Places to see in ( Bolzano - Italy ) Chiesa dei Francescani
Places to see in ( Bolzano - Italy ) Chiesa dei Francescani
The Franciscan Friary, Bolzano is a Franciscan friary in the city of Bolzano, in South Tyrol, northern Italy. It was founded in 1221, less than a century after Bolzano was refounded as a trading centre on the important Brenner route connecting the March of Verona and Italy with the Holy Roman Empire north of The Alps.
The friary is located in Bolzano's central Boden-Rentsch quarter. The friary and its church are home to some important frescoes and other art works. Although Bolzano has been an Italian city since 1919, its Franciscan friary has since 2007 been part of the Franciscan Order of Austria for historical reasons.
A legend survives that Saint Francis, while still young, accompanied his cloth merchant father, Pietro Bernardone, on a business trip to Bolzano. While there, the young Francis took Mass in the Chapel of Saints Ingenuinus and Erhard, and the bells rang out. The Chapel is today part of the friary complex.
In 1221 Franciscan friars visited Bolzano, while en route for a mission for the founder of their order to the emperor at Speyer. They obtained from the Bishop of Trento permission to preach at Bolzano, which came within his authority. It appears that some of these itinerants stayed behind in Bolzano, because in 1237 there is already a record of a Franciscan settlement by the city walls. The very first friary was built around a yard made available by the Bishop of Brixen directly outside the city walls on the north side of Bolzano, incorporating the Church of Saints Ingenuinus and Erhard. However, the original structure was destroyed by fire in 1291 and the friary was rebuilt in 1322. In 1348 the Franciscan church belonging to it was ready to be consecrated.
The start of the 16th century saw a loss of discipline, notably with regard to the Franciscan Vow of Poverty. Following years of conflict and division within the Franciscan Order, 1514 was a year of important monastic reform in Bolzano which adopted the Observants principles. In 1580 the friary at Bolzano became part of the newly established stand-alone Franciscan Tirolean Province.
In 1780 the Empress Maria Theresa inaugurated the city's Franciscan Gymnasium (school) for which the friary was mandated to provide the teaching and leadership. During the time of Bavarian occupation, in 1810, the friary found itself abolished and some of its lands forfeit, shortly after which the buildings were used as a military barracks till 1813. However, the region was restored to Austria following the defeat of Napoleon and the Franciscans were able to return to their friary.
The church was destroyed on 29 March 1944 by aerial bombing, but was rebuilt after the war. During the immediate postwar years the South Tyrol was one of the few German-speaking regions of Europe not under the direct military control of the winning powers, and the friary was one of a number of establishments in the region used as a temporary hiding place for high-ranking Nazis heading for more permanent refuges outside Europe. A high-profile case was that of Adolf Eichmann, brought to the friary by the priest of Sterzing, Johann Corradini.
As part of the ongoing negotiations to resolve the cultural and linguistic tensions that plagued the South Tyrol during the decades that followed the transfer of this German-speaking region to Italy (and the ensuing attempts under Benito Mussolini to eliminate German elements), an agreement was reached whereby in 2007, for church administration purposes, the Franciscan friary in Bolzano was transferred to the church's Austrian Province, under the direction of Salzburg.
( Bolzano - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Bolzano . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Bolzano - Italy
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Franciscan Friary (Chiesa dei Francescani), Bolzano, Italy
Franciscan Friary (Chiesa dei Francescani), Bolzano, Italy
Bolzano Chiesa e Convento dei Francescani - Altare ligneo della Natività di Hans Klocker - slideshow
La Chiesa dei Francescani, il chiostro ed il convento si trovano lungo la via dei Francescani proseguendo verso nord da piazza Erbe e risalgono alla prima metà del 1300.
La Chiesa dei Francescani di Bolzano annessa al convento è una delle poche superstiti che testimonia tuttora la tensione dello slancio verso l'alto, propria del gotico originario. Lo scenario è dominato dal celebre altare ligneo a scrigno e portelle intagliate gotico con al centro la natività, opera di Hans Klocker, una delle opere d'arte gotica più insigni conservate nelle chiese di Bolzano.
Bolzano - Bozen Il Convento dei Padri Francescani
Il Convento dei Padri Francescani si trova nel centro di Bolzano.
Si trova nella originaria collocazione che risale a circa 800 anni fa. Il complesso è composto dalla grande chiesa e dal convento col suo chiostro di forma quadrata coperto da un soffitto ad arcate in stile tardo gotico. Interessanti gli affreschi di scuola giottesca.
Convento Francescani
Viaggio fotografico alla scoperta dell'antico convento dei Padri Francescani di Bolzano/Bozen
2m²: Giotto a Bolzano? (Puntata Nr.11)
Circa 1330 dopo Cristo. La famiglia Rossi, originaria di Firenze, che a Bolzano si fa chiamare Botsch, s'incarica di far affrescare la cappella S. Giovanni della chiesa dei Domenicani a Bolzano.
Arrivano in città quattro o cinque pittori veneti con i loro aiutanti. La cappella S. Giovanni è completamente libera, eccetto una Madonna con bambini sulla parete orientale. Vengono costruite impalcature fino al soffitto delle volte gotiche. S'inizia ad applicare vari strati di intonaco, prima più spessi, poi più fini. In seguito si decide di lavorare a giornate. Ogni giorno si applica solo l'intonaco che si può dipingere in quella giornata. Sull'intonaco fresco si applica il cartone preparatorio che viene spolverato con un tampone intriso di finissima polvere di carbone per avere la traccia da seguire per la stesura col pennello. In questo modo il colore penetra l'intonaco. Questa tecnica permette di restaurare ancora oggi gli affreschi antichi per far riaffiorare i loro colori vivaci.
Nel suo film Decamerone, Pier Paolo Pasolini interpreta un allievo di Giotto che lavora ad un affresco. Queste belle scene sono ovviamente un'interpretazione cinematografica, si avvicinano però molto al modo reale di lavorare a quei tempi. Le scene madri di questo film sono state girate a Castel Roncolo, nella città di Bolzano e nell'Abbazia di Novacella a Bressanone. Pasolini aveva già fatto le sue esperienze in Alto Adige quando nel 1955 collaborò alla sceneggiatura del film di Luis Trenker Il prigioniero della montagna.
In breve tempo la cappella S. Giovanni appare splendidamente dipinta: cielo stellato, i simboli degli evangelisti, profeti, Giovanni battista, Giovanni Evangelista, la vita della Madonna, S. Nicolò, il martirio di S. Bartolomeo e soprattutto la rappresentazione del Trionfo della Morte. Tutto eseguito nello stile giottesco della cappella degli Scrovegni di Padova. Il 25 gennaio 1348 un forte terremoto in Friuli procura seri danni anche a Bolzano e nella cappella S. Giovanni. In alcune parti l'intonaco si stacca e ben presto si comincia a restaurare e a rinnovare il tutto con nuovi dipinti.
Non si sa se Giotto stesso ha lavorato nella cappella S. Giovanni, inconfondibile però è il suo stile pittorico assolutamente nuovo e rivoluzionario. Qui ovviamente non abbiamo il tempo per onorare a dovere una personalità così eminente della storia dell'arte europea e vogliamo perciò ricordare soltanto che la sonda spaziale che 1958 è stata spedita in orbita per studiare la cometa Halley, porta il nome Giotto.
La cappella S. Giovanni è un gioiello della storia dell'arte altoatesina.
Una visita ad essa, nel pieno centro di Bolzano, dovrebbe essere d'obbligo per locali e per turisti. Si rispetti però il luogo sacro!
Link e bibliografia aggiuntivi:
Su Giotto si trovano tantissime notizie sul motori di ricerca del web.
Silvia Spada Pintarelli/Helmut Stampfer (curatori):Domenicani a Bolzano. Catalogo della mostra(Quaderni di storia cittadina, 2), Bolzano, Archivio Storico della Città di Bolzano, 2010
Helmut Stampfer, Bolzano: Chiesa dei Domenicani(Kleine Kunstführer, 2786), Ratisbona, Schnell & Steiner, 2011. ISBN 978-3-7954-6916-0
Come arrivare e visite guidate:
Azienda di Soggiorno e TurismoBolzano: telefono +39 0471 307 000
Sculture di luce per la Chiesa dei Domenicani. Inaugurate nuove vetrate
Sculture di luce per la Chiesa dei Domenicani. Inaugurate nuove vetrate
Bolzano S. Giovanni in Villa
Chiesa romana - gotica con affreschi giotteschi
Discovery Bolzano / Bozen
La storia medievale di Bolzano è complessa e ricca di fatti, avvenimenti e testimonianze del passato. Infatti Bolzano viene ad assumere una struttura urbana a partire dalla fine del XII secolo, quando il vescovo di Trento, detentore dei diritti comitali sulla zona, inserisce un nuovo borgo mercantile nell'antico contesto di insediamenti sparsi e poco aggregati che caratterizzavano la conca bolzanina.
Per iniziativa dei principi vescovi e della nobiltà regionale (Appiano, Morit-Greifenstein, Wanga, Tirolo-Gorizia), Bolzano conosce così una prima fase di espansione urbana che è peró contrassegnata da un periodo iniziale di grande conflittualità tra i vari poteri che si contendono il controllo del territorio. Soprattutto lo scontro tra i vescovi di Trento ed i conti di Tirolo, proiettati a creare una loro compatta struttura territoriale, assume i connotati di un vero e proprio conflitto militare avente come epicentro proprio la città sul Talvera. Con la soluzione dell'antagonismo a completo favore di Mainardo II di Tirolo-Gorizia, dal 1286 duca della Carinzia, alla fine del XIII secolo e poi con il sostanzialmente pacifico passaggio agli Asburgo nel 1363, il clima politico e sociale bolzanino sembra avviarsi verso un periodo di relativa tranquillità e sviluppo economico. Un notevole contributo normativo dette il privilegio del re Federico III che nel 1442 istituì un consiglio comunale. Questo sviluppo positivo subì nel corso del XV secolo e nel primo Cinquecento un marcato processo di accelerazione e di addensamento, quando il duca Sigismondo prima e re Massimiliano I dopo fanno di Bolzano un nucleo economico e politico della loro contea. Questo contribuisce notevolmente all'integrazione con i distretti circostanti di Gries e Zwölfmalgreien-Dodiciville, alla cui aggregazione contribuì anche l'appartenenza ad una comune struttura ecclesiastica e giudiziaria.
Nel XVI e XVII secolo l'evoluzione dell'antico distretto cittadino verso un centro urbano di importanza sovraregionale continua. Infatti, la città grazie anche alla notevole immigrazione da parte delle aree meridionali della Germania e dell'Austria compie un salto di qualità a livello degli insediamento di attività produttive, artigianali e mercantili. Questo processo poi sfocia nell'istituzione da parte dell'arciduchessa Claudia de' Medici, di un proprio Magistrato Mercantile negli anni 1633/35.
I proventi della produzione vinicola, delle attività connesse ai trasporti ed ai depositi di merci e delle fiere arricchirono la consistenza ed il prestigio del ceto dei ricchi mercanti nel vecchio nucleo cittadino dei Portici: si iniziavano a delineare così le premesse della radicale evoluzione delle strutture economiche e sociali che si sarebbe avviata e compiuta nei secoli seguenti.
La Bolzano medievale è un interessante esempio delle complesse dinamiche sociali, economiche e politiche che caratterizzano anche altri nuclei urbani di area alpina, con il suo controverso rapporto con il contado, vale a dire con un territorio circostante cui Bolzano appartiene, ma da cui è anche giuridicamente, oltre che socialmente, distinta, con la presenza di ceti e classi sociali varie e tuttavia interagenti, con il graduale affermarsi di un ceto mercantile a danno dell'originaria elite nobiliare proveniente dalla ministerialità vescovile, con il progressivo, benché parziale ed incompleto, costituirsi di una autonomia comunale.
Dinamiche queste che sono ancora ben leggibili nel tessuto urbano e nelle emergenze architettoniche della città medievale, ove numerosi edifici, ancora esistenti o comunque documentati, testimoniano un passato dinamico ed articolato e spesso in antagonismo: i palazzi cittadini del vescovo e dell'amministrazione asburgico-tirolese, le case torri dell'originaria ministerialità e le case mercantili dei portici, le varie chiese, dalla parrocchiale, alle chiesette dei dintorni, alle importanti chiese degli ordini mendicanti, la fitta presenza di muniti castelli e di ricche residenze rurali nel circondario.
The IceMan // Bolzano, Italy ✦ Travel Vlog
We visit a museum dedicated to Ozti, a 5000 year old caveman who was frozen in ice, in Bolzano, Italy.
Bolzano - Bozen Il Duomo Santa Maria Assunta
Il Duomo di Bolzano è dedicato a Maria Assunta e si trova nel pieno centro della città di fronte a piazza Walther.
L'edificio è in stile gotico e risale al XV secolo. Si distingue per il particolare tetto policromo molto spiovente ed il bel campanile anch'esso trado-gotico. Statue ed affreschi di pregio adoranano le mura esterne e gli interni del duomo.
DON BOSCO: UN EDUCATORE SEMPRE ATTUALE
Una festa a Gerusalemme in onore di don Bosco. Già, perché l'esempio di don Bosco dall'Italia ha raggiunto anche questi luoghi. Il modo migliore per ricordarlo, quello più consono alla sua figura, è una festa che coinvolga i giovani. Così è stato a Gerusalemme, e, particolare di questa celebrazione, è quello di essere stata ospitata nella scuola dei frati francescani. Infatti don Bosco non è d'esempio solo per l'ordine da lui fondato, i salesiani, ma per tutta la chiesa e, più in particolare, per tutti gli educatori.
1442 - Montaggio di Riccardo Nissotti, immagini di Roberta Bennato
Padri domenicani
I padri domenicani festeggiano il loro 8º centenario con un concerto, domani sera, nella Basilica di San Nicola.
Places to see in ( Bolzano - Italy ) South Tyrol Museum of Archaeology
Places to see in ( Bolzano - Italy ) South Tyrol Museum of Archaeology
South Tyrol Museum of Archaeology is an archaeological museum in the city of Bolzano, South Tyrol, Italy. It is the home of the preserved body of Ötzi the Iceman. The museum was specifically established in 1998 to house Ötzi, a well-preserved natural mummy of a man from about 3300 BC (53 centuries ago). This is the world's oldest natural human mummy, a wet mummy, as opposed to mummies preserved by dry conditions in a desert environment. It has offered an unprecedented view of Chalcolithic (Copper Age) European culture.
The world's oldest complete copper age axe was found among his extensive equipment which also comprised a rather complex fire lighting kit and a quiver loaded with twelve arrows, only two of which were finished, clothing and a flint knife complete with its sheath.
The body is held in a climate controlled chamber within the museum at a temperature of -6 Celsius and 98% humidity, replicating glacier conditions in which it was found. Along with original finds there are models, reconstructions and multimedia presentations showing Ötzi in the context of the early history of the southern Alpine region.
Converted from a 19th-century bank building, the museum covers the history and archaeology of the southern Alpine region from the Palaeolithic and Mesolithic (15,000 B.C.) up to 800 A.D. In 2006, the museum hosted an exhibition on the mummies of the Chachapoyas culture.
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La Chiesa Parrocchiale di Redagno - Bolzano
Val Redagno
Alto Adige
Maggio 2013
San Sigismondo Church
Origins are traced back to the 1200s when the Malvezzi family constructed this as a private church also donating its most precious reliquary of the Bolognese Imelda Lambertini. Dotti redesigned it between 1725-1728 and Venturoli added the bell tower in 1795. Artists include: Crespi, Pedrini, Giacomo and the sculptures De Maria and Jarmorini.
Breve visita alla chiesa di San Francesco a Saronno - AAUR-041_138
La chiesa di San Francesco, pur presentandosi con una facciata barocca, ha origini molto antiche. E’ probabile che sorga su un antico tempio pagano dedicato a tutti gli dei come è testimoniato da un’ara del I-II sec. d.C. oggi conservata all'esterno della chiesa inserita nell’abside. Inizialmente dedicata a San Pietro, se ne ha conoscenza dal 1154 e dal 1286 è testimoniata la presenza dei francescani. Questa dedicazione rimase alla Chiesa fino al 1570 quando S. Carlo trasferì la titolazione di S.Pietro alla Chiesa parrocchiale mentre dedicò a San Francesco questa chiesa che era utilizzata dai frati francescani. L'attuale edificio fu ricostruito nel 1297 con annesso il convento. Nel 1797, durante il governo della Repubblica Cisalpina, si giunse alla requisizione e soppressione del convento che sorgeva accanto a San Francesco e le chiavi della Chiesa furono consegnate al Parroco. L’ex Convento ha poi ospitato Scuole e Collegi e successivamente come ricordato da una lapide, nel 1850 è stato dato inizio al PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), e la chiesa di San Francesco rimasta fino ad allora proprietà privata fu donata alla chiesa Prepositurale di Saronno.
Coordinate Geografiche in gradi decimali :
45.625918°
09.032962°
h = 223 m./s.l.m.
La chiesa di Santa Barbara a La Val in Alta Badia (Bz)
La chiesa di S. Barbara è situata su di un dosso panoramico, poco sopra il paese di La Val. Documenti testimoniano che la chiesa è stata costruita nel 1491 e consacrata in onore dei Santi Floriano, Barbara e tutti i santi. Essa si trova sulla vecchia strada che da La Val conduce a San Vigilio di Marebbe attravero il giogo Rit.
Santa Barbara è la patrona dei minatori e si presume, che minatori della Valparola, che trattavano con minerali estrassi dal Monte Pore, hanno costruito questa chiesa in onore della loro protettrice.
Fra il centro di La Val e la chiesa di S. Barbara si snoda il Sentiero della Meditazione: il percorso spirituale, realizzato nell'anno 2006, è stato battezzato con il nome Memento vivere (Ricordati di vivere). Il sentiero, con le sue cinque stazioni, rappresenta l'andamento della nostra vita: la nascita, l'età dell'infanzia, la giovinezza, l'età adulta e alla fine l'età anziana.
Le stazioni dovrebbero aiutare a ricordare, a coloro che passano per il sentiero, il grande dono della vita. Ad ogni stazione si possono leggere dei testi della Bibbia o di autori ladini (Iaco Plaoner, Augustin Moling, Felix Dapoz) e visitare chiese come quella di S. Barbara.
Grazie a Sasha Galkin per l'aiuto con il montaggio.
Info:
Il Palladio a Venezia dal docufilm di Toni Andreetta
Il frammento tratto dal film documentario San Giorgio maggiore di Toni Andreetta, prodotto dalla Regione Veneto, anno 1992, racconta la struttura architettonica della Fondazione Cini di Venezia. La sequenza illustra i motivi architettonici della facciata della chiesa di San Giorgio Maggiore e i chiostri dell'antico monastero benedettino.