Parco Archeologico di Baratti e Populonia
Quella di Populonia è l'unica necropoli etrusca sul mare.
Il video è stato girato tra le diverse tipologie di tombe presenti nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia (Piombino, LI); da quelle a tumulo, a quelle scavate nella roccia, nascoste diversi metri nel fitto bosco della Via delle Cave, e ancora tra i sarcofagi e la tomba a tempietto della necropoli di San Cerbone.
La visita consente anche di vedere i resti degli edifici industriali per le attività metallurgiche, cui gli Etruschi si dedicavano intensamente, e ci fa comprendere la portata dell'attività mineraria e commerciale raggiunta dall'enigmatico popolo, la cui origine e competenza desta ancora imbarazzo.
L'itinerario si completa con la visita dell'Acropoli di Populonia, dove sorsero le prime capanne etrusche (di cui restano i buchi di palo, che vennero riempiti con ciotole spezzettate) e, in seguito, si impiantò una splendida città romana dotata di almeno tre templi, una strada (ancora in parte apprezzabile), le logge, varie domus, ecc. Dall'altura si aveva un controllo su tutto il litorale e l'entroterra.
A Populonia alta, poche centinaia di metri dalle rovine, si trova la città medievale perfettamente conservata, in cui spicca l' imponente Rocca e una vetusta chiesa, che fu forse anche Templare.
Sul percorso di ritorno non si manchi di fare una sosta agli scavi sulla spiaggia e alla chiesetta di San Cerbone, prospicente il mare, che si dice sia stato il primitivo luogo di sepoltura del santo, e nei pressi della quale è stato trovato un cimitero medievale.
Si può vedere -sul bordo della falesia - anche l'unico esempio populoniese (e tra i più rari in Italia) di strutture metallurgiche antiche ancora in posto (tre forni databili tra IV-II sec. a.C.), dove venivano lavorate le spugne di ferro, nonché le rovine dell'edificio delle cetariae e due sepolture del II sec. d.C.
Nella parte finale del video è stato dedicato spazio all'imperdibile Museo Archeologico del Territorio di Populonia sito a Piombino. Su tre piani, per un totale di 1800 mq, sono esposti circa duemila pezzi provenienti dalle tombe di Baratti e Populonia e dal territorio della Val di Cornia, ma anche reperti ritrovati sui fondali o recuperati per caso fortuito, come la splendida Anfora argentea di Baratti, cui abbiamo dedicato un apposito video:
L'anfora di Baratti: un enigma venuto dal mare
Conservata nel bellissimo Museo Archeologico del Territorio di Populonia a Piombino (LI), nella parte più meridionale della Costa degli Etruschi, l'anfora argentea fu agganciata casualmente da un'imbarcazione nelle acque antistanti il Golfo di Baratti e, successivamente, fu magistralmente restaurata giungendo a noi miracolosamente intatta.
Della sua provenienza nulla di sa, e nemmeno a chi fosse destinata. Si ritiene un manufatto databile stilisticamente al IV secolo d.C., forse siriano; la città di Antiochia era infatti a quel tempo molto avanti nella lavorazione dell'argento.
A suscitare i maggiori interrogativi sono i 132 medaglioni ovali che, su 10 fasce o registri, ricoprono l'anfora: 12 sul collo (due fasce con sei medaglioni ciascuna), 8 appena al di sotto, su un unico registro, e 112 sul corpo (16 medaglioni disposti su 7 fasce). Le dimensioni variano e anche i personaggi raffigurati, sia maschili che femminili, ma tutti sono appartenenti alla mitologia classica o, forse, dovremmo dire alla più pura tradizione ermetica.
Ciò che sembra chiaro è che il simbolico oggetto non dovesse essere destinato ad una mensa qualunque ma ad una elite di persone legate a culti misterici o pratiche alchemiche, che prevedevano prove e procedimenti iniziatici al fine di raggiungere l'immortalità dell'anima. Celati sotto le allegorie, i miti e le metafore, sull'anfora potrebbero trovarsi importanti insegnamenti filosofici.
Piombino, una città da conoscere
Piombino è la città più meridionale della Costa degli Etruschi, sul litorale toscano. Generalmente ci si arriva per imbarcarsi sui traghetti diretti alle isole dell'arcipelago, all'Elba, in Sardegna o in Corsica. Soggiornarvi o vistarla con calma è invece sorprendente: storia, arte, archeologia, mare cristallino, piccole baie e spiagge sabbiose, un mondo variegato che sa soddisfare i palati più esigenti. Sono stupendi gli affacci sull'isola d'Elba e le isolette disabitate, con i loro fari solitari; in lontananza la misteriosa Montecristo, a ovest il profilo della Corsica, visibile soprattutto al tramonto, quando il sole tinge di rosso il cielo e accende il mare di sensazioni ancor più profonde.
E' interessante la sua storia, l'antica Falesia, che è raccontata nei suoi importanti Musei dove, sala dopo sala si svelano segreti e reperti che il territorio ha restituito nel corso del tempo, attraverso gli scavi e a qualche fortuito ritrovamento. Una città che, se tende ad aprirsi oggi al turismo, mantiene quella sana gelosia del proprio territorio, amato dai piombinesi. Terminata l'epoca dei grossi insediamenti industriali inquinanti, Piombino merita un omaggio, che speriamo riesca a dare un piccolo quadro della sua offerta culturale, naturale e paesaggistica.
Questo video si completa con un secondo video, dedicato al suo Museo più importante, quello Archeologico del Territorio di Populonia, che è necessario integrare alla visita al Parco Archeologico di Baratti e Populonia (distante pochi chilometri da Piombino).
Vedi anche un altro interessante video su un reperto conservato a Piombino:
L'Anfora di Baratti: un enigma venuto dal mare
(
In Val Cornia abbiamo anche realizzato i seguenti video:
(il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, l'Acropoli e il Museo Archeologico del Territorio di Populonia a Piombino)
(Campiglia Marittima)
(la Rocca di San Silvestro)
Populonia di ombrasera
Populonia è l’unica tra le grandi città stato della Dodecapoli Etrusca a essere edificata in riva al mare. Il motivo di tale scelta anomala è dovuto alla sua vocazione metallurgica e alla vicinanza dell’Isola d’Elba con le sue ricche miniere di ematite da cui si ricavava il ferro. La posizione è su di un promontorio roccioso che da sempre ha fornito la pietra “panchina” principale materia prima per le costruzioni durevoli inoltrela presenza di due porti naturali hanno facilitato l’interscambio commerciale. Nell’immediato entroterra vi erano due grandi lagune che fornivano pesce e cacciagione nonché terre fertili adatte a un’agricoltura d’avanguardia e strade di notevole importanza. Attualmente tutti i preziosi ritrovamenti sono esposti nel Museo Archeologico del territorio di Populonia a Piombino o al Museo Archeologico di Firenze. I siti archeologici invece sono sul promontorio di Populonia con la sua Acropoli, le necrepoli delle Grotte, delle Fate, via del Ferro. Sul golfo di Baratti, quasi sulla spiaggia, c’è la grande necropoli orientaleggiante (VII e VI sec. A. C.) di S. Cerbone con tombe a tumulo, sarcofago o edicola. Spiccano per imponenza il grande tumulo (28m di diametro) della Tomba dei Carri e per l’integrità la tomba a edicola del Bronzetto Offerente. Splendido tuffo nel passato e meravigliosa camminata in un parco naturalistico di prim’ordine.
English: Populonia is the only one of the great state cities of the Etruscan Dodecapoli (twelve cities) to be built on the seashore. The reason for this abnormal choice is due to its metallurgical vocation and the proximity of the Elba Island with its rich hemite mines from which iron was obtained. The location is on a rocky promontory that has always provided the main bench stone for raw materials for durable buildings. The presence of two natural harbors facilitated commercial interchange. In the immediate hinterland there were two large lagoons that provided fish and game and fertile lands suitable for cutting-edge agriculture and roads of great importance. Currently, all the precious finds are exhibited in the Archaeological Museum of Populonia in Piombino or in the Archaeological Museum of Florence. The archaeological sites are instead on the headland of Populonia with its Acropolis, the necropolis of the Caves, the Fairies, the Iron Street. On the Gulf of Baratti, almost on the beach, there is the orientalist necropolis (VII and VI century BC) of S. Cerbone with tombs, sarcophagus or newsstand. The huge mound (28m in diameter) of the Tomb of the Chariots and for the integrity of the bronze burial tomb is prominent. Beautiful dive in the past and wonderful walk in a prime nature park.
DIONISO
Musica a cura di Francesco Landucci
archeologiasonorasperimentale.com
francescolanducci.com
brani disponibili su :
Brano ispirato al corteggio dionisiaco raffigurato sull'anfora argentea di Baratti, capolavoro della toreutica tardo antica, di inestimabile valore e unico al mondo, dal 2001 esposto al al museo Archeologico di Piombino (LI-Italy). Data la sua complessità iconografica (è composta da 132 figure racchiuse in ovali sbalzati), e per una migliore fruizione anche da parte delle persone portatrici di deficit visivo e auditivo, tra il 2016 e il 2017 sono state create al museo due postazioni interattive. Nel 2016 ne è stata fatta una copia 3D a grandezza naturale: alcuni ovali al tocco attivano una narrazione che ne spiegano il significato, con l'accompagnamento di un paesaggio sonoro e musicale. Successivamente, nel Dicembre 2017, data la significativa presenza di strumenti musicali rappresentati sull'anfora, e dei contesti rituali fatti di musica e danza, è stato inaugurata una postazione musicale, con la ricostruzione di alcuni strumenti come la cetra di Apollo e la fistula di Attis , e una tastiera con pulsanti azionabili in contemporanea a creare personali composizioni, e con brani musicali completi. Il brano Dioniso è presente in entrambe le postazioni. I progetti musicali sono il risultato di una fruttuosa collaborazione tra Francesco Landucci, ricercatore nell'ambito della musica antica, e Cinzia Murolo, curatrice del museo di Piombino.
Una ricerca e sperimentazione sonora che prende le mosse dal ricostruire determinati strumenti musicali per poi farli suonare, anche insieme, a ricreare suggestioni ed atmosfere che riportino indietro nel tempo, tra ricerca ed immaginazione.
Il brano è stato usato anche per un video espositivo in formato 5.1(Dolby Surround) dal gruppo Archeologico VEA per la mostra Archeologia e alimentazione nell’eredità di Parma Romana“, ed è udibile anche nel Paesaggio Sonoro che accompagna la visita degli strumenti musicali dell'Antica Roma presso il Parco Archeologico di San Vincenzino a Cecina
Per le postazioni interattive del Museo Archeologico di Piombino:
Uomini, Archeologia, Natura nella Val di Cornia - Sub EN.
In questo video si presentano i Parchi e Musei della Val di Cornia di Baratti, Populonia, San Silvestro e Piombino che raccontano la storia degli uomini e del loro rapporto con i metalli dall'epoca etrusca, al Medioevo e fino ai giorni nostri.
www,parchivaldicornia.it
Brindiamo al Natale e al Capodanno in Maremma
Domus Socolatae Vi aspetta a Follonica, nel cuore della Maremma, per trascorrere un Natale ed un Capodanno indimenticabili! Le passeggiate sul mare, i paesaggi e le escursioni naturalistiche, i mercatini, i molteplici musei, i vicini tesori artistici, i percorsi eno-gastronomici, i presepi nei borghi medioevali. Trascorrerete alcuni giorni di Festa in cui sarà per noi un piacere indirizzarVi anche sulle principali attrattive museali della zona che allieteranno la Vostra vacanza:
Museo Magma e l´arte della ghisa a Follonica
Pinacoteca civica di Follonica
Area Archeologica di Roselle
Osservatorio Astronomico di Roselle
Museo archeologico di Vetulonia Isidoro Falchi
Museo archeologico del territorio di Populonia e Piombino
Museo minerario di Massa Marittima
Museo civico archeologico di Massa Marittima
Cattedrale di Massa Marittima
Chiesa di Sant´Agostino a Massa Marittima
Museo di arte sacra a Massa Marittima
Museo archeologico di Grosseto
Museo di Populonia di ombrasera
Il Museo del territorio di Populonia espone reperti e analizza i fattori etno-storico-geografici-ambientali del territorio di Populonia dal periodo villanoviano fino ai giorni nostri. Se la metallurgia l’ha fatta da padrona, anche i commerci, favoriti dai due porti naturali e dalle importanti strade che l’attraversavano, hanno avuto un ruolo preminente oltre all’agricoltura e pesca. Gli Etruschi ci hanno lasciato un patrimonio artistico di prim’ordine. Il pezzo unico più famoso è sicuramente l’anfora d’argento opera di artigiani d’Antiochia, ritrovata grazie ad un incagliamento di un’ancora. Sempre sott’acqua è stato rinvenuto l’agglomerato di monete. Legato all’ambiente marino è anche lo splendido pavimento musivo scavato sull’Acropoli che sembra un testo naturalistico delle specie ittiche. Vi è inoltre l’insolita presenza di una raffigurazione bifronte a seconda di come la si guarda: mollusco legato a Venere o colomba che si annuncia ai naufraghi. Da ricordare che buona parte dei ritrovamenti si deve all’accumulo di scorie ferrose inutilizzate nel corso dei secoli che hanno via via ricoperto le necropoli presso la spiaggia di S. Cerbone preservandole dai saccheggi. Agli inizi del Novecento si pensò di riutilizzare le enormi quantità di scorie e lo scavo con attrezzature adeguate portò alla riscoperta dei siti archeologici. English: The Museum of Populonia territory exhibits finds and analyzes the ethno-historical-geographical-environmental factors of Populonia territory from the Villanovian period to the present day. If metallurgy is the priority activity, even trades, favored by the two natural ports and the important roads that crossed it, had a prominent role beyond agriculture and fishing. The Etruscans have left us an art first-class heritage. The most famous piece is surely the silver amphora by craftsmen of Antioch, rediscovered by an anchor raft. Always underwater the coin agglomeration was found. Linked to the marine environment is also the beautiful mosaic pavement excavated on the Acropolis which looks like a naturalistic text of the fish species. There is also the unusual presence of a two-figure representation depending on how you look at it: mollusc tied to Venus or dove announcing the shipwrecks. It should be remembered that most of the finds are due to the accumulation of unused ferrous scraps over the centuries that have covered the necropolis at the S. Cerbone beach, preserving them from the looting. At the beginning of the twentieth century it thought of reusing the huge amounts of slag and digging with appropriate equipment led to the rediscovery of archaeological sites.
La terra di acqua e fuoco, la Val di Cornia degli Etruschi
Le città etrusche della Toscana della costa, Baratti e Populonia, archeologia e storia.
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