Dentro e Fuori i Musei della Liguria: Museo del Risorgimento - Istituto Mazziniano
Genova, alla scoperta del Museo del Risorgimento
Viaggio alla scoperta delle radici genovesi dell'Unità d'Italia, nel Museo del Risorgimento di Genova.
Museo del Risorgimento e istituto mazziniano - Biblioteca Cervetto
La durata del concorso va dall'11 al 25 Febbraio 2019, le lettere da cercare sono 12 e tutte su foglio A4.
Dopo aver risolto l'anagramma avendo trovato il titolo corretto scrivete a :
serviziocivile1819@gmail.com
Verrà concordato con i vincitori luogo e data del ritiro.
La validità delle card vincenti è di tre mesi (dal 25 Febbraio al 25 Maggio 2019).
Non ci resta che augurarvi una buona caccia!
SERVIZIO CIVILE 2018/2019 - culturale sociale digitale:
-Arianna Barone
-Elena Belli
-Stefano Bernardo
-Lorenzo Bisio
-Andrea Calabretta
-Davide Campanile
-Camilla Donoso
-Sara Ferrero
-Erika Lerma
-Francesca Marcinnò
-Mario Palladino
-Ilaria Pesce
-Ilaria Puppo
-Maddalena Repetto
-Annalisa Sumberaz
-Giulia Villabruna
Il Grande Oriente d'Italia per il Museo del Risorgimento
Il restauro della nuova ala del Museo del Risorgimento di Genova, inaugurata il 17 marzo scorso, data dell’Unità nazionale, nell’ambito delle Giornate Mazziniane, dove saranno conservate alcune tra le bandiere più preziose definite patrimonio nazionale è stato presentato al Palacongressi di Rimini, la mattina del 7 aprile, ultima giornata della Gran Loggia 2019, dal giornalista Giuseppe Sciortino insieme al presidente del Collegio Liguria del Goi Carlo Alberto Melani e al tesoriere Battista Raggi.
L’opera, realizzata nell’ambito dell’Art Bonus, è stata resa possibile grazie alla stretta collaborazione col museo e la sua direttrice Raffaella Ponte. L’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento, situato nella casa natale di Giuseppe Mazzini, conserva ed espone un patrimonio storico e artistico ricco e vario, costituito da documenti, dipinti, stampe, armi, uniformi, fotografie, cimeli, bandiere e stendardi, che in parte esulano dalla stretta cronologia del Risorgimento italiano e coprono un arco temporale più ampio, dall’insurrezione di Genova contro gli Austriaci (1746) al secondo conflitto mondiale e alla Liberazione. Per quanto attiene le collezioni tessili, una sezione particolarmente significativa è quella delle raccolte di bandiere e stendardi (1746- 1945) e dei “fazzoletti risorgimentali”.
La raccolta di bandiere si è formata grazie a donazioni al Comune di Genova e consta di 56 unità, tra bandiere di diversi formati, stendardi, labari, drappi. Tra i pezzi più significativi la bandiera della Repubblica di Genova, (1746, seta); la bandiera della Giovine Italia (seta, 1833); Il tricolore Dio e Popolo (lana;1847); la bandiera dei Mille (Napoli, 1860).
Sono presenti inoltre 35 “fazzoletti” di grande formato, realizzati in funzione celebrativa e propagandistica, assai diffusi nella nostra penisola a partire dall’elezione al soglio pontificio nel 1846 di Pio IX. Un secondo gruppo di fazzoletti si riferisce a una delle tappe fondamentali del nostro Risorgimento: l’alleanza tra il Piemonte e la Francia in occasione della seconda Guerra di Indipendenza (1859). Questi fazzoletti erano diffusi specialmente a Genova e venivano esposti alle finestre durante le numerose dimostrazioni popolari. Altri esemplari, spesso finemente ricamati a mano, erano destinati ad essere esibiti nei salotti genovesi.
Nel Museo Risorgimentale, che era la Casa di Mazzini, è custodito anche un prezioso manoscritto: l’originale autografo del Canto degli Italiani, meglio noto come l’Inno di Goffredo Mameli, che è stato trasmesso .
A Rimini è intervenuto anche il presidente dell’Anpas, Associazione Nazionele Pubbliche Assistenze Comitato Regionale Liguria Lorenzo Risso, che ha ringraziato il Grande Oriente per il sostegno fornito a seguito del crollo del Ponte Morandi a Genova.
Il Goi protegge a Casa Mazzini le bandiere del Risorgimento
La Gran Loggia di Rimini è stata anche l’occasione per presentare le attività culturali e solidaristiche messe in campo dal Grande Oriente d’Italia negli ultimi mesi. Una di queste è stata resa nota il 17 marzo, data dell’Unità nazionale, nell’ambito delle Giornate Mazziniane, con la presentazione della nuova ala del Museo del Risorgimento di Genova, che il Grande Oriente d’Italia ha ristrutturato a sue spese, dove saranno conservate alcune tra le bandiere più preziose definite patrimonio nazionale.
La nuova ala del museo è stata realizzata grazie al contributo del Grande Oriente d’Italia, nell’ambito dell’Art Bonus, per conservare e salvare dall’usura del tempo lo straordinario patrimonio di bandiere e fazzoletti risorgimentali accumulato nel tempo. Un’opera che è stata resa possibile grazie alla stretta collaborazione col museo e la sua direttrice Raffaella Ponte.
Genova delle donne, partono le conferenze in musei e biblioteche
La rassegna prosegue sino a novembre ed è dedicata alle grandi donne dell'800 che hanno fatto la storia della città: primo appuntamento dedicato alle protagoniste del Risorgimento
17 MARZO 2014 FESTA della BANDIERA - Museo del Risorgimento - Genova - concerto VOZZELLA - SCANU
2a edizione rivista e corretta 26 aprile 2014
Giornate Mameliane 2016
Sono passati cento anni da quando Ruggero Leoncavallo, già famoso per opere come Cavalleria Rusticana e I Pagliacci, propose al Comune di Genova che la sua nuovissima opera, Mameli, dedicata all’autore dei versi del futuro Inno Italiano, fosse rappresentata per la prima volta proprio a Genova, città natale del poeta e patriota genovese Goffredo Mameli. In cambio il Maestro avrebbe rinunciato a qualsiasi utile derivante dalle rappresentazioni, purché venisse devoluto in beneficenza in favore delle famiglie dei soldati al fronte, e avrebbe donato alla città il manoscritto dell’opera. La giunta municipale fece una delibera d’urgenza, poi ratificata dal consiglio, e l’opera andò in scena al Carlo Felice il 24 aprile del 1916.
Sarà un appuntamento di grande rilevanza per i melomani e non solo, quello di lunedì 5 dicembre quando, alle 17 nella Sala dei Chierici della Berio, andrà in scena la conferenza-concerto Il Mameli di Ruggero Leoncavallo a 100 anni dalla prima rappresentazione a Genova.
Le Giornate Mameliane si apriranno il giorno prima, domenica 4 dicembre, con il Museo del Risorgimento di via Lomellini aperto dalle 9.30 alle 18.30 (ingresso gratuito per i residenti a Genova).
Il ricco calendario di incontri, conferenze, eventi e visite guidate proseguirà fino al 10 dicembre, giorno in cui si svolgerà la cerimonia dello Scioglimento del Voto, evento centrale delle celebrazioni, in programma sabato 10 dicembre dalle 10 al santuario N.S. di Loreto a Oregina.
La cerimonia dello Scioglimento del Voto è legata a due importanti momenti della storia di Genova: il 5 dicembre 1746 e il 10 dicembre 1847. Nella prima data la città, che era sottomessa alla dominazione austriaca, si ribellò con il famoso gesto del Balilla. Le autorità dell’epoca fecero voto alla Madonna che, se gli Austriaci fossero stati cacciati, tutti gli anni sarebbero saliti al Santuario di N.S. di Loreto in Oregina per lo Scioglimento del Voto.
Il 10 dicembre 1847 si verificò, ricordando quel lontano avvenimento, un altro importante fatto storico di cui Goffredo Mameli fu uno dei principali animatori: oltre 30 mila patrioti provenienti da ogni parte d’Italia sfilarono dall’Acquasola ad Oregina, dove per la prima volta venne cantato quello che diventerà poi l’Inno d’Italia e per la prima sventolò il Tricolore. Quest’anno, grazie all’associazione GenovaApiedi, sarà possibile ripercorrere il percorso della manifestazione del 1847, che con partenza dall’Acquasola alle 8.45 di sabato 10 dicembre, si snoderà attraverso salita Santa Caterina, via Garibladi, via Cairoli, via Balbi, porta San Tommaso e salita Oregina
Un altro momento di rilievo di questa edizione 2016 delle Giornate Mameliane sarà la conferenza, al Museo del Risorgimento mercoledì 7 dicembre alle 16.45 ”Una comunione d’anime”. Edoardo Matania e suo figlio Fortunino: un secolo di illustrazioni tra Napoli e Londra. Conferenza a “due voci” a cura di Stella Seitun, storica dell’arte e Alessandra d’Errico architetto discendente dell’artista nella quale vengono illustrate le vicende personali e artistiche dei due grandi pittori e illustratori napoletani.
Nel museo di via Lomellini è in corso la mostra Fare l’Italia – Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Edoardo Matania 1847-1929 che, per la prima volta, presenta al pubblico una cinquantina di dipinti del grande illustratore napoletano con scene del nostro Risorgimento. «La mostra è stata realizzata in collaborazione con la galleria d’arte Enrico che ha sostenuto tutte le spese – ha detto la Direttrice del Museo del Risorgimento Raffaella Ponte – e i proventi della vendita del catalogo della mostra saranno utilizzati per il ripristino delle postazioni multimediali del Museo».
Al presentazione è intervenuta l’assessora a cultura e turismo Carla Sibilla che ha sottolineato come le giornate Mameliane abbiano «un obiettivo di studio e approfondimenti sulla figura di Goffredo Mameli ma anche su tutta la storia del nostro Risorgimento, di cui il Museo custodisce un prezioso patrimonio che facciamo ogni sforzo per conservare e mantenere al meglio».
Le Giornate Mameliane 2016 sono organizzate dal Comune di Genova in collaborazione con Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento, associazione “A Compagna”, Municipio I Centro Est, Municipio III Bassa Valbisagno, Settore Musei e Biblioteche-Biblioteca Berio, parrocchia N.S. di Loreto di Oregina, Ancr Pasubio, Oregina in Rete, Arte in Palco, Anvrg Sezione di Genova-Chiavari “Sante Garibaldi, sezione di Genova dell’Associazione Mazziniana Italiana, comitato di Genova dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Centro Culturale Terralba, associazione GenovApiedi e Galleria d’Arte Enrico, Milano-Genova.
Info
museidigenova.it
cerimoniale@comune.genova.it
acompagna.org
posta@acompagna.org
interviste di Mariella Schenone
riprese e montaggio di Alessio
2016©Comune di Genova
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La Festa della Repubblica al Museo del Risorgimento
Apertura straordinaria e gratuita al Museo del Risorgimento di Genova, nel giorno della Festa della Repubblica. Per una storia lunga 70 anni.
Pubblicato il 01/06/2016
Bicentenario Verdiano
Intervista a Raffaella Ponte, Direttrice dell'Archivio Storico del Comune di Genova e del Museo del Risorgimento in occasione del Bicentenario Verdiano.
servizio di Mauro Gaggero
video di Alessio Bixio
Redazione Web Comune di Genova
E-Pedala - Esplora le bellezze di Genova con IrenGo
e-pedala è l'iniziativa di Iren Luce Gas e Servizi per esplorare le bellezze di Genova in sella a una e-bike IrenGo.
Per richiederla, ti basta andare alla biglietteria di Palazzo Ducale e sottoscrivere le condizioni di servizio. L'utilizzo è gratuito, può durare fino a un massimo di 2 ore e sarà attivo fino al 28 agosto 2018.
Per maggiori informazioni visita:
GIUSEPPE GARIBALDI NATO IL 4 LUGLIO DEL 1807 - Rimini 4 Luglio 2018
L' Associazione Mazziniana della Repubblica di San Marino, l'Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini e il Comitato Riminese dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano
hanno celebrato la nascita di Giuseppe Garibaldi
Nato il 4 Luglio 1807
Mercoledì 4 luglio 2018 - ore 17,00
Presso il Museo della Città di Rimini
Sala degli Arazzi
Via Luigi Tonini, 1 – Rimini – 0541/793851
Relatori:
Claudio Masini dell'Associazione Mazziniana di San Marino
Eugenio Fusignani Vice Sindaco città di Ravenna e Presidente Fondazione Museo del Risorgimento Ravenna
L’INIZIATIVA E' STATA REALIZZATA CON IL PATROCINI
DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
DEL COMUNE DI RIMINI
La casa di Mazzini.
La settimana Incom 02049 del 16/03/1961
Commemorato a Pisa Giuseppe Mazzini.
Descrizione sequenze:il corteo delle autorità locali e delle persone in costume storico sfila con stendardi e corone per una via della città ; due corone vengono portate all'interno della casa-museo di Mazzini ; veduta del busto di Mazzini con un carabiniere accanto nell'atrio della casa ; i visitatori osservano alcuni cimeli all'interno di una bacheca ; veduta di uno spartito musicale ; lachitarra e alcuni abiti sono esposti all'interno di una vetrina ; due mani mostrano due vecchi libri aperti appartenuti a Mazzini ; una persona sfoglia il giornale :Monitore Romano ; immagini di una lettera autografa di Mazzini ; veduta di altre lettere di Mazzini ; veduta della stanza da letto di Mazzini e del suo tavolo di lavoro ; calco della testa di Mazzini morente ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Mazzini / Perduto Fior
Galleria di immagini per un Mazzini ancora occulto
Mazzini, il misconosciuto Mazzini. Per tutti personaggio familiare, che ci accompagna dai tempi della scuola. Pensoso, assorto, come nei dipinti e nelle sculture che lo ritraggono, Padre della Patria. Sì, certo: ma c’è la sensazione di qualcosa che sfugge, che non ci è stato detto per intero, qualcosa che è stato manomesso, tagliato, rimosso, un colpevole omissis che ne rende inaccessibile il senso, incomprensibile la figura.
Diversamente dalle biografie ufficiali e dalle monografie accademiche, questo libro porta luce sulla dimensione più remota, più latente della personalità di John Brown – per usare uno dei suoi alias – e, per farlo, ricostruisce un sistema di informazioni altrimenti disperse, frammentate in una pluralità di fonti disparate (con un ulteriore elemento di stupore, dato dal fatto che il mosaico si ricompone soltanto attraverso l’esame delle relazioni personali e sentimentali).
Presso il Museo Risorgimentale di Genova è stato ricostruito lo studio di Mazzini, con la scrivania ed alcuni oggetti che gli appartennero, tra i quali la sua amatissima chitarra che portò con sé in esilio e ovunque. Delle sue canzoni non rimane che una pagina composta nel 1836 intitolata “Canto delle mandriane bernesi” perché ispirata a un canto di pastori, da lui liberamente adattato per il suo testo.
La chitarra fu costruita nel 1821 dal liutaio napoletano Fabbricatore. che, come ha detto Sergio Maifredi, compositore che ha più volte imbracciato lo storico strumento,.«Era un po’ la Fender dell’Ottocento»,
I canti di Giuseppe Mazzini anticipano lo stile e i temi di quanti tra i moderni cantautori, da Woody Guthrie al nostro De André, hanno vissuto la musica come strumento di conquista sociale e di lotta per l'emancipazione.
C’è sempre un buon motivo per visitare Genova
Sono passati 25 anni dall’inaugurazione del Porto Antico e dell’Acquario di Genova: da allora il capoluogo ligure si è confermato, anno dopo anno, una meta turistica sempre più apprezzata. Ne parliamo con l’assessore comunale al Turismo Carla Sibilla che, a #pausacaffè, traccia anche un bilancio di fine mandato. #genovamorethanthis @GenovaMore @GenovaEventi
Pubblicato il 18/05/2017
Presentazione Libro Strage ed eccidi dei Savoia durante il Risorgimento
Benevento, 6 dicembre 2013
Gli autori, Vittoria Longo, Antonio Ciano e Domenico Offi, presentano il loro libro presso l'Auditorium dell'Istituto De La Salle.
Genova: Salone Nautico Internazionale, 1 - 9 Ottobre 2011
Dalla spedizione dei Mille al Salone Nautico: 150 anni di imprese sul mare Gli organizzatori del Salone Nautico Internazionale, Fiera di Genova e UCINA, rendono omaggio al 150° dell'Unita' d'Italia con una mostra che sarà allestita all'ingresso del quartiere fieristico nei
giorni della manifestazione, da sabato 1 a domenica 9 ottobre. E' un'idea scaturita spontaneamente nella città che dallo scoglio di Quarto ha dato il via all'epopea dei Mille e che darà l'occasione per proporre sul filo della memoria e dell'emozione alcune suggestioni di 150 anni di grandi imprese per mare. Da Genova presero il largo transatlantici entrati nella leggenda come il mitico Rex, realizzati dalle maestranze dei Cantieri navali di Sestri Ponente. Una tradizione che fonda le sue radici
nell'antichità per rispondere a necessità di trasporto, commercio e conquista, passa attraverso la
scuola dei grandi maestri d'ascia e arriva al cuore delle cinquantuno edizioni del Salone Nautico,
evento diventato un classico nella promozione dell'innovazione e della qualità applicata alle
creazioni nautiche italiane, settore di punta dell'export nazionale. La nautica italiana è nata dalla passione di piccoli imprenditori che sulla tradizione hanno costruito
vere e proprie realtà industriali. Questi pionieri della nautica, grazie alla genialità, innovazione e
qualità artigianale, sono divenuti industriali e con il loro lavoro hanno fatto crescere il settore da segmento di nicchia a grande industria di cui il Paese deve essere orgoglioso. La mostra e' un omaggio alla storia, al lavoro e alla creatività di chi ha osato sfidare il mare per
dare nuove frontiere agli uomini attraverso l'ingegno, lo stile e la bellezza che costituiscono la vera
eredita' della civilta' mediterranea e che da mezzo secolo sono la cifra del Salone nautico
genovese. I materiali sono stati reperiti dalla Fondazione Ansaldo, che possiede uno degli archivi fotografici e
video più interessanti sulla storia industriale italiana, dall'Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova, dall'archivio Paolo Piccione, dall'archivio Onorio Marengo, dal Museo dell'Accademia Liguria e da importanti cantieri nautici: Apreamare, Fiart Mare, Rio Yacht, Riva e San Lorenzo. La mostra è stata realizzata con il supporto di Banchero & Costa, Regione Liguria e Camera di Commercio, in collaborazione con Fondazione Carige e con il patrocinio di Comune di Genova, Provincia di Genova e Autorità Portuale. Sponsor tecnico: Antique Mirror. Orari di apertura; Il Salone è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18.30. Il 1° ottobre, primo sabato di apertura, il Salone resterà eccezionalmente aperto fino alle 22.30. A partire dalle 18.30, si potrà acquistare esclusivamente alle casse delle biglietterie, il biglietto serale a 12 Euro e i ragazzi fino a 10 anni (se accompagnati da un adulto) usufruiranno di un ingresso omaggio. L'offerta non è
cumulabile con ulteriori riduzioni o promozioni. Durante la normale apertura diurna del Salone --1/9 ottobre, dalle 10 alle 18.30 -- sarà invece in vigore l'ingresso a 15 euro; ingresso ridotto a 12 euro, per le comitive composte da almeno 30 persone, i militari, i disabili e per i bambini da 6 a 10 anni: i bimbi fino a 5
anni entrano gratis. Le riduzioni non sono cumulabili con altre iniziative promozionali o di
prevendita. I biglietti ridotti sono acquistabili unicamente presso le biglietterie del Salone, situate
agli ingressi principali del quartiere fieristico.
Genova: Salone Nautico Internazionale, 1 - 9 Ottobre 2011
(anniversari-morte-1890) 10 aprile Forlì: muore Aurelio Saffi, patriota e politico italiano
:wp-it addì 10/04/2017
Aurelio Saffi (Forlì, 13 ottobre 1819 – Forlì, 10 aprile 1890) è stato un patriota e politico italiano.
Importante figura del Risorgimento italiano, Saffi fu un politico di spicco dell'ala repubblicana radicale incarnata da Giuseppe Mazzini, di cui è considerato l'erede politico.
== Biografia ==
Ebbe una formazione universitaria giuridica a Ferrara, ma iniziò l'attività politica nella sua città natale, mettendosi a disposizione per l'amministrazione delle istituzioni locali. Nel suo bagaglio culturale, oltre a Mazzini, figura anche l'abate Antonio Rosmini, filosofo e propugnatore dell'idea neoguelfa che prevedeva l'Italia organizzata come una federazione di Stati, governata dal Papa.
Forlì allora era retta da un Cardinal legato, in quanto parte dello Stato Pontificio; Aurelio Saffi fu consigliere comunale e segretario della Provincia nel biennio 1844-1845.
Si accostò presto alle posizioni mazziniane, tanto che nel turbolento anno 1849 partecipò alla principale operazione politica che coinvolse Mazzini: la nascita della Repubblica Romana. Nella capitale il potere fu abbandonato da Pio IX, fuggito a Gaeta dopo violente proteste popolari nel novembre 1848, e affidato ad un'Assemblea Costituente che, secondo Mazzini, avrebbero dovuto ricalcare le teorie politiche democratiche più avanzate, all'epoca rappresentate dagli Stati Uniti d'America.
Alla vicenda romana, Saffi prese parte prima come deputato all'Assemblea Costituente (eletto a Forlì) e come ministro degli Interni, poi come componente del Triumvirato a capo del potere esecutivo, assieme a Carlo Armellini e allo stesso Mazzini. Tale esperienza politica fu di breve durata, poiché la nuova Repubblica cadde nel luglio 1849. Ritiratosi in esilio a Civezza, in Liguria, raggiunse successivamente Mazzini in Svizzera, per poi trasferirsi con lui di nuovo a Londra.
Bologna: la casa dove abitò Aurelio Saffi, oggi parte della cittadella universitaria
Ritornò in patria solo nel 1852, per pianificare una serie di moti rivoluzionari che ebbero luogo a Milano l'anno successivo. Fallito il progetto e condannato in contumacia a vent'anni di carcere, riparò ancora in Inghilterra. A Londra Aurelio sposò, nel 1857, Giorgina Janet Craufurd, da allora nota come Giorgina Saffi (Firenze, 1827 - San Varano di Forlì, 1911) figlia dello scozzese Sir John Craufurd e della nobile Sophia Churchill, ardente mazziniana ed esponente del movimento femminista risorgimentale italiano. Ebbero quattro figli, tutti maschi: Giuseppe Attilio (nato a Londra, 1858 - 1923), Giovanni Emilio (nato a Napoli, 1861 - 1930), Carlo Balilla Luigi (nato a Genova, 1863 - 1896) e Rinaldo Arturo (nato a San Varano di Forlì, 1868 - 1929).
Nel 1860 fu a Napoli, per ricongiungersi nuovamente con Mazzini. Nel 1861 venne eletto deputato al parlamento del nuovo Regno d'Italia nel collegio di Acerenza. Dopo pochi anni, nel 1864, tornò a vivere a Londra dove rimase fino al 1867, quando si stabilì definitivamente nella villa della campagna di San Varano (una frazione di Forlì). Nell'agosto del 1874 fu arrestato a Rimini insieme con altri esponenti repubblicani con l'accusa di partecipazione ad un'insurrezione di stampo antimonarchico. Fu prosciolto nel dicembre dello stesso anno. Saffi, in realtà, è costantemente stato sostenitore di una concezione municipalista della vita politica.
A Forlì promosse la fondazione del Circolo Giuseppe Mazzini, di cui fu anche il primo presidente. Il Circolo poi divenne un centro di iniziativa politica noto a livello nazionale.
Nel 1877 si trasferì a Bologna, dove cominciò la carriera di docente di Diritto pubblico presso la locale Università. Nel frattempo si occupò della memoria storica dell'amico Mazzini, morto il 10 marzo 1872, curandone gli scritti e la loro pubblicazione. Morì nella sua casa a 70 anni.
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