Tekno @ Castellaccio Genova
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TREKKING: Forti di Genova - Con ilrifugiotrekking - di Sergio Colombini
Oggi ci troviamo sulle alture di Genova nel “Parco delle Mura”.
L'itinerario inizia da Campi, località ad una altezza di 400 m. s.l.m. Il sentiero è subito in salita fino all'imponente Forte Diamante (sec.XVIII – XIX), breve visita all'esterno e giù per i tornanti fino alla Forcella del Diamante.
La prossima meta è il Forte Fratello Minore che domina la Val Polcevera.
Dopo pranzo raggiungiamo il Forte Puin, sempre in ottimo stato.
Aggiriamo il Forte Sperone da lato settentrionale percorrendo le mura perimetrali e i bastioni, fino alla sella del Begato, qui le mura si aprono e, attraverso una cancellata, troviamo una stradina che ci riporta sul lato sud. Appena il bosco finisce, vediamo il Forte Sperone in tutta la sua completezza.
Siamo quasi al Righi e raggiunta Porta Chiappe la oltrepassiamo. La strada scende ancora e supera a destra il Forte Castellaccio e attraversa il varco del vecchio ponte levatoio, siamo arrivati a Righi.
Qui termina l'itinerario dei Forti di Genova.
Commemorazione fucilati a Forte Castellaccio (Righi)
Genova - 10 febbraio 2018, commemorazione dei fucilati a Forte Castellaccio (Righi) da parte dei militi della RSI.
Orazione tenuta da Ivano Bosco - Segretario della Camera del Lavoro di Genova.
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Tekno @ Castellaccio Genova
GENOVA A PIEDI FORTI DELLA SUPERBAx
Se l'escursione è di vostro interesse aspettiamo potete scrivere a escursionismoliguria@gmail.com
DESCRIZIONE
Le gambe sono un mezzo di trasporto sostenibile, ecco perché sabato 2 febbraio condivideremo con voi l’importanza del muoversi a piedi lasciando le auto sotto casa.
Il concetto di mobilità alternativa e integrata ci consentirà di camminare tutti insieme ai limiti della città, sulle colline che la dominano, grazie allo scambio intermodale bus - ferrovia Genova Casella - funicolare Zecca Righi. Queste forme di trasporto dell’AMT rappresentano l’opportunità migliore per raggiungere le “sentinelle” della Superba. Si tratta di un sistema fortilizio vastissimo, costruito per difendere dagli attacchi provenienti dal Nord il centro storico più vasto d'Europa.
Le mura secentesche, le ultime delle sette cinte genovesi, racchiudono, nel loro abbraccio a V rovesciata, ancora gran parte della città, a partire dal mare fino alle colline retrostanti. Qui i secoli si rincorrono in uno sguardo! E ricordatevi che camminare è un gesto naturale che fa bene a all’ambiente e consente di vivere la propria città in maniera più sana ed equilibrata.
L’itinerario
La linea a scartamento ridotto della ferrovia Genova - Casella, inaugurata nel 1929, attraverso viadotti e strette gallerie sarà protagonista di un percorso estremamente panoramico. La città gradatamente si allontana alla vista e dai finestrini delle carrozze, grazie all’andatura lenta della motrice, si potrà osservare a sud il mare e a nord le mura settecentesche dei forti Sperone, Puin e Diamante. Il trenino, superando pendenze del 45 per mille, avanzerà fino a Trensasco, dove scesi alla stazione inizieremo l’escursione vera e propria.
La prima tappa sarà il forte Diamante, sul punto più elevato del crinale che separa la val Polcevera dalla val Bisagno. Questa struttura era la più avanzata verso l’entroterra e sorvegliava il passaggio di mercanzie, viandanti ed eserciti diretti alla città.
Il bastione conobbe il suo momento di gloria quando nel 1760, appena due anni dopo la sua ultimazione, i francesi asserragliati al suo interno e al comando del generale Bertrand, riuscirono a respingere l’assedio degli austriaci, che avevano conquistato i vicini forti dei Due Fratelli.
Dal possente bastione scenderemo al valico lungo quattordici stretti tornanti, per poi guadagnare la panoramica collina del Fratello Maggiore che si fronteggia con il vicino forte del Fratello Minore, in posizione dominante sulla valle Polcevera.
La tappa successiva sarà un bastione a planimetria stellata, il Puin, il più piccolo ma anche il meglio conservato dei forti del Parco Urbano delle Mura.
Procedendo lungo il sentiero si raggiunge, a completamento dei mastii che sorgono lungo lo spartiacque, la cima del monte Peralto e il forte Sperone (512 m).
Scesi alle Nuove Mura si segue la strada che lambisce il Castellaccio e la torre della Specola, quest’ultima teatro di macabre impiccagioni che fino al 1509 furono eseguite nell’area della Lanterna.
Per raggiungere il centro storico medievale più grande d’Europa, usufruiremo della funicolare del Righi che scende con una pendenza media del 19% alla Zecca, presso piazza della Nunziata, praticamente nel cuore della città antica.
MTB SEZZANO - FORTI DI GENOVA
Si parte da Genova dal parcheggio del Cimitero monumentale di Staglieno, a fianco dello stesso si prende Via Superiore del Veilino, si svolta subito a sinistra lungo Salita Sant’Antonio e si prosegue verso San Pantaleo, incrociando il tracciato della ferroviaCasella-Genova. Giunti all’incrocio di San Bernardino, si seguono in salita le Mura di Sant’Erasmo. Superata la stazione della Funicolare di Righi e Montallegro, si devia verso la Torre Specola lungo Strada del Peralto che costeggiando il Forte Castellaccio, sale fino allo spartiacque a quota 400 m e raggiunge il Forte Begato. Dopo la visita, torniamo indietro di poche centinai di metri e prendiamo la strada sterrata a sinistra che costeggia le mure settentrionali del Forte Sperone. Con percorso panoramico superiamo il Forte Puin e ci innalziamo fino a 620 m del Forte Fratello Minore . Torniamo indietro di qualche decina di metri lasciamo la strada in salita e prendiamo il sentiero che si stacca sulla sinistra, aggira il poggio e piega decisamente a Nord con una rapida discesa su fondo tecnico e scivoloso. A 550 m si gira a destra per un sentiero che è un falsopiano in discesa. Finita questa stradina a sinistra vediamo una strada che scende la imbocchiamo fino ad un incrocio dove svoltiamo a sinistra, dopo un piccolo ostacolo prendiamo il sentiero a destra in piano (è un canale idrico ricoperto in lastre). Andando sempre avanti si incrocia una strada sulla destra che scende e seguiamo fino a Cadale. Se a questo punto siete stanchi vi potete fermare a Staglieno e concludere il primo giro da 18 km (primo anello). Invece per i più si continua attraverso il torrente aggiriamo la Coop e imbocchiamo via Terpi dopo si svolta a destra e si scende fino a Saint’Eusebio. Dal piazzale si segue a destra si sale e oltrepassate le case si immette nel bosco e si continua fino a Torre Quezzi. Torniamo in dietro di un chilometro, nei pressi di un oratorio seguiamo una strada a destra fino a Forte Ratti, al punto dell’imbocco per il Forte lo ignoriamo a continuiamo fino a una ex caserma si prosegue fino a una cava abbandonata superando un cancello si prosegue in discesa. Giunti a Forte Richelieu, si sale a sinistra per entrare nel Forte, da qui parte una divertente discesa con fondo tecnico fino al serbatoio dell’acquedotto e si continua a destra.
Tekno @ Castellaccio Genova
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Forte Sperone,Genova,giro dei forti????
Castello abbandonato
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Genova Righi Forte Sperone Rave Party Italy 1/3
Righi Forte Sperone Rave Party
Il Forte Ritrovato Civita Castellana - tg3
Genova - Forte Sperone
In volo sul Forte Sperone. Discovery quadcopter
Castello della Pietra, di nuovo aperta l'antica rocca fra le rocce
Unico e millenario, fra due torrioni di roccia naturale. E' il Castello della Pietra, a Vobbia, con origini nel sistema difensivo dei Vescovi di Tortona e dei Marchesi di Gavi nel XI secolo e poi proprietà del feudatario Opizzone dal 1252, passato nei secoli agli Spinola, agli Adorno, ai Botta-Adorno, ai Cusani-Visconti fino ai Riva-Cresani-Visconti che nel 1919 lo cedettero a G.B. Beroldo. Nel 1979 la sua famiglia lo donò al Comune di Vobbia e dal 1981 iniziarono i complessi restauri dell'allora Provincia di Genova d'intesa con Sovrintendenza, Comune di Vobbia e Centro studi storici per l'alta Valle Scrivia che si conclusero nel 1993 con la rinascita della rocca che aveva subito anche incendi e devastazioni delle truppe napoleoniche. Un anno e mezzo fa, però, il castello è stato chiuso per risistemare i percorsi d'accesso, poi danneggiati anche dalle alluvioni, e con i lavori del Parco dell'Antola ora è di nuovo visitabile.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Gli interventi per il castello che non solo valorizza l'ambiente naturale, ma è esso stesso paesaggio, riguardano anche l'accesso al torrione maggiore e sono stati finanziati dalla Regione con fondi europei per la biodiversità.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Una fusione magnifica e senza uguali fra conglomerato naturale delle rocce e pietra lavorata del castello che ora si può di nuovo ammirare da vicino.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Il Parco che lo gestisce dal 2007 d'intesa con il Comune di Vobbia vorrebbe aprire il castello di più, ma le risorse attuali non lo permettono. E per aumentare i visitatori lancia l'idea per la nuova programmazione turistica regionale di puntare anche sul mondo delle crociere.
ROBERTO COSTA, presidente Parco Regionale dell'Antola
Ora con Paolo Granara andiamo a scoprire il castello
PAOLO GRANARA, guida del Castello della Pietra
immagini (dall'esterno all'interno)
PAOLO GRANARA, guida del Castello della Pietra
Il castello della Pietra, con queste cisterne da 100.000 litri d'acqua poteva resistere anche sei mesi agli assedi. Il suo avancorpo trapezoidale, ampliato nel '500, portava al salone centrale, poi seguendo il cammino di ronda ecco la sala superiore con il plastico dei castelli della Valle Scrivia e l'accesso, a fil di cielo, sul torrione maggiore.
PAOLO GRANARA, guida del Castello della Pietra
E l'antico sentiero dei castellani è stato adottato, d'intesa con il parco, dal gruppo camminatori Coop che curano pulizia e segnaletica del più antico accesso alla rocca.
Per maggiori informazioni:
parcoantola.it
2015©Produzione Ufficio Comunicazione
della Città Metropolitana di Genova
#GenovaMetropoli
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SETH - GENOVA 25/07/2009 - PER I REDUCI PART 2
OGNI TANTO SONO DI FULLON EHHE
karnival 2008 k
karnival 2008 Milano (castellanza)
Sentiero dei Fiori
23 Agosto 2017.
Si deve raggiungere in auto il Passo del Tonale m.1883 e parcheggiare nei pressi della nuova funivia . Con quest' ultima raggiungiamo il Passo Paradiso m. 2590. Si prende il sentiero n.44 fino al Passo del Castellaccio m.2963 ore 1.15 . Da qui inizia il Sentiero dei Fiori che è un itinerario molto esposto e sconsigliato quindi a chi soffre di vertigini; si consiglia l'uso del kit di ferrata. Dal passo Castellaccio si segue verso sud la segnaletica e usufruendo delle attrezzature di sicurezza e dopo aver percorso alcune cenge si raggiunge la galleria sotto il Gendarme di Casamadre e si giunge alle due nuove passerelle sospese che sono state inaugurate il 17 luglio 2011, queste sono state ricostruite in base alle foto d' epoca. Le due passerelle lunghe 55 e 75 metri permettevano di aggirare il Gendarme di Casamadre e di raggiungere il villaggio militare posto al Passo di Lagoscuro. Usciti al Passo di Casamadre si continua sul versante di cresta rivolto a ovest e attraversando canali scoscesi ma ben attrezzati. Raggiunta la base del Corno di Lago Scuro m. 3166 si sale lungo la parete rocciosa fino alla vetta e al vicino Bivacco Amici della Montagna Capanna Faustinelli “. Una breve deviazione consente di por piede sulla vetta, dove il panorama è davvero splendido sui ghiacciai e le cime del massiccio adamellino, oltre che sui gruppi della Presanella, Ortles - Cevedale, Bernina e Dolomiti di Brenta. Dal Passo Castellaccio al Corno del Lago Scuro ci vogliono circa ore 1.45. Da qui per arrivare alla Cima Payer m.3054 ci si impiegano circa 30 minuti, il sentiero inizia salendo lungo una trincee proseguendo in media salita fra rocce, sono presenti ancora i gradoni in pietra costruiti dai militari, e passerelle in legno di cui due sono state ripristinate.Da Cima Payer si ritorna al Passo di Lago Scuro quindi si scende a mezzacosta, percorriamo l’ammasso detritico evitando il Passo del Maroccaro per poi risalire al Passo Presena, m.2997 e si giunge alla Funivia per il rientro.
Goodbye Genova's Rave by Coma
IF YOU'RE READING THIS, YOU'VE BEEN IN A COMA FOR ALMOST 20 YEARS NOW. WE'RE TRYING A NEW TECHNIQUE. WE DON'T KNOW WHERE THIS MESSAGE WILL END UP IN YOUR DREAM, BUT WE HOPE WE'RE GETTING THROUGH.
Special thanks to:
The film crew - Sofía de Palacio, Adrián del Val, Ibon Esparza, Pedro Oria, Eduardo Rosa, Javier Castor, Sharon López
Undermad
Emanuel de Madrid aka Somos
Mónica de la Peña
Migi
Donrafael
Ale Hassanías
Helena Bermejo
Gus
Touret Company
and all the people who came to dance with us
Track: Sugar Free - Wake me up