Nuraghe Su Mulinu Villanovafranca
A Villanovafranca si trova l'unico altare sacrificale di epoca nuragica datato al 900 a.C.
Una reliquia, tenuta misteriosamente nascosta, ora fa brillare gli occhi degli appassionati di storia
c'è una gran parte del nuraghe non visitabile,e negli scavi son stati ritrovati circa 1000 reperti.c'è ancora tantissimo lavoro da fare,in attesa che si faccia riemergere una delle fortezze nuragiche piu' interessanti della Sardegna, il visitatore per il momento puo' ammirare questa parte b del sito archeologico .
Il nuraghe, che ha restituito uno straordinario altare nuragico, è costruito con blocchi di marna. Non si conosce ancora l'intera planimetria, ma si individuano tre fasi costruttive. La prima fase, forse del Bronzo medio I (XVI-XV sec. a.C.), vide l'impianto di un bastione e di un antemurale con corridoi e celle con apertura ad ogiva gradonata. Nella seconda fase, del Bronzo medio II (XIV sec. a.C.), sull'edificio si sovrappose un bastione trilobato sinusoidale, che ospitava nel piano inferiore numerose cellette e brevi anditi. Tra i vani del piano superiore, il vano, sub-triangolare (m 3,60 x m 3,20), risale al Bronzo medio (XV-XIV sec. a.C.). Fu inoltre costruito un nuovo antemurale di quattro torri raccordate da cortine irregolarmente rettilinee
Sardegna archeologia - Nuraghe Su Mulinu - Villanovafranca
Nuraghe Su Mulinu ed suo altare unico al mondo
Lo scavo archeologico, tuttora in corso, ha evidenziato una eccezionale funzione templare del sito, testimoniata dal rinvenimento di una vasca- altare in arenaria (VIII sec.a.C.) usata per sacrifici animali, vegetali e l’offerta di manufatti votivi.
DIALOGHI DELLA MEMORIA - 116 - Su mulinu e il villaggio bizantino. Ultimi scavi
Una campagna di scavo ed una nuova ricerca sta aiutando a scoprire pagine nuove della storia antica di Su Mulinu di Villanovafranca. Un villaggio medievale sembra riemergere.
Ne parlano in studio con Simona Scioni, l'archeologo Mauro Perra e lo storico del CNR Giovanni Serreli.
Lomography from Villanovafranca WEB720p
Slideshow, con fotografie in stile lomografico, del videomaker Giancarlo Esposito su Villanovafranca, paese della Sardegna sito nella neo provincia del Medio Campidano in precedenza appartenente a quella di Cagliari. L'argomento è lo svolgimento della Sagra della Mandorla che si celebra a maggio. Festa accompagnata da musiche suonate con l'accompagnamento della fisarmonia e balli, con in canti dei cori a cuncordu nei cortili delle case tradizionali.
Il paese vanta nel suo territorio la presenza di numerosi insediamenti e siti archeologici prevalentemente riferibili ai periodi proto nuragico e nuragico. Il più importante di questi è sicuramente il nuraghe “Su Mulinu” (XVI° sec. a.c.- XI sec. d.c.), ancora in fase di studio e di scavo. Di particolare pregio e orgoglio per la cittadinanza è l’esistenza del “Civico Museo Archeologico Su Mulinu”, con annesso laboratorio di restauro, che raccoglie i più significativi reperti rinvenuti nel territorio comunale ed in particolare nella zona nuragica di “Su Mulinu”. All’interno del museo, oltre alla riproduzione a grandezza naturale dell’altare sacrificale nuragico, è presente anche un percorso tattile per non vedenti. Altra realtà fonte di particolare interesse per i visitatori è il “kartodromo San Lorenzo”. Con la sua pista di oltre un chilometro, la più lunga in Sardegna, omologata anche per gare nazionali e internazionali, costituisce una forte attrattiva per gli amanti dello sport e per gli appassionati di automobilismo, formula karting in particolare.
Acropoli nuragica Santa Vittoria, Serri - Sardinia (Italy)
Il Santuario Nuragico Federale di Santa Vittoria, immerso in un habitat di notevole interesse naturalistico, domina dalla Giara di Serri il territorio circostante, dal quale è possibile volgere lo sguardo ai variegati paesaggi del Sarcidano, Trexenta, Marmilla. Il complesso archeologico, a circa 670 metri sul livello del mare, si estende sul versante meridionale dell'altopiano basaltico. L'area è stata frequentata fin dalle prime fasi della Civiltà Nuragica nel 1500 a.C. Dalla tarda età del Bronzo alla prima età del Ferro (1100-900/800 a. C.), questo luogo si è trasformato in una delle più interessanti espressioni della religiosità nuragica: è possibile che le divinità del pantheon nuragico, adorate nei diversi templi del santuario, fungessero da garanti per gli scambi commerciali, culturali, ideologici tra le genti dell'Isola e non solo. La sacralità del luogo perdura anche in età cristiana, con l'edificazione della chiesetta di probabile impianto bizantino, dedicata a S. Vittoria o a S. Maria della Vittoria: la Santa che dà il nome al sito è venerata ogni 11 settembre con messe, pellegrinaggi, feste. Nel vasto complesso archeologico è possibile osservare l'evolversi della Civiltà Nuragica. Al Bronzo Medio (1600-1300 a.C.) si attribuisce il nuraghe a corridoio. Nel Bronzo Recente (1300-1100 a.C.) è stato costruito il nuraghe classico a tholos che ha inglobato il preesistente protonuraghe. Nel periodo compreso tra il Bronzo Finale e la prima età del Ferro (1100- 900/800 a.C.) si edificano:
- il Pozzo Sacro, dedicato al culto delle acque, costruito con blocchi perfettamente squadrati;
la Via Sacra che collega i diversi edifici cultuali;
- il grande Recinto delle Feste- centro socio-commerciale del santuario - dove tutt'attorno si dispongono i porticati, la cucina collettiva, i nove vani destinati al mercato, le sale-capanne di rappresentanza, la capanna dei Fonditori, la Capanna dell'Ascia Bipenne;
- il Tempio Ipetrale che conserva due altari muniti al centro di scolo per il deflusso dei liquidi;
- la rotonda con sedile interno anulare, modanato, e al centro una base d'altare (il Recinto Circolare con Sedile);
- i templi in antis (le capanne del Capo e del Sacerdote);
l'ampia sala delle assemblee (laCuria) sede decisionale degli oligarchi;
- le abitazioni come gli isolati di capanne a corte centrale (la Capanna del Doppio Betilo), la capanna a settori con rotonda (l'improbabile Recinto dei Supplizi)
Nuraghe RUINAS 1200mt SLM
Ai piedi del Gennargentu a quota 1200 metri, in una zona ricca di sorgenti e vegetazione è situato il villaggio nuragico Ruinas, il più alto della Sardegna, nel territorio del comune di Arzana. Il sito comprende un nuraghe trilobato, i resti di un pozzo sacro e i resti di circa 200 capanne sparse intorno. La struttura che oggi è possibile visitare comprende una torre ben conservata (altezza interna circa 4 metri), un cortile e una piccola scala. Nel villaggio ci sono i resti di un edificio rettangolare (30m per 20m), forse una capanna per le riunioni. A qualche centinaio di metri a nord dal nuraghe ci sono i resti di una tomba di giganti. Secondo la tradizione il complesso venne abbandonato verso il 1400 a causa di una tremenda pestilenza.
Nuraghe Riu Mulinu e vista su Olbia
Vista dei resti del nuraghe Riu Mulinu e di Olbia dalla vetta
SARDEGNA archeologia - Nuraghe Domu Beccia - Uras
Complesso nuragico Genna Maria, incendiatosi nel IX sec a.c.
Il Complesso Nuragico di “Genna Maria” è all’interno di un parco alberato, ubicato sulla sommità di una collina a 408 m. s. l. m. a circa un km dal paese di Villanovaforru. In posizione eccezionalmente dominante, con un campo visivo che consente di spaziare senza soluzione di continuità dal Golfo di Cagliari a quello di Oristano, si può facilmente raggiungere a piedi tramite sentieri sterrati e in parte lastricati. L’Unità Introduttiva agli scavi è fornita di pannelli che illustrano le caratteristiche del complesso nuragico messo in luce dagli scavi sulla sommità della collina.
Il complesso nuragico è costituito da un nuraghe complesso trilobato circondato da un antemurale turrito costruiti e utilizzati in funzione di controllo del territorio fra il Bronzo Medio ed il Bronzo Finale (XV-XI sec. a.C.). Un episodio di distruzione avvenuto intorno al X sec. a. C. riduce il bastione trilobato alle dimensioni attuali che superano di circa 7 metri di elevato. Lo stesso antemurale viene scapitozzato e ridotto ad un alzato di pochi filari. Nel IX sec. a.C. la collina viene rioccupata da un insediamento di capanne che vengono costruite al di sopra dei livelli delle antiche rovine. Gli scavi di queste capanne hanno documentato un violento incendio e la loro conseguente distruzione avvenuta intorno alla fine del IX sec. a.C.. Tale evento ha causato la completa sepoltura e sigillatura dei reperti di cultura materiale delleabitazioni, reperti che, grazie allo scavo scientifico sono giunti fino a noi raccontandoci la storia della vita quotidiana di una popolazione nuragica dell’Età del Ferro.
Bronzetti Nuragici
Bronzetti esposti al museo archeologico di Nuoro
Nuraghe Arrubiu - Orroli. Tra i più imponenti della Sardegna
In questo nuraghe recentemente sono stati trovati 3 lingotti di rame provenienti dall'antico Egitto. La sua imponenza (unico ad avere 5 torri) lo rendono uno dei più importanti della Sardegna ed i reperti archeologici qui riesumati confermano sempre di più la tesi delle rotte commerciali tra Sardi Nuragici e Medio Oriente. I misteri su questa incredibile civiltà sono ancora molti, ma sempre più si delinea un contorno diverso rispetto ai pregiudizi dei libri di storia dove i nuragici sono descritti come una società primordiale e arretrata.
VILLANOVAFRANCA Sardegna in slow motion
Cuccurada il Nuraghe di Mogoro di oltre 4000 anni 4K
Il nuraghe Cuccurada è di tipo polilobato, con quattro torri angolari collegate da mura rettilinee che racchiudono un cortile dove si trova anche la torre centrale, detta mastio, e può essere datato al primo periodo nuragico (1600 a.C. circa). Ma come si è scoperto durante gli ultimi scavi l'origine dell'insediamento è probabilmente da collocare in età prenuragica, ad opera di popolazioni inquadrabili nella cosidetta Cultura di Monte Claro (fine III millennio a.C.-inizio del II), come dimostrano i ritrovamenti litici in ossidiana, le particolari ceramiche, e la costruzione della parte più antica del nuraghe, che è realizzata con grossi massi appena sbozzati, sistemati in filari discontinui e irregolari, in una tecnica non attribuibile ai nuragici.
Delle cinque grosse torri che lo compongono, quella che si trova a sud-est è sicuramente un cosidetto proto-nuraghe, infatti la muratura è apparentemente diritta e non rastremata verso l'alto, e terminava con una copertura di lastroni orizzontali in pietra. Sempre nella parte più antica sono presenti una grande scalinata, che probabilmente apparteneva ad un luogo di culto pre-nuragico, e un'antichissima muraglia dello stesso periodo. Tra i molti reperti trovati appartenenti ad un periodo di tempo che va da oltre il 2000 a.C. al periodo paleocristiano, si segnalano alcune monete puniche e romane, spilloni in osso, centinaia di teste di capra, lucerne cristiane e con simboli ebraici . Gli scavi ancora in corso potranno far luce sui molti misteri di questo monumento preistorico.
fonte beniculturali.it
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Nuraghe Genna Maria Villanovaforru
Nuragici - un Territorio, un'Isola, il Mediterraneo
La mostra, dedicata al popolo Nuragico, è ospitata a Ozieri presso il Museo Civico Archeologico “alle Clarisse” fino al 31 Maggio e permette ai visitatori di ammirare l’importante civiltà nuragica e apprezzare l’Isola dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.
L’esposizione, che ha già riscosso un grande successo a Olbia, Roma, Firenze, Genova e Venezia, è in grado di donare grandi emozioni e informazioni inedite sulla quotidianità della più importante civiltà del Mediterraneo Occidentale della Preistoria sarda.
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SARDEGNA archeologia - Nuraghe San Marco Genuri
Sardinien 2013 , a trip to Nuraghe Arrubiu and Parco Archeologio Pranu Muttedo
Sardinien 2013 , a trip to Nuraghe Arrubiu and Parco Archeologio Pranu Muttedo
Archaeological site of Genna Maria -Villanovaforru-
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Un imponente monumento di 3500 anni fa ha dato lustro a Villanovaforru: sorge in Marmilla, area densa di testimonianza nuragiche, nel centro-sud della Sardegna.A oltre 400 metri d’altezza, immerso in parco alberato profumato da essenze mediterranee, domina l’intera Marmilla: la vista arriva sino al golfo di Oristano a ovest e sino a Cagliari, distante 50 chilometri, a sud. Il complesso nuragico di Genna Maria sorge a controllo del territorio su una collina a un chilometro da Villanovaforru, paese, fondato sotto la dominazione spagnola, divenuto famoso dopo la sua scoperta a metà del Novecento. È un nuraghe a struttura complessa: in origine, nel XV secolo a.C., un torrione centrale (alto dieci metri) con camera interna era circondato da un bastione a tre grandi torri unite da spesse mura, che tuttora racchiudono un cortile con pozzo in parte scavato nella roccia. In una seconda fase, agli inizi del Bronzo recente (XIII secolo a.C.), la torre fu racchiusa e parzialmente rifasciata da un bastione di quattro torri con feritoie. A sua volta l’antemurale quadrilobato, che presumibilmente aveva funzione difensiva, fu racchiuso (XI a.C.) da una possente cinta muraria a sei torri angolari. All’interno e all’esterno di essa c’è il villaggio, nato attorno al X a.C. e costruito in più fasi, come testimonia l’evoluzione delle abitazioni. Le capanne più recenti hanno strutture complesse a pianta centrale, con vani ellittici, quadrangolari e rettangolari, funzionali e decorati con varie forme. Eccezionale è la ‘casa a corte centrale’, ampia 150 metri quadri e suddivisa in ambienti che convergono in un unico cortile.
Il complesso rimase a lungo spopolato nell’età del Ferro, poi, in epoca punica-romana (dal IV a.C.), fu usato per scopi votivi in onore di Demetra e Core: nel cortile a cielo aperto si compivano cruenti sacrifici, mentre al centro del vano c’era il sacello destinato a simulacro ed ex voto dei fedeli. I preziosi reperti, ben 600 lucerne, monete, vasi vitrei e fittili, fiasche, brocchette, portabrace, pintadere, coppe di cottura, macine, ossa animali, sono riferibili a sette secoli di frequentazione e testimoniano l’operosità della comunità nuragica e post-nuragica. Oggi sono custoditi in un’elegante palazzina ottocentesca al centro del paese, un tempo ‘monte granatico’, divenuta museo archeologico Genna Maria. Espone anche i ritrovamenti prenuragici, nuragici, punici, romani e tardoantichi provenienti da insediamenti, necropoli, tombe monumentali dei paesi della Marmilla che formano il consorzio sa Corona Arrubia. All’interno rivivrai le fasi di vita quotidiana dei popoli nuragici e l’evoluzione dei riti sacri, sino a quelli romani e bizantini.
25 - Incredibili tecniche di costruzione... il Nuraghe Monte Maria
Il video di uno gioielli, sul Monte omonimo, nei territori tra Teulada e Domus De Maria della Sardegna antica a 477 m. di altitudine. La Civiltà Nuragica e il suo Nuraghe noto come Casteddu de Monte Maria in Loc. Cabrieli. Incredibili tecniche di costruzione di 4 nuraghi in sequenza con il Nuraghe Ziu Giuanneddu, il Nuraghe Su Zippiri e il Nuraghe Sa Perdaia col Nuraghe Monte Maria, quasi in linea tra loro con tanti altri nuraghi minori che presenziano pesantemente la zona regalandoci certezza di un forte insediamento umano risalente al II Millennio a.C. Nelle immagini cercheremo di ripercorrere assieme questo fantastico viaggio.
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