Modica (RG) - Chiusa la casa del sesso Paradise Club (15.01.16)
- Modica (Ragusa) - La Polizia di Modica ha tratto in arresto quattro uomini ed una donna che avevano creato una vera e propria fabbrica del sesso nella tranquilla cittadina modicana.
Si tratta di Corrado Di Rosolini, 54 anni, originario di Rosolini ma residente a Siracusa, dell’avolese Gaetano Rametta, 53 anni, e dei modicani Luca Interlando, 41, e Giovanni Rubera, 37, e della compagna rumena di quest’ultimo, Rodica Milea, 37. Sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini sono partite all’inizio del 2014 per contrastare il diffuso fenomeno della prostituzione che più volte era stato segnalato dai residenti, ingenerando allarme sociale. L’attività investigativa degli uomini del Commissariato, coordinata dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, e dal sostituto procuratore Gaetano Scollo, grazie all’impiego di attrezzature tecniche con cui si effettuavano riprese all’esterno e all’interno del luogo attenzionato, accertava l’esistenza di un’illecita attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di donne rumene in territorio di Modica.
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(15.01.16)
Genus Bononiae. Musei nella città di Bologna
Se immaginate il solito museo racchiuso in un edificio, allora siete lontani dalla realtà. Genus Bononiae - Musei nella città, ideato dal Prof. Fabio Roversi Monaco, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, è infatti la più lampante espressione di museo diffuso.
Per saperne di più:
Il museo Davia Bargellini-parte 1.mov
Il museo Davia Bargellini-parte 2.mov
Rachel Whiteread al Museo Morandi, Bologna
L'installazione di Rachel Whiteread al Museo Morandi, Bologna
L'Archiginnasio di Bologna
L'Archiginnasio di Bologna: da Università a Biblioteca
Documentario a cura di Valeria Roncuzzi e Sandra Saccone, IRE SERVICE COOP, Bologna 1993, durata: 33 minuti
A Termini Imerese presepi nel museo civico Servizio di Alessandro Matalone
Sono 150 le opere esposte al museo civico Baldassare Romano, di Termini Imerese, in occasione della seconda edizione di Presepiando al Museo. Presepi accanto a reperti archeologici caratterizzano, quest'anno, la rassegna natalizia termitana.
Scicli - Piccola Grande Italia 46
Città della Sicilia, in provincia di Ragusa, con più di venticinquemila abitanti. Il territorio comunale confina con quello di Ragusa
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Secondo incontro alla Pinacoteca Nazionale di Bologna dei bambini della IV A Manzolini. 14 febbraio 2015
Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica
Per il Cioccolato di Modica, manufatto secondo la ricetta settecentesca arricchita dalla diffusa creatività degli appassionati cioccolatieri modicani, si è istituito nel 2003 il Consorzio di Tutela del Cioccolato Modicano (CTCM). I suoi consorziati - circa venti produttori- si sono impegnati e si impegnano a conseguire il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) e a tutelarne integrità e tipicità.
BOLOGNA - Pinacoteca Nazionale - particolari - 01
Musica : Salmi per il Vespro della Beata Vergine di Loreto - Domine ad audiuvandum - Isabella Leonarda (1620 - 1704) - Florilegium Musicae
TG WEB - Arte contemporanea: la Sicilia diventa un grande palcoscenico
L'albergo delle Povere di Palermo si trasforma in un grande contenitore di arte contemporanea, ospitando la collezione permanente del museo regionale di Palazzo Riso mentre nella Sicilia orientale, nell'ex casa del Fascio di Linguaglossa, viene inaugurato un centro espositivo in cui spiccano le opere di Francesco Messina, originario del paese etneo, uno dei maggiori scultori figurativi del Novecento e autore, tra l'altro, del cavallo morente che si trova davanti alla sede della direzione generale della Rai.
La Sicilia punta forte sull'arte contemporanea e porta avanti un progetto di museo diffuso che promette di attrarre notevoli flussi turistici non solo nella stagione estiva.
BOLOGNA - Pinacoteca Nazionale - particolari - 06
Musica : Salmi per il Vespro della Beata Vergine di Loreto - Laudate Dominun - Isabella Leonarda (1620 - 1704) - Florilegium Musicae
Guido Reni. Pinacoteca Nazionale Bologna
Na cidade de Bologna,Capital de Emilia-Romagna.Guido Reni foi um dos maiores exponentes do Renascimento.
TGR Sicilia 12giu09 Primo Punto Mostra Fotografica
SCAVI NELLA SALA BORSA A BOLOGNA
Tutto sotto al pavimento della piazza interna.Musica di sottofondo di Danilo Masotti dei Niu Ironia
36^ Rassegna Costume Arbereshe, Vaccarizzo Albanese, 12 agosto 2018 - 2 di 2
36^ Rassegna del Costume Arbereshe (Arbëreshë) a Vaccarizzo Albanese, 12 agosto 2018
Gruppi presenti:
- Tamburi Band di Shën Mërtir (San Martino di Finita)
- Gruppo folkloristico Te Pjekurit Ka Ungra di Lungro
- Gruppo folkloristico Katundi Jonë di San Marzano di San Giuseppe
- Gruppo vocale di Çorovodë, frazione di Skrapar, Berat, Albania
_ Gruppo folkloristico Lulet e Rea di San Demetrio Corone
DIALETTOLOGIA - Etimologia dei nomi siciliani indicanti gli organi genitali maschili e femminili
P.S.: perdonate l'errato oscurirsi, avrei dovuto dire OSCURARSI.
Piccola spiegazione, nel passaggio dal Latino al Siciliano, dell'etimologia dei nomi siculi con cui si indicano gli organi genitali maschili e femminili, durante la conferenza presso il liceo Scientifico e Classico Mazzini di Vittoria (RG), tenutasi giorno 25 Maggio 2016.
IL MODO DI VEDERE LA VITA - LA STORIA DEL CANNOLO SICILIANO
LA STORIA DEL CANNOLO SICILIANO:
Il cannolo siciliano è una delle specialità più conosciute della pasticceria italiana. Come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).[1]
In origine venivano preparati in occasione del carnevale; col passare del tempo la preparazione ha perso il suo carattere di occasionalità ed ha conosciuto una notevolissima diffusione sul territorio nazionale, divenendo in breve un rinomato esempio dell'arte pasticcera italiana nel mondo.[2]
Storia del cannolo sicilianoModifica
Il riferimento del nome è legato alle canne di fiume cui veniva arrotolata fino a pochi decenni fa la cialda durante la sua preparazione[3]; quel che è certo è che il dolce fu inventato secondo una ipotesi in tempi remoti per festeggiare il carnevale.[3] La prima descrizione risale al duca Alberto Denti di Pirajno che nel suo libro Siciliani a tavola scrive: Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus.[4] Secondo Pirajno la definizione è attribuibile a Cicerone (questore di Lilybeo, l'odierna Marsala, fra il 76 e il 75 a.C.). Nel Dizionario di Michele del Bono: Dizionario Siciliano-Italiano-Latino, Palermo 1751 si legge testualmente: «Cannola: capelli arricciati. ricci. cincinni [per pasta dilicatissima lavorata a foggia di cannello, pieni di bianco mangiare. Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus]», si nota chiaramente come il lemma in siciliano corrisponde alla definizione in lingua italiana e quindi in lingua latina.
Inoltre Pino Correnti, nel suo Libro d'oro della cucina e dei vini della Sicilia[5]riportando la frase latina sopracitata dal De Bono, suggerirebbe solamente il fatto che la definizione è stata diffusa per secoli in una descrizione del cannolo in lingua latina. Egli sostiene, inoltre, che il cannolo sarebbe stato inventato dalle abili mani delle suore di clausura di un convento nei pressi di Caltanissetta, partendo da un'antica ricetta romana poi elaborata dagli arabi.[6][7] Secondo una diffusa tradizione esso deve il proprio nome ad uno scherzo carnevalesco che consisteva nel far fuoriuscire dal cannolo la crema di ricotta al posto dell'acqua, cannolo è un termine dilettale che indica una sorta di rubinetto.[7] Il dolce sebbene sia nato a Caltanissetta, deve comunque gran parte della sua notorietà e diffusione planetaria ai pasticceri di Palermo, che hanno contribuito a stabilizzarne la ricetta, così come la conosciamo oggi[7], unitamente ai pasticceri di Messina, che ne hanno anche inventato la variante con crema scura di ricotta e cioccolato[8].
Origini saraceneModifica
Si narra che furono per prime le donne dell'Harem del Castello delle donne del signore dell'allora Qalc'at al-Nissa (Caltanissetta) le inventrici della ricetta. In questo luogo, secondo la tradizione tramandata fino a noi, gli emiri saraceni tenevano i propri harem e fu qui che le donne dell'harem lo crearono per prime, forse come omaggio vagamente fallico ai propri uomini. Queste donne pare si fossero ispirate ad un dolce di origine romana, di cui già parlava Cicerone,[senza fonte] che lo descrive come consistente in un tubo farinaceo ripieno di un dolcissimo cibo a base di latte.[9]
Le donne di questo harem, durante le lunghe assenze dei propri consorti, per ingannare l'attesa, si dedicavano alla preparazione di cibi e dolci elaborati; queste, sempre secondo la tradizione tramandata, avrebbero dunque modificato un dolce arabo già esistente, fatto di ricotta, mandorle e miele, rielaborandolo con la ricetta romana citata da Cicerone e dando così vita ad una specialità che sarebbe poi divenuta universalmente nota. Successivamente con la fine del dominio arabo in Sicilia gli harem scomparvero e non è da escludere che qualcuna delle favorite, convertita alla fede cristiana, si sia ritirata nei monasteri, portando con sé le ricette che avevano elaborato per le corti degli emiri.[10] Quindi secondo la tradizione fu proprio quella del cannolo siciliano una delle ricette tramandate dalle donne musulmane alle consorelle cristiane, che lo iniziarono a produrre inizialmente durante il periodo carnevalesco, per poi diventare di uso e produzione durante tutto l'anno.[7]
Origini saraceneModifica
Si narra che furono per prime le donne dell'Harem del Castello delle donne del signore dell'allora Qalc'at al-Nissa (Caltanissetta) le inventrici della ricetta. In questo luogo, secondo la tradizione tramandata fino a noi, gli emiri saraceni tenevano i propri harem e fu qui che le donne dell'harem lo crearono per prime, forse come omaggio vagamente fallico ai propri uomini. Queste donne pare si fossero ispirate ad un dolce di origine romana, di cui già parlava Cicerone,[senza fonte] che lo descrive come consistente in un tubo farinaceo ripieno di un dolcissimo cibo a base di latte.[9]
Basilica di S. Domenico in Bologna
Presentazione della ricerca Basilica di S. Domenico composta da una parte scritta ed una multimediale che invogli la visita della basilica. Realizzata dagli alunni: Carlo Frabetti, Sara Greco, Davide Lanza, Monica Martelli, Antonio Mingardi e Silvia Tassinari della classe 3B del liceo scientifico Augusto Righi; anno scolastico 2009/2010.