La Torre dell'Orologio di Garda vista dal drone
BRESCIA, TONE E BATISTA (I MACC DE LE URE)
Brescia, Piazza Loggia con Monumento Bell'Italia, Portici, Orologio, Tone e Batista (i Macc de le ure)
Places to see in ( Brescia - Italy )
Places to see in ( Brescia - Italy )
Brescia is a city and comune in the region of Lombardy in northern Italy. It is situated at the foot of the Alps, a few kilometres from the lakes Garda and Iseo. Founded over 3,200 years ago, Brescia (in antiquity Brixia) has been an important regional centre since pre-Roman times. Its old town contains the best-preserved Roman public buildings in northern Italy and numerous monuments, among these the medieval castle, the Old and New cathedral, the Renaissance Piazza della Loggia and the rationalist Piazza della Vittoria. The monumental archaeological area of the Roman forum and the monastic complex of San Salvatore-Santa Giulia have become a UNESCO World Heritage Site as part of a group of seven inscribed as Longobards in Italy, Places of Power.
Brescia is considered the industrial capital of Italy. The metallurgy and the production of machine tools and firearms are of particular economic significance, along with mechanical and automotive engineering. The major companies based in the city are utility company A2A, steel producer Lucchini, firearms manufacturer Beretta, shotgun producer Perazzi, machine tools manufacturer Camozzi and gas control manufacturer Cavagna Group. Nicknamed Leonessa d'Italia (The Lioness of Italy), Brescia is the home of Italian caviar, and is known for being the original production area of the Franciacorta sparkling wine as well as the prestigious Mille Miglia classic car race that starts and ends in the city. In addition, Brescia is the setting for most of the action in Alessandro Manzoni's 1822 play Adelchi. Brescia and its territory will be the European Region of Gastronomy in 2017.
Brescia is located in the north-western section of the Po Valley, at the foot of the Brescian Prealps, between the Mella and the Naviglio, with the Lake Iseo to the west and the Lake Garda to the east. The southern area of the city is flat, while towards the north the territory becomes hilly. The city's lowest point is 104 metres (341 ft) above sea level, the highest point is Monte Maddalena at 874 metres (2,867 ft).
Alot to see in ( Brescia - Italy ) such as :
San Salvatore, Brescia
Lake Garda
Santa Maria dei Miracoli, Brescia
Pinacoteca Tosio Martinengo
Monte Maddalena
Castello di Brescia
Capitolium of Brixia
Piazza della Loggia
Old Cathedral, Brescia
Church of Santa Giulia
New Cathedral, Brescia
Museo Mille Miglia
Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino
Teatro Romano , Brescia
Piazza del Foro
Museo del Risorgimento
Civic Museum of Natural Science
Museo nazionale della fotografia
Roman Museum , Brescia
Roman Basilica , Brescia
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia Ufficio di Brescia
AmbienteParco
Museo Ken Damy Fotografia Contemp
Museo dell'industria e del lavoro
Torre dell'Orologio
Galleria Minini S.R.L.
Koala
Santi Nazaro e Celso, Brescia
Museum of Contemporary Photography Ken Damy
Alfa Park Srl
Museo Chitarristico Degli Strumenti Musicali e della Liuteria Bresciana
Monte di Pietà Vecchio
Palazzo delle Poste
Piazzetta Bruno Boni
Ma.Co.F - centro della fotografia Italiana
Palazzo Cigola
Palazzo Vescovile
Palazzo del Broletto
Palazzo Gambara
Fondazione Brescia Musei
Museo delle Armi Luigi Marzoli
Arte e Archeologia
Palazzo dei Poncarali
Palazzo Maggi di Gradella
Parco Arnaldo
Monumento a Giuseppe Garibaldi
Parco Di Canton Mombello
Pallata Tower, Brescia
( Brescia - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting the city of Brescia . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Brescia - Italy
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LAGO DI GARDA - GARDA
PER LA POSIZIONE PRIVILEGIATA ALL’INTERNO DI UNA BAIA RIPARATA, PERCHE’ IN QUESTO PUNTO IL LAGO E’ TALMENTE AMPIO CHE SEMBRA DI ESSERE AL MARE, FORSE PER IL PANORAMA CHE SI AMMIRA DALLA ROCCA CHE HA DATO IL NOME ALLA CITTA’ E A TUTTO IL LAGO, GARDA APPUNTO, CIOE’ GUARDIA, FORSE PER LA BELLEZZA DELLA PUNTA DI SAN VIGILIO E DELLA BAIA DELLE SIRENE, O FORSE PER TUTTI QUESTI MOTIVI GARDA E’ LA DESTINAZIONE PIU’ AMATA DAI TURISTI CHE PASSANO LE VACANZE SUL LAGO DI GARDA.
GARDA È UNA DELLE LOCALITÀ PIÙ PITTORESCHE DEL LAGO; SORGE SULLA SPONDA VERONESE AI PIEDI DELL’OMONIMA ROCCA. LA CITTÀ VANTA UNO DEI LUNGOLAGHI PIÙ BELLI ED ATTREZZATI DI TUTTO IL LAGO DI GARDA, LUNGO IL QUALE SORGONO NUMEROSE ELEGANTI VILLE D’EPOCA E PALAZZI STORICI. IL CENTRO DI GARDA È UN AFFASCINANTE INTRECCIO DI VIETTE E BELLE PIAZZE RICCHE DI BAR, GELATERIE E RISTORANTI CON TAVOLI ALL’APERTO DOV’È POSSIBILE FERMARSI A GUSTARE UNA BIRRA FRESCA O IL RINOMATO VINO DEL LAGO DI GARDA.
LA TORRE DELL'OROLOGIO È L'INGRESSO PRINCIPALE AL BORGO ANTICO DI GARDA, DOVE TROVIAMO ANCHE IL PALAZZO FREGOSO, EDIFICATO NEL XVI SECOLO, DA UNA NOBILE FAMIGLIA DELLA ZONA. NEL CINQUECENTO I FREGOSO ERANO UN’IMPORTANTE FAMIGLIA, INFLUENTE E FREQUENTATA SPECIALMENTE DA INTELLETTUALI. TRA QUESTI C’ERA IL NOVELLIERE MATTEO BANDELLO. PARE CHE LE SUE OPERE FOSSERO PIÙ CONOSCIUTE ALL’ESTERO CHE IN ITALIA, APPREZZATE AL PUNTO TALE DA ISPIRARE ALCUNE DELLE COMMEDIE E DELLE TRAGEDIE PIÙ FAMOSE DI SEMPRE, COME LA DODICESIMA NOTTE, “MOLTO RUMORE PER NULLA” E ROMEO E GIULIETTA DI WILLIAM SHAKESPEARE.
IL PALAZZO DEI CAPITANI DI GARDA È COSÌ DENOMINATO PERCHÉ OSPITÒ IL CAPITANO DEL LAGO DI GARDA , IL MAGISTRATO CHE RAPPRESENTAVA L’AUTORITÀ DI VENEZIA SUL LAGO DI GARDA E AVEVA IL COMPITO DI VIGILARNE LA SICUREZZA E DI IMPEDIRE IL CONTRABBANDO. E’ UN EDIFICIO DEL XIV-XV SECOLO, IN STILE GOTICO-VENEZIANO, CHE UNA VOLTA SI AFFACCIAVA DIRETTAMENTE SUL LAGO, TANTO CHE LE BARCHE VENIVANO LEGATE A DEGLI ANELLI INFISSI NEL MURO SOTTO IL PORTICATO
SPIAGGE
SPIAGGIA LA CAVALLA, A 300M DAL CENTRO DI GARDA, SUL LUNGOLAGO A SUD: E' IDEALE PER FAMIGLIE E BAMBINI, MOLTO VICINA AL CENTRO DEL PAESE OFFRE AI SUOI OSPITI UN BAR E UN FAVOLOSO PANORAMA DELLE COLLINE DI GELSI ALLE SPALLE, MENTRE L'ACQUA DEL LAGO REGALA I SUOI COLORI CRISTALLINI E LA POSSIBILITÀ DI GODERE DI BEI BAGNI RISTORATORI. ESSENDO PIUTTOSTO PICCOLA SPESSO D'ESTATE È MOLTO AFFOLLATA, QUINDI MAGARI VENITECI PRESTO, SOPRATTUTTO SE VI TROVATE DA QUESTE PARTI NEL WEEK END.
PUNTA SAN VIGILIO E LA BAIA DELLE SIRENE: LA BAIA DELLE SIRENE E’ LA REGINA DELLE SPIAGGE, NON SOLO DI GARDA, MA DI TUTTE LE SPIAGGE DEL LAGO DI GARDA, E SI TROVA A CIRCA 3 KM DA GARDA. IL PARCO DELLA BAIA DELLE SIRENE E PUNTA SAN VIGILIO SONO QUALCOSA DI INSUPERABILE! C’È UNA BELLISSIMA SPIAGGIA DOVE SI PUÒ GODERE IL SOLE O RILASSARSI ALL’OMBRA DI SPLENDIDI ULIVI, SONO PRESENTI TUTTI I GENERI DI SERVIZI: PARCHEGGIO, IL NOLEGGIO DI LETTINI, OMBRELLONI, CABINE, DOCCE, MINI CLUB, AREA GIOCHI PER BAMBINI, BAR, RISTORANTE… INSOMMA, È UN LUOGO PERFETTO SIA PER GRANDI CHE PER BAMBINI!
LA SPIAGGIA È A PAGAMENTO, MA VENGONO PROPOSTE TARIFFE RIDOTTE PER I BAMBINI O PER BREVI VISITE. NEI MESI ESTIVI, SPECIALMENTE NEI WEEK END QUESTA SPIAGGIA È MOLTO FREQUENTATA, QUINDI VENITECI PRESTO.
OLTRE A PASSEGGIARE ALL’INTERNO DEL PARCO SI PUÒ PERCORRERE IL VIALE DEI CIPRESSI IN FONDO AL QUALE SI TROVA UNA VILLA CINQUECENTESCA CON I SUOI MAGNIFICI GIARDINI ALL’ITALIANA IMPREZIOSITI DA STATUE. PROSEGUENDO PER LA STRADINA DI CIOTTOLI SI POTRÀ INTRAVVEDERE UNO SCORCIO DELL’ANTICA LIMONAIA CON LA STATUA DELLA BELLE VENERE, LA LOCANDA SAN VIGILIO, UNO DEGLI ALBERGHI PIÙ ANTICHI D’ITALIA E IL BAR TAVERNA CON IL SUO PORTICCIOLO DAL QUALE SI PUÒ AMMIRARE LO SPLENDIDO PANORAMA DI TUTTO IL BASSO LAGO DI GARDA. C’E’, INOLTRE, UN RAFFINATO RISTORANTE PANORAMICO DOVE POSSONO ACCEDERE ANCHE CLIENTI CHE NON SONO OSPITI DELL’HOTEL, ANCHE PER COLAZIONE. UN SUGGERIMENTO: CONTATTATE IL RISTORANTE VIA MAIL O TELEFONO CON LARGO ANTICIPO, POTREBBE ESSERE MOLTO COMPLICATO TROVARE POSTO!
SAN VIGILIO HA ISPIRATO ARTISTI E FILOSOFI ED È SEMPRE STATA META DI VISITATORI ILLUSTRI, TRA I QUALI MARIA LUIGIA DUCHESSA DI PARMA, IL RE DI NAPOLI, NAPOLEONE, L'IMPERATORE ALESSANDRO DI RUSSIA, WINSTON CHURCHILL, LAURENCE OLIVIER, VIVIEN LEIGH E IL PRINCIPE CARLO D'INGHILTERRA, SOLO PER CITARNE ALCUNI.
Torre del Moro, Orvieto Umbria ITA - Orvietoviva.com
La torre, inizialmente chiamata Torre del Papa, fu ribattezzata con l'odierno nome probabilmente in relazione ad un noto personaggio del passato, tale Raffaele di Sante detto il Moro. Questa bellissima torre medievale svetta nel cuore della città con i suoi 50 metri di altezza. Salendo alla sua sommità, si raggiunge la spettacolare terrazza dalla quale si gode di un bellissimo panorama cittadino a 360 gradi.
Adiacente alla torre si trova il Palazzo dei Sette, così chiamato perché in epoca medievale ospitava i sette magistrati che avevano la rappresentanza delle principali corporazioni e mestieri di Orvieto. Oggi questo bel palazzo medievale è sede di mostre ed eventi.
BRESCIA, la Brixia Leonessa d'Italia e rotaie di treni e metrò
Parto da Grumello (in stazione c'è ancora l' ACE) per completare il precedente videino 'Brescia treni e metrò'. Prendo un' elettromotrice ALe 582+Le 562 ... sempre in ritardo. A Palazzolo, dopo il maestoso ponte sul fiume Oglio, in stazione la parata dei rotabili storici della FBS: Badoni 216, Sogliola del 1938, 'Scatoletta' 209, Draisina. La bella stazione di Coccaglio. A Rovato ci immettiamo sulla Milano-Venezia, poi un' occhiata al FV liberty fabbricato viaggiatori di Rovato Borgo ex SNFT, col raccordo. Incroci in linea. Scalo intermodale di Ospitaletto-Travagliato, treni autostrade viaggianti. Si affiancano ai binari i cantieri dei lavori della nuova linea AV/AC in costruzione fra Treviglio e Brescia. Scalo merci Piccola Velocità di Brescia ed infine la stazione di Brescia, coi binari capolinea della ferrovia della Valcamonica Brescia-Iseo-Edolo e rotabili GTW Stadler ed ALn 668. In stazione, Pendolino ETR 485 Frecciargento Brescia-Roma. Prendo il nuovo metrò, tipo driverless, senza conducente, Ansaldo-Breda e scendo a Piazza Vittoria, creata nel 1932 dal controverso architetto ed urbanista Marcello Piacentini, razionalista, neoclassico. Torrione, Palazzo Poste, gusto eclettico. Chiesa di S. Agata. Piazza della Loggia, rinascimentale e tipica epoca della veneziana Serenissima. La Lodoiga. I Portici in stile rinascimentale, Torretta ed orologio meccanico con due automi. I Monti di Pietà: Nuovo e Vecchio. Passo a Piazza Duomo (oggi Paolo VI). Il Broletto del XIII secolo. Visito il romanico Duomo Vecchio ed il Duomo Nuovo. Via dei Musei, la Vittoria Alata.. La Brixia romana, Capitolium, il Teatro romano, età augustea. Poco più avanti Santa Giulia, l' ex monastero femminile delle benedettine, di origini longobarde, S. Salvatore e la cripta, I Musei con 10.000 reperti celtici, romani, longobardi ... un viaggio attraverso la Storia. Salgo, pedibus calcantibus, al Castello, con panoramica sulla città (S. Pietro in Oliveto: qui attorno eran tutti ulivi, sul colle Cidneo). Vista sui Ronchi e sul colle della Maddalena (una funivia Ceretti Tanfani anno 1955 arrivava in cima alla Maddalena; chiusa nel 1969, attiva solo come ... scuola guida per tecnici fino al 1973, smantellata nel 1984). Visito il Falcone d' Italia, il Castello sulla cima del Colle Cidneo. Un grande Leone di San Marco su un portale è l' entrata. Visconti, Venezia, dal 1797 carcere e caserma anche austroungarica. 10 Giornate di Brescia e Leonessa d'Italia. Nel piazzale interno la locomotiva a vapore SNFT n. 1, costruzione Officine di Saronno, distribuzione Allan, 030, anno 1906, qui dal 1961: la Prigioniera del Falco d' Italia. Panorama sulla maestosa Chiesa di S. Faustino, affreschi del Tiepolo e del Romanino. S. Giovanni Evangelista, un Museo, Romanino e Moretto. La Pallata del 1200, torre. S. Maria della Pace, tela Palma il Giovane. S. Giuseppe, sepolcri di Benedetto Marcello, Antegnati, Gasparo di Salò. Dal Bastione di S. Faustino alla Strada del Soccorso e Piccolo e Grande Miglio. Nel Grande Miglio il Museo del Risorgimento, nel Piccolo ... due Plastici ferroviari: il Villa d' Almé, anni '50 del secolo scorso, dell' Ing. Mario Boccalari ed il Plastico Cidneo del CFB Club Fermodellistico Bresciano. Salgo in cima al Castello, cinta muraria del 1300, Mastio, col Museo Armi Antiche di Luigi Marzoli. In vetta, la Torre Mirabella (nota: al Castello esisteva anche un giardino zoologico). Baluardi di San Marco. Scendo in centro città; in metrò alla stazione FS. Parte una coppia di ALn 668 serie 1000 per Parma. Parto anch' io ... alla prossima!
Campane di Lazise(VR)
Parrocchia SS.Zenone e Martino 6 campane Cavadini del 1925 in Mi3
Plenum per la S.Messa festiva delle 18
Lago di Garda con vista dal Drone !
Abbiamo testato il Drone sul Lago di Garda.
Il risultato ci piace molto ma soprattuto questo favoloso paese, Torri del Benaco, è da visitare assolutamente!
Brescia (Italy)
- Brescia in Italie, prachtige stad dichtbij het Gardameer met vele bezienswaardigheden en monumenten in het oude centrum.
CAMPANILI DI ORVIETO di Piero Cambi
I CAMPANILI di ORVIETO
Le campane di Ischia (NA) Torre del Museo del Mare
Ischia, Contrada Ischia Ponte, Torre del Museo del Mare
2 campane in Si4
Fuse da: ??
Sistema: Fisse
Segnali Orari delle 12.45 e 15.30
Ed ecco l'ultimo video ischitano, avendo vicino alla Cattedrale questa torre con campane funzionanti ho provveduto a registrare alcuni segnali orari in modo da farvele ascoltare, spero che il video vi piaccia, a presto!!
Salita al campanone in Bergamo - Città Alta - Gopro Hero 4
Fucilazione dell'ex questore fascista di Roma Pietro Caruso, Roma, 22 settembre 1944
Eccezionale documento storico. Fucilazione alla schiena, avvenuta a Roma il 22 settembre 1944, dell'ex questore fascista di Roma Pietro Caruso. Venne ritenuto colpevole di aver contribuito a redigere la lista delle 335 persone che furono poi barbaramente trucidate dai nazisti alle Fosse Ardeatine per rappresaglia all'attentato partigiano di via Rasella in cui morirono 33 soldati della Wehrmacht. L''Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo lo condannò a morte.
Solo pochi mesi prima, nel gennaio 1944, lo stesso Caruso in qualita' di questore era stato responsabile a Verona dell'ordine pubblico durante il processo e l'esecuzione degli ex membri del Gran Consiglio del fascismo tra cui Galeazzo Ciano genero di Mussolini.
Pietro Caruso, dopo l'attentato di via Rasella fu chiamato dall'Obersturmbannführer Herbert Kappler a redigere un elenco di 80 persone da giustiziare che fu ridotto, dopo le sue rimostranze, al numero di 50. Il Caruso ebbe a dichiarare, nell'udienza del 20 settembre 1944, che a tale ordine si oppose dicendo che non vi poteva incondizionatamente aderire e che ne avrebbe dovuto parlare con il Ministro degli Interni che sapeva essere a Roma. Sempre secondo le sue dichiarazioni rese durante il processo, Pietro Caruso il 24 marzo a mattina si sarebbe recato all'Hotel Excelsior di Roma per conferire con il Ministro degli Interni Guido Buffarini Guidi al quale avrebbe detto «Io mi rimetto a voi», con la speranza che il Ministro avesse provveduto direttamente con Herbert Kappler.
Il ministro avrebbe tuttavia risposto «Che cosa posso fare? Bisogna che tu glieli dia se no chissà cosa succede. Sì, sì, dalli». Tali dichiarazioni trovano riscontro nella sentenza di condanna a morte pronunciata dall'Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo, dove si si legge «il Caruso che pur ebbe a sentire la repugnanza di quanto gli si chiedeva, ritenne di conferire nelle prime ore del giorno con il Ministro degli Interni Guido Buffarini Guidi, alloggiato all'Albergo Excelsior il quale, ancora a letto, gli avrebbe, a suo dire, dichiarato che non era possibile non ottemperare alle pretese tedesche». Sempre nell'udienza del 20 settembre 1944 il Caruso, durante la sua deposizione ebbe a dichiarare di non aver preparato lui direttamente la lista delle persone da giustiziare, lista peraltro in parte redatta da Pietro Koch e che per completarla dette incarico al Capo di Polizia Ferrara sostenendo di non conoscere nessuno dell'elenco a eccezione di Maurizio Giglio.
Il 4 giugno 1944, mentre gli anglo-americani si apprestavano a entrare in Roma Caruso, alla guida di una autocolonna, si dirigeva verso nord, con una Alfa Romeo carica d'oro, di gioielli, 5 orologi a saponetta da uomo, molte sterline e lire. Dopo un'incidente, un'ambulanza tedesca lo trasportò all'Ospedale di Viterbo dove Caruso, nonostante avesse un documento falso, fornì le sue vere generalità. Nessuno fece caso all'identità del ferito a eccezione di un avvocato romano, casualmente presente, che lo riconobbe. Dopo aver subito un intervento chirurgico, vanamente Pietro Caruso, anche offrendo denaro e gioielli, chiese di essere trasportato al nord. Lasciato solo, fu arrestato dai partigiani.
Durante il processo, il pubblico tenterà di linciarlo, ma non riuscendoci se la prenderà con Donato Carretta, ex direttore del carcere di Regina Coeli, presente in aula come testimone per l'accusa e che sarà gettato a morire nel Tevere e successivamente appeso a testa in giù all'entrata di Regina Coeli.
Exceptional historical document. Execution of Italian Fascist and former head of the Italian police in Rome, Pietro Caruso.
Together with Herbert Kappler, the German Gestapo chief in Rome, Caruso organised the massacre in Fosse Ardeatine on 24 March 1944 as revenge for an attack the day before by Italian partisans on a column of German soldiers in Rome. 335 people, many of them belonging to a Communist military resistance group, were shot during the massacre.
After Italy's liberation from the German occupation, Caruso was tried for his numerous crimes, sentenced to death and executed by firing squad by the Carabinieri in the courtyard of the Fort Bravetta in Rome.
On September 22nd, 1944, Pietro Caruso was shot to death by a firing squad for his reign as the head of police in fascist Rome. Renowned for his sadism towards the enemies of Mussolini, Caruso was most infamous for his role rounding up Italians (Caruso's defense: the Nazis had demanded 80 prisoners of him for this reprisal execution. Caruso moderated it to 50. David Broder would have approved) for a Nazi mass-execution just months before — the Ardeatine Massacre.
Colline moreniche in MTB (Cavriana).
Prime timide uscite in mountain bike nelle colline Moreniche con arrivo al lago di Garda.
Ho un sito internet con tante altri racconti e itinerari che ti aspettano!
Vieni a trovarmi a questo indirizzo:
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Tracce GPS disponibili divisi tappa per tappa nel sottomenù “Raccolta tracce GPX”.
suona il Campanone in piazza cavalli
Convento Lonato Brescia Alessia è colpa d'Alfredo.flv
Dal Convento Lonato Area You Tube Alessia ammette che è colpa d'Alfredo. AIUTO !!!
Pier Paolo Pasolini Gennariello Come è mutato il linguaggio delle cose
La salita sul campanile della cattedrale di San Giusto, a Susa (To).
Saliamo per la prima volta all'interno del campanile della cattedrale romanica di San Giusto a Susa (To).
Tutto dal vivo, il buio, le scale, il legno, le pietre, le campana, fino... a riveder le stelle!
Mantova
Mantova (Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano è un comune italiano di 49 445 abitanti (127 569 in tutta l'area urbana , capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Dal luglio 2008 la città d'arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO . Nel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di Capitale italiana della cultura . Nel 2017 Mantova e la sua provincia fanno parte della Regione Europea della Gastronomia-Lombardia Orientale, insieme alla province di Bergamo, Brescia e Cremona. Mantova sarà Città europea dello Sport per il 2019. Mantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali.
Servio dice che Mantova era una delle città fondate dall'antico popolo degli Umbri. Venne successivamente abitata dagli Etruschi, ai quali seguirono i Celti. I romani provvidero alla loro cacciata iniziando opere di fortificazione. Durante questo periodo ebbe i natali il poeta Virgilio (70 a.C.-19 a.C.). Alla fine dell'impero romano, nel 475 circa, la città venne conquistata da Odoacre e poi da Teodorico, re dei Goti.
Nell'anno 1000 iniziò su Mantova il dominio dei Canossa: Tedaldo di Canossa prima e la contessa Matilde ampliarono le loro proprietà e provvidero alla edificazione di chiese e conventi. Dopo la morte di Matilde nel 1115, seguirono frequenti scontri con le popolazioni confinanti: veronesi, cremonesi e reggiani. Ezzelino da Romano nel 1246 conquistò la città col suo esercito ma dopo due mesi di battaglie venne sconfitto e cominciò per Mantova un'epoca di benessere. In questo periodo venne eretto il Palazzo del podestà e il Ponte dei Mulini e la città venne dotata di possenti mura.
Nel 1276 iniziò l'ascesa di una delle famiglie più potenti del tempo, i Bonacolsi, che costruirono importanti palazzi merlati. Il 16 agosto 1328 venne ferito a morte l'ultimo dei Bonacolsi, Rinaldo detto Passerino ad opera di Luigi Gonzaga, spalleggiato dalla famiglia Della Scala di Verona, che ambiva ad impossessarsi della città. Iniziava così la plurisecolare dominazione della famiglia Gonzaga, che regnò su Mantova fino al 1707. Fu il periodo più importante di Mantova che divenne una delle città più in vista e uno dei massimi centri d'arte in Europa. Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano e Luca Fancelli lasciarono un'impronta indelebile nell'architettura della città.
Il mito della fondazione della città è legato a doppio filo con la storia della profetessa Manto,[24] che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebano Tiresia. Le vicende narrate nel mito vedono una dicotomia di questo personaggio (come anche accadde per quello di Longino): fonti greche narrano che Manto, fuggita da Tebe, si fermò nell'attuale Turchia; altre invece descrivono il suo arrivo, dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. In questo luogo creò un lago con le sue lacrime; secondo la leggenda queste acque avevano la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beveva. Manto avrebbe incontrato e sposato la divinità fluviale Tybris (il Tevere) re dei Toscani, e il loro figlio Ocno (detto anche Bianore) avrebbe fondato una città sulle sponde del fiume Mincio chiamandola, in onore della madre, Mantua. Questa versione mitica della fondazione della città di Mantova è riportata nell'Eneide di Virgilio. Secondo un'altra teoria, Mantova trae l'origine del suo nome da Manth, dio etrusco, signore dei morti del pantheon tirreno. Il mito della fondazione di Mantova trova spazio anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri nel XX Canto dell'Inferno, nel quale Dante stesso e la sua guida mantovana Virgilio incontrano gli indovini.
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Sophia Hayden e i suoi studi sul Torrazzo di Cremona
NUOVA RICERCA del cremonese Marco bragazzi. è la storia di Sophia Hayden, prima donna laureata in architettura al Mit di Boston. Nell'800 si ispirò al Torrazzo di Cremona per i suoi studi sulle torri campanarie