Levizzano castle - Castelvetro di Modena - Italy
A summer view from Italy.
Time Lapse and normal video.
August 29th, 2013
Modena, così rinasce lo splendido Salone d'onore di Palazzo ducale
Il cantiere è ancora in corso. Ma i lavori di consolidamento delle superfici pittoriche della volta del Salone d'Onore, o Salone delle Feste, del Palazzo Ducale sono a buon punto. È stata terminata la prima parte, un terzo della superficie di 438 metri quadri. In due mesi i restauratori sono intervenuti sul ciclo di pitture del soffitto in legno dove, nel 1695, Marcantonio Franceschini dipinse la scena con Giove che incorona Bradamante Inaugurazione a ottobre Video Gino Esposito. Il servizio
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Questa mattina vento e nuvole. time lapse Castelvetro 2019
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Castelvetro di Modena è un comune italiano di 11 220 abitanti della provincia di Modena, in Emilia-Romagna, situato a sud del capoluogo. Fa parte dell'Unione Terre di Castelli. Il comune è Bandiera arancione del Touring Club Italiano. Ogni anno si tiene, nel mese di settembre, la Sagra dell'Uva e del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro di Modena, dove diversi viticoltori espongono i loro prodotti nella piazza principale del paese. Ha inoltre preso piede con cadenza annuale la Giornata Fai di Primavera in un percorso che va dal Palazzo Rangoni all'Acetaia comunale, passando per il castello di Levizzano Rangone. Ogni due anni, a giugno, si tiene il Mercurdo, la sagra dell'assurdo, con spettacoli e musei aperti con il tema dell'assurdità.
Castelvetro - La dama vivente
Rievocazione storica a Castelvetro
18 05 2014 COMITATO 0-14 Percorso per Mountain Bike
Percorso di Mountain Bike Realizzato dal COMITATO 0-14 di Castelnuovo Rangone (MO) in collaborazione Gruppo Sportivo MTBTURBOLENTI di Castelvetro di Modena
Piacenza (Emilia Romagna) centro storico: Piazza Cavalli e il Gotico - videomix
Il palazzo GOTICO venne edificato a partire dal 1281 per volere di Alberto Scoto, reggente ghibellino della città su un'area dove prima sorgevano il convento di San Bartolomeo e la chiesa di Santa Maria de Bigulis. I lavori furono condotti da quattro architetti piacentini Pietro da Cagnano, Negro de Negri, Gherardo Campanaro e Pietro da Borghetto
Secondo un progetto iniziale, avrebbe dovuto essere a pianta quadrangolare, ma l'opera rimase incompiuta per lo scoppio di una grave pestilenza. A causa della depressione economica scaturita dall'evento il progetto fu interrotto e venne realizzato solo il lato nord. Ne risulta comunque un grande esempio di architettura civile dell'epoca; ricalca lo stile lombardo ogivale[3].
Si erge su un grandioso portico terreno ad archi acuti (di cui cinque sulla facciata e tre su ciascuno dei due lati) rivestito in pietra bianca e marmo rosso di Verona che crea un forte contrasto col livello superiore, in cotto[3]. Il primo piano è caratterizzato da una fuga di grandi finestroni con archi a tutto sesto che, come delle grandi cornici, iscrivono ora trifore e ora quadrifore, dalle fini decorazioni geometriche in cotto[3].
Nel lato sinistro i finestroni sono sormontati da un prezioso rosone marmoreo, in quello destro da unapolifora marmorea. Al di sopra corre per tutte le facciate una cornice ad archetti ogivali atta a sorreggere la grande merlatura a coda di rondine, simbolo dei ghibellini, e snelle torrette, di cui quella centrale, sulla fronte principale, racchiude il campanone[1]. Tra la quarta e la quinta finestra si trova, all'interno di una nicchia, una copia di una statua raffigurante la Madonna con il bambino, l'originale è conservata ai Musei Civici di Piacenza, proveniente dalla preesistente chiesa.
Il lato posteriore, chiuso come in un cortile da aggiunte posteriori, ricalca, in maniera più sobria, lo stile della facciata principale. L'interno è tutto occupato dal grandioso salone architravato, abbellito da raffigurazioni pittoriche, originariamente utilizzato per le riunioni dell'Anzianato, nel 1644 vi fu allestito un teatro in legno su progetto di Cristoforo Rangoni. Il salone è sede di eventi culturali, mostre ed incontri istituzionali.
Tra i secoli XVI e XVII subì diverse modifiche, tra le quali un balcone aggiunto sul lato che dà su Piazza Cavalli. Queste modifiche furono poi eliminati in restauri avvenuti tra la fine dell'Ottocento e i primi del novecento.
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La Dama vivente, rievocazione storica a Castelvetro
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