Orvieto: apre al pubblico il Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali Orvietane
Sabato 16 aprile 2011 è stato aperto al pubblico il Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali Orvietane. Marco Marino, collezionista e proprietario del Museo ci parla dei tanti pezzi unici conservati al suo interno
MUSEO DELLE MAIOLICHE MEDIEVALI E RINASCIMENTALI DI ORVIETO:PRESTO LA RIAPERTURA
A cura della Direzione Canali Tematici di TeleOrvietoWeb Network - Direttore Antonello Romano - Art Director Camilla Ballarin - Executive Producer Maria Lavinia Sperotti
MANU e Museo Archeologico di Orvieto, le attività 2018
La Direttrice del Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria e del Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, Luana Cenciaioli, ha presentato le attività previste nel 2018. Il servizio TcNews
Presentazione della guida per ragazzi Scopriamo il Duomo di Orvieto con Maurizio
Il Presidente Avv. Francesco Venturi illustra la nuova guida per ragazzi con testi curati da Laura Andreani e Alessandra Cannistrà, illustrazioni di Martina Congiu (Palombi Editore)
Prove & Indizi
Una spiegazione semplice e chiara del lavoro dellarcheologo e della ricerca effettuata a Faenza. Cosè un butto, come si procede allo scavo, quali informazioni si ricavano dallo studio dei butti.
Orvieto (Terni - Umbria - Italy)
Piccolo borgo dell’Umbria, abbarbicato su di una rupe di tufo, Orvieto ha una storia antica. Ed è un vero e proprio gioiello dell’architettura etrusca, ricco di testimonianze, d’architetture civili e religiose e di angoli da esplorare.
Famosa soprattutto per il Duomo dalla facciata a mosaico, Orvieto offre in realtà tutta una serie di itinerari storico-artistici.
DA VEDERE:
Gli Etruschi a Orvieto
A ridosso di Orvieto, numerosi sono i siti d’epoca etrusca e i luoghi di sepoltura che negli anni sono stati scoperti. Tra i principali siti, meritano una visita la Necropoli di Crocifisso del Tufo – costruita secondo uno schema di vie ortogonali che ricalca i modelli urbanistici dell’epoca – e i vari musei che ospitano testimonianze provenienti dalle vicine necropoli etrusche.
Il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto e il Museo della Fondazione Claudio Faina ospitano ceramiche a figure rosse, armature da parate composte di elmo, corazza, schinieri e scudo, e tutta una serie di oggetti da corredi funerari, sia di importazione che di produzione locale: spille, monili, pugnali in metallo, vasellame di bucchero.
Infine, in piazza della Repubblica, è possibile visitare i sotterranei della chiesa di Sant’Andrea.
Il duomo di Orvieto
Simbolo di Orvieto, e capolavoro dell’arte gotica italiana, il Duomo cittadino è molto più che una chiesa. Il suo Sacro Corporale ospita moltissime opere d’arte, e la sua armonia è incredibile se si pensa che – qui – hanno lavorato per oltre tre secoli più di venti artisti.
Iniziato nel 1290 per offrire al Corporale del Miracolo di Bolsena un posto dove essere venerato, il Duomo fu costruito fino alla seconda metà del Millecinquecento. Arnolfo di Cambio, Lorenzo Maitani e Andrea Orcagna si alternarono, e l’effetto è straordinario: i bassorilievi con Storie del Vecchio e Nuovo Testamento e del Giudizio Finale, il fronte impreziosito dai mosaici e dal rosone di Andrea Orcagna, le cappelle. Veri capolavori d’arte religiosa.
E sono proprio le cappelle, ad essere imperdibili. Innanzitutto la Cappella del Corporale, dove il corporale è quello del Miracolo di Bolsena, un evento fondamentale per la chiesa cattolica, che vide un’ostia perdere del sangue. Il Duomo fu costruito proprio per ospitare il corporale, che oggi trova posto – insieme all’ostia – in un reliquiario d’oro, argento e smalto, d’epoca medievale.
C’è poi la Cappella di San Brizio, importantissima testimonianza del Rinascimento italiano e affrescata da Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e da Luca Signorelli. A tema Giudizio Universale, ospita scene straordinarie che incantano il visitatore.
Il pozzo di San Patrizio
Capolavoro dell’ingegneria costruito nel 1527 per volere di papa Clemente VII da Giuliano da Sangallo il Giovane, il pozzo di San Patrizio aveva un obiettivo: assicurare ad Orvieto la disponibilità d’acqua per tutto l’anno. E in effetti, questo pozzo scavato nel tufo, raggiunge l’acqua nascosta sotto la rupe su cui il borgo è costruito.
Profondo 62 metri e con 72 finestre, si caratterizza per le due scale elicoidali gemelle: una per la discesa, una per la risalita. Grazie ad esse, e grazie alla possibilità di far scendere nel pozzo i muli da soma, le operazioni di carico dell’acqua erano molto più semplici. Oggi, il pozzo di San Patrizio può essere visitato. Basta aver voglia di scegliere, e poi di risalire, i suoi 258 gradini.
Underground: la città sotterranea
Ma Orvieto non è bella solo in superficie: nella sua rupe si nasconde un complesso labirinto scavato nel corso di 2500 anni e composto da oltre 1200 grotte, cunicoli, pozzi e cisterne, venute alla luce per caso dopo una frana. Oggi, grazie al progetto di Orvieto Underground, quel labirinto può essere visitato. Ed è un’esperienza davvero indimenticabile.
La visita guidata, prenotabile online, si snoda lungo un agevole percorso che attraversa strutture ipogee rimaste intatte. Laddove il sentiero corre parallelo alla rupe, panoramiche aperture fanno filtrare la luce. E tutto s’accende di leggenda.
La bistecca del villano
Testimonianze storiche a parte, Orvieto ha anche una sua tradizione culinaria. O, meglio, ha prodotti tipici assolutamente degni di nota. Su tutti, la pera di Monteleone. Soprannominata “bistecca del villano” per via del suo valore nutrizionale, ha un peso medio di 140 – 160 grammi e una forma conica corta. La sua buccia è gialla, liscia e spessa, la polpa saporita e aromatica. E, a detta dei buongustai, è buonissima al forno oppure in una zuppa dolce, insieme alle castagne. L’ideale per rifocillarsi, dopo un giro tra le diverse anime d’Orvieto.
MUSEO OPERA DEL DUOMO DI ORVIETO:RESTAURATA LA STATUA DI SAN MICHELE ARCANGELO
A cura della Direzione Canali Tematici di TELEORVIETOWEB NETWORK - Direttore Antonello Romano - Art Director Camilla Ballarin - Executive Producer Maria Lavinia Sperotti
Rinnovato l'apparato didascalico del Museo Faina - Orvieto
E' stato completamente rinnovato l'apparato didascalico del Museo etrusco Claudio Faina, che compare ora nelle vetrine sia in lingua italiana che in lingua inglese. Un'operazione che si rendeva necessaria, è stato spiegato dal Direttore, Prof. Giuseppe Della Fina, in un museo importante e frequentatissimo da stranieri quale è il Faina.
A compiere questa rivoluzione comunicativa è stata una giovane studiosa americana dell'Università dell'Arizona, la dottoressa Nancy Leo che sta seguendo un corso indipendente di studi in archeologia classica all'interno dei programmi scolastici che l'università statunitense svolge presso la sede di Orvieto Studi con il coordinamento del prof. Claudio Bizzarri.
La rivisitazione dei testi in lingua inglese cerca di rapportarsi alle esigenze di persone con una preparazione classica diversa da quella della nostra civiltà mediterranea e offre ai visitatori la possibilità di comprendere a fondo le caratteristiche dei reperti esposti.
Per ognuno di essi viene segnalata la datazione, l'attribuzione e il contesto di provenienza quando esso è noto, vengono inoltre forniti gli strumenti di base per comprendere l'uso antico dei singoli oggetti e capire il significato delle scene eventualmente raffigurate su di essi.
La città - Mense e banchetti nella Udine rinascimentale | Mostra al Museo Archeologico Udine
La fisionomia della città di Udine e le trasformazioni dello spazio urbano: questo video fa parte del percorso della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, prorogata a Udine fino al 15 gennaio 2017.
Nell'anno dell'esposizione universale milanese Expo 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta-energia per la vita”, il museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia, propone la mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”: un percorso che, partendo dalle scoperte archeologiche e dal ricco patrimonio culturale della città, illustra cibi, libri, suppellettili e rituali dei nobili friulani tra Quattrocento e Cinquecento.
Informazioni:
Civici Musei di Udine tel. 0432 1272591
Puntoinforma tel. 0432 1273717
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Tra le fonti utilizzate nell'ambito dell'esposizione “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale” al Museo Archeologico di Udine: il ricettario del Platina, pubblicato a Cividale nel 1480 e curiosamente il primo libro a stampa noto in Friuli, e una tra le opere più importanti di Pomponio Amalteo, un olio su tela di grandi dimensioni esposto nella Galleria d’Arte Antica dei Civici Musei di Udine in cui viene rappresentata un’ultima Cena all'interno di una sala dall'architettura rinascimentale con aspetti formali che rimandano ai rituali dell’epoca. I personaggi, ossia lo scalco, il credenziere, i paggi e gli scudieri, il cantiniere e il coppiere, e ancora gli oggetti per l’apparecchio della tavola, sono elementi secondari rispetto alla scena del sacrificio dell’Eucarestia, ma fondamentali per immaginare una cena dell’epoca, ecco perché, grazie alla multimedialità, questi stessi elementi si animano e consentono di rivivere il rituale del banchetto.
Il tema della mostra “Mense e banchetti nella Udine rinascimentale”, l'alimentazione, viene raccontato anche dai reperti archeologici che restituiscono suggestivi spaccati di vita quotidiana. Vasellame da mensa, stoviglie da cucina, resti di pasto forniscono significative informazioni sulle consuetudini della tavola e su come l'alimentazione veniva concepita e vissuta nella Udine rinascimentale.
Sulla scorta delle ricerche archeologiche effettuate in città negli ultimi vent'anni dai Civici Musei di Udine e dalla competente Soprintendenza, spesso in collaborazione con la Società Friulana di Archeologia, è stato possibile ricomporre l’immagine della città medievale e delle sue successive trasformazioni. Le indagini, generate da lavori infrastrutturali e da interventi di restauro di edifici storici cittadini, offrono una lettura articolata di quello che doveva essere il tessuto urbano tra XV e XVI secolo. Un periodo in cui Udine conosce un significativo sviluppo economico e, di conseguenza, una notevole crescita edilizia e produttiva stimolata dalle sopravvenute esigenze dei ceti elevati, desiderosi di mostrare la propria agiatezza nella sontuosità delle dimore e nella ricercatezza dei corredi da tavola. Non a caso sono questi i secoli che vedono realizzarsi la grande stagione del “graffito friulano”, una produzione ceramica che raggiunge episodi artistici di altissimo livello, come attestano le mattonelle parietali rinvenute in palazzo Ottelio, ma anche il vasellame restituito per esempio dagli scavi in piazza Venerio, presso Casa Cavazzini e residenza Palladio.
L’esposizione al Museo Archeologico di Udine è realizzata grazie al sostegno della fondazione Crup e di Unicredit.
Orvieto: Campo della Fiera=luogo celeste
Orvieto 9 aprile 2010 - Con una brillante conferenza a Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, la
professoressa Simonetta Stopponi, Ordinario di Etruscologia e antichità italiche presso l'Università di Perugia
e dal 2000 direttore delle ricerche archeologiche in località Campo della Fiera, ha inteso ribadire l'estrema
importanza del luogo oggetto d'indagine. Nessun dubbio, per lei che ne segue i segni ormai da dieci anni,
che si tratti dell'antico sito del Fanum Voltumnae, il mitico santuario nel quale, una volta l'anno, si riunivano i
notabili della dodecapoli etrusca.
Orvieto. Un'Annunciata molto particolare
Lo splendido gruppo scultoreo dell'Annunciata e dell'Angelo annunciante di Francesco Mochi (1605-1608). Un emozionante capolavoro conservato al Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto.
La via della ceramica
L'Umbria è uno dei centri più importanti per la storia della ceramica. Un ideale triangolo comprendente Deruta, capitale della maiolica, Gualdo Tadino, centro della ceramica a lustro e Gubbio, una delle più belle città medievali.
danae.it
Orvieto. La Libreria Albèri
La Dott.ssa Alessandra Cannistrà, curatore delle collezioni del MODO, illustra lo stupendo
ambiente edificato nel 1499 nel per accogliere la biblioteca del vescovo Antonio Albèri (1423 ca -
1505).
Dott.ssa Alessandra Cannistrà, curatore delle collezioni del MODO
Presentato Orvieto con Gusto 2012
Presentato martedì 11 settembre 2012, presso la sala consiliare del Comune il programma di Orvieto con Gusto in una conferenza stampa coordinata dal giornalista Guido Barlozzetti e alla presenza delle autorità comunali e di tutte le associazioni coinvolte.
Il programma autunnale vedrà come ospite d'onore la Cittaslow francese Labastide D'Armagnac ed il sigaro Toscano. Tante le degustazioni, da quelle a cura delle strade dei vini e dell'olio dell'Umbria fino al classico a spasso con gusto per le vie di Orvieto.
Previsti alcuni convegni sulla celiachia e nefropatia ed uno spettacolo Il precario e il professore il sei ottobre al Palazzo del Gusto. Cibo ma anche musica, il due ottobre infatti il duo Ascolese-Mangalavite si esibirò presso il ristorante San Francesco.
Imperdibili la serie di incontri Pensieri da mangiare di Guido Barlozzetti, che tenterà di collegare il pensiero al gusto.
Durante i giorni di svolgimento della manifestazione sarà possibile visitare il Mercatino delle Cittaslow
16 Indicatori ceramici tra tarda antichità e alto medioevo - C. Negrelli
Seminario Indicatori, strumenti e interpretazioni archeologiche per una storia dell'alto medioevo
Padova, palazzo del Bo, aula Nievo, 25 - 27 marzo 2010
Gli indicatori ceramici per la ricostruzione dei quadri economico-sociali tra tarda antichità e alto medioevo: potenzialità e limiti delle ricerche sulle regioni altoadriatiche e padane - Claudio Negrelli (Università di Venezia)
Video youtube : Palazzo Museo civico a Orvieto in Umbria
Video su youtube relativo al Palazzo del Museo Civico a Orvieto in Umbria.
FMR Art'e' - Maiolica
Il termine maiolica deriva probabilmente dalla corruzione del nome di Maiorca, nel Medioevo centro di importazione di maioliche ispano-moresche. Le prime maioliche sono realizzate con una terracotta giallastra e ricoperte da uno smalto grossolano opacizzato con lo stagno, come nella maiolica europea, ma con una vetrina piombifera mescolata a polvere di quarzo, che ricopre il manufatto con uno strato compatto e lucido.
Maioliche antiche dal Museo di Castelfranco Veneto esposte a Viterbo
Viterbo 7 dicembre 2016. Maioliche antiche dal Museo di Castelfranco Veneto, provenienti dalla collezione del dott. Renzo Varo, esposte nella Sala Regia del Palazzo dei priori.
Interventi del sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini; dell'assessore di Castelfranco Veneto, Mariagrazia Lizza e del curatore dott. Nadir Stringa.
Interessante per Viterbo una piccola acquasantiera domestica in maiolica del XVIII secolo, con raffigurata santa Rosa di Viterbo in abito monacale.
Ed ancora un boccale realizzato a Viterbo, del XV, decorato con il cristogramma bernardiniano IHS.
Ripresa con iPhone6 di Mauro Galeotti per il quotidiano lacitta.eu
Museo Statale d'Arte Medioevale e Moderna di Arezzo
All'interno del Museo d'Arte Medioevale e Moderna di Arezzo sono esposte opere di :
Giorgio Vasari , Margarito d'Arezzo , Pietro Lorenzetti , Giovanni d'Agnolo di Balduccio , Niccolò di Pietro Gerini , Spinello Aretino , Bartolomeo della Gatta , Parri di Spinello , Neri di Bicci , Bartolomeo di Giovanni , Lorentino d'Andrea , Giovanni detto Lo Scheggia , Matteo Lappoli , Domenico Pecori , Girolamo della Robbia , Luca Signorelli , Bernardino Barbatelli detto Il Poccetti , Giovanni Balducci . . . . . . e poi ancora statue ,urne , fregi , capitelli , bassorilievi , bronzetti , medaglie , monete ed una grande collezione di maioliche.
Inside the Medieval and Modern Art Museum of Arezzo are works by:
Giorgio Vasari, Margarito of Arezzo, Pietro Lorenzetti, Giovanni d'Agnolo di Balduccio, Niccolò di Pietro Gerini, Spinello Aretino, Bartolomeo della Gatta, Parri Spinello, Neri di Bicci, Bartolomeo di Giovanni, Lorentino D'Andrea, Giovanni called Lo Scheggia , Matteo Lappoli, Domenico Pecori, Girolamo della Robbia, Luca Signorelli, Bernardino Barbatelli called Il Poccetti, Giovanni Balducci. . . . . . and then, statues, urns, friezes, capitals, bas-reliefs, bronzes, medals, coins and a large collection of majolica.