Il tempio di Antas (Fluminimaggiore, Sud Sardegna, ITALY)
ANTAS. - Antica località della Sardegna che prende il nome dalla vallata dominata dal monte Conca s'Omu e bagnata dal rio Antas, c.a 10 km a Ν di Iglesias. Il restauro di un tempio romano dedicato al Sardus Pater (forse il Sardopatoris fanum ricordato da Ptol., Geog., III, 3, 2) determinò le ricerche ivi condotte tra il 1966 e il 1968, il rinvenimento di numerose iscrizioni puniche dedicate al dio Ṣid e l'identificazione delle diverse fasi del santuario. Agli anni successivi risale la scoperta nell'area a SO del tempio di un villagio nuragico, mentre nel 1984 è avvenuto il rinvenimento di tombe a pozzetto, sempre di epoca nuragica.
La valle di Α., circondata da cave di calcare e da miniere di piombo e ferro sfruttate già nell'antichità, fu sede sin dalla preistoria di un villaggio fra le cui rovine sorse una necropoli usata fino alla tarda romanità. Su questa tradizione s'innestò alla fine del VI sec. a.C. il culto al dio punico Ṣid: è un'equivalenza con precedenti sacralità paleosarde che Cartagine cerca e promuove con propositi di coesione politica «nazionale» pansarda. Le tracce che si rifanno a questa prima frequenza s'individuano soprattutto nell'area della gradinata. I ricchi donarî, fra cui figurano originali in marmo greci di ambiente argivo-attico e alessandrino su basi con iscrizioni puniche, evidenziano l'importanza del santuario. Nel III sec. a.C. ha inizio una seconda fase del tempio, che termina con il primo rifacimento romano: l'edificio sacro è ampliato con blocchi di arenaria stuccati e largo è l'impiego di pregevoli terrecotte architettoniche.
Tra la fine del II sec. a.C. e il III d.C. si colloca la terza e ultima fase edilizia che dà al tempio, attraverso numerose modifiche e rifacimenti, la pianta e le strutture ancora visibili, già segnalate dal Della Marmora nel 1838. A questi lavori di restauro fa riferimento l'iscrizione latina dell'epistilio con dedica al Sardus Pater: templum Dei Sardi Patris Babi, attribuita all'epoca di Caracalla, negli anni fra il 213 e il 217 d.C. La dedica documenta l'itinerario nei secoli del culto di Α.: con i Romani il Ṣid dei Cartaginesi cede il posto al Sardus Pater, che in questa nuova equivalenza recupera anche i valori di un culto paleosardo. Il tempio ora visibile è orientato da NO a SE, e ha ingresso con scalinata che si apre a SE. Il podio consta di un pronao, di una cella e, nel fondo, di due piccoli vani. Il pronao ha quattro colonne sulla fronte, oggi risollevate sino al fregio. L'accesso alla cella è segnato da una soglia parzialmente conservata e fiancheggiata da due grandi stipiti, ove è incorporata la decorazione architettonica del portale. Un pavimento di calce, coperto da un mosaico a tessere bianche con al centro un motivo quadrangolare in tessere bianche e blu-turchese, decora l'ambiente. I muri perimetrali sono sostenuti da uno zoccolo a blocchi squadrati, parzialmente rimessi in opera in modo da evidenziare le due porte che, nel fondo, danno accesso alle due vaschette quadrate, intonacate, con gradini all'interno, affiancate ma non comunicanti. In questa sorta di penetrale s'ipotizza l'esistenza di un altare formato da un unico blocco e collocato nel vano di destra. Accanto alla vaschetta di sinistra si apre nel muro SO della cella un ingresso secondario, con resti dei gradini esterni e dell'architrave, quest'ultimo rimesso in opera su stipiti di restauro moderno. In prossimità del lato NE del tempio sono state messe in luce le modeste strutture edilizie di una costruzione a un solo vano, probabile deposito di ex voto. Significativa è la persistenza di emergenze puniche fin in quest'ultima fase edilizia: l'orientamento per angoli e le dimensioni della pianta rettangolare del tempio impostata su multipli del cubito fenicio di 0,46 m.
Tempio di Antas (Fluminimaggiore)
Il tempio di Antas è un tempio punico-romano dedicato all'adorazione del dio eponimo dei sardi Sardus Pater Babai (Sid Addir per i cartaginesi). È situato ad una decina di chilometri circa a sud del paese di Fluminimaggiore, in una zona in cui stanziarono cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro presenti nel territorio.
Temple of Antas -Fluminimaggiore- Tempio di Antas
MUSICA: Composer Lyricist: Julian Hughes
Songwriter: Julian Hughes Auto-generated by YouTube LINK:
il Tempio del Sardus Pater Babai, guerriero e saggio progenitore della stirpe sarda che ha unito in questo luogo mistico genti e popoli di ogni tempo.
La Valle di Antas è incastonata al centro di un bellissimo anfiteatro naturale dove sorge il Tempio Romano unico nel suo genere in Sardegna.
L’importanza del sito Archeologico è data indubbiamente dalle vestigia del luogo di culto romano, ma ripercorrendone la storia ritroviamo le testimonianze di un villaggio nuragico che, attesta la presenza di questa straordinaria civiltà già dall’età del bronzo.
Furono i nuragici ad utilizzare per primi la valle come luogo sacro con le sepolture ad incinerazione, sono state rinvenute inoltre tre tombe a pozzetto dell’età del ferro (tardo periodo nuragico), con una tipologia funeraria di estremo interesse in quanto richiama pochi altri esempi in Sardegna. Tra i reperti rinvenuti ricordiamo vaghi di collana in oro, pendagli, un anello, un vaso d’argento completamente ricoperto in oro e una statuina in bronzo che potrebbe rappresentare la più antica raffigurazione del Sardus Pater Babai.
Al di sotto della gradinata d’accesso al Tempio Romano sono visibili i resti del luogo di culto cartaginese (500 a.C.), innalzato in onore della divinità punica Sid Addir Babay che personificava il dio indigeno venerato nel vicino santuario nuragico.
Nel sacello è stata ritrovata una nutrita serie di iscrizioni dedicatorie che costituiscono un patrimonio senza confronti rispetto a qualsiasi colonia punica di tutto l’occidente.
Il Tempio Romano, citato dal celebre geografo egiziano Tolomeo (II sec d.C.), risale al I secolo a.C., fu più volte rinnovato fino ad arrivare al grande restauro testimoniato dall’iscrizione situata sulla parte sommitale dell’edificio che, conferma la collocazione cronologica al III secolo d.C. e l’adorazione del Dio Sardus Pater Babai.
Dalla valle in 20 minuti di cammino si raggiungono le cave romane, dove sono ben visibili tra la roccia calcarea, le linee di taglio dei grossi massi utilizzati per la realizzazione del santuario.
Inoltre, l’antica strada romana per chi ama le lunghe camminate (circa 1 ora) che conduce da Antas a Su Mannau: le genti che vivevano in questi luoghi raggiungevano la grotta omonima per praticarvi il culto delle acque, come testimoniano i resti di lucerne ad olio e navicelle votive.SCOPERTA DEL TEMPIO
L’effetto sorpresa che si presenta ancora oggi agli occhi dei visitatori, fu probabilmente la stessa emozione che pervase l’animo del Generale Alberto Lamarmora, quando per primo giunse, nel 1838, in questa splendida valle, circondata allora da una pittoresca foresta di querce e di lecci.
Egli notò un ammasso di frammenti di colonne e capitelli che potevano appartenere ad un santuario extraurbano legato alla mitica e mai trovata città di Metalla, fondata dai romani e citata nell’itinerario Antoniniano a metà strada tra Solki (attuale S. Antioco) e Neapolis appena sotto il golfo di Oristano.
Il Lamarmora fu uno dei tanti studiosi che si affascinarono alla ricerca del Tempio, a partire dal vescovo sassarese Gianfranco Fara nel 1580; l’impresa era resa più intrigante anche perché il luogo di culto era persino citato in un antico testo del famoso geografo egiziano Tolomeo (II sec d.C.) dove venivano elencate decine di località sarde tra le quali, Tharros, il fiume Tirso, Othoca, e il Sardopàtoros ieròn ossia il Tempio del Sardus Pater.
Il Lamarmora ebbe il merito di dare una descrizione dell’edificio sacro basata sulla sua diretta conoscenza e sui dati fornitogli dal prestigioso architetto cagliaritano Gaetano Cima, il quale eseguì una planimetria e una ricostruzione grafica del tempio.
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI
Dopo secoli di ricerche e proposte azzardate quanto mai improbabili sull’ubicazione del tempio, nel 1967/68 ebbe inizio la campagna di scavo a cura della soprintendenza archeologica di Cagliari, sotto la direzione del prof. Ferruccio Barrecca e con la collaborazione dell’istituto di studi del vicino Oriente dell’università di Roma, i lavori si conclusero nel 1976. Gli scavi ripresero 15 anni dopo ad opera dell’archeologo Giovanni Ugas. A questi studiosi và il merito di aver restituito alla valle di Antas il monumento che la pietà religiosa antica aveva innalzato alla massima divinità dei sardi.
L’ultima campagna di scavo risale al 2003/04, consentendo il ripristino dell’area circostante il tempio e la ripulitura del villaggio nuragico.
Tempio di Antas e villaggio nuragico - Fluminimaggiore Sardegna
Il tempio di Antas è un tempio punico-romano dedicato all'adorazione del dio eponimo dei sardi Sardus Pater Babai (Sid Addir per i cartaginesi). È situato ad una decina di chilometri circa a sud del paese di Fluminimaggiore, in una zona in cui stanziarono cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro presenti nel territorio.
IL TEMPIO PUNICO :
Tempio di Antas. Antistanti le gradinate del tempio romano vi sono i resti del precedente tempio punico, dedicato al dio punico Sid Addir.
Sotto la gradinata di accesso al tempio romano sono presenti i resti del precedente tempio cartaginese (completato alla fine del V secolo a.C.) dedicato al dio Sid Addir, continuazione del precedente culto nuragico tributato al dio delle acque e della vegetazione. Il primo sacello venne edificato nel 500 a.C. su un affioramento di roccia calcarea ritenuta sacra e nel 300 a.C. il tempio venne ristrutturato. Intorno all'altare sono stati ritrovati molti reperti punici.
IL TEMPIO ROMANO
Il tempio romano venne costruito per il volere dell'imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.) e restaurato durante Caracalla (213-217 d.C.) sull'area del tempio punico. Il tempio venne scoperto nel 1836 dal generale Alberto La Marmora e assunse la forma attuale dopo la ricostruzione avvenuta nel 1967. La parte anteriore del tempio è composta da sei colonne, quattro frontali e due poste ai lati, alte otto metri circa e aventi capitelli di ordine ionico. Originariamente era anche presente un frontone triangolare. La cella centrale era accessibile tramite due aperture laterali. Nel pavimento della cella è visibile una parte di un mosaico. Infine la parte sacra del tempio è dotata di due recipienti quadrati, profondi circa un metro, i quali contenevano l'acqua utilizzata nei riti di purificazione. La gradinata frontale, attraverso la quale si giungeva al podio, era composta da vari ripiani compreso quello dedicato all'altare che, secondo i canoni dell'epoca, si trovava all'esterno dei tempio. Probabilmente era presente una statua del Sardus Pater Babai che, a giudicare dalle dimensioni di un dito rinvenuto in loco, poteva avere un'altezza di circa 3 metri. Nell'area del tempio sono stati repertati soprattutto doni votivi come statue e monete.
Nell'area archeologica, oltre al tempio, sono inoltre presenti:
una piccola necropoli, nella zona antistante il tempio (scoperta nel 1984, oggi le tre tombe ritrovate non sono visibili);
i resti di un antico villaggio nuragico (1200 a.C.-900 a.C.) usato anche in età tardo-romana;
le cave romane, da cui si estraevano i massi calcarei utilizzati per costruire il tempio;
un antico sentiero che collega l'area archeologica ad una grotta di interesse speleologico nella quale, grazie ad alcuni ritrovamenti di oggetti nuragici, si ritiene che venisse praticato il culto dell'acqua.
Non meno importanti gli antichissimi affioramenti rocciosi che contribuiscono a rendere interessante il contesto naturalistico.
FLUMINIMAGGIORE Tempio di Antas by MegaMaxmos
Bellissimo Tempio Romano ricostruito nel III sec. d.C. dall'imperatore Caracalla sull'Arca del tempio Punico fondato dai Cartaginesi nel 500 a.C. Si trova nel territorio del comune di Fluminimaggiore
Sardegna Sud Ovest: Tempio di Antas, Fluminimaggiore
Cari amici, per voi, una esperienza emozionale e storica di grande fascino: ecco il Tempio di Antas dedicato al Sardus Pater e sede, per lungo tempo, del culto dell'acqua.
Dear friends, for you, an emotional experience and historical fascinating here is the Temple of Atas dedicated to Sardus Pater and home, for long time, the cult of water.
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Tempio di Antas - Storia di Nuragici, Punici e Romani
Il tempio, nato come santuario nuragico, probabilmente intercantonale, fu attivo anche in epoca precoloniale, punica e romana, ma non rivela tracce di una fase fenicia.
Sin dall'inizio dell'età del ferro, nel IX secolo a.C., il sito ebbe una valenza funeraria, forse legata al culto degli antenati, come attesta una serie di tombe a pozzetto monosome rinvenute presso il podio. Una delle tombe restituì una figurina in bronzo, di fattura nuragica, ma di chiara influenza levantina, rappresentante una divinità maschile nuda che impugna con la mano sinistra una lancia, mentre alza la mano destra in segno benedicente. La statuina può essere associata alla fisionomia e ai tratti cultuali del dio punico Sid, guerriero e cacciatore, trasposizione della divinità locale Babai, che ricomparirà in età romana col nome di Sardus Pater Bab(a)i.
In età punica il santuario conobbe due fasi costruttive: la prima attorno al 500 a.C., subito dopo la conquista cartaginese dell'isola; la seconda, d'impronta punico-ellenistica, attorno al 300 a.C. Le labili tracce delle due fasi sono state individuate sotto la scalinata monumentale di età romana.
Che il tempio in età punica rivestisse una notevole importanza è testimoniato da diversi elementi architettonici e numerosi ex voto rinvenuti fuori contesto. Lo stato di frammentazione degli ex voto ha portato gli studiosi a ipotizzare una deliberata distruzione del santuario. Questa potrebbe essere avvenuta al tempo della rivolta dei mercenari cartaginesi di stanza in Sardegna, nel III secolo a.C., ovvero ad opera dei primi cristiani.
La struttura attualmente visibile risale all'età romana: un primo impianto è augusteo, mentre una seconda fase di ristrutturazione, con la collocazione dell'iscrizione di Caracalla nel frontone, risale al III secolo d.C.
Nell'epigrafe si legge: Imperatori Caesari M. Aurelio Antonino. Augusto Pio Felici templum dei Sardi Patris Babi vetustate conlapsum ... A ... restituendum curavit Q Coelius o Cocceius Proculus: in onore dell'imperatore Marco Aurelio Antonino Augusto, Pio Felice, il tempio del dio Sardus Pater Babi rovinato per l'antichità fece restaurare Quinto Celio (o Cocceio) Proculo.
Il monumento, costruito col calcare locale, presenta una gradinata d'accesso e un podio realizzato in opus quadratum. La gradinata, di cui restano solo tre gradini in parte ricostruiti, si componeva originariamente di numerosi ripiani pavimentati in cocciopesto; sul quarto ripiano, in corrispondenza di quella che doveva essere la roccia sacra del tempio punico, si elevava l'ara sacrificale, secondo i canoni rituali romani.
Il tempio si suddivide longitudinalmente in pronao, cella e adyton (o penetrale) bipartito. Il pronao, profondo m 6,6, ha quattro colonne sul prospetto e una su ciascun lato; le colonne hanno fusto liscio (m 8 circa di h ricostruita), basi attiche e capitelli ionici. La cella, di circa m 11 di profondità, presenta dei pilastri addossati alle pareti, mentre il pavimento conserva il rivestimento di mosaico bianco per l'intera superficie. Nel muro di fondo della cella si aprono due porte che immettono in due minuscoli vani quasi quadrati (l'adyton bipartito) dotati di due cisterne quadrangolari.
L'area sacra intorno al tempio, da sempre considerata parte integrante del precedente tempio punico, è stata invece recentemente interpretata come una parte aggiuntiva di età posteriore a Caracalla.
Fonte: Sardegna Cultura
iFilmati: SARDEGNA (Tempio di Antas)
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Regia: Gigi Oliviero
Produzione: Luma Film
Durata: 1'
IL TEMPIO DI ANTAS
IL TEMPIO DI ANTAS esposizione di Tiziana Cau e Sabrina Spagnuolo
Tempio di Antas Fluminimaggiore
Il tempio di Antas (Sid Babai) a Fluminimaggiore
Tempio di Antas visto dal Drone.
La valle di Antas fu abitata fin dal periodo nuragico, poi attirò l'interesse dei Cartaginesi (Punici) e successivamente dei romani per la ricchezza dei giacimenti di piombo e ferro. Il periodo di interesse va dal Bronzo finale (1200-900 a.C.) al terzo secolo d.C.. Qui si possono osservare le maestose rovine del Tempio Punico-Romano dedicato all'adorazione del Dio eponimo dei sardi SARDUS PATER BABAI.
TEMPIO PUNICO: il primo tempio dedicato al Sid Addir Babai, rappresentava la continuazione del culto nuragico del Dio Sid Addir. La sua costruzione si divide in due fasi: la prima risale al 500 a.C., successivamente (300 a.C.) avvennero una serie di trasformazioni in particolar modo riguardanti le decorazioni esterne.
TEMPIO ROMANO: il tempio fu scoperto nel 1836, il prospetto è tetrastilo e si presenta con quattro colonne frontali e due laterali. Le colonne, alte circa 8 metri, sono sormontate da capitelli in stile ionico. Tra i ritrovamenti più significativi nell'area del tempio ricordiamo: doni votivi come statue in bronzo, lance in ferro e circa 1000 monete. Cit.mondosardegna.net
Sardinia travels : Visiting Tempio di Antas #italia
From our Sardegna vacation, visiting Tempio di Antas. A nice hiking trip to this ancient temple. Very impressive archeological site. Walking through nature with magnificent views over the mountains. We also hiked from Temple of Antas to the Roman Cave. From there on we hiked to Cave su Mannau. But that was a very difficult hike.
Thank You for watching !!
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Il Tempio di Antas visto dal drone
Immagini col drone di un posto strepitoso .
La valle di Antas, adagiata ai piedi del bastione calcareo di Punta Conca S'Omu, è stata dimora e luogo di culto fin dal lontano periodo nuragico. Le antiche popolazioni, delle quali rimane un piccolo insediamento abitativo e una zona di sepoltura, percorrevano un antico sentiero che metteva in comunicazione la valle con la vicina grotta di Su Mannau, dove è testimoniata la pratica del culto delle acque. L'unicità della valle è determinata dalla presenza del Tempio punico-romano restaurato e ricostruito negli anni '60, risalente al III sec. a.C.: in stile tetrastile, è sormontato da un'iscrizione che conferma l'adorazione del dio Sardus Pater Babai. Al di sotto del Tempio sono visibili i resti di un luogo di culto Cartaginese (500 a.C). Dal Tempio, seguendo un sentiero che si inoltra nella lecceta, si raggiungono le cave romane utilizzate per l'estrazione dei blocchi calcarei necessari alla costruzione del Tempio.
fonte Sulcis iglesiente
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Tempio di Antas, Italy
Il tempio di Antas è un tempio punico-romano dedicato all'adorazione del dio eponimo dei sardi Sardus Pater Babai (Sid Addir per i cartaginesi). È situato ad una decina di chilometri circa a sud del paese di Fluminimaggiore, in una zona in cui stanziarono cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro presenti nel territorio. More info visit :
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il tempio di Antas in 3d
il servizio della Rai a Buongiorno Regione sulla ricostruzione in 3d del Tempio di Antas (Fluminimaggiore - CA). La ricostruzione è ancora da completare nei dettagli, ma è già visitabile sul web in RealTime.
Il Tempio di Antas in MTB
Il gruppo mountain bike del CAI di Cagliari per la sua cicloescursione inaugurale del 2019 ci porterà in un viaggio nel tempo lungo tremila anni. Si pedalerà alla scoperta del monumentale tempio di Antas, non lontanissimi dai siti minerari che gli antichi romani sfruttarono con l’ausilio dei Damnati ad Metalla. Passeremo nei pressi di importanti grotte e risolgive, vedi Su Mannau e Pubusinu. Non mancheranno le miniere, tra tutte quella di Su Zurfuru e la laveria di Genn’è Carru. E ancora cave romane, antiche strade, ingressi minerari, paesaggi mozzafiato, gole, specie endemiche e tanto altro ancora...
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Parrot bebop - Tempio di Antas Full HD
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Tempio di Antas.MPG
Escursione a piedi nei monti del fluminese, tra siti minerari, inghiottitoi, natura selvaggia, nuraghi, panorami superbi, antiche cave romane per giungere al Tempio di Antas
Sardinië 8 : Tempio di Antas & Cave Romane
Sardinia part 8 :
A visit to the mysterious Temple of Antas and a walk to the Roman Cave nearby.
In this area the Romans mined silver and lead.