Corleone, la citta delle cento Chiese 2^ e ultima parte
Oltre alla chiesa Madre, struttura di origine trecentesca dedicata a San Martino e con un impianto basilicale a tre navate, è possibile visitare numerose chiese contenenti innumerevoli opere d'arte, da qui l'appellativo di Città dalle cento Chiese. Vedi il video realizzato da OndaTv e seguici su bellasicilia.it
Esplorare la Sicilia in Moto - Corleone in Drone e Campeggio selvaggio a Ficuzza
L'aspetto di Corleone è quello del barocco spagnolo che segnò il culmine del rinnovamento della città e della sua espansione, arrestatasi con l'inizio dell'età contemporanea e poi ripresa verso nord dopo la seconda guerra mondiale. Il vecchio nucleo storico, peraltro ben tenuto e selciato, ha vie strette con isolati da abitazioni con tipico fondaco, ingresso abitativo al piano terra e balconcini con ringhiere panciute in ferro battuto; la nuova espansione ha l'aspetto anodico del volto di tante città nuove (Librici Alfio). Il nucleo antico della città era delimitato da una cinta muraria medioevale che collegava il castello Soprano con il castello Sottano, seguendo a Sud il corso del torrente Corleone e lambendo a Nord il fianco dell'esistente Chiesa Madre. Nel corso dei secoli XV, XVI, XVII, dentro e fuori le mura s'insediarono vari ordini religiosi: dai Minori Osservanti 1446 ai Domenicani 1554, dai Cappuccini 1570 ai Carmelitani 1572, dalle clarisse 1594 ai Padri Filippini 1626 mentre i Padri Agostiniani risultavano presenti già nel XIV secolo.
La chiesa di Sant'Agostino presenta all'interno un paliotto prospettico del Settecento, una statua in legno policromo della Madonna della Mazza XVIII secolo, una cinquecentesca statua di San Giuseppe ed un martirio di San Bartolomeo, tela di Giuseppe Ribera. Alla chiesa è annesso in oratorio interamente affrescato da Santo Governali nel XVIII secolo.
La chiesa Madre, dedicata a San Martino, ha impianto basilicale a tre navate. Di origine trecentesca, ma ampliata nei secoli successivi, assunse l'aspetto attuale nel XVIII secolo allorché fu affrescata nella cupola da Carmelo Salpietra 1783 e poi da Giuseppe Genzardi 1854. Notevole il coro ligneo di Giovan Battista Li Volsi 1635 e una tavola con l'adorazione dei magi attribuita a Tommaso De Vigilia. Le due tele agli altari del transetto, reffiguranti San Leoluca e San Bernardo da Corleone, sono opere di Fra Felice da Sambuca. Ai modi di Vincenzo La Barbera è da riferire il quadro di Santa Rosalia che prega per Corleone. All'interno della Chiesa Madre vi sono poi due sale museali dove è possibile osservare altre tele e argenteria.
Notevole è pure la chiesa di Santa Rosalia, in piazza Vasi, edificata nel XVII secolo. Custodisce all'interno due acquesantiere cinquecentesce e diverse tele di varia provenienza, ritenute di Pietro Novelli, Vito D'Anna, Gioacchino Martorana e Giuseppe Velasquez.
IL PETTEGOLEZZO di Don Leoluca Pasqua presentazione CORLEONE 17 FEBBRAIO 2019
Si Ringraziano
Una Produzione Virgilio Ferrara
Don Vincenzo Pizzitola
Arciprete Chiesa Madre, San Martino Corleone
Maria Clara Crapisi
Vicesindaco di Corleone
Walter Bonanno
Docente di Inglese e attore.
Maria Concetta Scarpulla, Giusy Ingui, Maria Francesca Di Marco, Carmelina Battaglia, Tania Azzara
Un libro sul tema del pettegolezzo che descrive le cause, le dinamiche e le conseguenze.
Si tratta di un modo di comunicare deviato; che intacca la buona fama di una persona e determina la fine di una relazione.
Memories in Chiesa Madre - Massimo Guarino e Bernardo Briganti.
A grande sorpresa ricevetti da questi due splendidi Preti, queste due registrazioni che mi tennero col fiato in sospeso per alcuni minuti, per la forte emozione nel vedergli cantare la mia canzone, dedicata al Gruppo di facebook Memories of Marianopoli!
Vi ringrazio tanto, Padre-Massimo Guarino e Padre Bernardo Briganti, siete troppo Forti!
Giovanni Inserra
Rientro Statua San Martino dopo il restauro 2015
Rientro Statua San Martino dopo il restauro 2015
Gangi (PA) - Festa dello Spirito Santo - 2014
Processione di circa 40 statue di Santi che dalla chiesa Madre procede verso il santuario dello Spirito Santo dove nello spiazzale antistante si svolge a cursa e i miracula di santi per rendere omaggio alla terza figura della Trinità. Particolare è l'inchino di S. Giuseppe e la Madonna e la corsa in salita di S. Cataldo per il rientro nella chiesa Madre.
Video di Salvatore Machi'
San Cipirello (Pa) Croce commemorativa per il piccolo Di Matteo
È stata ribattezzata la croce del riscatto e posizionata nel Giardino della memoria, per ricordare a tutti il luogo, a San Cipirello (Palermo), in cui boss e carnefici uccisero, dopo 779 giorni di prigionia, il piccolo Giuseppe Di Matteo, sciogliendolo nell'acido, perché figlio di un collaboratore di giustizia. Un messaggio di saluto e vicinanza alla madre del bambino, Franca Castellese, è stato inviato dal presidente Napolitano, che ha ricordato il sacrificio del piccolo Giuseppe Di Matteo, vittima innocente di un atroce atto mafioso. A promuovere l'iniziativa è stato il Parlamento della Legalità di Palermo, presieduto da Nicola Mannino: La croce in marmo è stata donata dai bambini dell'istituto comprensivo di Apricena, in provincia di Foggia, alla Chiesa Madre di San Cipirello. È un dono significativo - spiega Mannino - che segue la consegna di un calice d'oro che simbolicamente raccoglie il sangue innocente versato nella valle dello Jato dalle vittime della mafia. La data di oggi richiama quel 9 maggio del 1993 quando Giovanni Paolo II dalla Valle dei templi lanciò l'anatema contro la mafia invitando i mafiosi alla conversione. Dura l'omelia dell'arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, che ha celebrato una messa sul posto.
Esprimiamo la più dura condanna - ha detto monsignor Pennisi - per chi ha commesso questo atroce delitto. La Chiesa sente di avere una sua responsabilità per la formazione di una diffusa coscienza civile e non si sente estranea all'impegno, che è di tutta la società siciliana, di liberazione dalla triste piaga della mafia. Dopo aver rivolto un appello ai mafiosi a convertirsi, l'arcivescovo ha precisato che compito della Chiesa è vigilare affinché l'annuncio della misericordia di Dio non sia strumentalizzato dal mafioso e non si configuri, di fatto, come copertura o favoreggiamento di quanti hanno violato e talvolta continuano a violare impunemente la legge di Dio e quella degli uomini. Nel caso del mafioso, la conversione non potrà certo ridare la vita agli uccisi - ha concluso l'arcivescovo - ma comporta comunque un impegno fattivo affinché sia debellata la struttura organizzativa della mafia. La mancanza di una tale indicazione da parte del mafioso convertito, oltre a configurarsi come atto di omertà, ignora il dovere della riparazione. (ANSA).
Corsa della 'Ntorcia dietro Sant'Angelo
Corsa della 'Ntorcia dopo l'entrata di Sant'Angelo
1 sicilia bedda Comune di San Cipirello
Diretta Venerdì Santo Marianopoli mattino 2015
Video integrale della diretta web trasmessa da castelloincantato su oraindiretta.it della processione mattutina del Venerdì Santo di Marianopoli
Settimana Antoniana - Chiari (Bs) Parte 1 - Arrivo Reliquie S.Antonio
Il 24-10-10 sono state accolte a Chiari le Reliquie di s. Antonio, provenienti da Padova, accompagnate da padre Luciano Marini dei frati minori conventuali e collocate su un' autovettura resa disponibile dalla locale Protezione Civile. Nel rispetto della consuetudine clarense l'arrivo è avvenuto ai confini della città presso la rotatoria di via Brescia. Lì la statua del santo, contenente le Reliquie della massa corporis, è stata accolte e venerata da Mons. Prevosto e dal rapresentante ufficiale del Sindaco. Nel frattempo si è composto il corteo d'onore verso l'oratorio, aperto dai ciclisti, seguiti da una rappresentanza del Vespa Club e dalle auto storiche del Club Vecchia 500. Le Reliquie, sistemate su una carrozza offerta e giudata da un devoto del santo, sono state scortate nel tragitto lungo i viali da cavalieri e amazzoni del Circolo ippico clarense C.T.E. Lombardia. Due autovetture della Polizia Locale ed una dei Carabinieri hanno hanno aperto e seguito il corteo d'onore.
Fotografie gentilmente concesse dai sigg. Santino Goffi, Battista Marini, Rosanna Agostini e M.Rosa Gozzini.
Palermo, i funerali del pediatra: il commovente ricordo della moglie
Giuseppe non è un eroe che ha messo a repentaglio la vita per i suoi piccoli pazienti, perché i primi piccoli pazienti erano a casa. Se di eroismo si deve parlare, dovremmo celebrare tutti i lavoratori di quella notte; queste le parole di Floriana Di Marco, la moglie di Giuseppe Liotta, durante i funerali del pediatra ucciso dal fango, in seguito all'alluvione dello scorso weekend. Fiori bianchi sulla bara in legno scuro mentre la folla in silenzio si stringe attorno alla moglie e ai parenti.
Processione Immacolata 2009
Omaggio floreale all' Immacolata 2009 Corleone
sosio adventure 2015 chiusa sclafani
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