Storie di Persone e di Musei - Museo Civico Archeologico di Nepi (VT)
Protagonista del ciclo Storie di Persone e di Musei è il Museo Civico Archeologico di Nepi (VT), raccontato il 6 aprile 2018 dal Direttore Stefano Francocci.
La nascita di una prima raccolta di reperti provenienti dal territorio nepesino risale agli anni '80 del secolo scorso, quando l'amministrazione comunale di Nepi istituì un deposito per i beni culturali per conservare i materiali archeologici che minacciavano di essere dispersi o trafugati.
Nel 1992, la Soprintendenza Archeologica per l'Etruria Meridionale, in collaborazione con il Comune di Nepi, realizzò la mostra Le necropoli di Nepi.
Al termine dell'esposizione, parte dei materiali ritornarono nei magazzini statali, mentre altri contribuirono a costituire il primo allestimento del Museo Civico, aperto regolarmente al pubblico dal giugno del 1995 nella Sala Nobile del Palazzo Comunale.
Nella primavera del 2014, dopo un lungo lavoro di riordino e restauro dei materiali ed il rientro a Nepi di importanti reperti archeologici, il Museo Civico ha trovato la sua definitiva collocazione nel palazzo storico adiacente al Palazzo Comunale.
La struttura museale si avvale di un moderno e affascinante apparato espositivo, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, che si propone di illustrare l'evoluzione storica della città e del suo territorio dall'età protostorica sino al Rinascimento. Il percorso espositivo è strutturato in tre sezioni: Protostorica - Preromana, Romana, Medievale - Rinascimentale.
La parte più importante della collezione civica è costituita dai materiali provenienti dalle aree cimiteriali di età preromana che circondano l'abitato. Fra queste la più rappresentativa è sicuramente la necropoli di Sante Grotte. Alcune campagne di scavo, svolte fra il 2003 ed il 2004, hanno permesso l'eccezionale ritrovamento di alcune tombe a camera ancora intatte e di sepolture entro fossa riservate a bambini.
All'interno delle tombe a camera sono stati rinvenuti ricchi corredi, databili fra il VII ed il III secolo a.C., caratterizzati dalla presenza di ceramiche d'importazione, oggetti in bronzo ed ornamenti personali in oro ed argento.
L'età romana è testimoniata dalla ricostruzione in scala 1:1 di un colombario, scoperto lungo il percorso dell'antica Via Amerina, e da materiali lapidei. Il reperto di maggior prestigio è la testa capite velato dell'imperatore Augusto, la cui provenienza è ignota ma che doveva appartenere ad una scultura posta all'interno di un importante edificio pubblico. Rubata negli anni '70 del secolo scorso, la scultura è stata di recente restituita dal Museo del Parco del Cinquantenario di Bruxelles che l'aveva acquistata in buona fede nel 1975.
I materiali più recenti dell'allestimento museale risalgono al periodo di massimo splendore di Nepi, vale a dire al XV-XVI secolo.
All'epoca la città fu dominio di importanti famiglie quali i Borgia e i Farnese. Dal castello di Nepi, il cosiddetto Forte dei Borgia provengono ceramiche ed alcuni stemmi marmorei recuperati nell'800 e a seguito di lavori di restauro terminati nel 2007.
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Il posto d'onore è occupato dal raro emblema di Lucrezia Borgia che nel 1499 fu investita dal padre, il pontefice Alessandro VI, del Ducato di Nepi.
Il Museo Civico funge da punto informativo per i turisti e gestisce il servizio di visite guidate ai principali monumenti della cittadina (Catacomba di Santa Savinilla, Forte dei Borgia). Da anni la struttura collabora con gli Istituti Scolastici e con l'Università della Tuscia per lo svolgimento di attività formative (tirocini, progetti di alternanza scuola-lavoro). Notevole l'apporto dato alla conoscenza del territorio attraverso l'organizzazione di conferenze, mostre, visite guidate e pubblicazioni.
Su iniziativa del Museo Civico di Nepi, si è costituito nel 2015 il Sistema Museale Territoriale della Via Amerina composto dai Musei Civici dei Comuni di Gallese, Nepi (ente capofila), Orte, Vasanello e dal Museo d'Arte Sacra di Orte. Il Sistema Museale si sviluppa all'interno del Comprensorio della Via Amerina e delle Forre un territorio del viterbese che si estende fra la riva destra del Tevere e i Monti Cimini e che corrisponde in larga parte all'Agro Falisco. La romanizzazione dell'area portò nel III secolo a.C. alla realizzazione della Via Amerina, percorso stradale destinato a collegare Roma con l'Umbria.
Questo tracciato, rimasto in uso sino all'età moderna, ha costituito nei secoli uno strumento di coesione per i centri abitati dell'Agro Falisco e per questa ragione è stato scelto come elemento caratterizzante il Sistema. La rete museale si pone l'obiettivo di contribuire alla crescita culturale delle singole comunità locali e di tutelare e valorizzare il ricco patrimonio artistico che le contraddistingue.
LA GRANDE BELLEZZA 2013, NEPI (VITERBO, ITALY)
VIDEO DOCUMENTARIO SULLA GRANDE BELLEZZA DI NEPI, UN PAESE DELLA TUSCIA MERIDIONALE, IN PROVINCIA DI VITERBO. IL VIDEO PRESENTATO NEL 2013 E' A CURA DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOVANI MENTI CON LA COLLABORAZIONE DEL MUSEO CIVICO E DELL'ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI NEPI.
Archeologia e storia a Nepi III
Approfittiamo della presentazione del libro per apprire una finestra su Nepi.
Il direttore del Museo Civico Comunale di Nepi curatore della pubblicazione ci narrerà del ruolo di Nepi nel mondo antico.
Nel corso del servizio faremo cenno anche agli affreschi della sala che ospiterà l evento.
Per chiudere, il Dott. Stefano Francocci ci farà una sintesi del contenuto del libro.
Il villaggio nascosto nel lago
Il villaggio nascosto nel lago. Una giornata di 8000 anni fa. Cartone animato sullo scavo archeologico subacqueo de La Marmotta (Anguillara Sabazia, Roma). A cura di Maria Antonietta Fugazzola e Alessandro Flemma. Disegno e animazione di Alessandro Flemma. Modellazione e animazione 3D Daniele Nepi. Regia di Alessandro Flemma e Daniele Nepi.
Lucilla Venturi, archeologa del Museo civico di Viterbo, illustra la storia di Ferento
Viterbo 3 Agosto 2013. Visita a Ferento con l'archeologa del Museo civico di Viterbo, Lucilla Venturi.
Sono presenti il sindaco Leonardo Michelini e l'assessore alla Cultura, Giacomo Barelli.
Ripresa con iPhone di Mauro Galeotti per il quotidiano lacitta.eu
Concerto Una voce per sognare Lillina Moliterno Claudio Di Meo Museo Civico Archeologico Norma
Concerto Una voce per sognare: da Mozart alla musica da film tenuto dal Trio di Latina, composto da Maurizio Cassandra, Claudio Di Meo e Lillina Moliterno - Museo Civico Archeologico Norma - 09 agosto 2013
Gli ultimi quattro affreschi del Palazzo Spreca entrano nel Museo civico di Viterbo
25 Ottobre 2012. Gli ultimi quattro affreschi del Palazzo Spreca, dopo i precedenti dieci, entrano nel Museo civico di Viterbo, accolti dal sindaco Giulio Marini e dalla direttrice del Museo, Orsola Grassi.
Ripresa con iPhone di Mauro Galeotti per il quotidiano lacitta.eu
Museo Civico di Viterbo e Museo della Ceramica della Tuscia
Viterbo 11 Dicembre 2014. Venerdì 12 dicembre 2014 prende il via la terza edizione della manifestazione “Natale in Arte al Museo” organizzata dalla soc. coop. Girolamo Fabrizio in collaborazione con la Fondazione Carivit e il Comune di Viterbo – Assessorato alla Cultura. Interventi di Mario Brutti, presidente della Fondazione Carivit e Antonio Delli Iaconi, assessore alla cultura del Comune.
Ripresa con iPhone di Mauro Galeotti per il quotidiano lacitta.eu
LA DEA CHE SCORRE - YOGA AL CASTELLO DI NEPI
(Si ringraziano Mauro Sciambi ed Esplora Tuscia per le riprese con il drone)
Sabato 8 Luglio l’Associazione Essere Bene Essere propone una giornata dedicata ad esplorare l’elemento acqua che lega il paesaggio e la storia di Nepi, lo Yoga e la danza.
L’evento – ispirato dal libro “La Dea che scorre, la matrice femminile dello Yoga tantrico” – è rivolto non solo ai ricercatori e agli amanti dello yoga, ma a tutti coloro che assaporano la vita così com’è, nelle sue infinite sfaccettature, nella sua straordinaria libertà, a volte scomoda; a tutti coloro che – nonostante tutto – ardentemente imparano dalla sua capacità di rigenerarsi sempre.
Questa è la Dea che scorre.
PROGRAMMA
(Tutti gli appuntamenti sono GRATUITI su prenotazione, 393 68 98 717)
– Ore 10.00 Passeggiata sul sentiero che si affaccia sulle Forre, confini naturali della parte più antica del paese, arroccata sullo sperone tufaceo lambito dai due corsi d’acqua, Rio Puzzolo e Falisco. A cura di Esplora Tuscia (Info e prenotazioni: 333 23 999 63)
– Ore 12.00 Visita al Museo Civico e i suo preziosi reperti che testimoniano l’evoluzione storica di Nepi e del suo territorio dalla Preistoria fino al Rinascimento. In particolare coppe, calici, e buccheri del Simposio Etrusco (Info e prenotazioni: 0761 570604)
– Ore 13.00/15.30 Pausa – Per chi lo desidera pranzo nel Ristorante convenzionato Casa Tuscia (Info e prenotazioni: 0761 555070)
– Dalle 16.00 alla Corte del Castello dei Borgia tre pratiche Yoga legate all’elemento acqua. Insegnanti Gioia Lussana, Dagmar Pichler e Ornella Marcucci. Il musicoterapeuta Mauro Pedone accompagnerà le lezioni con le vibrazioni delle campane, al termine presentazione del libro: La Danza dell’Acqua e le Campane Tibetane (Info e prenotazioni yoga: 393 68 98 717 – Campane tibetane: lavocedelcarro.it)
– Ore 19.00 Corte del Castello: presentazione del Libro di Gioia Lussana “La Dea che scorre, la matrice femminile dello Yoga Tantrico” OM Edizioni, presente l’autrice.
l libro è il frutto di un’appassionata ricerca e dell’esplorazione diretta di un’India arcaica e misteriosa, sede di un’antica trasmissione iniziatica, ancora vivente e rigorosamente segreta, dove batte il cuore originario del tantra.
– Ore 20.00 Corte del Castello: aperitivo a base di prodotti locali.
– Ore 21.00/22.00 Aquarius, danza come fluida espressione del Sé, insieme alla ballerina e coreografa Alessandra Pazzetta.
5000 anni di Gioielli Estoni dall'Estomia a Viterbo
Viterbo 11 Luglio 2014. Mostra nel Museo nazionale etrusco, Rocca Albornoz in Piazza della Rocca, 21b, dall'11 Luglio al 14 Settembre 2014. In collaborazione con Jaan Pärn, Vilve Unt, Kärt Summatavet, Associazione estone degli artisti del metallo e Istituto di Storia dell'Università di Tallinn. Interventi di: Soprintendente per i Beni archeologici dell'Etruria Meridionale, Alfonsina Russo; ambasciatore della Repubblica di Estonia in Italia, Merike Kokajev; assessore comunale, Raffaella Valeri; direttore del Museo nazionale etrusco, Valeria D'Atri; archeologa Ülle Tammla; gioielliere estone Jan Parn.
Ripresa con iPhone di Mauro Galeotti per il quotidiano lacitta.eu
FERENTO / FERENTIUM. AREA ARCHEOLOGICA (VITERBO, ITALY)
FERENTO. AREA ARCHEOLOGICA / FERENTO. ARCHAEOLOGICAL ZONE.
I resti della città di Ferento (in latino Ferentium) si trovano a soli 6 chilometri da Viterbo (del cui comune fanno parte), sulla strada Teverina verso la valle del Tevere. Ferento sorgeva sull'altura di Pianicara, dove molto probabilmente si insediarono gli sfollati della vicina città etrusca di Acquarossa, distrutta intorno al 500 a.C. durante le guerre di espansione di Tarquinia. Nel Liber Coloniarum e in un passo dei Cromatici Veteres risalente al 123 a.C. si trova la prima menzione della città di Ferento con riferimento all'assegnazione di una colonia, o forse alla spartizione di alcuni terreni demaniali. Dopo la Guerra Sociale (91-88 a.C.) intorno al I secolo Ferento risulta essere diventata Municipium. Dagli scavi effettuati è risultato che in età repubblicana Ferento era sviluppata lungo il Decumano Massimo della via Ferentiensis con una disposizione a rettangoli dell'agglomerato urbano da est verso ovest. Nella prima età imperiale Ferento raggiunse il suo massimo splendore, infatti risale a questo periodo la costruzione dei più importanti edifici pubblici come il teatro, il Foro (che però non è stato ancora individuato), le terme, una fontana contornata da numerose statue e l'Augusteo. Nel I secolo d.C. risulta essere stato costruito l'Anfiteatro posizionato nella zona nord-orientale rispetto all'abitato. Lo splendore di Ferento continuò anche nel secolo successivo e venne definita Civitas Splendidissima, come è scritto in una epigrafe di marmo rinvenuta nei pressi della città. Tra gli abitanti di Ferento spiccano alcuni nomi illustri come Salvio Otone imperatore di Roma per pochi mesi nel 69 d.C. e Flavia Domitilla Maggiore, figlia di Flavio Liberale e moglie dell'Imperatore Vespasiano dalla cui unione nacquero Flavia Domitilla Minore, il grande Tito e Domiziano entrambi imperatori di Roma. Dal III secolo d.C. le notizie su Ferento si fanno più nebulose comunque dal Liber Pontificalis si evince che in quel periodo in città si praticava il culto per S.Eutizio, morto nei pressi di Soriano nel Cimino durante le persecuzioni messe in atto dall'imperatore Aureliano nel 269. La città venne citata nel IV secolo dall'imperatore Costantino e altre menzioni sono dei papi Silvestro (314-355) e Damaso (366-384) nei Tituli Constituiti. Fotografie scattate mercoledì 10 aprile 2013.
MUSEO ARCHEOLOGICO CHIANCIANO
Il Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme è ospitato in un bell'edificio all'inizio di Via Dante, di fronte a Villa Simoneschi, una villa ottocentesca, immediatamente prima del centro storico.
Il museo è strutturato con una serie di sezioni in cui sono presentate tematiche afferenti alla storia del territorio di Chianciano.
La prima sezione del museo è dedicata alla necropoli più importante, non solo del territorio di Chianciano Terme, ma di tutto l'agro chiusino, situata sul versante settentrionale della valle dell'Astrone lungo un'antica direttrice viaria che atttraverso le valli dell'Orcia e dell'Ombrone collegava Chiusi con il mare. Se il più cospicuo finora venuto alla luce è quello situato in località La Pedata, altri lembi di necropoli, relativi con ogni probabilità allo stesso centro abitato ancora non identificato, sono stati individuati in località Morelli, Morellino e Le Piane.
Nelle necropoli in località Morelli sono state rinvenute le tombe più antiche, databili negli ultimi decenni del VII secolo a.C., ma nei dintorni sono stati raccolti anche materiali relativi ad insediamenti di età romana: recentemente vi sono state recuperate alcune tombe distrutte di età arcaica e classica, che hanno restituito vasi di bucchero decorati a stampo, ceramica etrusco corinzia, vasetti miniaturistici, ma la scoperta più clamorosa e quella della tomba principesca di età orientalizzante, scavata nel 1995, che è stata ricostruita a grandezza naturale all'interno di questa sezione del Museo.
CITTA' COSMICHE DEL LAZIO
Chi ha costruito questi imponenti bastioni? C’è anche chi dice che gli stessi siti, dove sono state edificate le città, erano zone dove si concentrava un’energia “particolare”.
Museo di Viterbo
Gita a Viterbo
Betty e Lucia
12/ 13 ottobre 2017
Sovana: le necropoli e le vie cave
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Oderzo Città Archeologica 2019 - Women's race
24^ corsa internazionale Oderzo Città Archeologica
Gara femminile 5000m
1 maggio 2019
Le ceramiche Trecentesche di San Domenico a Prato. Dallo scavo al museo
Documentazione della campagna di scavo 2006-2012
Testo e sceneggiatura: Chiara Marcotulli
Aiuto sceneggiatura: Chiara Bonacchi, Michele Pisaneschi
Consulenza scientifica: Guido Vannini
Fotografia e riprese: Alessandro Cerbai
Montaggio: Guido Melis
Musica: Chris Zabriskie - Licensed under Creative Commons
Programma n. 485/A
Fara in Sabina (Rieti) - Borghi d'Italia (Tv2000)
La XIII puntata stagionale di Borghi d’Italia ci accompagnerà a Fara in Sabina(Rieti). Nel corso del programma visiteremo il borgo capoluogo, la parrocchiale, il museo civico archeologico, l’antico forno, e il museo del silenzio. Con il priore della secolare abbazia di Farfa scopriremo la spiritualità e l’importante patrimonio artistico - culturale di questo luogo meraviglioso. Inoltre all’interno dello storico palazzo Martini degusteremo i piatti tradizionali del territorio. Tra le altre curiosità conosceremo le manifestazioni di Fara in Sabina e presenteremo anche l’ulivo più grande d’Europa. Buona visione!
Lo stupendo borgo di Sovana (Gr)
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Montecelio Rocca Medievale
Video della Rocca Medievale di Montecelio