coretto cornaredo
Natale 2016 - Parrocchia SS Giacomo e Filippo Cornaredo - 5 cori una sola voce
Chiesa parrocchiale di Cornaredo - Le fasi del restauro dell' organo
Le campane di Cornaredo (MI) - Distesa completa 2
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Distesa a 5 campane per la S. Messa nella festa di santo Stefano
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
San Bernardo - San Giacomo Filippo (SO)
Baita del Ciccio in costruzione...
Sagra di S.Giacomo 2011
Il celebre Palio degli Asini (giunto ormai alla sua 41ª edizione) è uno dei momenti più caratteristici della Sagra dei Ss. Filippo e Giacomo in Guastalla (RE). La festa patronale è da sempre occasione di allegria e condivisione nel pieno rispetto delle tradizioni religiose e paesane.
Un evento unico e imperdibile, arricchito da musica, spettacolo, giochi e tanti amici animali per la gioia di grandi e piccini.
Le campane di Cornaredo (MI) - Concerto in minore
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Concerto delle 4 campane minori per la S. Messa nella festa di santo Stefano
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI)
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa nella festa del compatrono san Mauro abate
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Concerto 2
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa nella solennità dell'Assunta
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Ave Maria di Fatima
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Ave Maria di Fatima per il S. Rosario meditato del mese di maggio
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Distesa completa 3
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Distesa a 5 campane per la S. Messa nella festa di santo Stefano
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Ave Maria di Lourdes & Concerto
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Ave Maria di Lourdes per il S. Rosario meditato e concerto solenne a 5 campane per i Secondi Vespri nella solennità di Pentecoste
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Distesa completa
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Distesa a 5 campane per l'annuncio della risurrezione durante la S. Messa vigiliare
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5614 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Concerto funebre solenne
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Concerto funebre solenne a 5 campane per l'Ufficio generale dei defunti della parrocchia
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
La campana di S. Apollinare a Cornaredo (MI) - Benedizione
Cornaredo (MI), Chiesa di Sant'Apollinare
1 campana a corda in Fa5 (Antonio Busca 1559)
Benedizione della campana restaurata durante la S. Messa nella vigilia dell'Immacolata Concezione
La chiesetta di Santa Maria, venne edificata in epoca medioevale (XI secolo) di fronte alla parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo, affacciata sulla piazza principale del paese. La chiesetta è il più antico tempio del paese, l'unico che conserva le forme originali di quel periodo. Al suo interno, la chiesetta presenta alcuni affreschi di santi, databili tra il 1300 e il 1400. All'interno della chiesetta si trovava a quel tempo un piccolo altare laterale dedicato a sant'Apollinare, al quale era legato un beneficio ecclesiastico di chiesa collegiata. La chiesa venne ben presto data in affitto dal beneficiario canonico Tommaso Verga al nobile Antonio Balbi. Dopo un secolo, la chiesa passò ufficialmente nelle mani della nobile famiglia Balbi, poiché Francesco la acquistò nel 1564, contribuendo così all'edificazione del seminario di Corso Venezia a Milano. La chiesa di Santa Maria acquistò un momento di particolare notorietà tra il 1855 e il 1869, poiché al suo interno vennero officiate quasi tutte le funzioni cornaredesi, in attesa del completamento della nuova chiesa parrocchiale. La chiesa divenne esclusiva proprietà della parrocchia a partire dal 1920, anno in cui venne donata da Ettore Ponti. In seguito all'edificazione di una grotta di Lourdes all'interno del tempio, la statua del santo vescovo Apollinare venne spostata sull'altare principale, mentre la Beata Vergine Maria venne collocata all'interno della nicchia. In quell'attimo preciso il nome di Maria sparirà dalla denominazione popolare della chiesa, che sarà chiamata dagli abitanti del comune Sant'Apollinare. Sul finire dell'anno 2011, dopo aver minacciato rovina a causa delle intemperie che aveva subito nel corso dei secoli, l'antica campana della chiesa venne prelevata dal piccolo campanile a vela, restaurata e ricollocata al suo posto. La storia di questa campana risale al XVI secolo, fusa nel 1559 per mano del maestro milanese Antonio Busca, su commissione del nobile Federico Balbi, che diverrà cinque anni dopo proprietario del beneficio della chiesetta. La piccola campana ha sempre suonato tramite l'ausilio di una piccola fune pendente a lato dell'altare maggiore; nel corso dell'ultimo restauro, avvenuto sul finire del 2011, la campana venne provvista di un nuovo ceppo ligneo.
Le campane di Cornaredo (MI) - Campanone
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Distesa della campana maggiore per l'annuncio della morte del Signore
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Concerto 3
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa nella solennità dell'Assunta
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Le campane di Cornaredo (MI) - Distesa festiva
Cornaredo (MI), Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Concerto di 5 campane in Si2 (Fratelli Barigozzi 1901; Mi3 1933; Si2 1957)
Distesa delle 4 campane minori per la S. Messa festiva
La fondazione della chiesa parrocchiale risale ai primi anni del X secolo, essendo compresa nel famoso manoscritto Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero (1289) come sottoposta alla pieve nervianese. L'antica chiesa parrocchiale era dedicata al vescovo sant'Ambrogio, per via della donazione dei terreni cornaredesi all'omonima basilica, per mano di re Berengario I. Il tempio venne consacrato in forma solenne il 10 ottobre 1533 e dedicato ai santi Ambrogio, Angelo e Giacomo; questi ultimi erano presenti su due dei quattro altari laterali. Il parroco don Agostino Magni ospitò l'arcivescovo san Carlo Borromeo il 28 aprile 1570, giorno della sua visita pastorale alla ormai già avviata parrocchia. Quattro anni dopo la visita del Borromeo l'antica chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu demolita e il materiale recuperato venne poi utilizzato per un piccolo restauro della parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel 1602 la parrocchia e il suo territorio passarono sotto la giurisdizione della neonata sede plebana di Rho, staccatasi in via del tutto definitiva dalla prepositura di Nerviano. Le prime notizie dettagliate riguardo alla dotazione di un concerto di campane per la chiesa risalgono all'anno 1659, quando ne vennero comprate tre. Nel 1799 la campana minore si crepò e venne rifusa dal fonditore milanese Luigi Bozzi; per l’occasione la ditta milanese dei Bozzi procedette alla fusione di due campane più grandi, portando il concerto da tre a cinque elementi. Poco dopo la metà del XIX secolo la chiesa cominciò a presentare gravi danni strutturali; lo stesso campanile subì alcuni interventi urgenti perché minacciava rovina. Lo stato aveva promesso alcuni fondi per poter edificare una nuova chiesa, ma le Guerre d'Indipendenza avevano fatto si che il denaro venisse bloccato in attesa della cessazione delle ostilità. A causa di alcuni cedimenti strutturali la vecchia chiesa di Sant'Ambrogio venne demolita dalla popolazione locale, sfruttando alcune vicende marginali inerenti la Battaglia di Magenta, che videro l'esercito austriaco ripararsi all'interno della chiesa già malconcia, ricostruita a partire dal 1862. Il nuovo tempio venne aperto al culto il 4 ottobre 1863, festa della Madonna del Rosario, e benedetto dall'allora abate e prevosto della basilica di Sant'Ambrogio, mons. Francesco Maria Rossi. All'interno della chiesa un altare laterale venne dedicato alla figura di san Mauro, patrono dei muratori, per ringraziare i lavoratori cornaredesi che avevano prestato le loro braccia per l'edificazione di una nuova chiesa. Col rifacimento per intero della chiesa nel 1863 le cinque campane vennero trasferite sul nuovo campanile, che appena qualche anno più tardi dovette essere puntellato perché decisamente instabile. Nel 1870 la chiesa venne impreziosita dal maestoso organo in controfacciata della ditta Carlo Aletti di Monza, montato in una cassa armonica molto elegante che perfettamente si intona con l'interno del tempio. Pochi anni più tardi i bronzi vennero asportati dal campanile, dato che le due maggiori erano ormai inservibili a causa di diverse screpolature. Nel 1901 si decise per la fusione un concerto di cinque campane, ben più grave del precedente: l'intera fusione avvenne nella nota ditta dei fratelli Barigozzi di Milano. La chiesa venne interamente affrescata all'inizio del XX secolo grazie alla sapiente mano del pittore Davide Beghè, che aveva già lavorato nella zona del rhodense. Una volta terminato l'addobbo interno venne il cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari a consacrare solennemente la chiesa, il 9 novembre 1906, intitolandola ai santi Giacomo e Filippo, dedicazione curiosa e insolita anche per quanto riguarda l'attribuzione al santo Giacomo (la precedente chiesa infatti era dedicata al Maggiore e non a Giacomo di Alfeo, che spesso si trova in coppia con san Filippo). La chiesa ospita al suo interno una bellissima statua dorata della Madonna con il Bambino, donata a metà del secolo in sostituzione di una piccola statua, conservata nella chiesa di Cascina Croce. Sul finire del 1932 la seconda campana venne asportata dalla torre, in seguito ad una crepa formatasi sul punto di battuta, e rifusa l'anno seguente dai fratelli Barigozzi. Nel 1952 la torre venne provvista di un orologio elettrico e cinque anni più tardi venne rifuso anche il campanone, a seguito di una crepa. Il concerto di campane, rifusioni comprese, pesa 5721 kg. Le campane rimasero completamente manuali fino al 1957.
Benedizione delle campane di Cascina Croce in Cornaredo
Cornaredo (MI)
Chiesa Parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
Campane della chiesa di Santa Croce
Due campane in Re5 calante e Si4 calante
Fonditore ignoto, 1605
La campana minore è stata dedicata al Beato Papa Giovanni Paolo II
La campana maggiore è stata dedicata alla Santa Croce
Santa Messa Solenne nel 105° anniversario della Dedicazione della chiesa con Benedizione delle due campane rinnovate della chiesa di Santa Croce, nella vicina frazione di Cascina Croce.
Le due campane erano fisse su due finestre del campanile e sprovviste di battaglio. Con il rinnovo della chiesa sussidiaria di Santa Croce, si decise di rimettere a posto anche il campanile, ridando voce a queste due rinnovate campane, una delle quali è datata 1605. Il sistema di suono optato per queste due campanelle è il classico slancio, adatto per questo tipo di campane poiché non in accordo tra loro, essendo un Re5 calante e un Si4 calante; queste, una volta benedette, verranno issate sul campanile e saranno completamente manuali. Risale all'antichità l'uso di ricorrere a segni o a suoni particolari per convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria, per informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, per richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente al triplice saluto alla Vergine Maria. La voce delle campane esprime dunque in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore. Dato lo stretto rapporto che hanno le campane con la vita del popolo cristiano, si è diffusa l'usanza, opportunamente conservata ancor oggi, di benedirle prima di sistemarle sulla torre campanaria. Le due campane sono state dedicate alla Santa Croce (patrona della chiesa e della frazione) e al tanto amato Beato Papa Giovanni Paolo II.
Gruppo Chierichetti - Parrocchia di Castello sopra Lecco
Presentazione del Gruppo Chierichetti della Parrocchia di Castello sopra Lecco.
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La campana di S. Apollinare a Cornaredo (MI) - Distesa
Cornaredo (MI), Chiesa di Sant'Apollinare
1 campana a corda in Fa5 (Antonio Busca 1559)
Distesa per l'inaugurazione al termine dei lavori di restauro
La chiesetta di Santa Maria, venne edificata in epoca medioevale (XI secolo) di fronte alla parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo, affacciata sulla piazza principale del paese. La chiesetta è il più antico tempio del paese, l'unico che conserva le forme originali di quel periodo. Al suo interno, la chiesetta presenta alcuni affreschi di santi, databili tra il 1300 e il 1400. All'interno della chiesetta si trovava a quel tempo un piccolo altare laterale dedicato a sant'Apollinare, al quale era legato un beneficio ecclesiastico di chiesa collegiata. La chiesa venne ben presto data in affitto dal beneficiario canonico Tommaso Verga al nobile Antonio Balbi. Dopo un secolo, la chiesa passò ufficialmente nelle mani della nobile famiglia Balbi, poiché Francesco la acquistò nel 1564, contribuendo così all'edificazione del seminario di Corso Venezia a Milano. La chiesa di Santa Maria acquistò un momento di particolare notorietà tra il 1855 e il 1869, poiché al suo interno vennero officiate quasi tutte le funzioni cornaredesi, in attesa del completamento della nuova chiesa parrocchiale. La chiesa divenne esclusiva proprietà della parrocchia a partire dal 1920, anno in cui venne donata da Ettore Ponti. In seguito all'edificazione di una grotta di Lourdes all'interno del tempio, la statua del santo vescovo Apollinare venne spostata sull'altare principale, mentre la Beata Vergine Maria venne collocata all'interno della nicchia. In quell'attimo preciso il nome di Maria sparirà dalla denominazione popolare della chiesa, che sarà chiamata dagli abitanti del comune Sant'Apollinare. Sul finire dell'anno 2011, dopo aver minacciato rovina a causa delle intemperie che aveva subito nel corso dei secoli, l'antica campana della chiesa venne prelevata dal piccolo campanile a vela, restaurata e ricollocata al suo posto. La storia di questa campana risale al XVI secolo, fusa nel 1559 per mano del maestro milanese Antonio Busca, su commissione del nobile Federico Balbi, che diverrà cinque anni dopo proprietario del beneficio della chiesetta. La piccola campana ha sempre suonato tramite l'ausilio di una piccola fune pendente a lato dell'altare maggiore; nel corso dell'ultimo restauro, avvenuto sul finire del 2011, la campana venne provvista di un nuovo ceppo ligneo.