Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice - Rimini, Italy
Gita a Torino Valdocco!
Gita a Torino per scoprire il primo oratorio di Don Bosco: le origini della grande opera del Santo dei giovani, l'affidamento a Maria Ausiliatrice, la preghiera per i giovani della nostra parrocchia!
Anniversario Altare Maria Ausiliatrice - parte prima
Prima parte della Celebrazione Eucaristica del 12 febbraio 2012, in occasione del 70° anniversario dell'edificazione dell'altare a Maria Santissima Ausiliatrice, nella Chiesa di San Giacomo Apostolo ad Itàla Marina in provincia di Messina.
Nel giorno della B.V. di Lourdes, nel momento in cui il Pastore della Chiesa, annuncia la sua volontà di non voler più guidare il gregge che gli era stato affidato, lasciandolo nello sgomento e nella prostrazione, propria per la Morte di un Papa;
ad un anno esatto dell'anniversario dell'edificazione dell'Altare alla Santissima Maria Ausiliatrice della Chiesa di San Giacomo Apostolo in Itàla Marina;
nel ricordo gioioso e gratificante di quei momenti, la Comunità tutta si unisce nuovamente nella supplica alla Santissima Madre di Gesù, affinché questa Comunità stessa rimanga sempre unita nella preghiera e nella gioia della carità.
E' incredibile quanti avvenimenti si siano succeduti in questo lasso di tempo; fatti che ci hanno addolorato come la tragica perdita della nostra cara sorella Ninetta o la partenza di Padre Adrian.
Preghiamo incessantemente che la nostra Dolcissima Mamma sappia illuminare Padre Salvatore nel difficile compito di guidare questa Comunità;
di questo ne siamo fermamente sicuri perché in questi pochi mesi, nella sua totale autonomia, ha dimostrato di possedere il cuore ed il cervello necessari per portare a termine questo difficilissimo compito.
Forza Padre Salvatore, puoi sempre contare su di noi; almeno tu, non ci abbandonare.
Colle Don Bosco, Basilica di San Giovanni Bosco
Visita al Colle Don Bosco, dove è situata la casa Natale di San Giovanni Bosco e la Basilica dedicata al Santo.
Presso il Colle si trovano appunto la casa natale adesso adibita a museo, il Museo della vita contadina, il Museo Etnologico Missionario e 3 chiese, la chiesa Superiore, quella inferiore e la Basilica, da non confondersi con la omonima Basilica situata a Roma.
Qui potete trovare informazioni sul colle
Molto interessante anche la vita del Santo ( che tra l'altro ha fatto costruire lo splendido Santuario dedicato alla Maria Ausiliatrice dove trovano oggi posto le spoglie del Santo visibili in una teca.
Scrivete nei commenti qualsiasi domanda o curiosità.
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Filmed on a Samsung NX500
Presepe / Chiesa SS. Antonio e Annibale Maria, Piazza Asti, 2016 | TUaROMA TV
Crediti: Enrico Frigerio
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TUaROMA TV: la webTV di TUaROMA.it per riscoprire l'Arte, la Storia, la Cultura ed il Territorio di Roma e del Lazio /
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Questo canale non ha alcun carattere commerciale, ma svolge solo ricerche tematiche, a fine divulgativo, di video dalla rete, su temi storici, artistici, geografici e sociali di Roma e del Lazio.
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La proprietà intellettuale dei video inseriti nelle playlist è dei rispettivi autori ed editori.
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Fonte video: YouTube
Crediti:
Presepe / Chiesa SS. Antonio e Annibale Maria, Piazza Asti, 2014 | TUaROMA TV
Crediti: Enrico Frigerio
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Fonte video: YouTube
Parrocchia SS Antonio e Annibale Maria
tramite YouTube Capture
Le Campane di San Pietro Asti, NATALE 2018
chiesa San Pietro di Asti, 10 campane (9 + 7 minore) in Re3, Francesco d'Adda 1929.
MELODIE NATALIZIE eseguite il 25/12/2018
Silvia & Davide - Matrimonio a Villa Fiorita, Asti
Il matrimonio: un evento che si colora di mille sfumature di magia. La magia delle emozioni del Grande Sì, del ritrovo di tanti amici e volti cari, della festa del ricevimento, del divertimento con gli sposi protagonisti. E i protagonisti sono Silvia e Davide: li vediamo in questo trailer video impreziosito da immagini emozionanti con il drone, e nel racconto fotografico che si può vedere qui:
Cerimonia a Torino, nella Cappella del Sacro Cuore
La piccola chiesetta di Piazza Maria Ausiliatrice, a Torino, è un luogo molto bello per celebrare un matrimonio perché rende l'atmosfera intima e intensa. Un'atmosfera che catturiamo con le foto e il video, e che aiuta a rivivere da vicino tutta la cerimonia che unisce Silvia e Davide. Compresa l'uscita tra la pioggia di riso e l'entusiasmo degli invitati!
Una 500 Cabrio è pronta per portare gli sposi fuori città, dove le campagne si aprono in tante colline disegnate dai vigneti. Facciamo tappa tra questi inconfondibili scenari del Monferrato per scattare qualche ritratto... mentre amici, colleghi, parenti, sono pronti in location per la grande accoglienza agli sposi.
Ricevimento di matrimonio a Villa Fiorita, Asti
L'ingresso in location di Silvia e Davide è sotto un tunnel di palloncini creato dagli invitati. Villa Fiorita è la location, ci troviamo nell'astigiano. Tutti sono prontissimi per un grande ricevimento!
C'è il photo set in cui la fantasia degli amici si sbizzarrisce in maschere e travestimenti... e ci sono i momenti della cena in cui gli sposi diventano protagonisti di giochi e momenti divertenti. L'ora blu che la sera ci regala è il momento più romantico possibile per altri ritratti agli sposi: non ci lasciamo scappare questa manciata di minuti in cui la luce del cielo assume un colore dolce ed elegante.
E poi regnano i balli, la musica, i brindisi, per vivere alla grande questa giornata stupenda insieme a Silvia e Davide sposi!
20 Luglio 2019
Casa Madre - NS delle Grazie Nizza Monferrato
Casa Madre
Istituto Nostra SIgnora delle Grazie
Nizza Monferrato AT, Casa Madre
Figlie di Maria Ausiliatrice
ACCOLITATO GIORGIO FRANCO A MONTECHIARO D'ASTI 08/01/2017
Il Vescovo di Asti Mons. Francesco Ravinale durante l'omelia in chiesa parrocchiale di S. Caterina in Montechiaro d'Asti per la creazione dell'Accolitato di Giorgio Franco.
Codognè Cimetta Don Bosco Torna a Casa
La statua di Don Giovanni Bosco, il Santo che ha salvato migliaia di bambini dalla strada e dalla fame nel tardo Ottocento, era stata regalata nl 1939 dai reduci dalla Libia alla scuola elementare di Cimetta. Il suo posizionamento nella nuova struttura che avrebbe dovuto ospitare le scuole sembrava la cosa più ovvia da fare. Il progetto, dopo la costruzione della scuola saltò a causa delle proteste dei genitori per la vicinanza delle aule ad un elettrodotto considerato da molti troppo pericoloso. La scuola è diventata in seguito a quelle proteste la sede della SISP
Oggi grazie al lavoro congiunto dell'amministrazione comunale e della SISP la statua del Santo amico dei ragazzi è stata spostata di fronte all'asilo di Cimetta di Codognè dove domenica prossima verrà celebrata una solenne cerimonia per ricordare i Cento Anni dalla posta della prima pietra dell'asilo stesso. Il lavoro di riposizionamento è avvenuto grazie al lavoro di una ditta locale che nell'ormai consuetudine affermata dell'operosa frazione del comune di Codognè, ha svolto l'operazione con professionalità e in maniera gratuita. I festeggiamenti per il Centenario continueranno per tutta la giornata di domenica, dove dopo la Santa Messa e l'inaugurazione della nuova (si fa per dire vista la data del 1939 in calce alla statua stessa) statua e della prima pietra dell'asilo, seguirà un momento conviviale al quale parteciperà tutta la comunità di Cimetta che vuol dimostrare così il suo affetto per questa statua che ritorna dal passato e per l'asilo dedicato a questo grandissimo Santo al quale l'asilo è stato dedicato. Una bella maniera per affidare i bambini dell'asilo alla protezione di don Giovanni Bosco. Questa è la breve storia della vita del Santo.
San Giovanni Bosco
San Giovanni BoscoGiovanni Bosco nasce a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 da una famiglia di contadini. Il padre, Francesco Bosco, lo lascia orfano a soli due anni, e Margherita Occhiena si trova da sola ad allevare Antonio, Giuseppe e Giovannino. Con dolce fermezza, unita a una fede senza confini, Margherita, saggia educatrice, fa della sua famiglia una chiesa domestica. Giovanni comincia a sentire sin da piccolo il desiderio di diventare sacerdote. Raccontò di aver fatto un sogno a nove anni, che gli rivelò la sua missione: ”Renditi umile, forte e robusto”, gli disse una donna splendente come il sole, ”e quello che vedi succedere di questi lupi che si trasformano in agnelli, tu lo farai per i miei figli. Io ti farò da maestra. A suo tempo tutto comprenderai”.
Fin da ragazzo Giovanni cominciò a intrattenere i suoi compagni con giochi di prestigio, imparati con duro allenamento, alternati a lavoro e preghiera. L’anziano don Calosso lo iniziò agli studi sacerdotali, che dovette affrontare con fatica, fino a lasciare la sua casa per l’opposizione del fratello Antonio. Egli voleva che Giovanni lavorasse i campi.
Seminarista a Chieri, ideò la Società dell’Allegria, che raccoglieva i giovani della cittadina. Nel giugno del 1841 venne ordinato sacerdote. Il suo direttore spirituale, don Cafasso, gli consiglia di perfezionare gli studi nel convitto ecclesiastico. Intanto don Bosco raccoglie intorno a sé i primi ragazzi, e organizza un oratorio festivo, inizialmente itinerante e poi stabile a Valdocco. Margherita, ormai anziana, accetta di venire a Torino ad aiutarlo, e diventa per i ragazzi ”mamma Margherita”. Don Bosco comincia a dare ricovero agli orfani senza tetto. Insegna loro un lavoro e ad amare il Signore, canta, gioca e prega con loro. Dai primi ragazzi arrivano anche i primi collaboratori. Si sviluppa così quel famoso metodo educativo, chiamato Sistema Preventivo:
“State con i ragazzi, prevenite il peccato con ragione, religione e amorevolezza. Diventate santi, educatori di santi. I nostri ragazzi si accorgano di essere amati.”
I primi collaboratori diventano col tempo, grazie anche all’aiuto del Papa Pio IX, una Congregazione che mira alla salvezza della gioventù, combattendo tutte le povertà e facendo proprio il motto: Dammi le anime, e tieniti tutto il resto. Il giovane Domenico Savio è il primo frutto del sistema preventivo. Maria Ausiliatrice, che sempre sostenne don Bosco nella sua opera, gli ottenne numerosissime grazie, anche straordinarie, e il denaro necessario per tutte le sue imprese. Lo aiutò anche nella costruzione dell’omonima Basilica. Con l’aiuto di santa Maria Domenica Mazzarello fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Insieme ai benefattori e ai laici impegnati diede vita ai Cooperatori Salesiani. Don Bosco morì logorato dal lavoro a 72 anni, il 31 gennaio 1888. Oggi la famiglia salesiana è presente in tutto il mondo. Il Papa Giovanni Paolo II nel centenario della morte l’ha dichiarato Padre e Maestro della gioventù.
Maria vicina a malati e disabili
Immagini della breve processione all'interno della Cattedrale, dopo la Messa con gli ammalati, i disabili e gli anziani. L'immagine della Madonna di San Luca viene avvicinata in tutti i settori della Chiesa, per un incontro ravvicinato e una benedizione.
La parrocchia di San Leo in pellegrinaggio nei luoghi di Don Bosco
Un pellegrinaggio nei luoghi più significativi della vita di Don Bosco. E’ quello che è stato vissuto dai parrocchiani dell’oratorio di San Leo sabato 13 e domenica 14 settembre a Colle Don Bosco, dove si trovano la casa natale del fondatore delle congregazioni dei Salesiani, e la Basilica a lui dedicata, e a Torino nel quartiere di Valdocco dove si trova il primo oratorio istituito dal Santo. I fedeli sono stati accompagnati dal parroco Don Carlo Zucchetti.
Durante il pellegrinaggio le coppie presenti hanno rinnovato le loro promesse davanti a Don Bosco.
Servizio di Michele Francalanci; Interviste a Don Carlo Zucchetti - parroco di San Leo; Lorenzo Casprini - oratorio di San Leo; Gianni Bianchi - parrocchia di San Leo; Alessandra Tamponi - parrocchia di San Leo
TSD Notizie del 15 settembre 2014
CERIGNOLA-SBANDIERATORI PARROCCHIA SAN TRIFONE -FORNACI
Il Papa torna alle origini, incontro con i parenti a Torino
Roma, (askanews) - Un ritorno a casa nei luoghi dove ebbe origine la sua famiglia, in una terra benedetta della quale il Papa è nipote. C'è anche spazio per un momento tutto personale nella seconda giornata della visita di Francesco a Torino. Il Pontefice ha infatti incontrato, in forma strettamente privata, alcuni suoi famigliari, celebrando per loro la messa nella cappella e pranzando insieme a loro in arcivescovado. Sei cugini carnali con le loro famiglie, una trentina di persone in tutto.
I parenti del Papa vengono da Portacomaro Stazione, frazione di Asti, che ha dato i natali nel 1884 al nonno paterno del Papa, Giovanni Bergoglio. La nonna Rosa Vassallo, invece, era nata in terra ligure a duecento metri dal confine piemontese, cresciuta in provincia di Cuneo e trasferitasi a Torino a 8 anni. Il padre di Bergoglio, Mario, torinese di nascita, era nato nel 1908; nel 1929 sarebbe partito per l'Argentina.
Il Papa ha fatto visita alla chiesa torinese di Santa Teresa, nella quale nel 1907 si sposarono i nonni paterni, Giovanni Bergoglio e Rosa Vassallo, e dove nel 1908 ricevette il battesimo suo papà Mario.
SAN GIUSEPPE MARELLO - DECENNALE CANONIZZAZIONE DI MIMMO CRISTIANO
DECENNALE DELLA CANONIZZAZIONE DI SAN GIUSEPPE MARELLO . 30 SETTEMBRE 1 E 2 OTTOBRE 2011 ASTI - TORINO - ACQUI TERME .
VIDEO DI MIMMO CRISTIANO
Santuario della Madonna del Sangue di Re (Valle Vigezzo Piemonte) (2/2) esterni - videomix
Il Miracolo del Sangue.
Erano le ore 23 del 29 aprile del 1494. In quel tempo la giornata era divisa in 24 ore, dal tramonto al tramonto, finiva ed iniziava l'imbrunire. Era un martedì.
Ciò che accadde non può ritenersi una leggenda, poiché e ben documentato in due pergamene autentiche di quell'epoca, firmate dai podestà della Valle, Daniele Crespi e Angelo Romano, e controfirmata, la prima, da quattro notai, i cui nomi figurano negli archivi comunali di alcuni paesi vigezzini.
Un'ora prima del tramonto un certo Giovanni Zucono (soprannominato poi Zuccone) assieme con l'amico Comolo giocava alla piodella sulla piazzetta antistante la chiesa del paese, dedicata a S. Maurizio.
immagine ingrandita Giocatori di 'piodella' sulla piazzetta antistante la chiesa di S. Maurizio (apre in nuova finestra) Il gioco consisteva nel porre sopra un bussolotto di legno o di sasso (il mago) una moneta per ciascun giocatore.
Viceversa chi colpendo il mago con la piodella (una scheggia di sasso rotondeggiante) riusciva a spargere le monete intorno facendo sue quelle più vicine alla piodella.
Lo Zuccone, già noto per il suo carattere furioso, quella sera era perdente, non sappiamo quanto denaro, ma a sufficienza per scatenare in lui la collera e l'irrazionalità che si nasconde in ognuno di noi quando ci sentiamo perseguitati dalla sfortuna.
E lo Zuccone se la prende con la tranquilla immagine della Madonna che è li a pochi passi sotto il porticato della chiesa, dipinta sulla facciata, a destra della porta di entrata e che sembra non occuparsi delle disavventure dello Zuccone.
immagine ingrandita Lo Zuccone viene rimproverato dall'amico Comolo (apre in nuova finestra) Accecato dall'ira scaglia la piodella contro l'immagine e la colpisce in fronte. Poltron, lo rimprovera il compagno Comolo, hai tratto alla Vergine Maria!. Lo Zuccone rientra in se stesso e preso da rimorso, si inginocchia davanti alla Madonna e chiede perdono.
Poi, colti tutti due da una sensazione di paura; fuggono, Prima ancora dei segni prodigiosi che stanno per manifestarsi sulla sua immagine colpita in modo sacrilego, la Madonna ha già compiuto il primo miracolo nel cuore del suo aggressore.
Nella notte, verso le 11, prima Giovanni di Minola di Re e poi Antonio Ardicio di Craveggia, passando davanti alla chiesa, notano un chiarore insolito sotto il porticato come se vi fosse una candela accesa.
immagine ingrandita Lo Zuccone accecato dall'ira scaglia la 'piodella' contro la Madonna (apre in nuova finestra) Anch'essi, presi da paura, si allontanano in fretta.
Prima dell'alba il sagrestano Stefano di Gisla, mentre si accinge ad aprire la chiesa per il suono dell'Ave Maria, trova inginocchiata davanti all'immagine una donna vestita di bianco; crede di riconoscere una sua vicina di casa e la saluta senza ricevere risposta; ma non si accorge di cosa stà avvenendo sull'affresco.
Esce quasi subito dalla chiesa e non trova più la donna. Sarà un vecchietto di nome Bartolomeo a scoprire per primo l'avvenimento prodigioso.
Nel gesto devoto di toccare l'immagine della Madonna e di baciarsi la mano, s'accorge con stupore che è bagnata di sangue.
immagine ingrandita Bartolomeo s'accorge con stupore che è bagnata di sangue (apre in nuova finestra) Guarda la Madonna e vede che dalla ferita della testa esce un rigagnolo di sangue.
Corre a chiamare il rettore della chiesa don Giacomo.
Suonano le campane a distesa e la notizia si propaga di casa in casa, di paese in paese.
La gente accorre e si accalca sotto il portico della chiesa con gli occhi fissi sull'immagine insanguinata implorando ad alta voce: Misericordia, misericordia. Pareva che la terra tremasse.
Per tutto il giorno e la notte successiva molte persone rimangono sul luogo del miracolo a pregare con ceri accesi in mano.
immagine ingrandita Molte persone rimangono sul luogo del miracolo a pregare con ceri accesi (apre in nuova finestra) Dopo la mezzanotte il fiotto di sangue cresce e gocciola fino a terra emanando un profumo soave impossibile a descriversi. Sul pavimento si tampona il sangue con pannolini bianchi che poi il parroco raccoglie in una tovaglia e ripone in un calice.
L'effusione di sangue dura una ventina di giorni fino al 18 maggio in modo intermittente e sempre meno abbondante come da una ferita che a poco a poco si rimargina. Ad ogni emissione di sangue, si annuncia l'evento con il suono delle campane; al richiamo, il popolo accorre di giorno e di notte.
La casa natale di Don Bosco
La casa natale di Don Bosco
Servizio di Antonella Ventre, in collegamento da Castelnuovo d’Asti (AT)