FICUZZA BY VOLAVIDEO
BOSCO FICUZZA, REGGIA DI FICUZZA, GOLE DEL DRAGO, LAGO DI SCANSANO
In volo sulla Sicilia - drone dji spark - #13 Bosco della Ficuzza
enricocartia.it
In Flight to Sicily
Corleone - Godrano - Cefalà Diana
L'area boscosa dei feudi di Ficuzza, Lupo e Cappelliere fu risparmiata dal disboscamento fino ai primi anni dell'Ottocento perché territorio impervio e roccioso, di alta collina, meno adatto dei circostanti alla pratica dell'agricoltura. Il bosco fu sfruttato come riserva di legna da ardere. All'inizio dell'Ottocento viene donato dai latifondisti a Ferdinando I delle Due Sicilie per farne sua riserva di caccia. Ferdinando vi fece edificare la Casina Reale di caccia, attorno alla quale sorse il piccolo borgo di Ficuzza, frazione di Corleone. Nel 1860, con l'Unità d'Italia, l'area diviene proprietà del Demanio del Regno d'Italia che cedette ai privati gran parte delle aree già disboscate e dissodate. Nel 1871 quanto resta della ex-riserva reale viene affidato all'Amministrazione Forestale ed il comprensorio dichiarato inalienabile. Con la legge nº 535, 29 dicembre 1901 del Regno d'Italia, il Bosco nazionale inalienabile di Ficuzza viene destinato a stazione climatica. Con atto del 1912 la Foresta Ficuzza assieme alla Foresta di Godrano divengono di proprietà dell'Azienda di Stato per le foreste demaniali. Nel corso della prima e ancor più della seconda guerra mondiale la protezione dell'area cede il passo alle esigenze belliche di produzione di legname e pertanto l'area vive un periodo di grave degrado. Nel 1948 l'area diviene proprietà dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, che vi pratica attività di rimboschimento. Con Decreto dell'Assessorato Territorio e Ambiente del 26 luglio 2000, n. 365 viene istituita la riserva naturale “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”. Lo stesso decreto affida la gestione della riserva all'Azienda Foreste
Il Castello di Cefalà si erge su una rupe (657 metri s.l.m.) che domina la valle del corso iniziale del fiume Milicia. Il villaggio settecentesco di Cefalà Diana (dal nome dei fondatori) ha lasciato il castello fuori dal tessuto urbano per svilupparsi a sud-ovest della rupe, dove il terreno è meno ripido.
Dalla sua posizione favorevole, il castello sorvegliava una porzione della magna via Panormi, che, transitando nella zona della Cefalà normanna (monte Chiarastella), viene ricordata nel 1121 come viam castelli cognomento Cephalas. Ben visibile dalla fotografia aerea, un'altra via secondaria scende in linea retta dal castello al celebre impianto termale conosciuto come bagni di Cefalà, cui, a partire almeno dal XIV secolo, era annesso un fondaco con la funzione di albergo rurale. Queste notissime terme (sottoposte nel 2000 a scavi archeologici con progetto di allestimento museale), il castello trecentesco (già oggetto di interventi di restauro) nonchè il sito normanno di monte Chiarastella (ancora da scavare) danno al territorio dell'antica baronia di Cefalà un interesse eccezionale sotto il profilo storico, archeologico, monumentale e paesaggistico.
Il castello, edificato direttamente sulla roccia, è costituito da una cinta interna che riproduce la configurazione del terreno, delimitando quindi un cortile di pianta triangolare. L'ingresso al castello avveniva originariamente attraverso una torre, situata a sud, con due vani porta, solo uno dei quali (chiuso da battenti di legno sprangabili mediante una sbarra che scorreva in apposito alloggiamento nello spessore del muro) è giunto fino a oggi.
Nel punto più alto del sito sorge la torre mastra di pianta rettangolare (lughezza 12,60 metri, larghezza 8,40 metri ed altezza 20 metri), costruita da tre livelli con una terrazza coronata da merli ghibellini. Originariamente la porta d'ingresso alla torre si apriva nel muro nord del primo piano, a 5 metri di altezza. Vi si accedeva tramite una scala esterna in pietra, ancora in parte visibile. I due locali del pianoterra, in origine senza comunicazione diretta con l'esterno, sono coperti da volte a botte. Una costerna oblunga, scavata nella roccia, occupa la metà ovest dell'ambiente nord del piano terreno ed era alimentata dall'acqua piovana che scendeva dalla terrazza attraverso un tubo in terracotta ancora visibile nell'angolo nord-ovest. La comunicazione tra questo pianoterra ed il primo piano avveniva attraverso la volta dell'ambiente nord, grazie ad una botola oggi murata.
Ficuzza in spring
La riserva naturale di Bosco della Ficuzza
Sentieri MTB 15° GRANFONDO 2^ MARATHON Marineo 2019. R. N. O. Bosco Ficuzza, Rocca Busambra, (PA)
Sentiero all'interno della Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, (PA)facente parte del percorso del 15° Granfondo e della 2^ Marathon Marineo 2019.
L'area boscosa dei feudi di Ficuzza, Lupo e Cappelliere fu risparmiata dal disboscamento fino ai primi anni dell'Ottocento perché territorio impervio e roccioso, di alta collina, meno adatto dei circostanti alla pratica dell'agricoltura. Il bosco fu sfruttato come riserva di legna da ardere. All'inizio dell'Ottocento viene donato dai latifondisti a Ferdinando I delle Due Sicilie per farne sua riserva di caccia. Ferdinando vi fece edificare la Casina Reale di caccia, attorno alla quale sorse il piccolo borgo di Ficuzza, frazione di Corleone. Nel 1860, con l'Unità d'Italia, l'area diviene proprietà del Demanio del Regno d'Italia che cedette ai privati gran parte delle aree già disboscate e dissodate. Nel 1871 quanto resta della ex-riserva reale viene affidato all'Amministrazione Forestale ed il comprensorio dichiarato inalienabile. Con la legge nº 535, 29 dicembre 1901 del Regno d'Italia, il Bosco nazionale inalienabile di Ficuzza viene destinato a stazione climatica. Con atto del 1912 la Foresta Ficuzza assieme alla Foresta di Godrano divengono di proprietà dell'Azienda di Stato per le foreste demaniali. Nel corso della prima e ancor più della seconda guerra mondiale la protezione dell'area cede il passo alle esigenze belliche di produzione di legname e pertanto l'area vive un periodo di grave degrado. Nel 1948 l'area diviene proprietà dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, che vi pratica attività di rimboschimento. Con Decreto dell'Assessorato Territorio e Ambiente del 26 luglio 2000, n. 365 viene istituita la riserva naturale “Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago”. Lo stesso decreto affida la gestione della riserva all'Azienda Foreste.
Casina Reale di caccia
Rocca Busambra
Territorio
BOSCO FICUZZA
Bosco Ficuzza di Gabriele Milone
Bosco del Cappelliere alla Ficuzza 28-01-2018
Escursione notturna bosco della Ficuzza (arrivo ad Alpe Cucco, meta finale!)
Piccola Presentazione sulla riserva di Ficuzza e dintorni.
Scusate il lungo video.
Se avete commenti o info lasciatele sui commenti. E scusate la pubblicità occulta.
Non sono una guida ma solo un’appassionata della natura.
Instagram: ada.hauteville
Pulpito del Re e Laghetti coda di Riccio, Bosco della Ficuzza, Hubsan Zino 4k
Il pulpito del re, nascosto nel bosco della Ficuzza a 927m slm, vicino Palermo, è un trono scolpito nella roccia arenaria (della sedia del re rimane però solo il piede) che il re borbone Ferdinando IV usava per cacciare, stando seduto e aspettando che i battitori facessero arrivare a lui gli animali.
Giornata molto ventosa ma grande stabilità del drone
Intro - VII Tour Off-Road - Bosco della Ficuzza
In attesa attesa del video completo, qualche assaggio del nostro Tour Off-Road Bosco della Ficuzza
XCO Bosco della Ficuzza - 5a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. 2017
Domenica 9 aprile 2017 a Ficuzza, piccola frazione di Corleone, si è svolta la gara di mtb specialità cross country “XCO Bosco della Ficuzza” valevole come 5a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. L'evento è stato organizzato dall'A.S.D. NAG Corleone Bike e si è snodato all'interno dell'area adiacente la Real Casina di Caccia. Il percorso di circa 4 km particolarmente tecnico, e con vari single track è stato ripetuto più volte a seconda delle categorie dai numerosi bikers provenienti da tutta la Sicilia. Ad aggiudicarsi la 1a batteria è stato Salvatore Carlino (Racing Team Agrigento); nella 2a batteria si è imposto Giuseppe Cicciari (Special Biker Team).
Gli incredibili animali di Bosco Ficuzza
SuperQuark: puntata speciale
SICILIA RISERVA NATURALE FICUZZA
RISERVA NATURALE ORIENTATA DI FICUZZA
DARIO CARTABELLOTTA
ASSESSORE REGIONALE RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
XCO Bosco della Ficuzza - 7a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. 2016 (2a batteria)
ATTENZIONE: VIDEO VISIBILE SU PC; IL VIDEO NON È RIPRODUCIBILE SU ALCUNI DISPOSITIVI (POSSONO ESSERE COMPRESI ALCUNI TELEFONI CELLULARI). Domenica 17 aprile 2016 a Ficuzza, piccola frazione di Corleone, si è svolta la gara di mtb specialità cross country “XCO Bosco della Ficuzza” valevole come 7a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. L'evento è stato organizzato dall'A.S.D. NAG Corleone Bike e si è snodato all'interno dell'area adiacente la Real Casina di Caccia. Il percorso di circa 4 km particolarmente tecnico, e con vari single track è stato ripetuto più volte a seconda delle categorie dai numerosi bikers provenienti da tutta la Sicilia. Ad aggiudicarsi la 1a batteria è stato Giuseppe Infantino (A.S.D. Sicani Bike); nella 2a batteria si è imposto Giuseppe Di Salvo (A.S.D. Baaria).
ps: a breve il video realizzato con un mix di scatti fotografici