Giovan Battista Salvi
Un'altra perla tra le tante che offre Sassoferrato è La Civica Raccolta d'Arte nel museo adiacente la sede del comune: Palazzo Oliva, edificio del XV secolo voluto dal Cardinale Alessandro Oliva altro illustre personaggio sassoferratese. L'esposizione comprende ventisei dipinti databili dal Quattrocento alla fine del Settecento.
La piacevole visita permette una sintetica veduta dell'arte, dalla fine del Medioevo all'età barocca. Si possono tra l'altro apprezzare oltre a tre tavole realizzate da Pietro Paolo Agabiti, due tele di Giovan Battista Salvi (Sassoferrato 1609 - Roma 1685), il grande pittore, vanto della città, universalmente conosciuto come 'Il Sassoferrato', protagonista del classicismo europeo e vanto della città, a cui è intitolata la locale Rassegna Internazionale d'arte giunta quest'anno alla 61^ edizione
Italian Painting
La pittura italiana come metafora barocca
I castellieri dei Trinci sul sentiero VUT a Capodacqua di Foligno 19 febbraio 2017
#trinci #castellieri #foligno
Giro molto vario che ci permetterà di “scoprire” parte dei monti che fanno da contorno al borgo diCapodacqua di Foligno.
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Si parte dal parcheggio del paese e nei pressi della magnifica rocca dei Trinci,
da poco restaurata, si incomincia a salire decisamente dapprima tra uliveti e poi immersi nei boschi.
Giunti a quota 700 si piega decisamente verso est e costeggiando la valle di Rio si arriva all’omonimo
paesino, da qui si continua a salire fino ad incrociare la carrareccia per Afrile che, dopo qualche decina
di metri, si lascia per salire sui monti che sovrastano il paese (altezze intorno ai 1000 mt.). Si
ridiscende fino ad arrivare a Fondi e da qui risalire al monte Burano, mt. 1129 altitudine massima del
percorso. Lasciata la cima si ridiscende a Capodacqua percorrendo il sentiero VUT che ci permetterà,
anche, di toccare il castello di Gallano, altro bell’esempio di ristrutturazione di un borgo medievale.
varied tour that will allow us to discover side of the mountains that surround the village of
Capodacqua di Foligno. It starts from the village car park and near the magnificent castle of Trinci,
recently restored, it starts to climb steeply at first and then by olive trees in the woods.
Reach a height of 700 is definitely turns east and along the Rio valley you get the eponymous
village, from here continue to climb until you reach the cart track for Afrile that after a few dozen
meters, is left to climb the mountains that overlook the town (heights around 1000 mt.). Yes
back down until you get to the Funds and from there back to the upstream Burano, mt. Maximum altitude of 1129
path. Leaving the peak, it goes back to Capodacqua VUT along the path that will allow us,
Also, touching Castle Gallano, another fine example of renovation of a medieval village.
Raffaella Morselli - Questioni di scelte e di liste. Daniel Nys e l'affare delle collezioni Gonzaga
Seconda giornata del seminario Il mestiere del conoscitore. La connoisseurship nel Seicento (Bologna, Fondazione Federico Zeri, 19-21 settembre 2019).
Intervento di Raffaella Morselli (Università di Teramo). Venerdì 20 settembre 2019.
Silvia Ginzburg - Le scuole pittoriche di Giovanni Battista Agucchi
Prima giornata del seminario Il mestiere del conoscitore. La connoisseurship nel Seicento (Bologna, Fondazione Federico Zeri, 19-21 settembre 2019).
Intervento di Silvia Ginzburg (Università di Roma Tre). Giovedì 19 settembre 2019.
Roberto Andreatini alla Galleria Il Saggiatore
Video di Maria Pia Michieletto all'inaugurazione l'11 giugno 2010 della personale di Roberto Andreatini 'La sottile linea del tempo' a cura di AnnaGrazia Benatti alla galleria Il Saggiatore di Carla Gugi. Il 'filo' conduttore dell'opera di Roberto Andreatini Linea e Tempo sono i termini del fluire dell'esistenza. Se la Linea appare protagonista, il Tempo ne rappresenta l'intrinseca dimensione e ne diventa parte, è un tracciato complesso, in cui non c'è distinzione tra passato e presente.Tutte le opere presentate sono la materializzazione di questa linea/tempo che si muove in un verso, poi si curva e torna indietro; ritorna avanti, si gira, scava e riempie, si annoda e si ingarbuglia. E' inutile cercarne l'origine: l'occhio è trascinato dal singolo segno e allo stesso tempo dal groviglio, dal disordine ordinato che si orienta in un senso o nell'altro. La linea si compone e si scompone, diventa massa fluida che si riempie e si svuota continuamente. E' la matassa che si dipana e si scioglie, è sangue, vita e morte che si librano verso l'alto, cercando una via di uscita tra la foresta di lance nella Battaglia di San Romano. In tal senso devono considerarsi le meditazioni sulle opere dei maestri del Quattrocento, quegli stessi che hanno fatto della linea, lo scopo essenziale della loro ricerca: Antonio del Pollaiolo, Piero della Francesca, Paolo Uccello. Andreatini ne fa un punto di partenza, conferendogli la stessa scioltezza ed eleganza e riprendendo là dove i grandi sono giunti, ne raccoglie la sfida, sviluppandone le possibilità. La velocità e la sicurezza con cui si svolge il suo segno sono i sintomi di una qualità raggiunta attraverso l'insegnamento del maestro marchigiano Valeriano Trubbiani, presso il cui studio Andreatini ha lavorato a lungo. Nonostante l'attività di scultore, il disegno è e rimane, un punto di partenza ineliminabile nella sua opera. Disegni e sculture formano un unicum: la scultura è materializzazione del segno e il disegno è il mezzo che permette di dare forma al pensiero, è la visualizzazione della genesi da cui può, forse, scaturire l'opera scultorea, ma è esso stesso opera compiuta. Collegati al concetto di Tempo sono altri due temi presenti in mostra: La Genesi con 6 disegni sui singoli giorni della Creazione e l'Attesa, inteso come stato di sospensione dal tempo o anche non-vita, ben espresso sia nei disegni, (L'Attesa di Demetra), che in alcune sculture (Lista d'Attesa, L'Assenza). Nato ad Ancona, Roberto Andreatini studia all'Istituto d'Arte della città natale e si diploma all'Accademia di Belle Arti di Roma con Pericle Fazzini. Partecipa nel 1975 alla X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, alternando alla carriera d'insegnante, quella di restauratore. Risiede e lavora a Latina, dove è visibile la sua monumentale scultura La clessidra astrale, 2006. Roberto Andreatini, è nato ad Ancona, dove ha studiato nell'Istituto Statale d'Arte, sotto la direzione dello scultore Edgardo Mannucci, dove poi sarà insegnante fino al 1978. Con Valeriano Trubbiani, già suo insegnante, collabora per molti anni, seguendo il maestro in tutti i suoi appuntamenti in Italia e all'estero. La passione per la fotografia lo porta a realizzare una storica documentazione di eventi e personaggi di quegli anni, da Giulio Carlo Argan ad Achille Bonito Oliva, a Giorgio De Chirico, a Gino De Dominicis, foto utilizzate per pubblicazioni e cataloghi del maestro. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Roma con Pericle Fazzini, il quale lo sceglie per collaborare per un periodo alla realizzazione nella Resurrezione nella sala Paolo VI di Nervi al Vaticano. Enrico Crispolti, suo docente in accademia, presenta alcune sue mostre personali, tra cui il Proteo profetico alla Pinacoteca Comunale di Macerata nel 1984. Nel 1975 è alla X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Trasferitosi a Latina insegna dal 1979 fino al 2008 al Liceo Artistico. Al termine degli anni 80 l'attività di scultore viene affiancata da quella di restauratore di affreschi, lavorando al restauro della Cattedrale di Alatri e a Terracina, nella Chiesa del Cimitero e nella Cappella di Papa Braschi nel Palazzo della Bonifica. La monumentale scultura La Clessidra Astrale, realizzata nel 2006 ed esposta nella mostra Il giardino delle delizie a cura di Vincenzo Scozzarella è stata posta in opera ed inaugurata il 5 maggio 2009 nella Piazza del Comune di Latina. L'altra grande installazione L'Arco del Tempo è stata inugurata ad agosto 2009 nel nuovo quartiere Q5 di Latina. L'artista ha lo studio a Priverno e vive a Terracina. Nell'ambito della primaverile ARGAM 2010.Fino al 3 luglio 2010. Galleria d'Arte Il Saggiatore di Carla Gugi, Via Margutta, 83/b -- Roma. Orario: feriali 12,00-19,30, domenica e lunedì chiuso, Tel 06 3207709 - carola.gugi@alice.it
Le scelte di un collezionista - Mario Scaglia
Prima giornata del corso Originale o copia? La medaglia e la sua riproduzione: stile, materia, tecnica (Bologna, Fondazione Federico Zeri e Museo Civico Archeologico, 13-14 marzo 2017).
Intervento di Mario Scaglia (Milano), lunedì 13 marzo.
Amore per la periferia - Mauro Minardi
Prima giornata del seminario Il mestiere del conoscitore. Federico Zeri (Bologna, Fondazione Federico Zeri, 20-22 settembre 2018).
Intervento di Mauro Minardi (storico dell'arte). Giovedì 20 settembre 2018.
Alessandro Morandotti - Scritti d'occasione per la promozione di opere d'arte
Prima giornata del seminario Il mestiere del conoscitore. La connoisseurship nel Seicento (Bologna, Fondazione Federico Zeri, 19-21 settembre 2019).
Intervento di Alessandro Morandotti (Università di Torino). Giovedì 19 settembre 2019.