Volti d'Abruzzo: Il Museo Archeologico Nazionale di Campli
Questo è il vaso di Alpies, così Denise Barlafante - iscritta al Corso di laurea in DAMS nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Teramo. La frase racchiude un progetto con obiettivi multipli.
Il primo è una didattica universitaria partecipata e proattiva. Denise insieme alle compagne Giorgia Coccia, Roberta Coccione, Giovanna Di Fabio e Domiziana Rossi frequenta il corso di Storia e teoria del Museo del prof. Paolo Coen all'Università di Teramo. Il corso prevede una serie concetti teorici e di applicazioni concrete dei concetti stessi. Una delle applicazioni è appunto il 'Gruppo Campli', o 'Progetto Campli', un laboratorio di scrittura e sceneggiatura video. Di qui vengono dunque la concezione del video, il soggetto e la sceneggiatura. Oltre a lavorare con Paolo Coen nella fase di documentazione e scrittura, Denise, Roberta e Giovanna sono protagoniste nel video, dove prestano la voce e il volto. Un fattore chiave, perché, in questo modo si chiude un cerchio: dalla teoria si passa dunque per ricaduta alla pratica osserva Stefano Traini, preside della Facoltà.
Secondo obiettivo è la cosiddetta 'terza missione' universitaria, ovvero la capacità dell'Università di lavorare per il territorio e con il territorio, nel pieno rispetto delle proprie competenze. Il video è frutto di una convenzione siglata nel 2017 fra la Facoltà di Scienze della Comunicazione e il Polo Museale dell'Abruzzo, diretto da Luciana Arbace, ovvero l'ufficio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che gestisce 16 musei della regione ( È questo un punto d'importanza crescente nella concezione moderna del ricercare, insegnare e divulgare - sottolinea Raffaella Morselli, prorettore alla ricerca di UNITE: il nostro ateneo dimostra così di essere al top sul piano nazionale e internazionale.
Campli, da tempo noto come uno scrigno di tesori artistici e storici, è stato poco tempo fa nominato nella ristretta cerchia dei borghi più belli d'Italia - sottolinea il sindaco del Comune, Pietro Quaresimale. Questo video sul Museo Archeologico Nazionale - e sulla necropoli di Campovalano - giunge a proposito: saremo perciò fieri di montarlo al più presto nella nostra home page.
Il terzo obiettivo si accorda alla moderna domanda del pubblico universitario. Sempre più spesso i ragazzi nell'iscriversi chiedono se, quanto e come saranno formati in vista della professione futura. Il video e ancor più i documentari d'arte rappresentano in tal senso una risposta - naturalmente una fra le molte possibili. Ma una. Il mondo di oggi, la comunicazione di oggi ruota in larga parte intorno al video - aggiunge Paola Besutti, presidente del Corso di Laurea in DAMS. Avere a disposizione un prodotto di alto livello, fatto e finito, e poter dire ai ragazzi 'questo l'avete fatto voi', rappresenta un fattore decisivo nella scelta di questo o quest'altro ateneo.
Il video rientra in 'Obiettivo DAMS', il progetto di potenziamento video del corso di Laurea in DAMS dell'Università di Teramo. La realizzazione del video, curata per le riprese e il montaggio da Sergio De Angelis, si deve alla Fondazione UNITE.
..................------------------...................-------------
The first aim of the video falls in the field of teaching. Denise Berlafante, Giorgia Coccia, Roberta Coccione, Giovanna Di Fabio and Domiziana Rossi attend prof. Coen's course of History and theory of the Museum at the University of Teramo. This is the origin of the 'Gruppo Campli', or 'Progetto Campli'. Denise, Roberta and Giovanna are protagonists in the video. A key factor, because in this way a circle is closed: from theory we move on to relapse to practice, observes Stefano Traini, dean of the Faculty.
Second objective is the so-called 'Terza Missione' , the ability of the University to work for the territory and the territory. The video is the result of an agreement signed in 2017 between the Faculty of Communication Sciences and the Polo Museale dell'Abruzzo, directed by Luciana Arbace, or the office of the Ministry of Cultural Heritage and Activities that manages 16 museums in the region (http : //musei.abruzzo.beniculturali.it/struttura). This is a point of increasing importance in the modern conception of research, teaching and disseminating - underlines Raffaella Morselli, Rector of Research for UNITE.
The third aim accords with the modern demand of the university public. Today's world, today's communication largely revolves around the video - adds Paola Besutti, president of the Degree Course in DAMS.
The video is part of 'Obiettivo DAMS', the video enhancement project of the Degree course in DAMS of the University of Teramo. The realization of the video, edited for the filming and editing by Sergio De Angelis, is due to the UNITE Foundation.
Area sacra dei Templi Italici
L'area archeologica di Schiavi di Abruzzo, conosciuta come Area Sacra dei Templi Italici, si compone di due edifici. Del tempio cosiddetto maggiore, dell'inizio del II sec. a.C., è visibile la grande scalinata che conduce al pronao, l'atrio d'ingresso del tempio, dalla cella quasi quadrata. Un secondo edificio di culto, di dimensioni minori, gli fu affiancato agli inizi del I secolo a.C., nell'ambito di lavori di ampliamento del complesso sacro, che comportarono anche la costruzione di un altare nella zona antistante il tempio minore. Questo edificio è privo del podio, ma presenta il pronao e la cella, quasi quadrata, con pavimento in pasta rossa di calce e argilla e decorazioni geometriche. Risale al 1971 il reperimento di una stipe votiva (fossa scavata nel terreno in cui si depositavano offerte alle divinità) dietro la parete posteriore della cella del tempio minore, insieme alla quale è stata portata alla luce una quantità pregevole di materiale votivo. L'area, parzialmente interrata in seguito ad una frana, fu di nuovo occupata tra l'età medievale e il XIV secolo, con l'erezione di una torre medievale, sul muro poligonale, di una chiesa, sul tempio maggiore, e di una necropoli, estesa su gran parte delle rovine antiche.
The archaeological area of Schiavi di Abruzzo, known as the Sacred Area of Italic Temples, is made up of two buildings. The temple called major, dating back to the beginning of the 2nd century B.C, shows only the big staircase leading to the portico, the entrance atrium of the temple, whose cella is almost squared. A second worship building, of little size, was flanked in the beginning of the 1st century B.C., to widen the sacred complex, together with an altar in front of the minor temple. This building lacks the podium, but shows the portico, and the cella, almost squared, with a floor in red pulp of lime and clay and geometric decorations. The finding of a votive stipe (a pit dug in the ground, to warehouse the gifts for divinities), behind the back wall of the minor temple's cella, together with lots of precious votive materials, dates back to 1971. The area, partly filled after a landslide, was occupied once more between the Middle Age and the 14th century, by building of a medieval tower in the polygonal wall of a church, in the bigger temple, and a necropolis, in most part of the ancient ruins.
Trigno Sinello Arte
La forza del territorio Vastese sta soprattutto nel misurato equilibrio tra la natura, che ancora domina il paesaggio, e la presenza stratificata dell'uomo, tanto da presentarsi al viaggiatore come vero e proprio museo diffuso, mostra permanente all'aperto.
Ciascuna tipologia di monumenti, siano essi castelli o antichi borghi, chiese o monasteri, risulta non solo numerosa, varia e ben conservata, ma soprattutto ancora diffusamente inserita nel contesto in cui ebbe origine. Così vediamo: la chiesa campestre e il suo tratturo, il castello dominante e il territorio che controlla, la torre di guardia e il suo valico, il palazzo feudale e il suo borgo, e così via, in un gioco di lettura integrata del paesaggio di sconcertante quanto spettacolare evidenza. È dunque il Medioevo il periodo di formazione dell'Abruzzo giunto sino a noi. E delle continue, pressanti, mai estinte necessità difensive parlano le case di pietra nuda dei paesi, che appaiono rinserrate l'una all'altra a formare una grande muraglia protettiva e compatta, una sorta di fortezza abitata, e perciò dette anche case-mura. La struttura urbanistica è simile per tutti i borghi: in alto di solito si trova il castello, poi la piazza, nei pressi è la chiesa maggiore. Il paese, con il suo insieme di case e strette vie, diventava un tutt'uno con il castello in caso di attacco nemico.
Le aree collinari e montane sono decisamente più ricche di edifici militari e fortificati rispetto alla costa.
In molti casi, gli insediamenti fortificati furono il frutto dell'espansione territoriale operata dai grandi monasteri benedettini fin dall'Alto Medioevo. Le vie dello spirito hanno tracciato itinerari secolari percorsi ininterrottamente dai pellegrini abruzzesi e forestieri. E la storia dell'arte medioevale in Abruzzo coincide anche con quella dell'architettura religiosa monastica: chiese e abbazie medievali mostrano elementi gotici nei bei portali due-trecenteschi o nei rosoni delle facciate, spesso inseriti in edifici barocchi, magari rimaneggiati secondo il più recente gusto neoclassico.
Tra i siti archeologici che accoglie il territorio sicuramente il più maestoso è il Parco Archeologico delle Terme Romane di Vasto dove sono le tracce dell'antica Histonium, con i suoi preziosi mosaici con scene marine e mitologiche per una superficie complessiva di oltre 250 metri quadrati, i più importanti ed estesi della costa del Medio Adriatico. A Schiavi d'Abruzzo, nella zona superiore della vallata del Sente, si trova l'Area Sacra dei Templi Italici che conserva alcune tra le migliori testimonianze dell'architettura sannitica del I-II sec a.C..
Una sintesi efficace del patrimonio storico e artistico del territorio è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle grandi raccolte dedicate all'archeologia, come i Musei Civici di Palazzo d'Avalos a Vasto, il Parco Archeologico del Quadrilatero a San Salvo, o il Museo per l'arte e l'archeologia del Vastese a San Buono, ai musei dedicati al folclore e alla vita dei contadini e dei pastori, fino agli spazi espositivi d'arte moderna e contemporanea.
Infine, il tratturo. Dalla valle del Trigno e del Sinello fino al tavoliere pugliese, tutta l'area naturale è stata segnata da una rete di tratturi ancora ben visibili e recentemente riconosciuti come beni culturali da preservare e tutelare per legge. Qui, le necessità e la fede dei pastori si sono espresse in fontanili ed abbeveratoi, in ovili di sosta e nella costruzione di tabernacoli, chiesette e santuari.
Il Santuario Italico del Monte Queglia
Pescosansonesco,Abruzzo Italy.
La parola Italia fu pronunciata per la prima volta proprio nell'attuale territorio di Pescosansonesco; esattamente in questo santuario, i capi tribù dei popoli italici ribelli si riunirono nel 91 a.C. per giurarsi fedeltà e muovere contro Roma con la famosa Guerra Sociale. A sostegno di questa tesi il rinvenimento dei resti del santuario e la moneta in argento (coniata per celebrare il giuramento) sulle cui facce sono riprodotte la scena del giuramento e l'immagine di una donna con la scritta ITALIA (la moneta è conservata nella Biblioteca Nazionale in Parigi).
da una nota di: Pier luigi Calore
San Buono
Il paese nacque come antico possesso feudale della famiglia dei Di Sangro. Passò nel XIV sec. ai Caracciolo, che fecero costruire immerso nel verde di una vallata, poco fuori del paese, il magnifico Convento di Sant'Antonio. Dotato di un piccolo chiostro e collegato alla chiesa barocca, il Convento ospita oggi il Museo per l'Arte e l'Archeologia del Vastese. Tra le strette viuzze che si intrecciano nel centro storico si possono ammirare i bei palazzi del XVIII e XIX secolo, in stile barocco o classico impreziositi da decorazioni in pietra, portali, finestre e colonne. La Chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, con la facciata in stile romanico, all'interno conserva stucchi, pitture, un organo a mantice del XVII secolo, un battistero ed un'acquasantiera del 1619. Ma la chiesa di San Lorenzo è anche il frutto delle trasformazioni che investirono integralmente il borgo fortificato di San Buono nel XVI secolo. Ingloba, infatti, così come l'attiguo Palazzo Signorile dei Caracciolo, i resti di un castello medievale di cui oggi rimangono soltanto testimonianze scritte. Merita una visita il Lavatoio pubblico, costruito intorno al XVI secolo su una sorgente naturale denominata Fontana Vecchia. Realizzata in pietra scolpita a mano, un tempo costituiva il luogo più vivace del paese, di giorno con le donne che lavavano i panni, la sera con i contadini che rientravano dai campi per abbeverare gli animali.
The village rose as ancient feudal property of the Di Sangro Family. In the 14th century it was feud of the Caracciolo, who commissioned the construction of the marvelous Convent of Sant'Antonio surrounded by the green of a valley just outside the village. Connected to the baroque church and with a small cloister, the Convent hosts today the Museum for Art and Archeology of the Vastese region. Among the narrow alleys of the historical centre, it is possible to admire the beautiful 18th and 19th century palaces, in baroque or classic style and embellished with stone decorations, portals, windows and columns. The parish Church of San Lorenzo Martire, with its Romanesque façade, hosts in its interior several stuccos, paintings, a 17th century bellow organ, a baptistery and a holy water stoup of the year 1619. But the Church of San Lorenzo underwent also the transformations that interested the entire fortified village of San Buono in the 16th century. In fact, it includes the adjacent Caracciolo Noble Palace and medieval castle ruins, about which today only written sources are left. The public wash-house is worth visiting; it was built around the 16th century on a natural spring called Fontana Vecchia (Old Fountain). Made from handmade sculpted stone, once it was the liveliest place of the village, where women used to wash clothes during the day, and at night the peasants came back from the fields to water the animals.
Ortona dei Marsi (AQ)-Tra i Borghi Belli d'Abruzzo-2010
I Borghi belli d' Abruzzo
ORTONA dei MARSI (AQ)
...con la Parrocchiale SanGiovanni Battista
...con la Torre circolare e l'incastellamento dei sec.XI-XIII...
con il Borgo che si sviluppa verso l'alto ...fino a 1100 m.slm
1DT -Abruzzo - Castello di Celano - Pale Eoliche - Tiburtina -Castel di Ieri - NO COMMENT
1 day travel - Mini tour sulla tiburtina d'Abruzzo - Castello di Celano - Pale Eoliche - Castel di Ieri - Popoli
Andare per le città sepolte di Michele Stefanile
Serata in libreria con Michele Stefanile, Pippo Cappellano e Claudio Mocchegiani Carpano per presentare il nuovo libro di Michele Stefanile Andare per le città sepolte edito da Il Mulino.
Al termine il consueto aperitivo con l'autore e tutti i nostri amici.
Basta un fine settimana per nuotare tra le strade e i mosaici sommersi di Baia, nel Golfo di Napoli, esplorare il Foro e le case di Pompei, e spingersi a sud, verso l'antica Paestum, con i templi austeri a vegliare su un mare di rovine. Non solo Pompei, Ercolano o Stabia, investite dalla furia del Vesuvio nel 79 dopo Cristo: l'Italia, terra di vulcani e terremoti, guerre e dominazioni, è disseminata di antichi insediamenti urbani travolti dai secoli. Città un tempo ricche e popolose, uscite poi di scena in modi traumatici o spentesi lentamente, sopraffatte dalla natura o spianate dalle armi, incorse in un declino inesorabile. Lungo le coste o in mezzo ai monti, da Minturnae a Norba, da Tharros a Mozia, il viaggio ci condurrà alla scoperta di città intere, con le loro strade, case, terme, mura, luoghi di culto e di commercio, anfiteatri, per ritrovare le tracce di una storia millenaria che ci ha plasmato per quello che siamo.
Michele Stefanile è archeologo subacqueo presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Per lo stesso ateneo è responsabile, dal 2011, del laboratorio di Archeologia Subacquea e Navale. Formatosi tra Napoli e Barcellona, ha partecipato a scavi archeologici nel foro di Neapolis, a Pompei, Pontecagnano, Kaulonia, Aversa, in Etruria, Sicilia, Abruzzo, Spagna, e ha preso parte a missioni archeologiche sottomarine in Catalogna, sui relitti Deltebre I e Triunfante, in Calabria e nelle acque di Baia. Dal 2011 al 2014 è stato responsabile di un’équipe italiana impegnata in ricognizioni subacquee in Turchia. Dal 2013 è field director del Southern Latium Underwater Survey, progetto di archeologia subacquea dedicato alla documentazione di siti sommersi e semisommersi del Lazio Meridionale (Università di Napoli L'Orientale-Soprintendenza Archeologica del Lazio; direttore scientifico Fabrizio Pesando; missioni: villa marittima di Gianola; villa imperiale di Tiberio a Sperlonga). Ha preso parte, da relatore, a svariati convegni in Italia e all’estero (USA, Turchia, Spagna, Portogallo, Polonia, Germania, Francia, Regno Unito) e ha all’attivo circa trenta pubblicazioni scientifiche e oltre trecento articoli divulgativi. Scrive stabilmente di archeologia e cultura per Huffington Post, per il mensile ArcheoNews e per il suo blog di Archeologia Subacquea (archeologiasubacquea.blogspot.com ) e collabora da free-lance con diverse testate, cartacee e online (BBC History Italia, Sub, Bolina, tra le altre). Ha partecipato alla realizzazione di documentari per Silver River, History Channel e National Geographic. E’ responsabile della Sezione di Archeologia del Centro Sub Campi Flegrei, con cui organizza attività legate al Parco Sommerso di Baia, ed è impegnato in svariate attività di ricerca, divulgazione e formazione in archeologia subacquea.
La Miniera Trabonella - Sicilian sulfur mine (con/with Mario Zurli)
Un film documentario di Ubaldo Scarantino, con Mario Zurli
Il film documentario La Miniera Trabonella -- Tra passato e futuro (durata 104'), prodotto da Visual Voyager Sicilia in collaborazione con Regione Siciliana -- Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, è un resoconto documentaristico sulla miniera di zolfo dismessa Trabonella, sullo stato dell'arte attuale di estremo abbandono e sulla possibilità di una sua riconversione in chiave turistico - museale.
La Miniera Trabonella
La miniera di zolfo Trabonella è stata una delle più grandi del nisseno sia per numero di operai sia per attrezzature, e può considerarsi a buon diritto tra le più importanti dell'Isola. L'attività estrattiva iniziata a fine Settecento è proseguita quasi senza interruzione fino agli anni Settanta del Novecento.
Della miniera è possibile visitare le antiche discenderie, ripidi e stretti corridoi attraverso i quali il minerale veniva trasportato a spalla dai carusi; i condotti di areazione e le torri di riflusso; le fornaci dove il minerale veniva accatastato e bruciato per separare dalle altre componenti lo zolfo liquido, che colava per raccogliersi nelle apposite forme; le calcarelle; i calcaroni, dove la combustione avveniva sotto una copertura di rosticci e, infine, i forni Gill con le loro celle e i caratteristici camini.
La miniera Trabonella avendo connotato, nel bene e nel male, la vita dei siciliani per un numero di generazioni che si sono susseguite per tre secoli di storia, costituisce inevitabilmente un patrimonio inestimabile delI'identità della Sicilia e dei siciliani.
L'ipotesi di riconversione turistico - museale
Se durante la sua piena attività la miniera ha costituito un punto fermo nell'economia della Sicilia, oggi opportunamente riconvertita in un attrezzato centro turistico - museale, la miniera potrebbe rappresentare un importante volano di sviluppo economico.
Gli esempi a riguardo non mancano: dalle miniere di carbone della Germania per finire dalle nostre parti al museo delle miniere dell'Alto Adige.
Inoltre, l'offerta turistica museale propria della miniera potrebbe essere intelligentemente arricchita con altre attività ludico-ricreative come: campetti di calcetto, piscine, campetti di tennis, accoglienza, ristorazione, parco giochi, cinema, ecc.
Il progetto di riconversione si interfaccia con le tematiche della promozione e valorizzazione della storia, della cultura e dello sviluppo socio-economico della Sicilia centrale e dei siciliani.
Fornisce, inoltre, risposta all'esigenza di cercare e proporre nuovi modelli di sviluppo economico e nuove opportunità lavorative per i giovani siciliani in settori tradizionalmente a vocazione siciliana come il turismo e l'accoglienza.
Mentre per un verso si dà risposta alla richiesta di conoscenza circa la storia della miniera che ha accompagnato per tre secoli la vita dei siciliani della Sicilia centrale, dall'altro verso c'è da rilevare come il turismo museale delle miniere rappresenta oggi un settore in crescita con importanti entrate economiche.
L'ipotesi prende in esame la non chimerica possibilità di riconvertire la miniera Trabonella, che si estende per circa 72 ettari, in un importante museo e in una non meno importante attrazione turistica ludica ricreativa e sportiva. A tal riguardo, la favorevole posizione al centro dell'Isola rappresenta un importante punto di forza facilmente raggiungibile da ogni parte della Sicilia.
Infine, milioni di siciliani emigrati in tutto il mondo vedono con favore e fanno pressante richiesta affinché questa possibilità si realizzi. Visitare il luogo dove hanno lavorato con tanti sacrifici i loro padri rappresenta per loro motivo di orgoglio e attaccamento all'identità siciliana.
La mission
La mission è la presentazione e la proiezione del film documentario come strumento di divulgazione e di coinvolgimento alla tematica trattata sia presso un pubblico di portatori di interesse specifico, sia presso il grande pubblico.
L'obiettivo è quello di ingenerare un proficuo dibattito sull'argomento trattato presso portatori di interesse pubblici e privati.
Reise durch die Archaologie der CHIETI-Abruzzen
Reise durch die Arcaologie der CHIETI-Abruzzen
Video 12 Juli 2011
Salvatore Chiaramonte - Emergenza Cultura
Emergenza Cultura - Convegno verso la manifestazione del 7 maggio 2016
Roma 6 maggio 2016 Centro Congressi Cavour
Saluto: Tomaso Montanari
Introduzione: Salvatore Settis
Prima Sessione: TUTELA
1. Il vaso di coccio (Maria Pia Guermandi)
2. L'organizzazione olistica e la disarticolazione tutela valorizzazione (Manlio Lilli)
3. Il paesaggio (Vezio De Lucia)
4. Destino dell'archeologia (Angela Pontrandolfo)
5. L'esportazione dei Beni Culturali (Maria Vittoria Marini Clarelli)
6. I musei autonomi (Andrea Camilli)
7. I parchi (Sauro Turroni)
8. La trasformazione dei centri storici e la partecipazione dei cittadini (Gaia Pallottino)
Seconda Sessione: LAVORO
1. Il Lavoro nel patrimonio culturale oggi (Salvatore Chiaramonte)
2. Mibact: i diritti dei lavoratori (Giuliana Guidoni)
3. I diritti di chi vorrebbe lavorare: precari, volontari, schiavi (Guido Cioni)
4. L'estinzione forzata dei funzionari tecnici (Rita Paris)
5. Esperienze di (de)formazione (500 giovani per la cultura)
Terza sessione: FINANZIAMENTI E FUNZIONAMENTI
1. I veri numeri del Mibact (Vittorio Emiliani)
2. Le biblioteche (AssolettoriBNCF)
3. Gli archivi (Ferruccio Ferruzzi)
Quarta sessione: FORMAZIONE, RICERCA, FRUIZIONE
1. Officine dei saperi (Piero Bevilacqua)
2. Il diritto allo studio (Alberto Campailla)
3. Il diritto alla ricerca (Paolo Liverani)
4. Storia dell'arte e buonascuola (Lucina Speciale, Roberto Scognamillo)
5. La scuola del patrimonio e la formazione dei funzionari (Fulvio Cervini)
6. Il patrimonio, la rete, il grande pubblico (Federico Giannini)
Quinta sessione: TESTIMONIANZE DI ASSOCIAZIONI E COMITATI
Bisaccia, Irpinia piccola panoramica con drone.
Immagini aeree da Salvatore Cassese presenta una piccola panoramica del borgo di Bisaccia innevato, con le sue caratteristiche ed i suoi colori. buona visione!
Dronista, operatore, fotografia aerea, videomaker, reportage
Neve e disagi: la situazione a Monteodorisio
Le abbondanti nevicate nel Vastese continuano ad arrecare disagi. Servizio sugli aggiornamenti del maltempo a Monteodorisio. Foto di Davide Pitetti, riprese di Romina Fitti, servizio e montaggio di Angela Menna.
Burian colpisce l'Alta Irpinia, difficoltà per la viabilità e disagi nelle contrade
Burian è tornato anche e soprattutto in Alta Irpinia dove le difficoltà principali si sono registrate per la viabilità e la caduta di molti alberi.
Festa FIOM Reggio E. 2016 - dibattito La Costituzione: applicarla o modificarla?
Festa FIOM Reggio Emilia
Venerdì 17 giugno 2016
Dibattito con:
PAOLO CARETTI Costituzionalista
MAINO MARCHI Senatore PD
VINCENZO COLLA Segretario CGIL Emilia Romagna
ANGELA MAURO Giornalista Huffington Post
Nox Alba 2014 - Corfinio (AQ)
8 Agosto 2014 - La Nox Alba di Corfinio, la notte bianca dei popoli Italici. Nel nostro speciale combattimenti tra gladiatori, corteo storico, attività nei vicoli e interviste. Una produzione Videoesse, Sulmona (AQ)
Villa romana Aiano Torraccia 2
Scavi archeologici nella villa romana di Aiano-Torraccia di Chiusi
Riprese video del 27-10-09
'Perchè filosofare oggi?' Lez. 1 a cura del dott. Mauro Stenico
Contenuti:
-Introduzione al corso: perché filosofare oggi?;
-Le parti della filosofia;
-Esortazione al pensiero filosofico
SPOT - Mostra NUTRIRE L'IMPERO. Storie di alimentazioni da Roma e Pompei / Ara Pacis / Roma 2015
Ricostruzioni Virtuali e Video a cura di L'Erma di Bretschneider
lerma.it
Catalogo della Mostra:
Date: 2 luglio - 15 novembre 2015
La mostra, ideata in occasione dell’EXPO 2015, racconta il mondo dell’alimentazione in età imperiale quando, intorno al bacino del Mediterraneo, si avviò la prima “globalizzazione dei consumi”