Racconta il tuo Museo - Museo Civico e Diocesano Norcia
Norcia, Jacopo Barozzi da Vignola, La Castellina (manortiz)
La Castellina
Residenza fortificata sede dei governatori apostolici, fu edificata per volontà del Pontefice Giulio III per garantire allo Stato della Chiesa un maggiore controllo sul Comune di Norcia che vantava un governo di tipo repubblicano e sui territori periferici.
Del progetto fu incaricato Jacopo Barozzi da Vignola che il 28 Agosto 1554 ne tracciò, sul posto, la pianta, inglobante, al suo interno, il Palazzo del Podestà, quasi del tutto demolito, e la Pieve di S. Maria Argentea, ricostruita poco oltre.
Il fortilizio è quadrato con bastioni angolari fortemente scarpati. L’aspetto imponente, in parte motivato da ragioni antisismiche, riassume emblematicamente l’irreversibile crisi delle libertà comunali e il contemporaneo recupero di potere da parte del papa.
Quando nel 1569 venne istituita la Prefettura della Montagna, la Castellina ne divenne la naturale sede, militarmente sicura e architettonicamente degna di assolvere funzioni di rappresentanza. Alle necessità burocratiche e di organizzazione dei vari uffici della Prefettura si lega la lenta ed elaborata definizione degli spazi interni, la cui sistemazione si protrasse almeno fino al 1587.
Restaurato nel XVIII secolo a seguito dei frequenti terremoti, a partire dal 1860 divenne sede degli uffici del Comune, per poi essere destinato all’allestimento del Museo nel 1967 con le opere depositate dal Comune, dalla Curia vescovile e dagli Istituti Riuniti di Beneficenza.
Dopo il terremoto del 1979, la Castellina è stata interessata da lavori di consolidamento e di adeguamento. Da piazza S. Benedetto, attraverso un elegante portale bugnato e un controportale si accede ad un cortile porticato su cui si aprivano le cancellerie civile e criminale, le scuderie, i quartieri della guarnigione e le carceri, mentre al piano superiore trovava posto la residenza del governatore.
Oggi la Castellina, oltre a varie mostre temporanee, ospita il Museo Civico e Diocesano, la Collezione Massenzi (donazione del Cav. Evelino Massenzi al Comune di Norcia e inaugurata nell’agosto 2002) e la Mostra Archeologica “Partire per l’Aldilà” (allestita e inaugurata nel 2003 grazie al generoso contributo offerto dal Rotary Club)
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Il patrimonio artistico della cittadina nursina, seppur ancora cospicuo ed interessante, risente tuttavia degli eventi sismici, spesso catastrofici, che nel corso dei secoli hanno inferto ferite gravissime, distruggendo monumenti importanti e tracce di un passato remoto che risale all'epoca pre-romana. Sono del resto caratteristici, in gran parte del Centro Storico, gli edifici bassi e con i muri perimetrali a scarpa, testimonianza delle normative che furono adottate nella legislazione pontificia ad hoc dopo il sisma del 1859, ove si raccomandavano costruzioni a baracca.
Il fulcro artistico-monumentale della città ruota certamente intorno alla sua piazza centrale dove, con una organizzazione di sapore rinascimentale si concentrano gli edifici simbolo della identità nursina:
La Basilica di San Benedetto la cui costruzione originale, con la splendida facciata gotica, il rosone e i fregi dei 4 evangelisti risale al XII secolo. La tradizione vuole che sia stata costruita sui resti della casa natale del santo ma più probabilmente nello stesso luogo sorgeva una basilica di epoca romana andata successivamente distrutta.
il Portico delle Misure, un mercato dei cereali al coperto, con le misure di capacitá in pietra ancora ben visibili, edificato a ridosso della basilica nel 1570.
La Castellina, la residenza fortificata sede della prefettura e dei governatori pontifici, edificata nel 1554 su disegno del Vignola.
La Cattedrale di Santa Maria Argentea, edificata sul sito occupato da una pieve demolita nel 1554 per far posto alla Castellina, di cui rimane il portale rimontato sul fianco sinistro, ospita alcune opere di autori fiamminghi e un trittico murario del XVI secolo di Francesco Sparapane.
Il Palazzo Comunale, edificio risalente al XIV secolo, ampiamente ristrutturato nel XIX secolo a causa dei danneggiamenti riportati negli eventi sismici precedenti.
Il monumento a San Benedetto da Norcia eseguito da Francesco Prinzi in occasione del XIV centenario della nascita del santo.
Più decentrato rispetto alla Piazza San Benedetto, ma sempre di notevole interesse artistico, è il complesso Monumentale di San Francesco la cui costruzione risale al XIV secolo e che ospita oggi l'archivio comunale e la biblioteca civica.
Altro esempio di facciata gotica che ricalca la struttura della abbazia patronale è rappresentato dalla Chiesa di Sant'Agostino, del XIV secolo
Il Tempietto, la costruzione storica più originale e meglio conservata di Norcia, opera del 1354 del nursino Vanni della Tuccia. Nel Medioevo era chiamata Maìna, questa edicola in pietra, severamente classicheggiante nella struttura, cui si contrappone un'anticlassica decorazione scultorea simile a un'oreficeria longobarda, costituita da motivi zoomorfi, fitomorfi, antropomorfi, geometrici, simbolici, esoterici.
Nei pressi della Porta Ascolana il Criptoportico ospita alcuni reperti archeologici rinvenuti in zone diverse della città ed appartenenti principalmente alla civiltà sabina.
All'esterno della cinta muraria sono numerosi i monumenti di un certo interesse artistico. La Madonna Bianca, nei pressi della località denominata Forca d'Ancarano, è una costruzione pregevole risalente al XV secolo.
In località Campi risulta molto interessante la parrocchiale di Sant'Andrea, all'interno del centro abitato con la sua architettura originale e funzionale e il suggestivo loggiato aereo di pianta triangolare che la caratterizza.
Sempre nei pressi della frazione di Campi è da visitare la pieve di S. Salvatore con i due rosoni e i due portali di epoche diverse.
A 12 km dal centro abitato, nei pressi della frazione di Savelli, sono visibili i ruderi consolidati e restaurati, unitamente ai superstiti affreschi, della Madonna della Neve, una elegante costruzione a pianta ottagonale, edificata su disegni del Bramante, andata pressoché distrutta nel corso del sisma del 1979.
Nei pressi della frazione di San Pellegrino sorge il convento di Santa Maria di Montesanto, un edificio del XIV secolo eretto dai frati Clareni ed affidato via via nel corso dei secoli a diversi ordini religiosi, sino all'inizio del secolo scorso, da quando giace abbandonato. Il convento, in pessimo stato di conservazione, possiede un pregevole chiostro interno, una chiesa attigua con alcune tele del XVII secolo ed una statua lignea di Madonna con bambino risalente al XIV secolo, oggetto di particolare devozione da parte della popolazione.
La scoperta di necropoli ellenistiche soprattutto nel piano di S. Scolastica, nelle vicinanze del Caseificio, ha portato all'arricchimento del Museo Diocesano in cui sono confluiti pregevoli corredi tombali databili tra fine IV e I secolo a.C. La necropoli è tuttora in fase di scavo e ripristino ed è fruibile solo parzialmente.
Vigili del Fuoco - Norcia - Recuperop opere sacre dalla Chiesa di S. Giorgio - www.HTO.tv
Nelle immagini dei Vigili del Fuoco, le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito diversi comuni dell’Italia centrale il 24 Agosto, le repliche del 26 Ottobre e del 30 Ottobre.
Di parole sull’argomento ne sono già state profuse a fiumi ma, personalmente, credo non ne esistano di tali da riuscire a descrivere esaustivamente la devastazione ed il dolore generati da questa tragedia. Credo che la cosa più sensata sia “demandare” il compito, direttamente, alle immagini girate dai Vigili del Fuoco.
Le immagini testimoniano la violenza del terremoto, le immediate operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, l’incessante, ed instancabile, opera dei Vigili del Fuoco per cercare ed estrarre dalle macerie, il più delle volte a mani nude, i sopravvissuti e recuperare i corpi dei meno fortunati.
Un lavoro immane, svolto con la proverbiale abnegazione tipica del Corpo, non solo nei momenti immediatamente successivi alla catastrofe, ma che continua ancor oggi per rendere possibile la vita dei sopravvissuti e di quanti sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazione perché crollate o gravemente danneggiate, in maniera dignitosa.
Un’opera che si perpetua ben oltre la “mera” emergenza e che prosegue anche per recuperare, e mettere in salvo, l’enorme patrimonio artistico di quei territori.
Agli Uomini ed alle Donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnati nei soccorsi, va tutta la nostra gratitudine ed incondizionata riconoscenza.
Michela Cossidente
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Foligno, 20 cittadini comprano le Fonti di Sassovivo
Venti soci e 320 mila euro d'investimento. Parte dal basso l'operazione di acquisto dello stabilimento, degli immobili e anche di circa 53 dei 180 ettari di bosco che circondano le Fonti di Sassovivo su cui giovedì hanno messo la firma gli eredi Evelino Massenzi e Leonardo Tacchi, presidente di Fonti Sassovivo srl la società che dopo 24 mesi di silenzioso lavorio si è caricata sulle spalle non solo la ripresa dell'imbottigliamento della storica acqua minerale di Foligno, che avverrebbe entro 18 mesi, ma anche la rapida riapertura di un luogo dal profondo valore identitario per Foligno e i suoi cittadini.
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