Parco della Chiusa (Parco Talon) - Inverno 2018 - 24feb2018
Parco della Chiusa (Parco Talon) 24/2/2018
La quasi totalità delle terre attualmente occupate dal Parco, apparteneva ad alcune famiglie della nuova nobiltà bolognese, che a partire dal XVI secolo rivolsero il loro interesse imprenditoriale verso le redditizie coltivazioni dei campi, non solo acquistando terreni incolti a basso prezzo, ma edificandovi sontuose dimore col duplice scopo di farne il centro propulsore dell'impresa agricola e la piacevole residenza estiva per la villeggiatura.
Nel 1835, dei 1550 ettari di terreno coltivabile di Casalecchio, di cui però un buon 25% era lasciato incolto, la metà apparteneva a sole quattro nobili famiglie, i Boschi, i Marescaichi, i Sampieri e i Zarnbeccari, un quarto era di proprietà di altre 14 casate patrizie ed infine il rimanente era suddiviso fra altri 40 proprietari che facevano parte del ceto borghese.
La conduzione dei fondi era affidata ai fattori, se mantenuta dai proprietari o ceduti a fittavoli, nel caso che i padroni ne volessero trarre solo un reddito economico senza occuparsene direttamente. In entrambi i casi la conduzione agricola del podere era in mezzadria, la più diffusa nel bolognese. Il proprietario forniva il terreno, la casa colonica con stalla, pozzo e forno, e metà delle sementi; il mezzadro garantiva il lavoro, compreso quello di eventuali aiuti, garzoni o braccianti, se non fossero bastate le braccia della famiglia, che di solito era numerosa. I raccolti si dividevano a metà ed inoltre, il mezzadro gratificava il padrone con capponi, galline e uova e si prestava in tanti altri servizi di cui necessitava la famiglia del proprietario. Prima dell'inizio di questo secolo, erano circa cento le famiglie mezzadrili a Casalecchio. (testo tratto dal sito parcodellachiusa.it)
La Villa da cui prende il nome il Parco Talon (anche Parco della Chiusa). La Famiglia Sampieri arrivò a Bologna nel 1300. Era una famiglia costituita da benestanti mercanti che nel corso degli anni fecero fortuna: alcuni studiarono all'Università diventando medici ed altri divennero addirittura senatori tant'è che ricevettero il titolo nobiliare di marchesi.
Nel XVIII fecero costruire una villa prestigiosa, che soddisfacesse le esigenze di rappresentanza della Famiglia ormai molto in vista. Alla morte del Marchese Francesco Sampieri, ereditò tutti i possedimenti la figlia Carolina Sampieri che sposò un membro della Famiglia Talon. In questo periodo storico Villa Sampieri diventò un centro di mondanità ed incontri a carattere culturale tanto è vero che, musicisti del calibro di Donizzetti e Rossini, vi diressero applauditi e fortunati concerti, e Stendhal, venuto a Bologna, soggiornò a lungo nella villa, traendo ispirazione per i suoi romanzi.
La nuova villa venne costruita in modo da essere tutt'uno col parco. In particolar modo il salone dei ricevimenti, che era un grande loggiato chiuso da vetrate, fu riempito di piante appositamente per dare all'ospite la sensazione di essere dentro al parco, creando così un effetto stupefacente. Durante la seconda guerra mondiale la villa divenne la sede del comando tedesco, e proprio per questo motivo bersaglio di numerosi bombardamenti. Nel 1945, pochi giorni prima della fine della guerra, una bomba colpì la villa, distruggendo proprio il salone dei ricevimenti. (testo tratto da bolognawelcome.com)
Villa Ada o Villa Balducci
Sorge all'interno del Parco ed è attualmente in stato di abbandono totale. Il nome della Villa deriva da quello di Ada Balducci, ultima proprietaria dell’area prima
dell’acquisizione da parte della famiglia Talon.
Notizie su Villa Ada:
Il sito ufficiale del Parco:
Il sito di Villa Talon:
Itinerari e mappe:
Villa Sampieri Talon:
Come arrivare:
Attrezzatura utilizzata per le riprese:
Sony Alpha 6500 “La Melosu”
Samyang f2,8/10mm
4K 60mbit 25p
Cine4 Pro
Musica:
Musica gratuita dalla libreria audio free di YouTube
Morning Mandolin 3:39 Chris Haugen Country e folk | Vivace
Puoi utilizzare liberamente questo brano in uno qualsiasi dei tuoi video.
Prima giornata - 27 settembre 2013 - 100 TPC Bologna
-Foto di lettura poetica alla Facoltà di Italianistica
-Inaugurazione delle maratona poetica al Giardino del Guasto
-Evento La militanza in memoria: letture di poeti e poetesse latino americani davanti al Bar SenzaNnome
Crediti fotografie: Kirby Kaufmann per l'evento al Bar Senza Nome, Melina Piccolo per la lettura Giardino del Guasto e altri.
Sono ritratti i seguenti poeti:
Gassid Mohammed, Alessandra Selene Nardella, Elena Petrilli, Mohamed Malih, Idriss Amid, Vasily Biserov, video con Milena Naldi, presidente del Quartiere San Vitale con la Prof.ssa Niva Lorenzini delle Facoltà di Italianistica, Leila Falà, Hamid Barole Abdu, Alberto Bertoni, Andrea Trombini, Elio Talon, Mirella Santamato, Traci Currie, Anna Albertano, Lorenzo Mari.
Patricia Quezada, Patrizia Dughero, Candelaria Romero, Julio Monteiro Martins, Francisca Rojas,
HOME DRONE.it - Villa Beatrice - Comune di Argelato
Villa Beatrice - Comune di Argelato (Bo)
Home Drone ha voluto donare queste foto al Comune di Argelato e a tutti gli Argelatesi che raffigura uno dei simboli della cittadinanza.
Questo prestigioso edificio, risalente alla seconda metà del ’500, venne costruito dalla famiglia senatoria bolognese degli Angelelli. Passò in seguito a vari proprietari, tra cui la famiglia Zambeccari, di cui si conservano motivi araldici negli affreschi. Nell’800 venne acquistata (unitamente alle proprietà fondiarie) dalla famiglia Facchini, il cui ultimo proprietario, Alessandro, la donò al Ricovero di Mendicità di Bologna (oggi Istituto Giovanni XXIII); dal 1996 è proprietà del Comune di Argelato.
L’edificio, pur essendo formato di parti di epoche diverse, risulta di una soddisfacente omogeneità. Il nucleo centrale, risalente alla seconda metà del XVI secolo, risulta affiancato da due ali laterali che delimitano cortili interni. L’interno conserva importanti decorazioni attribuite in parte al noto decoratore Cesare Baglione (le quattro sale della parte nord) e in parte (sala e quattro ambienti della zona sud) ad un artista che fu pure attivo nella Villa Sampieri Talon a Volta Reno. I soggetti dipinti hanno caratteri moralistici e tendono probabilmente a ricordare iniziative a sfondo religioso o culturale di qualche membro della proprietà.
La denominazione “Villa Beatrice” vuole ricordare la Contessa Beatrice Lanzi Facchini, moglie di uno degli ultimi proprietari della villa, Enea Facchini, scomparsa nel 1884 e ricordata in una lapide collocata sopra la porta della piccola cappella che si trova all’interno dell’edificio, recentemente restaurata.
La villa è composta dal piano terra riservato agli ambienti di servizio (cucine, tinello, pozzi ecc.), dal primo piano (piano nobile), abitazione ufficiale dei signori e luogo di ricevimento e di rappresentanza, e dal secondo piano, generalmente utilizzato per il riposo e il disimpegno.
Anche il giardino circostante ha particolari caratteristiche e comprende la collinetta-conserva; un tempo vi era pure collocata una peschiera. La disposizione degli alberi e della vegetazione venne studiata appositamente, secondo le tecniche rinascimentali, per accentuare lo sbalzo termico tra le due zone del giardino creando un microclima che provocava correnti e brezze d’aria tra le stanze della villa.
Davide Savastano - Ceo Home Drone - homedrone.it