s. Vittoria in Matenano, The Cappellone with frescoes by the brother Marino Angeli (manortiz)
with frescoes from year 400 by the brother Marino Angeli Ciamaglie
At the highest point of the Matenano hill, among tall ancient holm oaks, stands the Church of the Resurrection, commonly known as the Cappellone or Big Chapel. Consisting of a neoclassical a capanna façade, the sacred structure called Sepelitio de'morti from the 15th century onwards, owes its name to the ossuary located in the basement, which held the bones of those who in life had professed their belief in God the Omnipotent Father, bodily resurrection and eternal life. The inhabitants of Santa Vittoria, instead, continued to call it by another name because still today it conserves a portion of the ancient monastic church, modified around the 17th century to introduce the canons' chancel, known, in fact, as the Cappellone. Especially noteworthy is the 14th-century Chapel of the Innocents which is located along the left side of the church and contains fine frescoes attributed to Fra' Martino Angeli who managed to animate his characters with lacerating expressiveness. Not only is it, as everyone knows, the only architectural remnant of the earlier monastic church, but the chapel is also a splendid example of the art of painting that flowered among the brothers of the Farfense monastery.
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il corpo della chiesa monastica, costruita nel severo stile romanico, si presentava ancora nelle strutture originali del sec.X, con l'aggiunta di due prolungamenti verso ponente: la Sepelitio de' Morti, realizzata nella seconda metà del sec.XIII, e trasformata nel decennio 1645-1655 in Cappellone, e l'Oratorio degli Innocenti, eretto in stile gotico nel 1369, ed affrescato dal monaco-pittore, Frà Marino Angeli Ciamaglie da S.Vittoria nella metà del sec. XV, della scuola di Giacomo da Campli (secondo alcune fonti, autore lui stesso di tali affreschi).
1771 d.C. 5 giugno. -- Tutti i canonici, raccolti in capitolo, decisero di non risparmiare spese e sacrifici pur di riuscire ad avere una nuova chiesa, degna erede di tanta gloria e custode del prezioso tesoro del Sacro Corpo di S. Vittoria. La chiesa monastica, costruita nel sec.X, viene demolita perché pericolante e fatiscente. Essa si sviluppava nello spazio divorato dalle frane della grande ripa, con prosecuzione verso sud. La cronaca della demolizione si trova in un breve manoscritto del'epoca, oggi custodito nell'Archivio Capitolare: ...la torre però fin dalla fine del secolo scorso cominciò a minacciar rovina: fu più volte riparata ma i terremoti, i fulmini, e la qualità del terreno in cui riposava ne rese la caduta inevitabile. Prevedutosi un tal accidente, fu risoluto di demolir tutta la chiesa che in vari luoghi pericolava... ...caduta poco appresso la torre, si demolì tutta la chiesa, e l'annesso monastero. La pietà della divota donna Maria Vittoria Perfetti fece serbare intatto il coro, il Presbiterio e parte della nave destra, e con questo formò l'oratorio della Resurrezione tuttora esistente, e che di presente serve d'oratorio alla Ven. Compagnia del Santo Rosario. Monumento è questo che può servire ai posteri di lume per riconoscere il sito, la qualità, la struttura della vecchia chiesa.
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