NORCHIA - ZONA ARCHEOLOGICA (VETRALLA, VITERBO, ITALY)
NORCHIA, ZONA ARCHEOLOGICA / ARCHAEOLOGICAL ZONE, Vetralla, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Norchia è un sito archeologico etrusco nei pressi di Vetralla. Secondo alcuni potrebbe trattarsi dell'antica Orclae il cui nome viene riportato da fonti altomedievali: il nome etrusco e romano non ci è pervenuto. Posta lungo la via Clodia gravitava nell'orbita della vicina e più potente Tarquinia. La zona fu già abitata all'età del Bronzo e con l'arrivo degli Etruschi sorsero l'abitato e la vicina necropoli. L'insediamento urbano raggiunse il suo apice tra il IV ed il II secolo a.C. e sorgeva su uno stretto pianoro posto alla confluenza dei torrenti Pile e Acqualta nel Biedano, dove oggi sono visibili i suggestivi resti della medievale Pieve di San Pietro e del castello. La principale tipologia delle tombe è a dado, o a Semidado: le tombe dunque sono composte da un grande blocco di tufo squadrato superiormente (il cosiddetto dado) al quale si accedeva da due scale laterali scavate nella roccia e da una zona porticata inferiore con un piccolo tetto sorretto da alcune colonne, o da pilastri in tufo; più in basso si trova la camera sepolcrale a cui si accedeva tramite il dromos, ossia un corridoio gradinato. L'architettura di queste tombe rupestri è tipica del IV secolo a.C.
Norchia, la necropoli - Voglia di vivere..prima parte, di Franco's Artist
Prima parte del mio racconto sullo stato della Necropoli di Norchia, nei pressi di Vetralla, anche se sia le necropoli che i resti della città ricadono nel territorio del comune di Viterbo. Si dice di tutto, perduta, fantasma, sospesa? Io direi semplicemente che ha voglia di vivere..Tanti sono coloro che manifestano interesse per salvaguardare il sito. Il tempo ci dirà la verità.. Oggi è abbandonata, priva di tutele e per nulla valorizzata. Una volta entrati si vive una grande e splendida avventura come l'ho vissuta io per girare, riprendere e raccontare questo film documentario..Eppure, è un affascinante sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale poco conosciuto dai più ma che vale sicuramente la pena scoprire. Da anni, il sito aspetta risposte alle promesse. Nel frattempo è terreno fertile per atti di vandalismo di ogni genere. Non credo che Norchia meriti tutto questo. Trovandosi all'interno, sembra sentire un lamento.. HO VOGLIA DI VIVERE.. Oltre alla seconda parte e le conclusioni, seguiranno entro breve tempo testimonianze reali su ciò che sarà l'evolversi per tutelare e salvaguardare la Necropoli..
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La necropoli di Norchia
Norchia è una zona archeologica di rilevante interesse. La zona fu abitata già all'età del Bronzo, poi arrivarono gli Etruschi che crearono tombe e monumenti. E' attraversata dalla Via Clodia, importante via di comunicazione che da Roma si distaccava all'altezza di Veio attraversando la provincia nord di Roma toccando molti comuni dell'Etruria in provincia di Viterbo tra cui Oriolo Romano, Barbarano Romano, Blera e passando per Norchia arrivava a Tuscania per poi proseguire verso Saturnia. Quello di Norchia è un prezioso esempio di tombe etrusche rupestri uniche al mondo datate dal V al II sec. a.C.
I Romani conquistarono Norchia, attraversando la Via Clodia e nel medioevo vi fu costruito un piccolo borgo intorno al castello e alla Chiesa di San Pietro, i cui ruderi sono ancora visibili tra la fitta vegetazione.
Norchia, la necropoli - Voglia di vivere - La Cava buia: seconda parte, di Franco's Artist
Seconda parte del mio racconto sullo stato della Necropoli di Norchia, nei pressi di Vetralla, anche se sia le necropoli che i resti della città ricadono nel territorio del comune di Viterbo. In questo secondo episodio è la volta della Cava buia che non è altro che una lunga tagliata Etrusca, altissima e spettacolare..Si dice di tutto, perduta, fantasma, sospesa? Io direi semplicemente che ha voglia di vivere..Tanti sono coloro che manifestano interesse per salvaguardare il sito. Il tempo ci dirà la verità.. Oggi è abbandonata, priva di tutele e per nulla valorizzata. Una volta entrati si vive una grande e splendida avventura come l'ho vissuta io per girare, riprendere e raccontare questo film documentario..Eppure, è un affascinante sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale poco conosciuto dai più ma che vale sicuramente la pena scoprire. Da anni, il sito aspetta risposte alle promesse. Nel frattempo è terreno fertile per atti di vandalismo di ogni genere. Non credo che Norchia meriti tutto questo. Trovandosi all'interno, sembra sentire un lamento.. HO VOGLIA DI VIVERE.. Oltre alla seconda parte e le conclusioni, seguiranno entro breve tempo testimonianze reali su ciò che sarà l'evolversi per tutelare e salvaguardare la Necropoli.. Lascia il tuo commento se conosci il luogo..
#NECROPOLI, #norchia,
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Norchia, la necropoli etrusca scomparsa nel nulla
di Daniele Camilli
La necropoli etrusca di Norchia non c’è più. La vegetazione se l’è tutta ripresa lasciando solo qualche spicchio di tomba qua e là. Come un naufrago che sbraccia prima di essere inghiottito dal mare. Servirebbe quasi un nuovo scavo – da affidare non più a un archeologo ma a un botanico – per far riemergere le sepolture di quello che un tempo è stato sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale. A pochi passi da Vetralla ma sul territorio del comune di Viterbo, lungo la via Clodia.
Un luogo splendido e maestoso, nel bel mezzo della riforma agraria dell’Ente Maremma che qualche decennio fa coinvolse anche il territorio del Cinelli – la località che si incontra andando a Norchia – dove nel 2005 i carabinieri sequestrarono su ordine della magistratura una discarica dove erano state gettate centinaia di tonnellate di rifiuti non propriamente legali. Processo finito in prescrizione.
Cosa resta della grande varietà di tombe che coprono due periodi della storia dell’arte etrusca, arcaico (VI-V sec. a. C.) ed ellenizzante (IV-II sec. a.C.), probabilmente tra le più importanti del centro Italia?
A vista d’occhio, solo un pallido ricordo. Quel che si nota sono alberi, rovi, sterpaglie, tunnel di foglie e rami dove ogni tanto è possibile incontrare coppie di cacciatori con cani al seguito.
Dei turisti, nemmeno l’ombra. Lungo il fosso che l’attraversa – il Biedano – anche uno scarico non meglio identificabile. Immersi nella vegetazione non solo le tombe, ma pure il castello della famiglia Di Vico e la chiesa di San Pietro risalente al IX secolo d.C., costruita su un preesistente tempio etrusco-romano.
Norchia, infatti, è stata una città che ha resistito fino 1453, abbandonata a seguito di una grave epidemia. Cinque secoli fa la malaria, oggi l’incuria. E l’accortezza è d’obbligo, perché il rischio di precipitare in qualche fossa e ritrovarsi faccia a faccia con un sarcofago o un masso è consistente.
Infine, la staccionata che delimitava i percorsi è stata completamente divelta. Tuttavia è tornata utile. Non per il fuoco – e meno male! – ma per coprire una buca, segnalandone il pericolo. Testimonianza dell’assurdo.
Fonte - tusciaweb.eu
NECROPOLI RUPESTRI DI NORCHIA
Il clip mostra un itinerario nel vario e sempre interessante ambiente di Norchia in cui le necropoli rupestri rappresentano l'aspetto rilevante.
Il Mistero Di NORCHIA - #CittàPerduta #Necropoli || J.W.
Un'altra bellissima avventura.
Mi scuso per il vento fastidioso di qualche breve clip, mi attrezzerò presto.
Per farla breve vi dico solo che tutto sta cadendo in disuso, un totale, vero e triste stato di abbandono.
Sarei molto più propensa a pagare un biglietto di entrata per mantenere viva la storia dei nostri avi invece di pagare varie inutilità in giro.
Il comune, lo stato, il governo non dovrebbero permettere tutto questo, invece il dio denaro, il potere spinge avanti sempre tutto ciò che distoglie l'uomo dalla matrice del pensiero individuale rendendolo il pensiero di massa!!! JENNY WILD
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NORCHIA:
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La necropoli rupestre Etrusca di Norchia
La necropoli rupestre Etrusca di Norchia. Necropoli del Pile, pianoro Etrusco e via Clodia, Necropoli dell'Acqualta con le Tombe Doriche
Norchia di Vetralla (VT)
Quattro passi tra necropli etrusche e ruderi medievali tra Vetralla e Monte Romano in provincia di Viterbo.
Accompagnamento musicale semiserio con uno splendido pezzo dei The Moody Blues (Another morning).
norchia
Norchia, necropoli rupestre della Tuscia
necropoli etrusca di norchia
necropoli etrusca di norchia
OSSA UMANE nella necropoli di Norchia
ponti fatiscenti, ossa e tombe... una passeggiata tranquilla alla Necropoli Etrusca di Norchia
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La necropoli etrusca di Norchia non c'è più
Anno degli etruschi - I pirati della bellezza - La necropoli etrusca di Norchia non c'è più
ESCURSIONE ALLA NECROPOLI DI NORCHIA
Chiesa Romanica di san Pietro , colombari , castello di Vico , Necropoli
Per la chiesa Romanica con riprese con il drone Xiaomi 4k clicca :
VOLSINII - ZONA ARCHEOLOGICA (BOLSENA, VITERBO, ITALY)
ZONA ARCHEOLOGICA DI VOLSINII, Bolsena, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Fece parte della lega delle dodici città etrusche (dodecapoli), che aveva sede nel santuario federale del Fanum Voltumnae dedicato al dio Vertumno (Vertumnus, o Vortumnus in latino) corrispondente al Veltumna, o Voltumna etrusco. La localizzazione di questo santuario non è ancora stata precisamente identificata. La città fu a lungo in lotta con Roma nel corso del IV e della prima metà del III secolo a.C., come ci racconta lo storico romano Tito Livio :nel 392 a.C. (Livio, V, 31-32) venne respinta un'incursione dei Volsiniesi nel territorio romano; nel 308 a.C. (Livio, IX, 41) il console Publio Decio Mure conquistò dei centri fortificati nel suo territorio; nel 294 a.C. (Livio, X, 37) il console Lucio Postumio Megello sconfisse in una battaglia presso la stessa città i Volsiniesi, alleati con le città etrusche di Perusia e Arretium, costringendo gli Etruschi al pagamento di un ingente tributo e ad accettare una pace di quarant'anni; nel 280 a.C. (Livio, epitome, XI) la città, alleata con Vulci, fu nuovamente sconfitta e soggiogata, come riportano i Fasti capitolini. Valerio Massimo (IX,1) cita Volsinii come ricca e ordinata città, ma ne racconta anche la decadenza morale (dal suo punto di vista), per avervi preso il sopravvento le classi servili. Probabilmente un governo popolare aveva rimpiazzato un governo oligarchico filoromano e i Romani intervennero per ripristinare la situazione a loro favorevole, con una spedizione guidata dal console Quinto Fabio Gurgite. Volsinii fu in seguito un municipio romano, facente parte della regio VII Etruria di età augustea, identificato con l'attuale Bolsena, che conserva cospicui resti antichi nell'attuale zona archeologica romana. Nel municipio nacquero il potente Seiano e lo stoico Musonio Rufo.
Norchia
Visita alla Necropoli di Norchia (VT)
Norchia Tomba
Interno di una tomba etrusca della necropoli di Norchia
Norchia (Vt) - L'invitato speciale
Gianni Gadaleto è L'invitato speciale a Norchia, un sito archeologico preistorico, etrusco, romano e medievale nei pressi di Vetralla, anche se sia le necropoli che i resti della città ricadono nel territorio del comune di Viterbo. L'occasione è la nascita di un progetto legato alla Transumanza.
Necropoli di Monterozzi Tarquinia
Situata nel Viterbese La Necropoli di Monterozzi conta 2000 tombe del settimo secolo a.c. tra le quali circa 200 mostrano dei dipinti con affreschi che raffigurano riti e magie risalenti al periodo..Molti degli oggetti rinvenuti nelle tombe possiamo trovarle al museo archeologico di Tarquinia.
CASTRO - ZONA ARCHEOLOGICA, VITERBO, ITALY (2 of 2)
Zona archeologica di Castro, comune di Ischia di Castro, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Castro era un'antica città nel cuore della Maremma laziale, capitale del Ducato di Castro. Fu distrutta nel 1649 dopo il saccheggio, l'assedio e la deportazione dei suoi abitanti. La città sorgeva su di un costone tufaceo compreso tra il fiume Olpeta e il fosso del Filonica, a 12 km dall'odierna Farnese e a 5 km dal fiume Fiora. Le origini risalgono alla preistoria; tracce del passaggio dell'uomo sono state rinvenute nelle località Chiusa del Vescovo e dell'Infernaccio. In seguito fu sede di una non meglio identificata città etrusca, forse Statonia. Nella vicina necropoli sono presenti numerose sepolture, fra cui la famosa Tomba della Biga, rinvenuta da archeologi belgi nel 1967. Nel Medioevo, il Castello fu dominato da una donna, e questo singolare fatto gli lasciò il nome di Castrum Felicitatis, cioè Castello di Madonna Felicita, nome che conserverà nei secoli successivi. Il villaggio si accrebbe e divenne una città, che assunse anche qualche autonomia comunale, ma rimase fortemente sotto il controllo del Papa che la difese anche dalle mire dei vicini feudatari toscani e del Lazio. Nel 1527 una forte fazione si impossessa del potere a Castro e per scacciarla un gruppo di cittadini guidato da Antonio Scaramuccia e Giacomo (Jacopo) Caronio organizza un colpo di Stato e chiede la protezione di Pier Luigi Farnese, che accetta ed entra pacificamente in città, accolto con gioia dagli abitanti. Intanto i Lanzichenecchi saccheggiano Roma e costringono Papa Clemente VII a fuggire ad Orvieto. Qui scopre il fatto e ordina a Pier Luigi di abbandonare subito Castro. Pier Luigi lascia la città a novembre e subito dopo il Papa chiede a Gian Galeazzo Farnese, cugino di Pier Luigi e signore di Latera, di infliggere ai cittadini di Castro una punizione esemplare. All'alba del 28 dicembre, giorno che per ironia della sorte è dedicato ai Santi Innocenti, Gian Galeazzo irrompe a Castro e saccheggia la città. Il saccheggio viene descritto nel 1575 dal notaio Domenico Angeli, abitante di Castro, nel De Depraedatione Castrensium et suae Patriae Historia (Il Sacco di Castro e la storia della sua Patria).