Corciano Perugia
Circondato dalle mura medievali del XIII-XIV secolo, il centro storico di Corciano è tutto un alternarsi di piccole salite e discese, di scalinate e nuovi angoli dove sbirciare, di case costruite in pietra calcarea e travertino. Due le porte che consentono l'accesso al paese: Porta Santa Maria sul lato meridionale e Porta San Francesco su quello opposto. Sebbene siano stati ritrovati reperti di età romana ed etrusca raccolti nel Museo Paleontologico, il borgo ha un'impronta decisamente medievale, con le sue viuzze concentriche che avvolgono il cucuzzolo centrale dove si erige la torre comunale del XIII secolo. Arrivati alla via principale di Corciano, corso Cardinale Rotelli, vi troverete di fronte al Palazzo Municipale, del XVI secolo, antica dimora dei duchi Della Corgna, dove potrete ammirare le decorazioni del soffitto ligneo della Sala del Consiglio, opera della scuola degli Zuccari. Durante la vostra passeggiata incontrerete il Palazzo del Capitano del Popolo, edificato in pietra e mattoni e risalente al XV secolo, il Palazzo dei Priori e della Mercanzia, il pozzo a pianta circolare della fine del XV secolo in cui è scolpito lo stemma comunale e infine le chiese, in primis Santa Maria Assunta (XIII secolo), che ospita l'opera del Perugino l'Assunta del 1513 ed un Gonfalone del 1472 di Benedetto Bonfigli. Merita una visita anche la chiesa di San Cristoforo del 1537, costruita su di un sacello etrusco, che ospita al suo interno un museo di arte sacra. Si consiglia la visita anche della chiesa e dell'ex convento di San Francesco (in stile gotico), che custodisce una tavola del XV secolo della scuola del Caporali, un Crocifisso del '500, una tela del Bandiera ed una statua di San Bernardino, opera dell'Orsini. La chiesa di Sant'Agostino (del XIV secolo ma ristrutturata nel XVIII) ospita dipinti di pregevole fattura e un coro ligneo del 1476. Infine la chiesa di Santa Maria del Serraglio che custodisce un affresco del XIV secolo. Il Museo della Pievania, istituito presso la piccola Chiesa di San Cristoforo, raccoglie gli oggetti e le testimonianze più significative della vita religiosa e devozionale della comunità di Corciano. Il luogo è estremamente suggestivo perché è a due passi dal nucleo più antico del castello. Cosa fare a Corciano secondo uscendo dal centro storico? Al di fuori delle mura esterne si snoda il sentiero dei mandorli, un percorso sterrato molto semplice che inizia in piano e poi scende allontanandosi un po' per poi tornare a cingere i basamenti in roccia. In primavera i bianchi fiori del mandorlo e quelli dei peschi rendono la passeggiata ancora più gradevole! Cosa mangiare a Corciano? In Umbria, una delle regioni d’Italia a più alto indice di boscosità, la raccolta dei funghi è attività da sempre molto praticata. Molte le varietà che si possono incontrare nel sottobosco umbro: si possono raccogliere porcini, la specie più pregiata ma anche la più difficile da trovare, mentre turrini, rosciole, sanguinosi e manine possono essere scovati con maggior facilità. Una zuppa ai funghi può essere un'ottimo piatto per riscaldare le serate fredde, meglio ancora se arricchita con il farro o accompagnata al pane bruscato sulla brace!
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CORCIANO Borgo medievale - Umbrian medieval castle - Full HD
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CORCIANO: tipico castello medievale umbro, sorge a 13 Km da Perugia. Il caratteristico borgo, racchiuso nella sua alta cinta di mura, anche in una giornata di novembre, mostra la sua bellezza, sotto i raggi di un tiepido sole si colora d'autunno!
CORCIANO: typical Umbrian medieval castle, located 13 km from Perugia. The quaint village, enclosed in its high-walled, even on a day in November, showing its beauty, under the rays of a warm sun is colored autumn!
UMBRIA - CITERNA antico borgo medievale [Full HD]
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Il borgo medievale di Citerna si trova in provincia di Perugia e sorprende i visitatori con camminamenti di grande suggestione, mura, torri e un complesso sistema di cunicoli.
E' unica tra i borghi del centro Italia per la sua rarissima struttura architettonica organizzata su due livelli urbanistici sovrapposti: il borgo medioevale con strade, vicoli, monumenti, punti panoramici da cui abbracciare l'intera Valle del Tevere e, nel sottosuolo gli ammassi con camminamenti, percorsi, volte e antiche cisterne per la raccolta di acque piovane, che danno origine al nome del borgo.
Di antiche origini etrusche il suo territorio fu densamente popolato anche in età romana come è attestato dai ritrovamenti di fittili e monete in tutto il territorio. Nel periodo medioevale fu aspramente contesa tra la ghibellina Arezzo e la guelfa Città di Castello, divenendo ambito feudo delle più potenti famiglie dell'epoca.
Nel 1463 passò allo Stato Pontificio che nel 1500 la concesse in vicariato alla famiglia Vitelli di Città di Castello che con alterne vicende, arrichendola di monumenti e opere d'arte, la resse fino alla fine del XVII secolo. Nel 1849 ospitò Garibaldi mentre si ritirava verso Ravenna e nel 1860, prima fra tutte le città umbre, entrò a far parte del Regno d'Italia.
Citerna ospita un'opera di grande pregio, che è la Madonna col Bambino di Donatello, opere di Pomarancio, scuola di Raffaellino dal Colle e Signorelli. (testo di:Loredana Corina Bobinca Berbece)
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It is the only village in the Italian center having a rare architectural based on two urban overlapping lyers: the medieval village with its streets, alleys, monuments and viewponts from where to see the entire upper Tibber valley.
In the underground layer there are clusters with walkways, vaulted ancient cisterns for the water gathering that gives the name to village.
With its ancient Etruscan origin its territory was densely populated also in Roman times, as is testified by fictiles and coins, found all around the area. During the Middle Ages it was a bitter bone of contention between Ghibelline Arezzo and Guelph Città di Castello. In 1463 it passed to the Papal - State and in the year 1500 Citerna was given in vicar to the family Vitelli from Città di Castello, which with alternate events and after having it enriched with work of art and monuments, kept it until the end of the XVII century. In 1849, Citerna gave hospitality to Garibaldi whilst he retreated towrds Ravenna and in 1860 it entered, being the first Umbrian town, to be part of the Italian Kingdom.
Citerna hosts a work of great value, which is the Madonna and Child by Donatello, newly restored, works of Pomarancio and Raffaellino dal Colle's school and Signorelli's school.
BETTONA Antico Borgo Umbro - Ancient Umbrian Village [1080p HD]
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L'atmosfera di Bettona, comune umbro in provincia di Perugia, ci riporta indietro di molti secoli, ma allo stesso tempo ci immerge in un'ospitalità viva e colorita, dalla solarità contagiosa.
Le sue radici lontane sono testimoniate dal nome stesso, che significa probabilmente paese degli antichi, e il profumo del passato è una presenza affascinante che invade ogni angolo del borgo, ogni pietra delle mura e ogni ciottolo delle strade.
Popolata da poco più di seicento abitati nel borgo e 4 mila nel comune, la cittadina si colloca al confine nordorientale dei Monti Martani, ed è compresa a ragione tra i Borghi più belli d'Italia. Non solo il paese, ma anche la cornice che l'abbraccia è di una bellezza stupefacente: dal colle su cui Bettona si erge si può godere di un panorama splendido su gran parte dell'Umbria, da Perugia ad Assisi, fino alla pittoresca Spello, in un tripudio di verdi teneri e coltivazioni ondeggianti nel vento.
Tra gli esemplari più antichi dell'architettura paesana c'è la Chiesa di San Crispolto, fatta erigere da un gruppo di monaci benedettini all'inizio del Duecento per custodire le spoglie del primo vescovo e martire umbro, tuttora patrono di Bettona. La pianta è a croce latina, e la facciata che si può ammirare oggi è di epoca ottocentesca. Soltanto la torre campanaria cuspidata, in stile romanico, appartiene all'edificio originario. Del XIII secolo è anche l'Oratorio di Sant'Andrea, più volte modificato nel corso dei secoli ma tuttora ricco di fascino: il soffitto a cassettoni, di fattura pregiata, è del XVI secolo, l'altare risale al Settecento ed è del 1394 il ciclo di affreschi di scuola giottesca che rappresenta la Passione di Cristo.
Ma l'edificio di culto più affascinante è certamente la Collegiata di Santa Maria Maggiore, risalente ai primi anni del Cristianesimo, ampliata e nuovamente consacrata nel 1225, per poi essere restaurata secondo il tipico stile neoclassico tra il 1803 e il 1816. Soltanto la cappella ci rimanda al primo impianto romano-gotico, mentre ben più recenti sono i dipinti nell'abside, realizzati dal futurista Gerardo Dottori nel 1939. Ammirevole l'altare principale, con un ciborio a forma di tempietto, l'abside e le finestre con i vetri istoriati.
La religiosità dell'antico borgo è sempre stata forte e autentica, ma a Bettona ci sono anche architetture civili di indiscutibile valore. Da vedere il Palazzetto del Podestà del 1371, che attualmente ospita la Pinacoteca Comunale, l'ottocentesco Palazzo Biancalana che presto ospiterà il Museo Archeologico, e infine il Palazzo Baglioni, in cui trascorse i suoi ultimi giorni il condottiero Malatesta IV Baglioni, la cui famiglia governò il paese fino al XVII secolo. Spingendosi un poco al di fuori del centro ci si imbatte nella mole grandiosa della Villa del Boccaglione, progettata nel Settecento dal Piermarini, e nella piccola chiesa romanica di San Quirico. Dell'anno Mille è la Badia di San Crispoldo, fondata dai monaci benedettini e oggi trasformata in residenza privata.
Se Bettona fa innamorare i turisti nelle giornate più tranquille dell'anno, figurarsi nei momenti di festa più allegri, quando le stradicciole del borgo sono brulicanti di visitatori e tutto testimonia le tradizioni accattivanti del paese. Tra gli appuntamenti più attesi c'è il Festival Internazionale del Cavallo e la Sagra dello Sport, la prima metà di luglio, con stand gastronomici a disposizione dei palati più esigenti, concerti musicali, serate danzanti e gare equestri a livello nazionale e internazionale. Dalla fine di luglio alla prima settimana di agosto la protagonista della festa diventa l'oca arrosto, in occasione della Sagra dell'Oca Arrosto, ma i piatti deliziosi che si possono degustare sono davvero innumerevoli, accompagnati da un olio d'oliva purissimo e il buon vino delle cantine locali. Per salutare l'estate che se ne va c'è la manifestazione settembrina Tuttinfesta, con musica, buon cibo e spettacoli di vario tipo all'insegna dell'allegria.
AMELIA - MUNICIPIO ROMANO IN UMBRIA - 4k
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Amelia, città dell'Umbria cinta dalle poderose mura poligonali, dove epoche e stili diversi coesistono in armonia.
Il primitivo insediamento abitativo si sviluppò in epoca pre-romana sull'acropoli, dalla quale dominava il sottostante territorio costituito da insediamenti sparsi. La costruzione delle mura poligonali, attuata a partire dalla metà del III secolo a.C., conferì alla città la sua definitiva conformazione che corrisponde all'attuale centro storico.
Fu fondata nel XII secolo a.C. da un mitico re chiamato Ameroe, dal quale la cittadina prese il nome. Nel 90 a.C. divenne municipio romano. Grazie alla sua posizione dominante sulla via Amerina, una delle principali arterie di collegamento dell'Umbria e dell'Italia centrale, fu un centro nodale per le comunicazioni militari. Assediata dai Goti (548), fu poi occupata dai Longobardi (579).
Nel 1065 divenne libero Comune. La città fu teatro di lotte fra Guelfi e Ghibellini. Nel XIV secolo entrò definitivamente nei possedimenti dello Stato della Chiesa fino alla nascita del Regno d'Italia (1860).
Appena entrati in città si può ammirare l'imponente opera fortificata delle mura poligonali, realizzate tra il III e il II secolo a.C.
Lungo la cinta muraria si aprono 4 porte: porta Romana, accesso principale alla città, porta Posterola, porta Leone IV e porta della Valle.
Tra i monumenti da visitare in città la Cattedrale, l'edificio religioso più importante di Amelia, il monastero di San Magno, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agostino e la chiesa rurale della Madonna delle Cinque Fonti, che secondo la leggenda offrì soggiorno a San Francesco.
Notevoli il quattrocentesco palazzo Nacci e i cinquecenteschi palazzo Farrattini e Petrignani, la torre Civica, simbolo delle libertà comunali, e lo splendido teatro settecentesco.
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The earliest settlement was built in pre-Roman times on the acropolis, overlooking the scattered settlements in the area below. The building of the polygonal walls (6th-4th century BC) gave the town its definitive shape, which corresponds to the present-day historic center. Amelia was founded in the 12th century BC by a legendary king named Ameroe, after whom the town was named. In 90 BC it became a Roman municipium. With its dominating position over the Via Amerina, one of the major roads through Umbria and central Italy, it served as a military staging post. Besieged by the Goths in 548, it was then occupied by the Lombards in 579. In 1065 it became an independent commune. The Guelfs and Ghibellines fought for control of the town. In the 14th century it became part of the Papal States, until the birth of the Kingdom of Italy (1860).
[alla scoperta di #BolognaMetropolitana] Borgo La Scola
Il Borgo La Scola in comune di Grizzana Morandi, località Vimignano è tra i borghi medievali meglio conservati dell'Appennino bolognese. Già nel ‘200 sembra fosse abitato, anche se le prime testimonianze scritte ritrovate risalgono alla fine del '300. Il termine Scola deriva dal longobardo Sculca che significa posto di guardia, vedetta. Costruito dall'Esarcato per fortificare i propri confini e impedire appunto l’intrusione dei Longobardi il borgo, così come lo si vede oggi, si è formato tra il 1300 e il 1500 in un momento di espansione e sviluppo economico agrario, quando gli abitanti del contado si impossessarono delle terre di monasteri e di nobili che rientravano in città. I Maestri Comacini qui, come in tante altre parti d’Italia tra il ‘300 e il ‘500, lavorarono per trasformare le vecchie torri in abitazioni civili e così case, fienili, essiccatoi si allargarono anche oltre le mura di difesa. Il borgo è visitabile e spesso teatro di eventi organizzati dall'Associazione culturale Sculca, impegnata nella conservazione di questo luogo magico.
MONTELEONE D'ORVIETO Borgo Medioevale - HD
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Monteleone di Orvieto è un antico borgo medioevale posto all’estremo nord della provincia di Terni, arroccato su uno dei colli che separano l’Orvietano da Città della Pieve, da cui si possono ammirare le colline e i monti toscani e laziali e la Valle del Chiani; fu per questa sua posizione strategica che Orvieto, intorno al 1050, decise di insediarvi un castello a guardia dei suoi confini settentrionali.
Dell’originario Castello, saccheggiato e distrutto dai fiorentini nel 1643, oggi rimangono da ammirare la porta di accesso, alla base della Torre mozza, il Torrione con le sue mura di difesa, in Teatro comunale dei “Rustici”, piccolo gioiello architettonico, ricavato nel 1732 da un palazzo medioevale, i vicoli caratteristici, il pozzo medievale, ed altre costruzioni situate nella piazza principale del paese, tutti collocati all'interno del vecchio borgo. Sono inoltre da vedere: la Torre Civica (1890), la Chiesa del SS. Crocifisso (1637), con all’interno un bellissimo altare barocco e la Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo che ha al suo interno un affresco raffigurante una “Madonna con bambino con ai lati i Santi Pietro e Paolo”, una Pietà della scuola di Pietro Vannucci, detto il Perugino, (fine XV secolo) e una Cripta con i resti di San Teodoro Martire.
Monteleone vanta anche altri illustri natali fra i quali: Consiglio Dardalini, mastro vetraio, che nel 1321 fu incaricato da Lorenzo Maitani di provvedere alle necessità di vetri e materiali musivi per l’Opera del Duomo di Orvieto e Piero Bilancini, poeta e scrittore vissuto nell’800 che seguì le orme del Carducci.
TOSCANA - LUCIGNANO la perla della Valdichiana [Full HD]
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La felice collocazione geografica di Lucignano, in posizione dominante, a mt. 414 s.l.m., sulla Valdichiana e sulla strada fra Siena ed Arezzo, l' ha reso strategicamente importante fin dall'antichità e ne ha segnato la storia come castello medievale fortemente conteso tra i territori confinanti.
Con la sua caratteristica forma ellittica a strade anulari concentriche, il borgo fortificato di Lucignano costituisce uno dei più interessanti esempi di urbanistica medievale arrivato fino ai nostri giorni. Posto in una zona di notevole importanza strategica fu a lungo conteso tra le città di Arezzo, Siena, Firenze e Perugia per il dominio della Val di Chiana. Munito dai senesi di una cinta muraria già dal 1371, il borgo fu ulteriormente fortificato dai fiorentini con la costruzione, attorno al 1558, di una Fortezza voluta da Cosimo I de' Medici, attribuita all'architetto Bernardo Puccini. Oltre alla Fortezza e alla Rocca nel paese sono ancora visibili ampi tratti delle mura, caratterizzate da un'ampia scarpa, tre delle porte originarie e due torri con apparato difensivo a sporgere (ballatoio in muratura).
Percorrere le sue strade ha il senso di un piacevole gioco attraverso un intricato labirinto che si risolve finalmente una volta arrivati nella zona alta del paese, comprendente il Palazzo Comunale, la Chiesa di S. Francesco, la Collegiata.
L'impianto urbanistico si sviluppa attraverso un'interessante articolazione spaziale e funzionale fra una via ricca, coincidente con l'attuale Via Matteotti esposta a Sud luminosa ed ampia dove sorgono i palazzi residenziali costruiti dalla nobiltà, e una via povera, coincidente con l'attuale via Roma (detta anche Corsica) esposta a nord, nord-ovest dove sorgono abitazioni più piccole, caratterizzate da un'edilizia povera e costruite dai ceti meno abbienti del paese.
Per circa tre secoli, dal 1200 al 1500, Lucignano ha subito continui passaggi di giurisdizione tra Siena, Arezzo Firenze e Perugia, città dalla quale ebbe in dono la possibilità di fregiarsi nel proprio stemma (tutt'ora adottato) del Grifone Alato, al quale fu aggiunta una stella per indicare che il luogo si trova in collina.
Il nome Lucignano deriva probabilmente da un castrum romano fondato dal console Licinio, della famiglia omonima diventato Lucinianum dopo la conquista da parte di Lucio Silla nel I sec. a.C.; inoltre importanti reperti archeologici di epoca etrusca rinvenuti in varie località ci segnalano la presenza di insediamenti già in quell'epoca.
Con il passaggio di Lucignano sotto i Medici, nel 1554, si hanno importanti interventi urbanistici come l'inizio della costruzione della fortezza, attribuita ad Bernardo Puccini, il santuario della Madonna della Querce, attribuito al Vasari e posto fuori dal centro storico (1568) il convento dei padri Cappuccini (1580 ca.) le chiese della Misericordia (1582) e della Collegiata (1594).
Attualmente il paese mantiene intatto il suo fascino di antico borgo che ha saputo conservare un'immagine tranquilla e serena
Umbria, terra di Castelli
Edificato nel 1455 circa, venne fortificato successivamente da spesse mura e torri di fiancheggiamento allo scopo di difendere i raccolti, gli armenti e gli abitanti della zona.
UMBRIA - CITTA' DI CASTELLO - Full HD
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L'Umbria è un territorio ricco di bellezze naturali, di storia e di cultura. I suoi monumenti, gli edifici civili, le chiese gotiche, i conventi e i borghi medievali raccontano storie senza tempo, stagliandosi tra il verde delle colline e l'azzurro del cielo.
Città di Castello, adagiata sul corso superiore del Tevere, a 20 km a nord di Umbertide e 17 km a sud est di San Sepolcro, è una delle città più rappresentative. Con circa 40 mila abitanti è anche una delle città maggiori della provincia di Perugia (la distanza con il capoluogo regionale è di circa 56 km).
Legata alla Toscana e alle Marche, sospesa tra la cultura umbra ed etrusca, la città si cela dietro le colline dell'Appennino.
La città attuale occupa il sito dell'antica Tifernum Tiberinum (dal nome datogli dagli antichi Romani), che nel VI secolo venne devastata da Totila re degli Ostrogoti e anche rex Italiae, cioè della penisola italica (dal 541 al 552).
Venne ricostruita dal vescovo Florido, divenuto poi santo e attuale patrono della città. Longobardi, Franchi e Stato Pontificio, si susseguirono tutti al governo del piccolo borgo, che trovò il suo maggiore splendore da prima come libero Comune (con il nome di Civitas Castelli), quindi qualche secolo dopo, sotto l'oligarchia delle famiglie dei Vitelli, dei Fucci e dei Tartarini. I primi guadagnarono successivamente il potere assoluto della città. Con la Congiura di Senigallia, Cesare Borgia (detto il Valentino) si impadronì della città autoproclamandosi duca.
Le mura medievali di Città di Castello per lunghi tratti sono rimaste ancora intatte e circondano l'antico centro. La città si suddivide in tre quartieri (o rioni): Mattonata-Santa Maria, Prato (il più antico) e San Giacomo.
La presenza spiccata di musei nel centro della città fa capire immediatamente quanto, a Città di Castello, sia considerato importante il passato del borgo, con il ricco repertorio di tradizioni, ricordi e reperti che include. Alle esposizioni tematiche, dedicata a particolari vicende storiche o sociali, si possono visitare numerose gallerie tutte incentrate sull'arte, coi capolavori di maestri quali Raffaello, Luca Signorelli o Alberto Burri.
Un itinerario particolarmente suggestivo, da rintracciare nel cuore della città, è quello che segue le orme del Rinascimento. Si può dire che tutta la zona più antica assomigli a un museo all' aperto, dove si incontrano le dimore patrizie del Cinquecento, il campanile cilindrico dell'XI e XII secolo, la Torre Civica del Trecento o il Palazzo del Podestà, con una facciata barocca del 1686 che guarda verso la piazza.
Il Palazzo Comunale o Palazzo dei Priori, edificio gotico concepito da Angelo da Orvieto, è un altro colosso da non farsi scappare, ma vale la pena anche solo di passeggiare per le stradicciole, godendosi gli angoli più semplici e segreti, apprezzando scorci nuovi e inaspettati.
Particolarmente interessanti si riveleranno la Piazza Matteotti e la Piazza Gabriotti,
soprannominate rispettivamente Piazza de' Sopra e Piazza de' Sotto.
Non mancano poi le chiese, eccezionali testimoni della fede d'un tempo, erette a Città di
Castello in periodi differenti. L'elenco è davvero ricco: non si possono non citare lo splendido Duomo, la chiesa di San Francesco, quella della Madonna delle Grazie o di Santa Maria Maggiore
TOSCANA Borgo medioevale di Trequanda - HD
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Fuori dagli itinerari turistici più battuti, la Toscana poco nota di questo angolo della campagna senese possiede attrattive d'arte, cultura e paesaggio capaci di affascinare chi abbia voglia di esplorare e conoscere.
Il borgo medioevale di Trequanda se ne sta appollaiato su un poggio a cavallo tra la Val d'Asso a ovest e l'ampia Val di Chiana a est, al centro della quale, parallela al corso del fiume, i Romani, conquistata l'Etruria, costruirono la Via Cassia.
Al viaggiatore odierno che giunge dalla Val di Chiana, il profilo del borgo medioevale di Trequanda apparirà molto simile a quello che si presentava agli occhi di un cavaliere di quel tempo che salendo, si lasciava alle spalle una pianura in cui la Chiana .. ogni dì più mancante d'impulso, scorre con lentore verso il centro della valle e si abbandona a paludose dilatazioni ...
I primi abitanti di queste colline sono stati gli etruschi i quali, dall'ottavo al terzo secolo a.C. vivevano fra il Tirreno e le valli dell'Arno e del Tevere.
Rimangono tracce degli antichi insediamenti sia nei nomi di origine etrusca dei luoghi (Cennano, Petroio; Sicille) sia nei ritrovamenti archeologici , databili nel periodo compreso tra il terzo ed il primo secolo a.C.i.
Il borgo, un tempo completamente racchiuso nelle mura, aveva tre porte di accesso. Restano Porta al Sole e Porta al Leccio, mentre la principale, Porta a Buggea, sotto la torre del castello, è andata distrutta.
Porta a Sole in tufo e travertino, con un arco a tutto sesto ed un antiporto con due ampie nicchie laterali, si affaccia a sud-ovest verso l'aperta campagna. Porta al Leccio, in blocchi tufacei, con un arco goticheggiante a tutto sesto ed apertura a sesto ribassato, conduce verso nord-est al bosco del Lecceto.
Da Piazza Garibaldi, accanto alla piccola Chiesa dell'Immacolata, si accede al Castello - risalente al XIII° sec. - residenza dei Signori Cacciaconti. Del complesso, in parte modificato nel tempo, restano le mura merlate e l'imponente torrione cilindrico in pietra calcarea bianca. All'interno la struttura racchiude un'ampia corte ed un suggestivo giardino all'Italiana. Sempre sulla Piazzetta si affaccia la bellissima Chiesa romanica dedicata ai Santi Pietro ed Andrea, un tempo appartenuta ai Frati Umiliati, nella quale vengono custodite preziose opere attribuite al Sodoma ed al Sansovino. Sull'altare maggiore, in un'urna riccamente istoriata capolavoro dell'arte senese del XVI° sec., sono contenute le spoglie della Beata Bonizzella Cacciaconti chiamata dai nativi semplicemente Beata e solennemente festeggiata nel mese di Maggio.
Al tempo del Granducato di Toscana Trequanda possedeva una vetreria, fornaci di terraglie, tratture di seta, una tintoria ed una fabbrica di cappelli, tutte testimonianze del valore che le tradizioni artigianali hanno tramandato a questa comunità.
Il Paese del Natale - Monte Castello di Vibio
Il Paese del Natale è Monte Castello di Vibio, che racchiude in se tesori d’altri tempi e perle preziose, incastonate tra le mura medioevali, e pronte a brillare alle luci scintillanti che attraversano le vie.
Dal 8 Dicembre al 6 Gennaio, il piccolo borgo di Monte Castello di Vibio (PG) si trasforma nel Paese Del Natale:
tutti i giorni festivi e prefestivi
dall’8 dicembre al 6 gennaio dalle 15.30 alle 19.30
Rinascimento Nel Borgo 1°/2 settembre 2012
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Incontriamo Anna ed Elisabetta dell'associazione Rinascimento nel Borgo per presentarci il mercato di Sant'Egidio del prossimo week-end a Sansepolcro.
L'associazione Rinascimento Nel Borgo nasce nel 2001 nella città di Sansepolcro, ad opera di un gruppo di cittadini desiderosi di mantenere e divulgare la cultura e la vita sociale del periodo rinascimentale. Si dette così vita ad un mercato, che coinvolge la città intera, dove è possibile trovare gli antichi mestieri e personaggi del periodo.
Dalla prima manifestazione il ritorno di Cosimo de Medici, l'associazione anno dopo anno è cresciuta ed ha sempre più incrementato sia il mercato che lo spettacolo finale che ha luogo in piazza Torre di Berta. Il prezioso mercato, si snoda lungo le due strade principiali del centro storico di Sansepolcro e lì è possibile trovare tutti gli antichi mestieri: gli scalpellini, i fabbri, le lavorazioni del legno e del cuoio, la lavorazione della lana, le decorazioni in ceramica, banchi di oreficeria, banchi degli speziali, le importanti tinture con il guado. Tra questi realistici banchi, si muovono popolani, contadini, mercanti con i loro ricchi vestiti e sempre tanti bambini. Lo spettacolo finale, che si tiene nella piazza principale del paese, anno dopo anno, non è mai uguale a se stesso: un susseguirsi di intrattenimenti a carattere rinascimentale, danze, giocoleria, falconeria, riproduzione di duelli, sfide dentro le mura fra i rioni principali della città. Molto importante e anche imponente il corteo che attraversa il mercato stesso, in cui è possibile notare preziosissimi costumi creati su precisi studi delle fogge degli abiti in uso in centro Italia in quel periodo. Potendo contare su svariate collaborazioni, la manifestazione del mercato di S. Egidio, ha sempre un gran numero di ospiti, provenienti sia da paesi vicini che lontani;
Quest'anno la manifestazione si svolge nei giorni di sabato 1° settembre e domenica 2 con la serata in piazza Torre di Berta presentata da Leonardo Franceschi.
Per maggiori informazioni:
ANGHIARI Borgo Medievale - Tuscany 4k
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Anghiari è uno splendido borgo medioevale situato nel territorio disegnato dallo scorrere dei fiumi Tevere ed Arno. Bastione inviolabile grazie alle potenti mura duecentesche, ha costituito un notevole punto di riferimento per tante vicende storiche tenendo alta la bandiera della toscanità in una terra di confine ed equilibri molto delicati. Il 29 Giugno 1440, la celebre Battaglia di Anghiari, affrescata da Leonardo Da Vinci in Palazzo Vecchio, riaffermò l'egemonia fiorentina sulla Toscana.
Lo scorrere del tempo ha lasciato segni importanti nelle chiese e nei palazzi del centro storico, sviluppando un disegno urbanistico molto suggestivo, raccolto lungo la ripida ruga che attraversa il paese rendendolo unico ed inconfondibile. Le sue piazzette e vicoli stretti ospitano botteghe antiquarie e laboratori di restauro del mobile; i musei e le chiese conservano capolavori di pittura e di scultura; ad ogni angolo scorci panoramici e prospettive mozzafiato. Anghiari, attorniato da pievi e castelli, gode del meraviglioso scenario dell'Alta Valle del Tevere, anfiteatro naturale denso di spiritualità francescana. Un'atmosfera incontaminata, ricca di boschi secolari punteggiati da monasteri.
ABRUZZO - ROCCA SAN GIOVANNI Borgo della Costa dei Trabocchi - 4k
© CLAUDIO MORTINI™◊ Rocca San Giovanni è un piccolo centro in provincia di Chieti, fa parte dell'esclusivo club dei “Borghi più belli d'Italia”, disposto sulla sommità di un colle roccioso che si eleva a 155 metri dal livello del mare tra la foce del fiume Sangro e quella del torrente Feltrino.
Di chiara impronta medievale, Rocca San Giovanni, posta su uno sperone roccioso e circondata interamente da campi coltivati, nel tredicesimo secolo, grazie alla volontà dell’Abate Oderisio II, vive un periodo di splendore: la cerchia dell’abitato viene allargata; si costruisce una possente cinta muraria e tre torri quadrangolari con lo scopo di dare rifugio, in caso di assalti, ai monaci appartenenti all’Abbazia di San Giovanni in Venere; inoltre si edificano chiese e monumenti che con il tempo, purtroppo, sono andati perduti. Si conservano alcuni resti delle mura, un torrione e il campanile, costruzioni oggi sapientemente restaurate.
Da vedere, in stile romanico a tre navate, anche la chiesa di San Matteo Apostolo e il Palazzo Municipale del XIX secolo, di ispirazione classica
Da visitare anche il centro storico del paese caratterizzato da piccoli vicoli che un tempo pulsavano di vita e che a poco a poco si vanno rianimando. Discendendo lungo il corso, si raggiunge una splendida terrazza panoramica dalla quale è possibile ammirare la valle sottostante.
Vallevò, stretta fra un mare carezzevole e morbide colline, Vallevò si raccoglie tutta in un pugno: una manciata di case basse affacciate sugli orti, alcuni Trabocchi, e un porto domestico popolato da piccole barche
Mostra “In volo sull’Umbria” - 40 immagini aeree di città, borghi, campi, laghi del maestro Ficola
'Umbria come non l'avete mai vista in 40 foto… dal cielo: il Trasimeno che fa da omaggio a Dottori, le Ninfee di Colfiorito che richiamano Monet, i campi arati che richiamano Burri, i vigneti dell'Orvietano, un Mondrian in natura e poi piazze, fontane, mura, città, vallate, abbazie, borghi, fiumi, cascate.
Le immagini sono del maestro fotografo Paolo Ficola e raccontano di una bellezza mozzafiato, fatta di storia, cultura, misticismo, natura, che anche oggi, anche dopo il sisma di agosto e ottobre 2016, resta uno dei caratteri principali dell'identità e dell'immagine dell'Umbria in Italia e nel mondo.
In volo sull'Umbria è il titolo della mostra voluta dalla vice presidente della Camera dei deputati, Marina Sereni, che è stata inaugurata nel Chiostro della Cisterna-Biblioteca della Camera dei deputati (Via del Seminario, 76 - Roma), alla presenza del ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Al termine dell'esposizione, il 23 giugno, le foto verranno messe in vendita e l'intero ricavato sarà destinato a restaurare una delle opere danneggiate dal terremoto.
La mostra rimarrà aperta dal 26 maggio al 23 giugno 2017. Lunedì-venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17,30), sabato dalle 10 alle 12 (ultimo ingresso alle 11,30). Chiuso la domenica e venerdì 2 giugno.
Umbria Monte Vibiano Nuovo vendesi appartamento in borgo mq. 130. Agenzia immobiliare Settonce
ROBERTO SETTONCE IMMOBILIARE PROPONE IN VENDITA: Il castello di Monte Vibiano Nuovo, è un altro piccolo gioiello che rende interessante quest’area. Nel 1312, l’esercito imperiale avendo devastato tutti i vicini castelli, tentò di bruciare Monteubiano, ma questo fu salvato da alcuni nobili perugini al seguito del Campo dell’imperatore, questi forse furono i Vibi. A tutt'oggi Conserva una torre circolare e parte delle mura, nonché una torre posta sopra la porta di accesso trasformata in campanile. Al suo interno è caratterizzato dalla presenza del Palazzo della Penna, un’imponente struttura del XIV secolo già appartenuta ai Vibi, con una torre circolare ed elementi architettonici in laterizio di stile Quattrocentesco; praticamente annessa alla residenza c’è una piccola cappella gentilizia del XVI secolo intitolata a Sant’Andrea. Entrando in questa stupenda dimora tutto all’improvviso cambia. I colori della natura che si possono ammirare dalla terrazza sono stupefacenti, certamente un luogo dove abitare in pace e serenità. Perugia dista a 25 km mentre il primo paese con tutti i servizi è Spina chi dista a 3 km. Nel borgo ora vi abitano solamente tre famiglie. La dimora è stata completamente ristrutturata nel 1885 ma nel 2002 sono stati eseguiti dei lavori per l’intervento di adeguamento sismico da cielo a terra. Posta su quattro livelli dispone di tre ingressi. L’ingresso principale e dal borgo, entrando nell’appartamento troviamo il salotto con camino un piccolo angolo bar, continuando un bagno nuovo e camera da letto, salendo le scale una camera da letto con camino bagno e ripostiglio. Scendendo, cucina con angolo cottura e lavanderia di fronte ampio salone con camino e doppio accesso uno alla terrazza con vista panoramica e l’altro al garage con porta elettrica per un totale di circa mq. 130 più mq. 50 di terrazza. Fuori un piccolo apprezzamento di terra di circa mq. 40 conclude il tutto. Che dire è borgo incantevole vicino ai principali servizi ottimo posto deve vivere. Per una visita non esitate chiamateci pure. PER INFO E APPUNTAMENTI CONTATTARE ROBERTO SETTONCE 328.9519484
Saepinum (Sepino)
Saepinum è un'area archeologica di epoca romana ubicata nella regione Molise, in provincia di Campobasso, e situata nella piana alle falde del Matese aperta sulla valle del fiume Tammaro. Il sito, localizzato lungo l'antichissimo tratturo Pescasseroli-Candela, sorge 3 km a nord dell'attuale borgo di Sepino, cinto da mura medievali e posto a circa 700 m s.l.m.. Una collocazione geografica certamente favorevole e strategica, perché posizionata in un'area di cruciale importanza economica, la piana di Boiano, su un nodo stradale che collegava già tra il IV ed il III sec. a.C. il Sannio Pentro con il territorio dei Peligni a nord e l’Irpinia a sud, con un agevole accesso sia in Campania sia in direzione della costa adriatica della Daunia, secondo importanti direttrici economiche, come risulta documentato dalla presenza consistente non solo di monete campane, ma anche epirote ed illiriche, che testimoniano i contatti tra il Sannio interno e le aree commerciali dell’Egeo. Tale vantaggiosa condizione favorirà un precoce sviluppo economico del centro sannitico, legato strettamente al sistema viario, e ne garantirà il benessere economico per lungo tempo.
Dal 2010 l’area è stata oggetto di una serie di scavi archeologici che hanno riportato alla luce quasi integralmente la cinta muraria: tuttavia è stato possibile concentrare gli interventi esclusivamente sulle aree ormai acquisite al demanio dello Stato. Alcuni di questi interventi sono stati realizzati anche grazie ai finanziamenti provenienti dal gioco del lotto, in base al comma 83 della legge 662/96.
Nel 2017 il sito archeologico ha fatto registrare 20 305 visitatori. L'ingresso è gratuito ad esclusione del museo.
COLLEMANCIO Borgo gioiello dell'UMBRIA - village jewel of Umbria - HD
© CLAUDIO MORTINI ❀
Arroccato alla sommità di un colle nei pressi di Cannara - PG, il borgo di Collemancio è circondato da boschi ed olivi, ricco di storia e profondamente immerso nella quiete e nel silenzio, lasciando il proscenio a profumi e tradizioni antiche che si rinnovano nella quotidianità dei collemancioli.
La storia di Collemancio affonda le proprie radici sino all'epoca romana, ne è testimonianza il sito archeologico di Urvinum Hortense, il cui antico municipio romano è collocato in una posizione incantevole, perfetto dominatore del magnifico panorama.
La storia di Urvinum Hortense sembra avere inizio nel corso del III secolo a.C. durante il consolidamento delle posizioni militari romane nell'area umbra. Nel 545 d.C. le orde barbariche guidate da Totila saccheggiarono la città.
Le prime campagne di scavo furono effettuate sotto la direzione del Prof. Bizzozzero negli anni dal 1932 al 1938, in quell'occasione furono riportati alla luce una grande quantità di reperti tra i quali un mosaico policromo del I sec. d.C. Attualmente gli scavi proseguono con un piano annuale in collaborazione con l'Università di Perugia.
Dopo la distruzione della città romana, il nucleo abitativo si spostò dove si trova tuttora e la tradizione vuole che a fondarlo sia stato l'abate Mancio.
Le notizie più antiche riguardanti Collemancio ed il suo Castello risalgono al 1224, anno in cui Onorio III concesse al vescovo di Assisi la giurisdizione temporale sull'allora Collismanci, ma le sue origini vanno certamente ricondotte a prima dell'anno 1000.
Nel 1923 Collemancio diventa comune e nel 1377 si sottomette a Perugia. In seguito, nel 1435, entrò a far parte dello stato dei Baglioni che ne fecero la loro residenza estiva per la bellezza e la piacevolezza del luogo.
Dal 1500 Collemancio visse la sua autonomia come libero comune, avendo quindi statuti propri, scuole, chiese e gendarmi. Successivamente, come Cannara, entrò a far parte dei territori ecclesiastici nel 1648, e del comune di Cannara nel 1870.
Le sue solide mura a strapiombo, il robusto cassero a protezione della principale porta d'accesso al borgo, dove è scolpito lo stemma di Collemancio (una torre sormontata da un cassero e merli guelfi), rievocano un fascino antico ancora vividamente presente.
Il Castello è di pianta molto semplice, all'interno si snodano due strade principali e parallele che attraversano tutto il borgo.
La strada inferiore conduce al nucleo intorno al quale si è sviluppato l'antico paese, costituito dalla chiesa di Santo Stefano e dal Palazzo del Podestà.
Nota sin dal trecento, la Chiesa di Santo Stefano ha un'unica navata ed al suo interno sono presenti diversi affreschi nonché una colonna romana. Nella piazzetta antistante è presente il Palazzo del Podestà, una costruzione del XIV secolo, al cui piano terra era sita una piccola cappella detta Santa Maria Nuova a destra della quale esisteva un piccolo e tetro carcere.
Attualmente il Palazzetto è sede dell Antiquarium Urvinum Hortense, sorta per valorizzare le risorse artistiche del luogo.
Oggi Collemancio è una frazione del comune di Cannara; è un ridente borgo dove il tempo sembra essersi fermato.
Durante la Festa del Vino il nettare di Bacco viene offerto ai visitatori lungo le vie del Castello; dopo l'acquisto di un boccale di coccio all'ingresso del paese, possono attingere direttamente dalle botti poste lungo le vie. Possiamo poi ritrovare Collemancio anche in settembre, in occasione della Festa della Cipolla di Cannara, durante la quale è possibile scegliere la sapienza culinaria e la cordialità della Taverna del Castello di Collemancio.
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I giardini a terrazza, circondati da un bosco di cipressi, pini e querce dominano lo splendido panorama che va dal Chianti alle Apuane.
L'originale bellezza è stata recuperata da un accurato restauro, che ha eliminato le trasformazioni ottocentesche e nello stesso tempo conservato i soffitti, i pavimenti e gli infissi originali.
Completamente arredata con mobili d'epoca, ha il calore e l'intimità di una casa vissuta; è abitata dai proprietari che, a volte, a affittano per svolgervi ricevimenti di alto livello.
Questa magnifica residenza storica è circondata da un terreno di proprietà che misura una superficie di ben 16 ettari...
Inutile sottolineare l'importanza e la bellezza di questa residenza da sogno, che potrà essere valutata solo da pochi fortunati (vista la propria straordinaria esclusività) a cui saprà conferire un enorme prestigio e, soprattutto, uno straordinario piacere nel viverla .
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Tel. + 39 33.33.48.62.10
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