Mantova
Mantova (Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano è un comune italiano di 49 445 abitanti (127 569 in tutta l'area urbana , capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Dal luglio 2008 la città d'arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO . Nel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di Capitale italiana della cultura . Nel 2017 Mantova e la sua provincia fanno parte della Regione Europea della Gastronomia-Lombardia Orientale, insieme alla province di Bergamo, Brescia e Cremona. Mantova sarà Città europea dello Sport per il 2019. Mantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali.
Servio dice che Mantova era una delle città fondate dall'antico popolo degli Umbri. Venne successivamente abitata dagli Etruschi, ai quali seguirono i Celti. I romani provvidero alla loro cacciata iniziando opere di fortificazione. Durante questo periodo ebbe i natali il poeta Virgilio (70 a.C.-19 a.C.). Alla fine dell'impero romano, nel 475 circa, la città venne conquistata da Odoacre e poi da Teodorico, re dei Goti.
Nell'anno 1000 iniziò su Mantova il dominio dei Canossa: Tedaldo di Canossa prima e la contessa Matilde ampliarono le loro proprietà e provvidero alla edificazione di chiese e conventi. Dopo la morte di Matilde nel 1115, seguirono frequenti scontri con le popolazioni confinanti: veronesi, cremonesi e reggiani. Ezzelino da Romano nel 1246 conquistò la città col suo esercito ma dopo due mesi di battaglie venne sconfitto e cominciò per Mantova un'epoca di benessere. In questo periodo venne eretto il Palazzo del podestà e il Ponte dei Mulini e la città venne dotata di possenti mura.
Nel 1276 iniziò l'ascesa di una delle famiglie più potenti del tempo, i Bonacolsi, che costruirono importanti palazzi merlati. Il 16 agosto 1328 venne ferito a morte l'ultimo dei Bonacolsi, Rinaldo detto Passerino ad opera di Luigi Gonzaga, spalleggiato dalla famiglia Della Scala di Verona, che ambiva ad impossessarsi della città. Iniziava così la plurisecolare dominazione della famiglia Gonzaga, che regnò su Mantova fino al 1707. Fu il periodo più importante di Mantova che divenne una delle città più in vista e uno dei massimi centri d'arte in Europa. Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano e Luca Fancelli lasciarono un'impronta indelebile nell'architettura della città.
Il mito della fondazione della città è legato a doppio filo con la storia della profetessa Manto,[24] che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebano Tiresia. Le vicende narrate nel mito vedono una dicotomia di questo personaggio (come anche accadde per quello di Longino): fonti greche narrano che Manto, fuggita da Tebe, si fermò nell'attuale Turchia; altre invece descrivono il suo arrivo, dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. In questo luogo creò un lago con le sue lacrime; secondo la leggenda queste acque avevano la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beveva. Manto avrebbe incontrato e sposato la divinità fluviale Tybris (il Tevere) re dei Toscani, e il loro figlio Ocno (detto anche Bianore) avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, Mantua. Questa versione mitica della fondazione della città di Mantova è riportata nell'Eneide di Virgilio. Secondo un'altra teoria, Mantova trae l'origine del suo nome da Manth, dio etrusco, signore dei morti del pantheon tirreno. Il mito della fondazione di Mantova trova spazio anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri nel XX Canto dell'Inferno, nel quale Dante stesso e la sua guida mantovana Virgilio incontrano gli indovini.
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