Biennale Internazionale Grottaglie.m4v
A Grottaglie, negli straordinari e fantastici ambienti del Convento dei Paolotti, si sono aperti, nella festività dei santi Pietro e Paolo, i battenti della I Biennale Internazionale di Pittura Scultura Oreficeria e Ceramica. La mostra, a cura dello storico dell'arte mons. Pietro Amato, rimarrà aperta fino al 3 ottobre 2010. È stata voluta dai Padri Minimi della Comunità di Grottaglie, che hanno trovato in Padre Francesco Marinelli, Correttore Generale, il punto di riferimento per il cammino sicuro sulle vie della carità culturale. L'operazione ha coinvolto ottanta Artisti di quattordici nazioni, che hanno risposto in maniera alta sia come linguaggio artistico che come partecipazione al tema assegnato: Il fare luminoso delle mani. L'Esposizione si avvale anche di un'antologica del ceramista campano Elvio Sagnella, che presenta diciotto suoi capolavori tra maioliche di traduzione e maioliche sorte dalla fantasia delle mani in movimento. La Mostra ha l'ausilio di un prezioso catalogo, nel quale i singoli manufatti hanno una loro scheda, corredata di commento critico. La Biennale è un atto di cultura. Può significare anzitutto un bilancio di come vanno le arti, visto da un determinato luogo e da una certa ottica. È un leggere una situazione. La Biennale Internazionale di Grottaglie, la prima della serie - così si spera - entra in quest'ottica e in questa categoria. Non ha scopi commerciali, né di promozione di idee e di categorie di persone. Si propone, invece, di porsi in sintonia con le motivazioni e gli ideali delle origini delle biennali, a cominciare da quelle più note, si veda Venezia, sorte nell'800. E questo lo vuole fare in punta di piedi, senza chiasso, cosciente che nel piccolo, nel microcosmo è possibile intuire e comprendere ciò che sta avvenendo o si prevede che avverrà nell'immediato futuro. È un luogo di raccolta dati della poesia del mondo, dell'immaginario raccontato con emozione in forme plastiche, della luce che vibra nel mondo. Una sede di confronto muto, intimo e loquace per chi vi si accosta, di idee, di desideri di conscio e di inconscio dell'uomo contemporaneo, di creazione. Protagonista unico e determinante è il movimento della luce, che le mani rivelano, operando. Le opere presenti in pittura, scultura, ceramica e oreficeria sono i manufatti della luce che, manifestandosi, sono i protagonisti autentici. Sorti come per incanto in luoghi più diversi e da fucine le più disparate (tale è la coscienza creativa di ogni singolo artista) si pongono come oggetti-riferimento, punti fermi per il viaggio delle meraviglie rivelazione. Alcuni entreranno subito nell'immaginario personale; altri, potranno essere rifiutati in parte o totalmente, in nome di una libertà del vedere, che si fa essa stessa oggetto di lettura, di interpretazione, di verifica. All'Esposizione di Grottaglie partecipano, portando un decisivo contributo, ottanta artisti, di quattordici nazioni, con circa cento opere, alcune delle quali d'oltre Oceano, come gli Stati Uniti, il Brasile, il Paraguay. Sono espressioni d'arte che provengono dai quattro continenti dell'orbe. Le opere pervenute danno una prima chiave di lettura abbastanza evidente, né diversa da quella che si ottiene dalle altre esposizioni d'arte che non siano pilotate da estetiche e da filosofie precostituite. Si assiste di fatto al fenomeno della presenza di opere fondamentalmente figurative, dal linguaggio il più naturale all'uomo e il più avverso a sorprese carambolesche, operate da centri di mercato. L'informale presente in mostra è un informale dialogante, educato alla scuola della luce. Arte le cui mani sono dettate da immagini interiori, più che dall'incapacità di sapersi esprimere. L'arte vera ha l'impronta della comunicazione universale, folgorante nella quiete della forma, delle linee, del colore. È rivelazione senza la necessità della spiegazioni sulla sua capacità di emozionare e farsi verità e stupore interiore.
Mons. Pietro Amato
curatore della Biennale
'Ceramica made in Umbria', collezione di 21 imprese con Regione Umbria - Umbria News
Rilanciare la ceramica umbra, a partire da una collezione unica che reinterpreta la tradizione artistica alla luce di una sensibilità estetica internazionale contemporanea. È il progetto 'Ceramica made in Umbria', promosso dalla Regione Umbria e nato con l'intento di individuare le aziende rappresentative del territorio con cui sviluppare un'idea unitaria e innovativa di rilancio e promozione del comparto da esportare anche nei mercati esteri, in particolare in Russia e Cina. L'iniziativa si espleta in una collezione di 45 articoli di proprietà della Regione Umbria (visitabile nello Spazio Umbria dell'ex ospedale perugino Fatebenefratelli), realizzati da 21 imprese che hanno la facoltà di riprodurli e commercializzarli senza alcun obbligo di royalty nei confronti del progettista della collezione. - See more at:
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Artigiani in mostra
Ideato e realizzato da - NO MORNING production
Regia - Alessandro Campagna
Montaggio e Fotografia - Rob. Lattanzi
Operatore di macchina - Alessio Giachetti
Assistente alla regia - Elena Lattanzi
Segretaria di edizione - Irene Del Piano
Fotografo di scena - Daniele Del Piano
Colonna Sonora - Alessandro Campagna
Scenografia - Gino Tuco
Elettricista - Tonino Domino
Artigiani in mostra. Tutti i diritti reservati NO MORNING production
L'Italia ha 8 072 comuni e sicuramente in ognuno c'è almeno un artigiano che da più o meno anni porta avanti la sua passione: creare un qualcosa di bello per lui e per gli altri, cercando il più possibile di metterlo in mostra.
Purtroppo però, non tutti riescono a mostrare al mondo le proprie opere o creazioni, magari perché non abituati alla comunicazione o perché impossibilitati dalla mancanza di tecnologia nei posti in cui vivono.
Artigiani In Mostra, ha lo scopo di diffondere l'arte dell'artigianato italiano, attraverso i protagonisti e le loro mostre, le loro botteghe e i loro territori.
Con le interviste di Silvano Vetica - artigiano edile, Giuliana Eramo -artigiana Tessile, Maurizio Messini - artigiano del legno, Pietro Melia - Liutaio, Ferdinando Giuseppe Giannini e la sua mostra Aspettavo di Incontrarti , il gruppo degli Sbandieratori Ducato Caetani, passando per la mostra fotografica dedicata a Donna Lelia Caetani, al museo della Ceramica e alla mostra Interferenze d'Arte contemporanea, partiamo da Sermoneta, uno dei borghi medievali meglio conservati d'Italia, ricca di cultura e di storia, le cui origini si perdono lontano nel tempo.
È in provincia di Latina, a pochi chilometri dalla via Appia ed a circa 60 da Roma, sorge su una collina a 257 metri sul livello del mare, dominando la grande Pianura Pontina. Le sue fortune iniziano alla fine del XIII secolo, quando in città inizia la signoria della famiglia Caetani che eresse un imponente castello. Sermoneta divenne il centro principale di un feudo vastissimo e fiorì anche artisticamente e culturalmente. Durante i secoli, all'interno dell'imponente Castello Caetani e della città hanno soggiornato illustri sovrani e pontefici.
Oggi, Sermoneta conserva ancora intatto questo immenso patrimonio storico, artistico e culturale, tanto da essere divenuta una delle più importanti località turistiche nei dintorni di Roma. Con la sua quiete, le sue stradine tortuose ed i suoi monumenti è il luogo ideale per una vacanza o per una breve visita, soprattutto per coloro che vogliono fare un tuffo indietro nel tempo.
Sermoneta è Bandiera Arancione per il turismo, titolo ottenuto dal Touring Club Italiano, Destinazione Europea D'Eccellenza riconosciuta dall'Unione Europea e Gioiello d'Italia, conferito il 12 febbraio 2013 dal Ministero del Turismo.
Sermoneta è inoltre apprezzata per l'alto indice di raccolta differenziata porta a porta del centro Italia, che gli è valso il titolo di Comune Riciclone da Legambiente.
Benvenuti a Sermoneta, terra dell'accoglienza e della tradizione. Da non perdere durante l'anno le importantissime manifestazioni: la Sagra della Polenta (terza domenica di Gennaio), la Festa dei fauni (19 marzo), il Maggio Sermonetano, il festival Pontino di Musica Classica (Luglio), la Secolare e tradizionale Fiera di San Michele (29 settembre), la Rievocazione Storica della Battaglia di Lepanto (seconda domenica di ottobre), il Natale a Sermoneta.
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L' incisione e il mercato dell'arte grafica - clip 7
SIGFRIDO OLIVA MONOLOGO SULL'ARTE
Un film documentario di Claudio Costa
Sigfrido Oliva nasce a Messina il 19 febbraio 1942.
Trascorre gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza a Barcellona Pozzo di Gotto, cittadina della provincia, dove si trova la casa materna.
1958 Frequenta i corsi serali della locale scuola di Arti e Mestieri, in cui la sola regola applicata è quella di copiare calchi di gesso e opere degli antichi maestri.
1960 Prima mostra personale allestita nelle sale della Corda Fratres. L'esposizione raccoglie un gruppo di quadri a olio, per lo più tavolette, e alcuni disegni.
1961 Abbandona la Sicilia e, inseguendo il sogno della pittura, si trasferisce stabilmente a Roma. Continua a dipingere, ma per sopravvivere è costretto a lavorare nella bottega di un restauratore. Nel frattempo, però, partecipa alle mostre collettive.
1963 Lascia il lavoro di restauro e consacra totalmente il suo tempo all'attività di pittore.
1966 Si iscrive ai corsi della scuola libera del nudo presso l'Accademia di Belle Arti. Visita Parigi durante una gita scolastica, guidata da Enrico Crispolti e Piero Guccione.
Rientrato a Roma, dopo aver fatto un bagno di pittura nei musei parigini, interrompe lo studio del nudo e approfondisce le sue ricerche nella pittura di paesaggio.
Conosce Giovanni Carandente, Bruno Caruso, Alfonso Gatto, Franco Gentilini, Carlo Levi, Mino Maccari, Antonio Marasco e Domenico Purificato. A questo periodo risalgono anche le sue prime esperienze nel cameo della stampa d'arte: familiarizza con l'acquaforte, con la linoleografia e in seguito con la litografia.
1969 Mostra personale alla Galleria Il Capitello. Testi in catalogo: Elio Mercuri e Carlo Levi. Con questa esposizione romana ha inizio una lunga serie di mostre in varie città italiane. Lo stesso anno si sposa con Luisa Ariemma e visita la Spagna in viaggio di nozze.
1970 La casa editrice Polymnia pubblica un libro in cui sono raccolti trenta disegni accompagnati da scritti di Carlo Levi, Domenico Purificato, Bruno Caruso, Mino Maccari e una raccolta di recensioni apparse sulla stampa. La Galleria Toison di Madrid allestisce una sua personale, mentre i quadri di Oliva cominciano a viaggiare oltre confine: Bruxelles, Copenaghen, New York e altre città europee e oltre oceano.
1972 Esce un quaderno d'arte che riunisce opere di Oliva eseguite tra il 1965 e il 1972. Il testo è di Elio Mercuri. Intanto l′attività espositiva si intensifica. Successivamente, conseguita la maturità di liceo artistico, si iscrive al corso di Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti tenuto da Antonino Scordia.
1974 Espone a Venezia, Galleria Santo Stefano, il cui catalogo reca un testo di Alfonso Gatto. Nello stesso anno, il Comune di Caprarola e l′Assessorato alla Cultura allestiscono una sua mostra a Palazzo Farnese.
1983 Conclude gli studi all'Accademia, mentre una sua mostra itinerante fa tappa in diverse città d'Italia. Si tratta di quaranta opere grafiche ispirate alla satira di quattro maestri: Goya, Daumier, Grosz e Maccari. Intanto l'annuario Bolaffi gli dedica una pagina, grazie alla segnalazione di Maurizio Fagiolo.
1985 Esce un libro che riunisce le incisioni sulle fontane di Roma, con poesie di Gianni Franceschetti e un testo di Giuseppe Selvaggi, Edizioni Orsa Maggiore, Ostia-Lido.
1986 Esce un'antologia di scritti sull'opera di Oliva, Edizioni Kappa. Contemporaneamente illustra le poesie di Gabriella Papa: Insieme, Editore Gabrieli, Roma.
1987 Partecipa alla Biennale della Grafica nella Repubblica Democratica Tedesca, Berlino. Illustra le poesie di Giovanni Brambilla: Cambiare, Nuovi Orientamenti, Roma. Contemporaneamente si inaugura una sua mostra di acqueforti al Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Fora, Città della Pieve, con un testo in catalogo di Renzo Vespignani.
1989 Esce il volume Itinerario grafico con un testo introduttivo di Maurizio Fagiolo dell'Arco, Edizioni Kappa, Roma.
1991 Prepara due mostre personali: la prima alla Galleria Consorti, Roma; la seconda alla Galleria Spazio Arte, Perugia.
1992 Partecipa alla mostra 12 incisori siciliani, allestita a Villa Zito, Palermo e successivamente ripetuta alla Calcografia Nazionale di Roma. Esce il volume Sigfrido Oliva, album romano e altri dipinti, Edizioni Kappa, Roma. Il libro comprende, oltre al testo introduttivo di Renato Civello, scritti di Alfonso Gatto, Guido Giuffre, Enzo Siciliano, Renzo Vespignani ed altri.
1995 Espone una serie di incisioni sul tema di Roma, Galleria della Tartaruga. Partecipa alla mostra Roma nell'Arte , Italarte Fine Print.
1996 Mostra personale alla Galleria Italarte Fine Print, Roma.
Mostra Della Stessa Sostanza degli Ultimi Palazzo Ruspoli - Roma
Della Stessa Sostanza degli Ultimi
Amici Senza Confini Onlus è lieta di presentare a Roma la collettiva d'arte contemporanea Della stessa sostanza degli ultimi allestita negli spazi espositivi delle Scuderie di Palazzo Ruspoli.
L'evento, che include una cena di finanziamento, propone al pubblico, attraverso le opere degli artisti partecipanti, temi fortemente sensibili e attuali, quali la ricognizione delle diversità e delle emergenze sociali in diverse aree geografiche. L'arte, nella fattispecie, con la sua valenza comunicativa e rivelatrice, ha il grande merito di amplificare il messaggio, rivolgendosi alla gente con estrema libertà e senza alcun vincolo imposto. Il titolo scelto per la mostra, senza troppe iperboli, fa riferimento alla natura umana, e alla sostanza, quella di carne e sangue, che accomuna tutti gli esseri umani, contrapposta alla forma (esteriore) degli individui e di una società del: basta apparire e del consumo pantagruelico. Aprendo gli occhi, anche di poco, si osserva infatti una realtà ben diversa: in molti paesi, soprattutto quelli senza un'adeguata rete di tutele sociali, persistono situazioni di povertà diffusa, con elevati rischi di stabilità sociale. Sono le terre e i quartieri degli ultimi, quelli che non godono molto e non mangiano troppo, senza casa o famiglia, senza istruzione, in bilico sul ciglio del nulla. Amicisenzaconfini è un'associazione non-profit fondata da cinque donne, provenienti da esperienze e formazioni diverse, con l'intento di offrire un contributo reale a situazioni di disagio e necessità. Non si tratta, ovviamente, di una missione facile. Impegno e determinazione sono indispensabili per superare le difficoltà ed è necessario e vitale il contributo di tutti coloro che ne condividono le finalità. La scelta del nome contiene e prefigura un'ampia volontà progettuale. L'accento cade, infatti, su due concetti fondamentali: l'amicizia e l'assenza di confini etnici, sociali e religiosi. Diversi progetti sono già attivi: adozioni a distanza, microcredito, raccolta di fondi finalizzati all'istruzione. Attualmente, sono in cantiere nuove iniziative per aiutare persone in difficoltà, sia a livello individuale, sia attraverso una rete di solidarietà che coinvolga i soggetti in un tessuto più largo, con scambi culturali e professionali, creando stimoli e condizioni per l'integrazione sociale. Questa mostra, pertanto, inaugura una stagione di incontri, quali spettacoli teatrali, di danza, concerti, organizzati con il desiderio di avvicinare e coinvolgere sempre più persone in iniziative umanitarie, aiutando quelle che, in questo tempo implacabile, sono sempre più invisibili, in mancanza di forma e, soprattutto, di sostanza.
Pier Maurizio Greco
A cura: Antonietta Campilongo
Presentazione: Pier Maurizio Greco
Artisti:
Claudio Angeloni, Roberto Angiolillo, Liliana Avvantaggiato, Rosella Barretta, Marco Berliocchi, Elena Bonuglia
Antonella Boscarini, Antonietta Campilongo, Silvia Castaldo, Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Anna Costantini, Alfredo Di Bacco,
Massimiliano Doria, Schirin Fatemi, Daniela Foschi, Teferi Gizachew, Pier Maurizio Greco, Carolina Lombardi, Maddalena Marinelli, Stefano Passacantilli, Elettra Porfiri, Loredana Raciti, Patrizia Ricchiuti, Angela Scappaticci, Linda Schipani.
Grande serata di beneficenza per raccogliere fondi a favore della ricerca contro la fibrosi cistica
Grande serata di beneficenza ieri sera a Faenza, al Museo Internazionale delle Ceramiche, dove la sezione manfreda della Round Table N.38 ha organizzato, in collaborazione con la delegazione imolese della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica, una cena per raccogliere fondi per combattere quella che oggi è la malattia genetica grave più comune fra la popolazione. Ospite speciale della serata l’imprenditore Matteo Marzotto, già presidente dell’Ente Nazionale Italiano Turismo, figlio di Marta Marzotto, ma soprattutto presidente nazionale della fondazione dopo aver vissuto in famiglia un lutto a causa della fibrosi cistica.Sono stati molti i club, le associazioni e gli sponsor, non solo della provincia di Ravenna, che, venuti a conoscenza della serata e degli obiettivi, hanno aderito all’evento e alla raccolta fondi