagli, rappresentano i segni zodiacali. Le figurazioni musive furono valorizzate da una sorgente luminosa posta sotto il bordo esterno della vasca che, illuminando il velo dacqua fluente su di esse, le arricchisce di suggestive vibrazioni. Il 21 aprile del 1936 piazza Tacito, con al centro la sua fontana, nella sua nuova configurazione, che secondo il progetto generale di Ridolfi e Fagiolo, vedeva una nuova pavimentazione in porfido e linsediamento di una quinta arborea, rappresentata da quattro parallelepipedi di lecci, studiata con la duplice funzione di creare una cornice uniforme atta a valorizzare la fontana centrale ed eliminare la discontinuta architettonica degli edifici prospettanti i lati maggiori della piazza, venne consegnata alla citta. La fontana fu gravemente danneggiata dai bombardamenti americani del 14 ottobre 1943. Il ripristino della fontana fu tra i primi interventi di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dalla guerra, la direzione dei lavori per il ripristino della parte musiva fu affidata allo stesso Corrado Cagli che, pur riproponendo i temi iniziali, ridisegno i segni zodiacali prevedendo l impiego del mosaico romano in luogo del veneziano precedentemente adottato. In occasione della XIV Festa delle Acque, il 24 giugno 1961, la fontana venne restituita al patrimonio artistico cittadino. Nel 1994 la fontana in forte stato di degrado, dovuto ad un errato metodo di ripulitura adottato nel corso degli anni, i ripetuti passaggi sulla superficie di soluzioni acide avevano causato la corrosione differenziata del materiale lapideo, in relazione alla natura mineralogica, sciogliendo la parte in carbonato di calcio, determinando la solubilizzazione soltanto delle venature in calcare, marmo rosso Lepanto o della piccola percentuale presente nelle tessere verdi, verde Alpi, che risultavano meno consumate e quindi con spessore superiore alle altre, fu restaurata dal sindaco Ciaurro. Nella relazione tecnica dei restauratori si sconsigliava ulteriori puliture con sostanze acide o abrasive causa la perdita delle tessere calcaree ormai presenti come sottili cartelline di marmo dello spessore medio inferiore al millimetro e si invocava una corretta e metodica manutenzione annuale, consigliando luso di acqua e spazzole morbide e lapplicazione di bioacida per prevenire leventuale crescita di microrganismi, inoltre i tecnici per garantire maggiormente lincolumita del mosaico indicavano di evitare lo scorrimento dellacqua sulla superficie. Dei mosaici di Cagli rimane ben poco, i consigli dei restauratori del 94 non sembra siano stati ascoltati, delle figure zodiacali rimangono solo ombre sbiadite, nelle figure del cancro, dei pesci, del capricorno, dellacquario e del toro si sono aperti veri e propri crateri, profondi alcuni centimetrI. E curioso che nella civilta dell immagine, dove il look e eletto sovrano, dilaghi questa rivolta del brutto che fa scempio del patrimonio artistico cittadino, lestetica lapplichiamo, quando lapplichiamo, fino alla punta delle nostre scarpe, disinteressandoci di tutto il resto. Dell opulenza di un tempo si vedevano i segni nella sontuosita di torri, cattedrali e opere darte, ora dellopulenza urbana ci accorgiamo grazie ai cassonetti sempre trabocchevoli di rifiuti, ovviamente da termovalorizzare.
Arturo Dazzi in mostra a Villa Bertelli
FORTE DEI MARMI - Inaugurata a Villa Bertelli la mostra del maestro carrarino Arturo Dazzi. Dalla Roma che lo consacrò come tra i più grandi scultori monumentali del suo tempo, passando per Carrara dove è nato e dove ha insegnato come docente di Scultura presso la Prestigiosa Accademia di Belle arti, fino al luogo eletto per vivere e per lavorare Forte dei Marmi.
Intervista collettiva ai partigiani della formazione “Ulivi” nella sede ANPI di Carrara.
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“Interviste realizzate su progetto ideato e coordinato da Giovanni Contini Bonaccossi – Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, e patrocinato dalla Provincia di Massa-Carrara. Originali conservati presso la Sovrintendenza; copie digitali conservate presso la Provincia di Massa-Carrara, la Biblioteca civica di Carrara C.V. Lodovici, l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana”
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Oggetto:
Intervista collettiva ai partigiani della formazione “Ulivi” nella sede ANPI di Carrara.
Intervista a Francesco Govi “Ninin”, nato a Carrara il 20/03/1926 partigiano della formazione “Ulivi”.
Intervista a Alfredo Gervasi “Pantera”, della formazione “Ulivi”.
Intervista a Lido Galletto, nato a Caniparola di Fosdinovo il 07/07/1924, comandante della formazione “Orti”, storico locale e a Almo Baracchini, nato a Carrara il 10/11/1920, seppellitore delle vittime di Bardine (I parte).
Periodo: 13/12/1999
Evento: S. Terenzo Monti e Bardine 19/08/1944; S. Terenzo Monti e Bardine; Vinca 24-25-26/08/1944; altre stragi nella zona della Lunigiana
Luogo: Carrara
Supporto: HI8mm 90’
Rilevatori: Giovanni Contini, Ugo Fusani
Massimo Clerici - Lo scultore
Massimo Clerici nasce a Pognana Lario il 29 Gennaio 1945. Vive e lavora a Moltrasio, sul Lago di Como.
Inizia a disegnare e modellare giovanissimo, sotto la guida del padre Nino, scultore, nel cui studio apprende e perfeziona la conoscenza dei materiali e le tecniche del mestiere. Compie studi tecnico professionali, approfondendo nel frattempo le sue ricerche sull’anatomia umana e sulla storia dell’arte. Continua il suo percorso formativo sulla figurazione plastica, modellando ritratti e figure umane in creta e plastilina. Nel 1973 sente l’esigenza di allargare la sua conoscenza dei materiali, eseguendo, per la prima volta in marmo, il ritratto del figlio Luca. Più che di un approccio si tratta di un punto di arrivo; la naturale, seppure del tutto personale, conseguenza di una tradizione di famiglia che affonda le radici fin nella figura dello zio paterno Pietro (1877 – 1959).
Dal 1974 partecipa a varie mostre collettive e nel 1981 tiene una personale di disegni a Villa Passalacqua di Moltrasio.
Esegue nel 1984 il monumento funebre ad un pianista di Como. Nel 1985 in Sardegna partecipa al Simposio Internazionale di Scultura di Buddusò. Continua a sviluppare il tema degli abbracci usando vari materiali: creta, alabastro, granito, marmo rosa del Portogallo.
Nel 1988 esegue un grande monumento funebre a tutto tondo in marmo bianco di Carrara. L’opera è collocata presso il Monumentale di Como.
Nel 1990 inizia una nuova ricerca, con al centro il corpo femminile. La modellazione ha precisi riferimenti classici, contrapposti a forme fortemente sensuali. La freschezza della creta e la sensibilità epidermica dell’agata alabastrina sono il caposaldo di questo nuovo ciclo. Nasce la “donna in vincoli”, splendidamente descritta dai critici d’arte Luigi Cavadini e Alberto Longatti.
Nello stesso periodo riprende la tecnica dell’incisione a puntasecca, eseguendo una serie di grandi lastre che presenterà con le sue sculture nel 1995, al Chiostrino di Santa Eufemia, in una personale patrocinata dal Comune di Como, e nel 1996 a Dreiberger, in Germania.
Per un committente tedesco crea “l’Albero della Vita”, un’opera in gesso patinato di grandi dimensioni posta nell’atrio di un Castello Hotel, nei pressi di Brema (l’opera è stata anche esposta nella mostra “Arte e Natura” a Villa Erba, Cernobbio, in materiale adatto alla collocazione all’aperto).
Il 22 Giugno 1997 a Moltrasio è stata inaugurato il “Monumento a Vincenzo Bellini”, donato alla cittadina dalla fondatrice del Circolo Bellini.
Nel 1997 è invitato ad esporre due opere al Museo della Permanente a Milano in occasione della mostra “Arte di immagine in Lombardia oggi”.
Il 30 Maggio 2000 viene inaugurata la sua più recente creazione di grandi dimensioni, il monumento “Le Mani”, dedicato ai caduti e ai mutilati per servizio dello stato, in viale Tokamachi, antistante la stazione ferroviaria di Como San Giovanni.
Nel 2001 esegue il ritratto al Vescovo di Como Mons. Alessandro Maggiolini, da collocarsi nella quadreria del Vescovado di Como.
1° Simposio di Scultura Città di Patti
1° Simposio di Scultura Città di Patti organizzato a Patti Marina dal 19 al 21 Agosto 2011 dall'Associazione PFM (Progetto Futuro Migliore) e dal CCN Live Patti Marina, con il patrocinio del Comune di Patti.
Per tre giorni 4 scultori, hanno realizzato le loro opere all'aperto, dal blocco di pietra arenaria alla scultura, permettendo al pubblico di seguire la progressiva evoluzione delle creazioni nonché la comprensione delle tecniche di lavoro utilizzate e le scelte artistiche effettuate. Questa modalità non è solo una spettacolarizzazione del fare arte e dell'attimo creativo dell'artista, ma diviene un'occasione per assaporare e vivere da vicino l'arte e gli artisti stessi che si aprono al mondo, nonché costituisce un alto momento didattico intriso di emotività.
Riprese video a cura di Calogero Barone di Telepatti.it
L' arte si rifà il look a Pietrasanta: operazione Save the Art
Restyling per le incisioni della scultura di Leopoldo II di Lorena in Piazza Duomo realizzata dal pietrasantino Vincenzo Santini e per la monumentale opera di Franco Adami, “Il Giudizio del Minotauro”, sulla rotonda della via Aurelia. Le incisioni, appannate dagli agenti atmosferici tanto da rendere impossibile la lettura, sono state rese visibili al pubblico attraverso un piccolo intervento di pulizia eseguito dalle maestranza comunali. Proseguono gli interventi di riqualificazione e decoro del patrimonio storico ed artistico della città voluto dall’amministrazione comunale di Pietrasanta guidata da Massimo Mallegni. Presto partiranno i lavori di lifting per un altro importante monumento cittadino, il Monumento ai Caduti in Piazza Statuto il cui intervento sarà completamente finanziato dalla Fondazione Cassa Risparmio di Lucca. L’opera sarà sottoposta ad interventi di restauro, protezione e manutenzione. Sono già invece state recuperate e riportato al primo splendore le opere “Buoi Carratori” di Cascella di fronte a Palazzo Municipale, “Il Pugilatore” di Messina in via Garibaldi, “Il Cerchio del Vento” di Muto ed il “San Giovanni” di Rosario Murabito in Piazza Matteotti (lato monti). Gli interventi – precisa l’amministrazione comunale - sono realizzati “in economia” con le maestranze comunali e rientrano nell’ambito del progetto decoro voluto dall’amministrazione guidata da Massimo Mallegni che prevede a fianco della manutenzione delle opere che compongono il Parco Internazionale della Scultura Contemporanea, il recupero dell’arredo urbano e delle aree verdi cittadine.
scultura in marmo bardiglio - 02
scultura in marmo bardiglio francobongiorno.net
Il Colosseo è il monumento più amato dagli italiani
E' il dato che emerge da una ricerca commissionata ad Eurisko dalla Fondazione Marilena Ferrari-FMR in occasione dei 15 anni dell'unità d'Italia.
resistenza apuana
alcune immagini..... seguiranno altre
Suonare a FOLKEST selezione italia centro - meridionale Coreno Ausonio 23-03-2013
NINFE DELLA TAMMORRA
Gare di sci organizzate dalla società sportiva Parioli
Giornale Luce B1022 del 06/01/1937
Descrizione sequenze:paesaggio di montagna innevato ; gli sciatori si preparano alla gara ; inizia la gara di discesa libera ; fasi della gara di discesa libera, pubblico in vari punti lungo il percorso ; fasi della gara di slalom, un ragazzo osserva la gara sopra a un albero ; uno sciatore passa il traguardo ;
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L'ultimazione dell'Arco trionfale dedicato ai combattenti e ai caduti della Grande Guerra e alle
Giornale Luce B1018 del 30/12/1936
Descrizione sequenze:veduta, all'interno di un grande capannone, di un arco trionfale con molte sculture e bassorilievi ; scultura che raffigura una grande ruota di fronte all'arco con alcune persone che camminano intorno ; immagini delle sculture sull'arco ; veduta dei gruppi scultorei allegorici ; gruppo scultoreo raffigurante tre uomini nudi ; testa di uomo in marmo bianco ; busto di un ragazzo in marmo bianco ; immagini delle sculture di fronte all'arco ; lo scultore accanto ad una sua statua ; scultura raffigurante una donna con il volto velato ; scultura in bronzo che raffigura un ragazzo supino ;
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