IPSIA Renzo Frau_ San Ginesio. Restauro conservativo altare dorato sec. XVII
IPSIA Renzo Frau sede di San Ginesio sez. Arredamento progetto restauro Altare XVII sec. Chiesa delle Scalette. Lavoro ultimato con approvazione della Soprintendenza per i beni artistici storici ed etnoantropologici delle Marche di Urbino restauro conservativo presso la Pinacoteca comunale di San Ginesio. Inaugurazione il 18/05/2013 presso il Teatro Leopardi San Ginesio. Siete tutti invitati. — a San Ginesio.
IPSIA Renzo Frau San Ginesio. Restauro conservativo altare dorato sec. XVII
IPSIA Renzo Frau sede di San Ginesio sez. Arredamento progetto restauro Altare XVII sec. Chiesa delle Scalette. Lavoro ultimato con approvazione della Soprintendenza per i beni artistici storici ed etnoantropologici delle Marche di Urbino restauro conservativo presso la Pinacoteca comunale di San Ginesio. Inaugurazione il 18/05/2013 presso il Teatro Leopardi San Ginesio. Siete tutti invitati. — a San Ginesio.
Bandiere Arancioni Marche: Sarnano (MC)
Comune di Sarnano (MC)
Sarnano è situata al centro di un'incantevole valle ai piedi dei monti Sibillini. Immerso nel verde delle montagne e dei boschi circostanti, il suo territorio è attraversato da innumerevoli sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Il centro storico, di origini medioevali, si conserva intatto nella sua strut-tura urbanistica di città murata, tra antiche vie, scalinate e scorci mozzafiato. La piazza Alta è il centro dell'insediamento antico; qui si incontrano la chiesa di S. Maria Assunta, con opere di P. Alemanno, i palazzi del Podestà, dei Priori e del Popolo, il Museo civico e la pinacoteca, che ospita un capolavoro di V. Crivelli, la Madonna col Bambino. Sarnano è nota anche per le sue terme, dalle cui fonti si estraggono acque oligominerali particolarmente pure. Da non perdere, tra gli eventi, la Mostra mercato di antiquariato e artigianato artistico (ultima settimana di maggio e prima di giugno) e il Palio del Serafino (agosto), che prende il nome dall'angelo con sei ali che campeggia sullo stemma comunale, effigiato, secondo la tradizione, da San Francesco. Da gustare è la crostata al torrone, preparata esclusivamente a mano con mandorle, nocciole e spezie e cotta nel forno a legna per farle acquisire la tipica e particolare croccantezza.
Perché Bandiera arancione
La località si distingue per la presenza di un servizio di informazioni al visitatore efficiente e completo, per la buona offerta di servizi turistici complementari (visite guidate, escursioni naturalistiche, passeggiate a cavallo), per il centro storico armonico e omogeneo che ha mantenuto l'assetto originario e per la speciale accoglienza e ospitalità della comunità locale nei confronti dei turisti.
info: -
Nicola di Ulisse da Siena, Pala s Andrea, Battaglia tra Ginesini e Fermani (manortiz)
Nicola di Ulisse
also known as Nicola da Siena or Nicola di Ulisse da Siena (active 1442 - 1470)
was an Italian painter of the Umbro-Sienese school.
St Andrew protecting san Ginesio during a battle against the Fermani,
Nicola di Ulisse,sant'Andrea, Battaglia tra Ginesini e Fermani (Battaglia della Fornarina)
tempera su tavola , cm 252x 162
dalla Chiesa di sant'Agostino di san Ginesio
ora nel Museo Civico della Città
UNO SCONTRO ARMATO IN UNA TAVOLA DEVOZIONALE GINESINA
di Luigi Maria Armellini
Il Quadro di S. Andrea, più noto come Battaglia tra ginesini e fermani, denominazione popolare attribuita al dipinto quattrocentesco da tempo immemorabile sulla base di un particolare della scena ivi rappresentata, che ricorda una proditoria aggressione nella notte della vigilia di S. Andrea sventata da una fornarina, fu commissionato nella seconda metà del Quattrocento per ornare la cappella centrale sinistra del tempio agostiniano di San Ginesio, di giuspatronato comunale. Là avvenivano le celebrazioni annuali per le feste in onore del santo, ben a ragione compreso dai ginesini fra i comprotettori della loro patria per essersi mostrato, nell'immaginario collettivo della popolazione di quel tempo, particolarmente benevolo in due occasioni di grave pericolo delle libertà municipali. Una duplice apparizione, definita bina dal Salvi, col suo aspetto imponente, aggrondato, ieratico, sopra la torre della chiesa di S. Agostino, in quegli anni molto più alta di quanto non sia oggi, a causa dei danni del terremoto avvenuto nel 1799.
Per manifestare venerazione e gratitudine della comunità, fidente nella tutela spirituale del suo santo comprotettore, non v'era nulla di meglio, in mancanza di una chiesa ove praticarne esclusivamente il culto, che edificare una cappella il cui principale ornamento fosse costituito da una pala d'altare avente il duplice scopo di esprimere e la devozione a S. Andrea e, nel contempo, ricordare ai suoi fedeli uno dei due episodi dello scampato pericolo. L'espressione di sentimenti religiosi, non disgiunta dalle memorie storiche, fu quindi la fondamentale esigenza che indusse le autorità comunali a commissionare un dipinto rappresentante lo straordinario, prodigioso intervento dell'amica divinità, un fatto rimasto vivissimo per lungo tempo nella fantasia e nei conversari della popolazione ginesina.
(...) Più volte mi sono chiesto quali fossero le ragioni di natura socio - politico che spinsero le autorità municipali ginesine a commissionare, intorno alla metà del secolo XV, un dipinto per una cappella di giuspatronato comunale, cui fu affidato anche il compito di rievocare un evento bellico verificatosi quasi cento anni prima. Ebbene una risposta plausibile ho trovato nel desiderio di tener vivo, nei membri della popolazione il sentimento d'amor patrio, celebrato per il tramite di una specie di ecole du coeur, che con l'efficacia delle immagini potesse educare tutti, anche gli indotti.
L'autore del Quadro di S. Andrea, che oggi si trova nella civica pinacoteca di San Ginesio, intitolata a Scipione Gentili, fu maestro se non eccelso, certo di estremo fascino ed interesse, anche per i valori cromatici ed atmosferici manifestati in questa tavola che, sebbene ispirata ad un avvenimento reale, trasmette immediatamente quel valore di piacevole irrealtà caratteristico dello stile gotico nella sua più tarda sopravvivenza. Ed anche se gli intenti del pittore furono finalizzati alla provocazione di forti, drammatiche sensazioni, il risultato conseguito non è privo di un certo candore che conferisce alla composizione il carattere fiabesco, proprio di tante opere pittoriche quattrocentesche della nostra regione.
Quando ritrovo qualcosa di bello... 2 parte: La Croce di Visso
seconda parte della visita guidata della curatrice Diletta Corsini alla mostra Quando ritrovo qualcosa di bello aperta al museo Casa Siviero di Firenze il 28 gennaio 2012. In questa seconda parte si spiega la Croce processionale del museo Civico e Diocesano di Visso (Macerata) opera recuperata in Svizzera nel 1975 da Siviero due anni dopo il furto avvenuto nella chiesa di Santa Maria a Visso
SARNANO (MONTI SIBILLINI, MACERATA, MARCHE, ITALY)
Sarnano, comune di 3424 abitanti nella zona dei Monti Sibillini, provincia di Macerata, Marche, Italia. Piccolo borgo medievale diventato comune autonomo nella seconda metà del Duecento conserva ancora diversi edifici di importanza storica e tra questi la chiesa di S.Francesco attigua al palazzo comunale, dedicata al frate assisano in memoria di una sua permanenza in paese a cavallo tra il 1214 e il 1216. Nella Piazza Alta, primo nucleo dell'abitato, si affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Popolo (attualmente Teatro della Vittoria), il Palazzo del Podestà e la chiesa di S.Maria di Piazza con all'interno notevoli opere d'arte. Il centro arroccato ed edificato principalmente con pietra cotta (che fa del paese una sua caratteristica peculiare) ospita anche la pinacoteca comunale, la biblioteca francescana, il museo delle armi antiche e moderne, del martello e quello dell'avifauna. Sarnano è anche un'importante stazione termale, vi sono infatti presenti le terme di S.Giacomo. Vanno aggiunte varie strutture sciistische tra cui Sassotetto e La Maddalena. Questo video è dedicato alla memoria di Decio Filipponi e dei partigiani italiani e alleati della Brigata 1 Maggio che negli anni 1943 e 1944 operarono nella zona contro i nazifascisti. Galleria di immagini con fotografie scattate venerdì 30 maggio 2014.
Messe in salvo decine di opere dal museo di Visso danneggiato dal terremoto
I Vigili del Fuoco hanno portato in salvo diverse opere dal museo-pinacoteca di Visso gravemente danneggiato dal terremoto.
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Bandiere Arancioni Marche: Camerino (MC)
Gusta l'Arancione nel Comune di Camerino (MC)
La località può vantare un centro antico pressoché inalterato nel suo impianto medievale e nobili architetture di quella che fu la capitale del ducato dei Da Varano. Importante e vivace centro culturale, nel Palazzo ducale ospita una celebre e antica Università e, presso il convento di S. Domenico, la pinacoteca (costituita da un'ampia raccolta pittorica e scultorea con opere tra il XIII e il XVIII secolo) e il Museo civico archeologico, con reperti databili dal Neolitico al Medioevo. Nella cripta del Duomo, interessante è soprattutto la trecentesca arca gotica di S. Ansovino, antico vescovo della città. Tra le numerose manifestazioni, la più suggestiva è la Corsa alla spada e Palio (a maggio), rievocazione di un'antica competizione popolare che vede concorrere tre formazioni di atleti, in rappresentanza dei rispettivi terzieri, per contendersi la Spada, simbolo di conquistata dignità cittadina, e il Palio, simbolo di primato campanilistico del rione di appartenenza. La località è conosciuta anche per specialità gastronomiche come il ciauscolo (un insaccato), il torrone camerinese e il panpociato, varietà dolce di pan polenta o polenta di mosto.
Perché Bandiera arancione
La località si distingue per il sistema di segnaletica di indicazione per gli attrattori storico-culturali e per le strutture ricettive e ristorative. Inoltre è da segnalare la varietà dell'offerta ricettiva e la buona offerta ristorativa. Le risorse storico-culturali sono fruibili e ben comunicate al visitatore, che può anche apprezzare la vivacità culturale del paese grazie ad un ricco calendario di manifestazioni ed eventi. Efficiente è inoltre la gestione dei rifiuti ed elevata la percentuale di raccolta differenziata.
Info: -
Mostra Lorenzo Lotto Il Richiamo delle Marche Macerata di Nicola Baiocco
L'assessore Gigliola Trapasso di Massa Fermana (FM) - Facciamoli rivivere 2ªed.
L'assessore Gigliola Trapasso di Massa Fermana a Facciamoli rivivere 2ªed. Mobili e tradizioni d'altri tempi per riscoprire il futuro.
8 giugno 2012, auditorium Sant'Agostino di San Ginesio (MC).
Istituto Renzo Frau di San Ginesio: - Captured Live on Ustream at
Gentiloni alla mostra “Dai Crivelli a Rubens, tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio”
Roma, 28/04/2017 - Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha visitato la mostra “Dai Crivelli a Rubens, tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio” nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro.
Oggiono (Brianza Lombardia) panorama su Lago di Annone Chiesa S.Eufemia polittico di Marco D'Oggiono
La Chiesa Prepositurale di Sant'Eufemia, situata a fianco del Battistero fu edificata in stile Barocco nei primi del Seicento, sopra un precedente edificio romanico, di cui restano evidenti tracce stilistiche nel campanile. L'opera più importante all'interno della chiesa è il Polittico dell'Assunta tra otto santi, opera rinascimentale di Marco d'Oggiono. Si tratta di ben dieci dipinti a olio presumibilmente risalenti ai primi decenni del Cinquecento. Da non dimenticare è l'Organo Serassi, risalente alla metà dell'800; l'Altare Maggiore, costruito su disegno dell'arch. Bovara e il Crocifisso in legno del XV sec.
Il Battistero di Oggiono, dedicato a San Giovanni Battista, è un monumento prestigioso e forse il più importante del paese. Si tratta di una delle migliori testimonianze dell'architettura romanica del territorio. Fu edificato con l'attuale forma ottagonale intorno al secolo XI, sopra un precedente edificio (avente la stessa funzione), a pianta quadrata risalente al V-VI. Tra i materiali costruttivi si trovano ardesia, arenaria, beola, calcare, tufo e serizzo. L'interno del Battistero è decorato con numero affreschi di epoche diverse che vanno dal Romanico al Rinascimento.
Marco d'Oggiono.
Documentato come artista indipendente nella bottega di Leonardo da Vinci fin dal 1490, Marco d'Oggiono eseguì nel 1493-1494, insieme a Giovanni Antonio Boltraffio, la pala Grifi con la Resurrezione di Cristo con i ss. Leonardo e Lucia, per l'oratorio di San Leonardo, annesso alla chiesa milanese di San Giovanni sul Muro, dipinta probabilmente sotto la supervisione del Maestro. Di questa pala rimane soltanto il pannello centrale, un olio su tavola di 230 x 183 centimetri, attualmente conservato a Berlino presso lo Staatliche Museen Gemäldegalerie.
All'inizio del nuovo secolo eseguì una serie di lavori, oggi in parte perduti (due monumentali tele e disegni per gli stalli del coro) per la cattedrale di Savona su commissione del cardinale Giuliano della Rovere, il futuro papa Giulio II (1501-1502); risalgono a questi anni anche le sue tele, perdute, per la confraternita dei milanesi a Venezia e gli affreschi per la chiesa milanese di Santa Maria della Pace (oggi staccati e collocati alla Pinacoteca di Brera), mentre la pala con i Tre arcangeli (anch'essa a Brera) e un polittico firmato, oggi al museo di Blois, vanno datati ad un momento successivo (1516 circa).
Negli anni successivi le sue opere appaiono più vicine agli sviluppi pittorici dell'Italia centrale e romani in particolare, esito forse di un soggiorno a Roma (così negli affreschi di Santa Maria della Pace e nella Pala dell'Assunzione oggi a Brera), unendosi ad accenti di sensibile patetismo negli ultimi anni di vita come nell'Estasi della Maddalena oggi in Palazzo Vecchio a Firenze.
Le opere successive agli anni venti sono caratterizzate, secondo la critica prevalente, da una stanca ripetizione di motivi del repertorio leonardesco, con sempre minori spunti innovativi.
Morì di peste nel 1524 a Milano, titolare di un'affermata bottega che contava numerosi allievi, e di consistenti proprietà frutto della lunga e fortunata carriera del pittore.
Fermo Cisterne Romane
Fermo 18 Maggio 2014 , riapertura antiche Cisterne Romane
Riprese e montaggio Giovanni Abrami
Vincenzo Pagani (?) Madonna con Bambino e ss. Battista e Biagio, s. Maria a Mare, Fermo (manortiz)
Santuario di Santa Maria a Mare, Marina di Torre di Palme - Fermo (Marche, Italy)
Santuario di santa Maria a Mare
la Storia
Antica e prodigiosa è la storia di S.Maria a Mare. Verso il 1100 esisteva già una Chiesa, fondata dagli Agostiniani, che fu devastata e più volte saccheggiata dai pirati che provenivano dall'Adriatico. Verso il 1400 fu trasformata e completata con l'edificazione del Convento. Il culto si diffuse però soprattutto nel 1630 quando, in seguito ad una terribile pestilenza, i fermani ricorsero alla protezione della Madonna, chiamata Stella Maris. Dopo altri periodi di abbandono il Santuario fu affidato nel 1928 ai padri Missionari della Consolata, che lo ristrutturarono e lo dotarono di nuove pitture e quadri.
Il Santuario
La Chiesa, che risale al secolo XII, è una semplice costruzione in conci di pietra e cotto. L'interno è a tre navate con presbiterio sopraelevato, preceduto da tre archi gotici. Sull'altare maggiore, di marmo bianco con doppie colonne in marmo rosso e capitelli corinzi, è racchiuso in una grande cornice rettangolare un affresco del 1400 che raffigura la Madonna, S. Maria a Mare, con S. Giovanni Battista e S. Biagio, tavola di Vincenzo Pagani. Il simulacro è stato incoronato nel 1683. La volta del presbiterio rappresenta la Vergine incoronata della Trinità e Angeli musicanti. Ai lati quattro altari, uno di questi con un'antica pala del 1600 che raffigura S. Anna (il Santuario è chiamato anche di S. Anna)
from
Bandiere Arancioni Marche: Montelupone (MC)
Comune di Montelupone (MC)
Fra i tanti monti delle Marche c'è Montelupone, un borgo ideale dove si fondono armonicamente storia, arte e tradizione con il paesaggio naturale circostante. Il centro storico è posto sulla cima di una rotondeggiante collina e conserva belle mura, le torri di avvistamento di varia fattura, diverse porte, tra cui la monumentale Ulpiana, e tracce di sistemi difensivi. Nelle vie e piazze principali del borgo sono radunati numerosi e illustri monumenti, tra cui il palazzo del Podestà con un'alta torre a merlatura ghibellina, che ospita la pinacoteca, il teatro Nicola degli Angeli del XIX sec., la chiesa monumentale di San Francesco e il Museo di arti e mestieri, nei sotterranei del municipio. Nei dintorni dell'abitato si trova la romanica chiesa di San Firmano, già appartenente a un'Abbazia benedettina, risalente al XIII secolo. Tra i prodotti tipici del territorio, il carciofo di Montelupone, protagonista dell'omonima sagra la seconda domenica di maggio, con stand di degustazione, sfilate in costume, danze e convivi all'aperto, e il miele, promosso durante la manifestazione fieristica Apimarche, l'ultimo fine settimana di agosto.
Perché Bandiera arancione
La località si distingue per l'efficiente ufficio turistico accogliente e ben fornito e per l'armonia, l'omogeneità e la buona cura del centro storico. Buona è l'offerta di servizi turistici complementari, tra cui le visite guidate e le aree attrezzate per i camper e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali. Particolare attenzione è dedicata alla gestione ambientale del territorio e ottima è la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata.
info: -
DANNI TERREMOTO CALDAROLA
Camerino (MC) - Terremoto, opere provvisionali al Museo Diocesano (20.03.17)
- Camerino (Macerata) - Terremoto, opere provvisionali al Museo Diocesano (20.03.17)
Sarnano (MC) - Chiese San Pietro e Santa Chiara (10.11.16)
- Sarnano (MC) - Chiese San Pietro e Santa Chiara (10.11.16)
A CALDAROLA INIZIATIVA DI SOLIDARIETA' #SCHIACCIAMOLAPAURA
Recupero opere sacre dalla chiesa di Santo Stefano di Castelsantangelo sul nera
Terremoto: distrutta la chiesa di Santo Stefano. Questo è il recupero delle opere sacre da parte dei Vigili del Fuoco.
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