Discesa in sci della Valleè Blanche - Courmayeur Monte Bianco
Discesa unica e di incomparabile bellezza, si sviluppa sul ghiacciaio della “Mer de Glace” nel cuore del massiccio del Monte Bianco. Tracciato di 18 km, con partenza da Punta Helbronner a 3.466 mt e arrivo a Chamonix a 1.042 mt. Si snoda tra guglie granitiche, crepacci e seracchi mozzafiato. Partenza con la nuova funivia del Monte Bianco SkyWay; breve camminata su ghiacciaio per raggiunge il Col Flambeau dove si calzano gli sci. Briefing sulle nozioni basilari per sciare in neve fresca e riconoscere i crepacci. L’arrivo a Chamonix nel pomeriggio si conclude con la tradizionale birra.
Tutte le info:
CAVE MONT BLANC E GUIDE ALPINE COURMAYEUR . UN ESTREMO PIACERE
Il senso d’ironia è una grande garanzia di libertà
Courmayeur Area | Episode 3
Discover the freeride area of Courmayeur Mont Blanc where Click on the Mountain takes place.
Rudy Buccella, the safety manager of #ClickOnTheMountain, alpine Guide of the Società Guide Alpine di Courmayeur, begins to introduce you to some of the areas.
In this episode, we will talk about the Courmayeur area on the Courmayeur Mont Blanc Funivie
Pronti Partenza...Via - COURMAYEUR e il Monte Bianco
Pronti Partenza...Via TRIP fa tappa a COURMAYEUR, nota località di villeggiatura ai piedi del massiccio del Monte Bianco. E' l'ultimo comune italiano della Valle d'Aosta prima del confine francese, sorge in una conca valliva a 1224 metri di altitudine. Tramite la nuovissima funivia Skyway, inaugurata nel 2015, con cabine girevoli a 360° è possibile in 10 minuti raggiungere Punta Helbronner a 3466 metri a cospetto dei ghiacciai del Monte Bianco. Tappa intermedia alla salita è Pavillon du Mont Frety a 2173 metri dove si incontra il giardino botanico Sausurrea.
Courmayeur è sede della prima società italiana di guide alpine e nella Casa delle Guide è allestito il museo alpino Duca degli Abruzzi.
Una realizzazione di Fabrizio Vaghi e Silvia Sissa
Grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi
Una produzione Vaghi per il mondo
Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2016 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale
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Guarda altre puntate di Pronti Partenza...Via, alla scoperta delle più belle città d'arte in Italia:
- serie TRIP (
- serie DISCOVERY (
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Click On The Mountain Episode 2 Skyway
Discover the freeride area of Courmayeur Mont Blanc where Click on the Mountain takes place.
Rudy Buccella, the safety manager of #ClickOnTheMountain, alpine Guide of the Società Guide Alpine di Courmayeur, begins to introduce you to some of the areas.
In this episode, we will talk about the Mont Blanc area on the Skyway Monte Bianco side
COURMAYEUR, Aosta
Courmayeur (Croméyeui in arpitano valdostano Cormaiore dal 1939 al 1946) è un comune italiano di 2 777 abitanti dell'alta Valdigne, in Valle d'Aosta. Sul suo territorio comunale si trova la montagna più alta d'Italia e dell'Europa centrale, il Monte Bianco, ed è una rinomata località turistica invernale ed estiva delle Alpi
Posto ai piedi del Monte Bianco è l'ultimo comune che si incontra prima di arrivare in Francia tramite il Traforo del Monte Bianco (che lo unisce a Chamonix); è attraversato dalla Dora Baltea, fiume che nasce dalla confluenza di due torrenti, ciascuno dei quali attraversa una delle due valli che è possibile raggiungere da Courmayeur: la Val Ferret e la Val Veny.
È il comune più occidentale della regione Valle d'Aosta, e il secondo per estensione. È inoltre l'unico comune d'Italia a confinare sia con la Francia sia con la Svizzera, sebbene non siano presenti vie di transito che conducono direttamente in territorio elvetico.
Una delle vette intorno a Courmayeur è il Monte Chétif, molto frequentato per il trekking e caratterizzato da una statua della Vergine Maria sulla cima, visibile dalla vallata, posta da Giovanni Paolo II.
La frana del Mont de La Saxe, sopra la frazione omonima e visibile anche dalle frazioni di Entrèves e La Palud, è ritenuta una delle frane più interessanti d'Italia (8,4 milioni di metri quadrati) ed è sotto osservazione da parte di geologi di tutto il mondo, soprattutto dopo la recente accelerazione del suo movimento. La popolarità di Courmayeur fu legata inizialmente al turismo termale nel XVII secolo, grazie alle quattro fonti di acqua solforosa. Verso la seconda metà del XVIII secolo ebbero inizio l'esplorazione e lo studio delle montagne del massiccio del Monte Bianco alla ricerca di una via per raggiungere la vetta del Monte Bianco. Dopo alcuni tentativi di ricognizione effettuati dall'alpinista e naturalista ginevrino Horace-Bénédict de Saussure insieme alla guida Jean-Laurent Jordaney, originario di Pré-Saint-Didier[9], la prima ascensione fu compiuta nel 1786 dal versante francese accompagnato dalle guide Michel Paccard e Jacques Balmat di Chamonix. Courmayeur, insieme a Chamonix, divenne in seguito la capitale dell'alpinismo mondiale e fu sede della prima compagnia di guide alpine d'Italia, la Società Guide Alpine di Courmayeur (in francese, Société des guides de Courmayeur) nel 1850. Courmayeur è uno dei centri storici dell'alpinismo valdostano assieme al Breuil-Cervinia e a Champoluc.
Durante il XIX secolo, i reali vi soggiornavano regolarmente. A partire dal XX secolo, in seguito alla costruzione di impianti sciistici, è diventato una delle più importanti stazioni sciistiche dell'arco alpino.
Il 23 febbraio 2013 il Consiglio comunale ha deliberato all'unanimità il cambio di denominazione del comune in Courmayeur-Mont-Blanc. La decisione sarebbe dovuta essere ratificata tramite un referendum popolare, indetto dal Consiglio regionale per il 1º giugno 2014, che però non ha raggiunto il quorum, pertanto la denominazione è rimasta inalterata.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
Ice Climbing
In winter, when temperatures are low, ice cascades form. It is possible to climb ice cascades with ice-axes and crampons. This awesome sport will give you the chance to feel the thrill of ice climbing.
Sponsor: Scarpa, Grivel, Patagonia, Salice, Beal, Pieps, Bcc Valdostana
guidecourmayeur.com
Click on the Mountain at Courmayeur Mont Blanc powered Monster Energy
Click on the Mountain at Courmayeur Mont Blanc powered Monster Energy | The best photo-video contest of Alps.
Scuola di Sci e Snowboard Courmayeur Società Guide Alpine di Courmayeur Courmayeur Mont Blanc Funivie Skyway Monte Bianco Funivie Monte Bianco GMH Helicopters
Courmayeur, un inverno oltre la neve
Identità, eleganza, tradizione, cosmopolitismo, movimento, salute: queste sono le mille sfaccettature che si intrecciano nell'anima di Courmayeur Mont Blanc, un luogo unico dove ritrovare il proprio equilibrio. Il turismo a Courmayeur (Ao) è in costante crescita, merito di un'offerta sempre più diversificata e capace di incontrare le esigenze del consumatore, italiano o straniero che sia.
Dalla tradizione del territorio al buon cibo, dallo sport e dal divertimento al relax, dalle tante iniziative allo shopping, il tutto contestualizzato in un'intramontabile cultura alpina, ancor più autentica grazie a quel plus inestimabile che è il Monte Bianco.
Sport
Courmayeur è la meta ideale per tutti gli amanti dello sport e della montagna. Lo sci, in primis: dalle numerose piste del comprensorio ai panorami incontaminati offerti a coloro che praticano il freeride; ma anche pattinaggio, fatbike nelle valli e molto altro.
La stagione inizierà quest'anno il 24 novembre con un'importante novità: si tornerà a sciare in pista all'Arp, area che si affaccia sul meraviglioso versante sud del Monte Bianco (clicca qui per leggere l'articolo sulle due nuove piste a Courmayeur e sugli appuntamenti della stagione). La nuova pista è anche il primo step di un progetto più ampio di sviluppo verso l'alto del Comprensorio di Courmayeur Mont Blanc, che continuerà con la sostituzione degli impianti di Youla e Arp in scadenza nel 2021.
Per chi si approccia per la prima volta allo sci o è ancora un principiante, Courmayeur conta due scuole di sci, grazie alle quali è possibile cimentarsi in sicurezza sulla neve. Entrambe le scuole, pur diverse, sono legate al grande mito dello sci valdostano: Scuola Sci & Snowboard Courmayeur, associazione giovane e dinamica, con un approccio innovativo e oltre 90 maestri a disposizione; Scuola di Sci Monte Bianco, fedele alla tradizione, con i suoi 75 anni di storia e 180 maestri esperti a disposizione per lezioni individuali, di gruppo e corsi annuali.
Come detto, se c'è spazio per chi è alle prime armi, anche coloro che, esperti, cercano l'avventura troveranno pane per i loro denti: il freeride a Courmayeur è imprescindibile, grazie alla preparazione e alla professionalità della Società di guide alpine di Courmayeur. Anche sotto questo ambito le attività possono essere molteplici e adatte a tutti i livelli di preparazione. Tra queste, la traversata della Vallée Blanche, una delle mete più ambite: si tratta di una discesa che si sviluppa sul ghiacciaio della Mer de Glace nel cuore del massiccio del Monte Bianco: 18 km tra guglie granitiche e crepacci, con partenza da Punta Helbronner (3.466 m), raggiungibile comodamente da Skyway Monte Bianco.
Food
Accanto allo sport, a Courmayeur, specialmente nella stagione invernale, non può certo mancare il buon cibo, l'alta cucina e il piacere dello stare a tavola. Tutto questo è possibile anche grazie alla dedizione dei produttori locali: la tradizione culinaria del luogo, infatti, ha radici lontane che ancora oggi permangono nella quotidianità di locali e produttori.
Dopo una lunga giornata sulle piste o trascorsa a rigenerarsi in spa, i gustosi piatti tipici della cittadina valdostana sono la giusta conclusione da concedersi: polenta con formaggi locali, selvaggina e carbonada, zuppe di cereali, il tutto accompagnato dalle grandi etichette della tradizione enologica della Valle. Due esempi? Un calice di Blanc de Morgex et La Salle, vino bianco con la Doc più alta d'Europa, o un'inedita birra del microbirrificio Courmayeur Mont Blanc. Per chiudere in bellezza il dolce locale, il Monte Bianco, con marroni, cacao e panna montata. Per chi poi, non contento, volesse com'è giusto che sia concedersi anche un amaro tipico della zona, Courmayeur non si fa trovare impreparato: un assaggio della grappa locale o del génépy.
Inoltre le funivie di Courmayeur rimangono aperte fino a mezzanotte: chi lo desidera può così raggiungere i ristoranti in alta quota, come la Maison Vielle, lo Chateau Branlant oppure la Chaumière, piccole chicche per scoprire il comfort food valdostano sulle piste da sci, ideali per un après-ski sotto le stelle. L'après-ski è una tradizione da sperimentare e un'esperienza local da non perdere.
Non si deve sottovalutare l'importanza del food per la cittadina: basta pensare al ritorno, anche per questa stagione, della Mountain Gourmet Ski Experience (14-17 marzo 2019), kermesse enogastronomica stellata orchestrata dal pluristellato chef Heston Blumenthal, con la volontà di unire l'ottimo cibo alla passione per la montagna.
Tra le altre attività di questa stagione legate al mondo del food, anche lo show cooking organizzato al Royal e Golf di Claude Bosi e Paolo Griffa.
Per informazioni: courmayeurmontblanc.it
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COURMAYEUR?FREERIDE: I VINCITORI DI CLICK ON THE MOUNTAIN 9° EDIZIONE 2017 @CourmayeurMontBlanc
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Il freeride contest più emozionante dell’inverno si è concluso stasera: Lukas Riedl (team 4) si è aggiudicato il Best Video e Best Instagram Video, Florian Breitenberger (team 2) ha vinto il Best Photo. I 4 team di Click on the Mountain hanno saputo catturare l’atmosfera e lo spirito unici di questa disciplina immergendosi nei paesaggi di Courmayeur.
Courmayeur, 11 marzo 2017 _ Questa sera, la Maserati Mountain Lounge, nel centro di Courmayeur, è stata il palcoscenico della premiazione della nona edizione di Click on the Mountain, evento vincitore del Premio Best Event lo scorso autunno alla fiera Skipass Modena.
In sole 72 ore i 4 team in gara hanno dovuto realizzare un video di circa 120 secondi, un Instagram video di 30 secondi e un book fotografico di 10 scatti. Don’t go crazy, be creative era il leitmotiv di questa edizione, che si è svolta in condizioni meteo non ottimali. Difficoltà aggiuntive che hanno stimolato la creatività di fotografi, filmaker e rider che con il supporto delle guide della Società delle Guide di Alpine di Courmayeur, hanno saputo catturare il salto perfetto e immortalare panorami mozzafiato nel totale rispetto della sicurezza. A tale proposito si è espressa Fabrizia Derriard, Sindaco di Courmayeur: “in una delle settimane più complesse della stagione dal punto di vista della gestione del rischio valanghivo, la 9° edizione di Click on the Mountain ha dimostrato che prudenza, responsabilità e competenze non sono in conflitto con le emozioni e la creatività. Bisogna solo praticare il buon senso, sempre necessario quando ci si muove in montagna”.
Davanti al pubblico di appassionati che si è radunato nella Maserati Mountain Lounge a partire dalle 18.30 di oggi, al vincitore nella categoria Best Video Lukas Riedl è stato consegnato l’assegno di 5.000 €, mentre con la Best Photo Florian Breitenberger si è visto attribuire un premio di 2.000 €.
La giuria, formata da esperti dello sci e dello snowboard e da professionisti del settore, ha inoltre individuato i vincitori delle seguenti categorie, prendendo in considerazione i singoli aspetti delle performance sulla neve e delle tecniche di ripresa:
Best Light Effect Shot: Marius Schwager (team 3)
Best Action Shot: Roberto Bragotto (team 1)
Best Street Shot: Roberto Bragotto (team 1)
Best Lifestyle Photo Shot: Florian Breitenberger (team 2)
Vincitori di una settimana a Somo, Spagna, offerta da Radical Team e Latos Surf House Surf House.
“Motivazioni della Giuria”
Best Photo: Florian Breitenberger in un solo scatto è riuscito a rappresentare lo spirito di Click on the Mountain combinando la tecnica della fotografia e il mondo del freeride, unendo così in un solo scatto le due anime dell’evento.
Best Video: Lukas Riedl vince il premio per essere riuscito a realizzare un filmato creativo, produttivamente forte e visivamente di impatto, valorizzando il mondo del freeride tanto quanto il nostro territorio.
Per informazioni visitare: clickonthemountain.com
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Instagram: @clickonthemountain #cotm17 #clickonthemountain
Facebook e Instagram: @CourmayeurMontBlanc
#IoLoFaccioACourmayeur Davide, Alessandra, Giulio e Giovanni
Lo spirito di Courmayeur Mont Blanc risiede nelle persone.
Ascoltate le loro storie e innamoratevi delle nostre montagne.
Oggi sentiremo la storia di Davide del NOLEGGIO COURMAYEUR, Alessandra del Tor des Geants ( Vda Trailers), Giulio della Società Guide Alpine di Courmayeur e Giovanni di Skyway Monte Bianco Funivie Monte Bianco
#IoLoFaccioACourmayeur
Giorgio Bertone. La Montagna come rifugio
Il 29 giugno 2017 è uscito nelle librerie “Bertone. La montagna come rifugio” (Castelvecchi Editore), di Guido Andruetto.
Alpinista e guida alpina negli anni Sessanta e Settanta, dotato di capacità tecniche straordinarie, Giorgio Bertone è morto nel 1977 in un incidente aereo sotto la cima del Mont Blanc du Tacul.
Il racconto della sua breve ma intensa vita, portata oltre ogni limite, è lo spunto per compiere un coinvolgente viaggio alla riscoperta delle genti, dei sentieri, dei luoghi e delle storie che definiscono la cultura montanara e ci svelano la dimensione della montagna come rifugio, essenza del rapporto tra uomo e natura.
La figura di Bertone, il cui nome può essere accostato a quello di grandi alpinisti come Walter Bonatti e René Desmaison, si delinea in queste pagine attraverso l’avvincente racconto delle sue imprese (come la prima salita italiana di El Capitan, nel parco della Yosemite Valley in California), la voce di miti dell’alpinismo come Reinhold Messner e i racconti delle persone che l’hanno conosciuto.
Nello stesso ambiente dove Bertone ha realizzato le sue ascensioni, tra Courmayeur e Chamonix, ripercorriamo passo per passo la sua storia alle pendici del Monte Bianco, grazie alle numerose testimonianze di guide alpine, alpinisti, gestori di rifugi e tanti personaggi che custodiscono il fuoco della montagna, tramandandolo di generazione in generazione.
L’autore del libro, Guido Andruetto, è un giornalista, scrive per «la Repubblica» e i suoi supplementi («il Venerdì», «D»). Collabora inoltre con «Rolling Stone» e «GQ».
Monte Bianco, il geologo: Vi spiego perché il ghiacciaio del Planpincieux rischia di collassare
Le ragioni sono del tutto naturali. I ghiacciai di questo tipo si trovano a quote piuttosto basse. Questo significa che a contatto tra ghiaccio e roccia c'è sempre uno strato d'acqua. Il dirigente del servizio geologico regionale valdostano Davide Bertolo spiega così l'attuale situazione che si sta vivendo in Val Ferret, dove una parte del ghiacciaio Planpincieux potrebbe collassare. Adesso sta accelerando ed è il caso di prendere le opportune precauzioni. Bertolo ha anche annunciato l'attivazione imminente di un sistema radar con una tecnologia innovativa già testata per monitoraggio frane e ghiacciai in Svizzera.
Lillaz
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Bardonecchia, i migranti che sfidano la neve sognando la Francia
Roma, (askanews) - La maggior parte di loro non ha mai visto la neve. Si avventurano al freddo, anche di notte, sfidano le montagne, non temono il pericolo pur di raggiungere la Francia o proseguire magari in Nord Europa. Sono centinaia i migranti che arrivano a Bardonecchia, rinomata località sciistica in Piemonte, con l'obiettivo di superare le Alpi. Vengono da Libia, Guinea, Sudan, alcuni si incamminano lungo i binari, altri preferiscono i monti, in entrambi i casi rischiano la vita.
Ne arrivano a decine ogni settimana, vengono accolti dai volontari con coperte e un pasto caldo nei rifugi. Carlo Florindi, presidente della Croce Rossa di Bardonecchia. Chiaramente li scoraggiamo a intraprendere questo viaggio perché è pericoloso, è freddo e c'è tanta neve. Qualcuno ci dice che hanno attraversato il deserto e non si fermeranno davanti alle montagne.
Qualcuno rinuncia, ma è un'eccezione: Mohamed dal Burkina Faso ha visto altri migranti perdere le mani per l'assideramento. No io non vado, è troppo pericoloso, puoi morire per niente, non è una buona idea.
Le alternative per valicare il confine evitando i controlli non ci sono. Lo stesso Mohamed ha tentato di salire su bus e treni diretti in Francia ma è stato riportato indietro. Ora è un richiedente asilo in Italia, in attesa.
Non si hanno notizie, al momento, di migranti morti durante la traversata ma le guide alpine sono allertate e i volontari cercano di mettere in guardia chi vuole tentare. Con la neve abbondante che continua a cadere e le temperature sottozero meglio tornare indietro prima che sia troppo tardi, ma non è facile convincerli. David, volontario: Se uno ha la famiglia che è riuscita ad andare in Francia anni fa è inutile che gli diciamo di restare in Italia, lui vorrà andare di là e lo farà a tutti i costi, a tutti i costi significa che quindi magari pagherà con la vita finendo sotto una slavina.
Cave Mont Blanc, le bollicine del Monte Bianco
C’erano una volta un prete viticoltore, un gastronomo filosofo e uno scrittore con la passione per la Tv. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma in realtà è l’incipit quasi romanzesco di un capitolo ancora poco noto della storia dell’enologia italiana, che narra la riscoperta e la valorizzazione del Prié Blanc, unico vitigno autoctono a bacca bianca della Valle d’Aosta. I tre protagonisti della vicenda sono l’abbé Alexandre Bougeat, parroco pro tempore di Morgex dal 1946 al 1971 e i più noti Luigi Veronelli e Mario Soldati, ambedue di casa nella canonica del piccolo villaggio alpino ai piedi del Monte Bianco, roccaforte di una viticoltura estrema ed eroica con vigneti posti tra i 900 e i 1.200 metri d’altezza.
Siamo in Valdigne nel nord-ovest della Valle d’Aosta, dove fino dal XIII secolo (ma c’è chi propende per l’VIII e chi addirittura per i primissimi secoli dopo Cristo) si coltiva il Prié Blanc, vitigno audace e tenace, che nel tempo ha adattato il suo ciclo vitale al clima severo di queste terre all’ombra del Monte Bianco, compiendo l’intero ciclo vegetativo in un periodo di tempo molto breve, in cui il germogliamento inizia più tardi e si raggiunge la maturazione prima degli altri vitigni. Cosi` da sfuggire alle gelate che in questo territorio possono facilmente sopraggiungere anche nei mesi di aprile e di maggio. Dall’eroico Prié Blanc si ottiene il Blanc de Morgex e de La Salle, oggi declinato in tutte le sue varietà: fermo, icewine, spumante e spumante metodo classico. Erede di questa grande e plurisecolare tradizione è Cave Mont Blanc con i suoi 80 vignerons, che con passione coltivano le loro vigne e conferiscono le loro uve alla Cave, che oggi produce più di 160.000 bottiglie, numeri impensabili fino a pochi decenni fa e che rappresentano oltre il 90% delle bottiglie prodotte nei Comuni di Morgex e La Salle.
Tutto ebbe inizio grazie all’intuizione del carismatico e visionario abbé Bougeat, uomo colto e appassionato di viticoltura, che a partire dagli anni Cinquanta, nella sua vigna, iniziò ad affinare la lavorazione del Prié Blanc. Nel 1964, realizzando il suo primo imbottigliamento, cominciò la commercializzazione del Blanc de Morgex al di fuori degli ambiti regionali, aprendo una via che poi percorreranno anche i suoi parrocchiani. Riuscì anche a riunire i vignaioli nell’ Association des Viticulteurs, da cui nel 1983 nacque la Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, ora Cave Mont Blanc. Bougeat trovò un grande alleato in Luigi Veronelli.
In una lettera del celebre enologo, esposta - quasi come una reliquia - nella sede della Cave, datata 14 marzo 2001 e indirizzata al presidente della Cave, Veronelli con garbo rifiuta un invito degustazione del Chaudelune (il vin de glace vendemmiato al chiaro di luna quando la temperatura scende sotto i -6°C), ma ribadendo di esser stato “il primo – fuor dubbio il primo – a scrivere del Blanc de Morgex. Ant’anni fa” avendo “fraterna consuetudine con l’abbé Bourgeat”. Primato che Veronelli si contendeva con Soldati, che nel 1968, nel primo volume di Vino al vino da grande risalto al Blanc de Morgex e de La Salle, raccontando “una disputa non teologica conclusasi con la vittoria del vino di Morgex”. Lo scrittore si immagina una sfida a colpi di bottiglie tra i vescovi di Biella, Ivrea e Aosta, vinta da quest’ultimo con il “secchissimo” Morgex, “eccelso alla radice e eccelso al gusto”, in grado di battere, senza ombra di dubbio il biellese Nebbiolo e l’eporediese Erbaluce.
In modo diverso e secondo le sue possibilità, Bougeat, Veronelli e Soldati riaccesero l’attenzione sul Blanc de Morgex e La Salle. Il loro impegno continua nei vigneron di oggi. “I nostri valori e la nostra storia – afferma Mauro Jaccod storico presidente di cave Mont Blanc - fanno della qualità e della genuinità le essenze prime della nostra cantina. Consentire al Prié Blanc, biotipo autoctono, di esprimersi con la massima autenticità ed originalità, costituisce l’obiettivo che cerchiamo di raggiungere da sempre”. Anche attraverso progetti nati sperimentali e ora entrati a pieno titolo nella storia della cantina. Come la vinificazione in alta quota, esperimento unico nel suo genere nel panorama nazionale e giunto dopo 30 anni di esperienza nella produzione di vino spumante a metodo classico.
Da ormai 10 anni Cave Mont Blanc produce spumante. Una realtà resa proprio sul monte da cui prende il nome, grazie a una collaborazione tra la cantina e la società delle Guide di Courmayeur. Il 20 luglio 2009 venne picozzata (qua si usa così… niente sciabole per i vigneron alpini) in vetta al Monte Bianco la prima bottiglia di Blanc de Morgex et de La Salle Metodo Classico Extrabrut “Cuvée des Guides”, nome che rende omaggio alla montagna ed alle sue guide.
Per informazioni: cavemontblanc.com
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Sky Way :Cave Mont Blanc e il degorgement delle prime bottiglie prodotte al Pavillon
Domenica 23 aprile, Sky Way : Le prime bottiglie, Cuvée des Guides , interamente prodotte nella
nuova cantina delle Sky Way, e lasciate in punta nella neve per favorire il deposito dei lieviti e arrivare alle temperature ottimali per le operazioni, vengono sboccate al Pavillon, a 2,200 mt slm , durante l'evento di dégorgement