Top 10 Best Things To Do In Jesi, Italy
Jesi Travel Guide. MUST WATCH. Top 10 things you have to do in Jesi. We have sorted Tourist Attractions in Jesi for You. Discover Jesi as per the Traveler Resources given by our Travel Specialists. You will not miss any fun thing to do in Jesi.
This Video has covered top 10 Best Things to do in Jesi.
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List of Best Things to do in Jesi, Italy
Palazzo Pianetti
Mura di Jesi
Piazza Federico II
Museo Federico II Stupor Mundi
Palazzo della Signoria
Jesi
Passione Malto
Libero Arbitrio Beershop
Cantina Montecappone
Cattedrale San Settimio
MONTELUPONE (MACERATA, MARCHE, ITALY)
Montelupone, comune di 3686 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Il centro storico si trova ad un'altitudine di 272 metri s.l.m. e si estende per 34 km². Il territorio è composto dalle tipiche dolci colline marchigiane e si trova a 12 km dal mare Adriatico, a 13 km da Macerata, a 20 km da Loreto, a 9 km da Recanati ed a 48 km da Ancona, capoluogo di regione. Confina con i paesi di Macerata, Recanati, Potenza Picena, Montecosaro e Morrovalle. Nella zona pianeggiante presso la frazione S.Firmano scorre il fiume Potenza. Tra gli eventi turistici si segnala la tradizionale Sagra del carciofo. Riprese video del centro storico effettuate martedì 17 settembre 2013.
The Frasassi Caves - Italy
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The Frasassi Caves (Italian: Grotte di Frasassi) are a remarkable karst cave system in the municipality of Genga, Italy, in the province of Ancona, Marche. They are among the most famous show caves in Italy.
The caves, discovered by a group of Ancona speleologists in 1971, are situated 7 kilometres (4 miles) south of Genga, near the civil parish of San Vittore and the Genga-San Vittore railway station (Rome-Ancona line).
Rich in water, the cave system is particularly well endowed with stalactites and stalagmites.
Near the entrance to the caves are two sanctuary-chapels: one is the 1029 Santuario di Santa Maria infra Saxa (Sanctuary of Holy Mary under the Rock) and the second is an 1828 Neoclassical architecture formal temple, known as Tempietto del Valadier.
Chambers
The Frasassi cave system includes a number of named chambers, including the following:
-Grotta delle Nottole, or Cave of the Bats, named for the large colony of bats that lives within.
-Grotta Grande del Vento, or Great Cave of the Wind, discovered in 1971, with approximately 13 kilometres (8.1 mi) of passageways.
-Sala delle Candeline, or Room of the Candles, named for its plentiful stalagmites that resemble candles.
-Sala dell'Infinito, or Room of the Infinite, a tall chamber with massive speleothem columns supporting the roof.
POTENTIA. AREA ARCHEOLOGICA (PORTO RECANATI, MACERATA, MARCHE, ITALY)
Porto Recanati, comune di 12264 abitanti, provincia di Macerata, costa adriatica, Marche, Italia. In località S.Maria di Porto Recanati si trova l'importante area archeologica dell'antica Potentia, colonia romana fondata nel 184 a.C. ad opera di un collegio triumvirale composto da Quinto Fabio Labeone, Marco Fulvio Flacco e Quinto Fulvio Nobiliore. Creata anche per corrispondere alle necessità di terre da distribuire ai veterani delle guerre puniche, ma non solo, la colonia sorse in posizione strategica in un'area prossima ad un porto di foce sull'omonimo fiume Potentia, facilmente difendibile e proiettata verso i traffici mediterranei. Nel 56 a.C la colonia fu colpita da un fortissimo terremoto, secondo quanto riportato da Cicerone, dopo il quale seguì una fase di ricostruzione. Il periodo di maggior espansione urbanistica coincise con l'età augustea. Secondo quanto riportato dagli scavi nel V secolo d.C. la città mostrò ancora una certa vitalità fino ad arrivare al VII secolo, periodo del quale le testimonianze archeologiche non forniscono ulteriori informazioni. L'impianto urbanistico, ricostruibile per gran parte solo grazie alla fotografia aerea, si presenta come uno spazio quadrangolare di 540 metri di lunghezza per almeno 300 metri di larghezza, impostato su un reticolo viario ortogonale. Sono visibili i resti di una domus con pavimenti musivi e pareti affrescate, i portici del foro con le annesse tabernae e un tempio su alto podio, che ha restituito numerose terracotte architettoniche. Immagini di archivio e riprese video effettuate domenica 1 giugno 2014.
Tolentino (Marche, Italy), The cycle of frescoes in the Saint Nicholas' Chapel (manortiz)
The fresco of Saint Nicholas from Tolentino
The Romanic church of Saint Nicholas from Tolentino (XIII century) preserves some frescoes of high value in its interior: a cycle of frescoes from the Riminian school of Giotto. This cycle represents the life of Saint Nicholas with a style and shape similar to Giotto's fresco of Saint Francesco from Assisi. As you leave the cappellone, it is pleasant to go through the ancient doorway, which leads to the cloister where you can find some frescoes along the way.
The cycle of frescoes in the Chapel of Saint Nicholas from Tolentino in the town of Tolentino, where the life of Saint Nicholas from Tolentino is narrated, reveals the presence of a Giottesque master of great technique and figurative abilities, alike to no one else in this zone of the Marches: the so-called Master of Tolentino (or Master of the Chapel of Saint Nicholas).
This unknown painter of '300 has created quarrels between art historians over the course of the last century: for some, he is a painter of excellent calibre, for others, a simple disciple of the Riminian Giottesque school.
It is difficult to date his work; certainly, the date of death of Saint Nicholas (1305) is a temporal indication we can be quite sure of, but surely the date of the beginning of this work has to be moved further ahead, perhaps to after 1325 when the process of canonization of Nicholas from Tolentino began under Pope Giovanni XXII, given the fact that the frescoes already depict the saint with a halo.
If the Master of Tolentino was really a Riminian Giottesque painter, he would surely be the most important painter of this school, given the lower quality of technical and pictorial depth of the other representatives of this school.
Very recently, this cycle of frescoes has been attributed to Pietro da Rimini, because of a certain likeness to his frescoes in the Abbey of Pomposa and those of Saint Chiara in Ravenna, even if the technical degree of representation of the latter is remarkably inferior to the frescoes of Tolentino.
The Master of Tolentino denotes a certain roughness quite unlike the Riminians, probably nearer to the Giottesques of Florence and also to the Giottesques of the school of Bologna. What we can be sure of is the fact that he has visited and possibly worked in Assisi, where he assimilated the lessons of Giotto but also those of Jacopo Torriti from Rome. There is also a certain closeness in the research of colours of Pietro Cavallini, especially regarding the use of bright colours and the bands of partition between the different frescoes, painted in the cosmatesca way, which was in use by the Roman Gothics of '200-'300.
You will also find the roughness of the Master d'Isacco in Assisi, who some people believe was a very young Giotto searching for his own style so that it wouldn't be obscured by the fame of his master Cimabue any longer, but in the frescoes of Tolentino there are also some faces which bring us to think of Simone Martini of the frescoes of Assisi of Saint Martino.
Usefull informations:
The Basilica is open all days from 7 to 12 and from 15 to 19.30
from
ABBAZIA DI SAN CLAUDIO AL CHIENTI (CORRIDONIA, MACERATA, ITALY)
Corridonia, comune di 15482 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. La chiesa di S.Claudio al Chienti è un edificio romanico che si trova in posizione isolata nella valle del fiume Chienti. Documentata fin dal XI secolo si tratta di una delle più importanti ed antiche testimonianze dell'architettura romanica nelle Marche, ancora integra nella sua configurazione originaria ed inserita in un paesaggio che non si è modificato. La chiesa presenta numerose particolarità tipologiche: ha infatti una pianta articolata internamente da quattro pilastri a formare una croce greca iscritta in un quadrato e sono presenti absidi semicircolari lungo il perimetro sui fianchi e sul lato orientale. La costruzione inoltre si articola su due piani con una chiesa inferiore ed una superiore ed infine la facciata è affiancata da due torri cilindriche. Generalmente la sua particolare struttura a pianta centrale è riferita ad una influenza bizantina così come le torri circolari al modello ravennate, tuttavia nella composizione delle masse volumetriche e nel trattamento delle superfici murarie esterne con archetti ciechi e lesene potrebbe essere riconosciuta un'influenza lombarda. Nel 2006 è stata invece sostenuta la sostanziale indipendenza della costruzione da modelli orientali e la sua derivazione da modelli occidentali di origine nordica, rintracciabili nelle cappelle palatine a due livelli, nelle terminazioni absidali triconche di area tedesca e poi lombarda, nonché nelle facciate affiancate da torri presenti in Normandia, Germania e Lombardia. La scala di accesso con ballatoio ed il portale di ingresso della chiesa superiore in pietra d'Istria furono aggiunti nel XIII secolo. Molte delle caratteristiche dell'edificio sono condivise da un piccolo gruppo di chiese marchigiane tra cui S.Vittore alle Chiuse e S.Maria delle Moje, di cui S.Claudio è ritenuta la capostipite. Galleria di immagini con fotografie scattate giovedì 10 aprile 2014.
Tour des Alpes 2013. 10.rész: Col de la Madeleine, Col du Glandon, Col de la Croix de Fer