VOCATION Estate.mpg
Pescara - Pescara jazz 2005 - XXXIII Festival Internazionale del Jazz
Teatro-Monumento Gabriele d'Annunzio 14 Luglio 2005. Three men, three women sextet Vocation was formed in 1999 at the Royal College of Music in Stockholm, Sweden,and were helped by conductor Lone Larsen in shaping their unique sound. Vocation is not only an a cappella group, but also a group accompanied by either a quartet or a big band. Vocation is today a well-known act in Swedish Jazz, and even though it is a tough business and their career has but started the future of Vocation looks bright, mainly because the singers see the work of the group not only as their occupation but also as their Vocation. Rodir
AL JARREAU Somebody watching's you.mpg
Pescara - Pescara jazz 2005 - XXXIII Festival Internazionale del Jazz
Teatro-Monumento Gabriele d'Annunzio 14 Luglio 2005.
Al Jarreau è l'unico cantante ad aver vinto tre Grammy Award in tre diverse categorie: jazz, pop, and R&B.Vocalist moderno, cantante capace di esplorare con la voce tutte le timbriche, su ritmi swing,pop,jazz e R&B arpeggi e accordi.
(Rodir)
Al Jarreau -Mas que nada- (Jorge Ben)
Pescara - Pescara jazz 2005 - XXXIII Festival Internazionale del Jazz
Teatro-Monumento Gabriele d'Annunzio 14 Luglio 2005.
Al Jarreau è l'unico cantante ad aver vinto tre Grammy Award in tre diverse categorie: jazz, pop, and R&B.Vocalist moderno, cantante capace di esplorare con la voce tutte le timbriche, su ritmi swing,pop,jazz e R&B arpeggi e accordi.
(Rodir)
Il Vittoriale di Gabriele D'Annunzio Gardone Riviera - Villa Mausoleo Parco e Giardino
Dalla piazzetta Dalmata si sale al Parco attraverso il viale di Aligi che prende il nome dal personaggio dell'opera teatrale La figlia di Iorio; nel 1927 questa tragedia fu messa in scena proprio nel Parco del Vittoriale.
La sommità del Vittoriale è occupata dal Mausoleo, monumento funebre realizzato dal Maroni dopo la morte di d'Annunzio. Il monumento è ispirato ai tumuli funerari di tradizione etrusco-romana ed è costituito da tre gironi in marmo botticino a rappresentare le vittorie degli Umili, degli Artieri e degli Eroi. Al centro della spianata superiore è collocata la sepoltura di d'Annunzio e intorno le arche di nove fra eroi e legionari fiumani cari al poeta fra cui Guido Keller, Giuseppe Piffer, Ernesto Cabruna, Asso, Conci, Locatelli, Bacula, Siviero, Gottardo e lo stesso Gian Carlo Maroni.
Nei pressi del Mausoleo vi è anche l'hangar che ospita il MAS 96 a bordo del quale d'Annunzio con Luigi Rizzo e Costanzo Ciano partecipò alla Beffa di Buccari. Al tempo di d'Annunzio il MAS era ormeggiato alla darsena di Torre San Marco e veniva utilizzato dal poeta per escursioni sulle acque del Garda. All'esterno, l'acronimo Memento audere semper riproduce un motto latino coniato da d'Annunzio (ricorda di osare sempre).
Sotto il colle mastio è collocata la nave militare Puglia, forse il più suggestivo cimelio del Vittoriale. La nave, sulla quale trovò la morte Tommaso Gulli nelle acque di Spalato, fu donata a d'Annunzio dalla Marina Militare nel 1923. I lavori per portarla al Vittoriale si rilevarono particolarmente impegnativi: si trattava di sezionare una nave e trasportarne per via ferroviaria la prora a 300 km da La Spezia; per l'impresa furono necessari venti vagoni ferroviari e numerosi camion militari. A coordinare l'invio dei materiali e dirigere i lavori di ricostruzione venne designato l'ingegner Silla Giuseppe Fortunato, allora tenente del Genio Navale. La prua, simbolicamente rivolta verso l'Adriatico e la Dalmazia, fu adornata da una polena raffigurante una Vittoria scolpita da Renato Brozzi.
Nel sottoscafo della nave, dal 2002, è stato allestito il Museo di Bordo che raccoglie alcuni preziosi modelli d'epoca di navi da guerra della collezione di Amedeo di Savoia, duca d'Aosta.
Dalla Nave Puglia si può ammirare la valletta formata dai corsi dei torrenti dell' Acquapazza e dell' Acquasavia che si uniscono a valle nel laghetto delle Danze a forma di violino. Questo luogo, pensato da d'Annunzio per spettacoli coreutici, è stato riaperto al pubblico nella primavera del 2013, dopo lavori di restauro per rimediare al dissesto idrogeologico dell'area restituendo così al pubblico un altro tassello del parco. Dal Maggio 2015 Sono state aggiunte al percorso le due vallette con interessanti scorci paesaggistici.
Dalla Piazzetta Dalmata si accede ai Giardini. Sulla sinistra si incontra dapprima il Cortiletto degli Schiavoni, ornato da vere da pozzo veneziane. Il cortile richiama nelle forme quello della casa natale di d'Annunzio a Pescara. Intorno al cortile corre il Portico del Parente, intitolato a Michelangelo Buonarroti, figura alla quale d'Annunzio si sentiva prossimo per affinità e genio. Il cortile e il porticato circostante, durante la permanenza gardonese di Gabriele d'Annunzio venivano spesso arredati con tappeti persiani, tavoli e altro mobilio trasformando questi spazi in una sorta di cenacolo all'aperto dove il poeta riceveva e intratteneva i propri ospiti.
Proseguendo nei giardini, oltrepassato un architrave in pietra sormontato da una Venere acefala e la scritta rossa Rosam cape, spinam cave, (cogli la rosa, ma stai attento alla spina), si arriva a un boschetto di magnolie al centro del quale si trova l'Arengo. Questo è il luogo simbolico dove d'Annunzio riuniva i fedeli fiumani per cerimonie commemorative. Un alto scranno, quasi un trono, e sedili in pietra sono collocati intorno alla Colonna del giuramento, dal capitello bizantino; fuori dal recinto dei sedili si ergono diciassette colonne simboleggianti le diciassette vittorie di guerra. La colonna raffigurante la vittoria della Battaglia di Caporetto è quella più scura e reca sulla sommità un'urna contenente terra del Carso. Unica statua, qui, la Vittoria in bronzo di Napoleone Martinuzzi, coronata di spine e con il motto: Et haec spinas amat Victoria.
Scendendo le terrazze verso il lago si incontra la limonaia con il Belvedere e più sotto la tomba di Renata, la sirenetta, figlia di d'Annunzio e protagonista del Notturno. Proseguendo, in prossimità di un gruppo di cipressi, si arriva al cimitero dei cani e al frutteto al centro del quale su di un'alta colonna è collocata la Canefora di Martinuzzi, una grande statua di bronzo raffigurante una donna accosciata che porta sul capo un canestro di frutti. Recingono il frutteto pilastri con grandi aquile e gigli simili a quelli che d'Annunzio aveva, molti anni addietro, ammirato nei giardini di Villa d'Este.
Un saluto al Cortile da Il Vittoriale degli italiani
Il Vittoriale degli Italiani è la cittadella monumentale costruita a Gardone Riviera (BS) sulle rive del lago di Garda dal poeta Gabriele D'Annunzio assieme all'architetto Giancarlo Maroni dal 1921 al 1938.
Il Vittoriale è, dunque, un complesso di edifici, vie, piazze, teatri, giardini, e corsi d'acqua eretto a memoria della propria vita d'eccezione e delle imprese eroiche degli italiani durante la Grande Guerra. Fra i mediterranei alberi d'olivo e gli svelti cipressi sono collocati i cimeli delle imprese più audaci: il MAS della Beffa di Buccari, l'aereo Ansaldo S.V.A. del volo su Vienna, fino alla prua dell'incrociatore Puglia rimontata su uno sperone roccioso al centro del parco.
Nel punto più alto e panoramico del Vittoriale si staglia il profilo del mausoleo, monumento ai caduti di guerra, dove sono sepolti il Comandante Gabriele d'Annunzio ed alcuni fra i legionari che parteciparono all'impresa di Fiume.
Nei giardini, confusi fra i tronchi di un boschetto di magnolie si celano i fusti delle colonne e i sedili dell'Arengo; scendendo le terrazze si incontrano la vecchia limonaia e il frutteto.
Il teatro all'aperto si profila con lo stupendo fondo dell'azzurro lago; ispirato ai modelli dell'antichità, può contenere fino a 1.500 persone e ancora oggi ospita, nel periodo estivo, eventi teatrali e musicali.
La Fondazione del Vittoriale degli Italiani è aperta al pubblico tutto l'anno ed è visitata da circa 180.000 persone l'anno.