Villa Santa Maria (abruzzo) - festa Madonna in Basilica
Campane in Abruzzo, Santuario della Madonna in Basilica (Villa Santa Maria, CH)
Villa S. Maria (ch) - Madonna in Basilica
Lo sviluppo del primo nucleo abitativo ebbe luogo dove oggi sorge la chiesa di Santa Maria in Basilica La storia di Villa S. Maria comincia nell'ottavo secolo dopo la discesa in Italia dei Longobardi (569). Il Regno Longobardo era diviso in ducati tra i quali ricordiamo il ducato di Benevento che comprendeva la Campania, la Lucania, il gastaldato di Boiano, ed il Sannio. Del Sannio faceva parte la Frentania che comprendeva i distretti di Lanciano, di Larino e di Vasto. Al distretto di Lanciano appartenava il territorio su cui sarebbe sorta Villa S. Maria.
Nel 703 i tre fratelli longobardi Tato, Taso e Paldo fondarono il convento di San Vincenzo al Volturno. Avuto in donazione il territorio, la Badia di San Vincenzo al Volturno, mandò sul luogo i monaci che costruirono la chiesa ed il convento annesso. I monaci, probabilmente, furono accompagnati da alcuni coloni che contemporaneamente fondarono il vicino villaggio che dalla basilica prese il nome di Villa S. Maria in Basilica. Durante la dominazione dei Franchi in Italia (774-888 d.C.) Villa S. Maria continuò a far parte del ducato di Benevento, e successivamente del ducato di Spoleto.
Intorno all'anno 930, si affermò una potente famiglia di origine franca che diede origine alla dinastia dei Borrello i quali divennero signori di un vasto dominio feudale. Le terre di questi nobili si estendevano tra il Molise ed il Chietino, tra il medio Sangro e l'alta valle del Trigno. Tale territorio prese il nome di stato Burrellense e comprese anche Villa S. Maria. Nel 1024 I normanni conquistarono gran parte dell'Italia meridionale. I discendenti dei Borrello riuscirono comunque a mantenere i loro possedimenti. Nel 1268 Villa Santa Maria fu distrutta da una delle tante scorrerie dei Saraceni. Un anno dopo la cotea di Teate di cui faceva parte Villa Santa Maria, fu donata da Carlo d'Angiò, sovrano del regno di Napoli, al nobile francese Rodolfo di Cortiniaco. Villa S. Maria fu bruciata nel XIV secolo per mano del duca di Vaches in punizione di una ribellione alle prepotenze feudali. Una volta ricostruita, agli inizi del XV secolo, appartenne a Giacomo Caldora, signore di Castel del Giudice. La ereditò Antonio Caldora, che sconfitto da Alfonso d'Aragona la dovette cedere a Giovanna, moglie del successore di Alfonso, Ferdinando d'Aragona. Nel '500 Villa Santa Maria passò ai principi Caracciolo.
Nel XVII secolo, a causa di una terribile pestilenza e spinti dalla necessità di trovare luoghi più sicuri contro le continue incursioni bandistiche gli abitanti superstiti abbandonarono l'originale dimora trasferendosi a quella odierna sulla riva destra del fiume Sangro. I discendenti della famiglia Caracciolo governarono il piccolo centro fino all'abolizione del feudalesimo, avvenuta nel 1806.
Linea Verde Abruzzo: la Forza della Tradizione, da Villa Santa Maria a Lanciano (10/01/2016)
Linea Verde - Puntata completa
ABRUZZO DOCUMENTARIO RAI - ABRUZZO TURISMO
Conducono: Patrizio Roversi - Daniela Ferolla
Domenica 10 gennaio, Linea Verde va alla scoperta dell’Abruzzo e dei suoi prodotti tradizionali. Per secoli i territori di questa regione, splendida ed allo stesso tempo impervia, hanno sviluppato un’agricoltura unica nel suo genere. Patrizio inizierà dagli allevamenti di suini e vacche, al quale il territorio abruzzese ha sempre offerto pascoli eccezionali, passando per i prodotti derivati da questi animali, come gli ottimi formaggi e insaccati unici come la ventricina, fino ad arrivare a storiche produzioni come quella dell’uva da tavola. Prodotti del vastese, tra Scerni e Montazzoli.
Un percorso che ci farà però scoprire il rischio, anche per questi prodotti così tanto radicati sul territorio, che può correre il nostro made in Italy quando viene a contatto con il mercato globale. Daniela, sempre nel segno della tradizione, scoprirà l’antica arte dei cocci abruzzesi di Lanciano e visiterà Villa Santa Maria, piccolo borgo abruzzese vocato da secoli alla cucina - la patria dei Cuochi.
Visita finale alla costa dei Trabocchi di Fossacesia
Vestizione della Madonna, Villa Santa Maria (Video 3)
For La Festa della Madonna, every year, in Villa Santa Maria, the statue of the Madonna & Child, are taken into procession through the main streeets of the village.
And before the procession, one day earlier, the statue is taken out from its protective window, and its` dress is changed from blue to white, for the whole lenght of these 3 days of festivities.
This video shows the first moments of the festivity. The Church of la Madonna is full of sincere Villesi,, early at 6.00am in the morning, praying quietly and passionately, waving white handkerchieves to salute the statue of the Madonna & Child.
It is so emotional, that most people would burst in tears in silence.
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Basilica Santa Maria di Leuca e il suo Paese
Santa Maria di Leuca (Lèviche in dialetto salentino, Λευκά in greco, è una frazione di 1.263 abitanti del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce. Rinomata località turistica, è il centro abitato più a Sud dell'intera provincia; dista 86,7 km dal suo capoluogo, se lo si raggiunge tramite la Strada statale 274 Salentina Meridionale che continua nella S.S. 101, oppure 72,6 km percorrendo la Strada statale 275 di Santa Maria di Leuca che prosegue nella S.S. 16.
Si tramanda che san Pietro in viaggio per Roma fece tappa a Leuca e da allora il tempio dedicato alla dea Minerva, posto sul promontorio japigeo, diventò un luogo di culto cristiano e uno dei principali centri di pellegrinaggio dell'età antica e medievale.
La devozione dei fedeli verso la Madonna di Leuca ha origine antica: si parla di un grande miracolo che avrebbe salvato i pescatori il 13 aprile del 365 da una burrasca.
L'attuale struttura fortificata della chiesa venne costruita tra il 1720 e il 1755 da monsignor Giovanni Giannelli, per resistere ai numerosi e ripetuti attacchi da parte di invasori turchi e saraceni.
Dal 7 ottobre 1990 il santuario è stato eletto a basilica minore.
L'interno del santuario è a unica navata con sei altari laterali. Sull'altar maggiore è collocato il dipinto della Madonna con Bambino detto Madonna de finibus terrae, di Jacopo Palma il Giovane. Tra gli altri dipinti presenti nella chiesa sono quelli del pittore Francesco Saverio Mercaldi (San Francesco da Paola, datato al 1898 e il Trittico della Confessione). Su un lato si trova un organo, da poco restaurato, datato al 1885.
All'interno della chiesa, sul lato destro dell'ingresso, un grosso masso monolitico è noto come Ara a Minerva, testimonianza del culto pagano nel luogo. Sul lato sinistro, è posta una targa in bronzo a commemorazione dell'equipaggio dell'incrociatore francese Léon Gambetta, affondato al largo di Leuca la notte del 26 aprile 1915 con circa 700 uomini.
Nel 2000 sui tre ingressi sono state realizzate porte in bronzo, opera dello scultore Armando Marrocco (Janua Coeli il portale centrale, Esodo il portale di destra e Stella Maris il portale di sinistra. Nei pressi della chiesa è stata inoltre costruita una sala per conferenze e una sede museale che ospita opere di artisti contemporanei.
LA BASILICA
Nel piazzale antistante la basilica, il 21 ottobre del 1901 venne eretta una croce monumentale con quattro iscrizioni. Sul viale che conduce alla basilica tra gli alberi della pineta, si trova la Croce pietrina, in ricordo del passaggio di san Pietro.
Due rampe di scale ognuna di 296 gradini collegano il santuario con il porto vecchio. Vennero costruite nel periodo fascista in occasione delle opere terminali dell'acquedotto. Le due scalinate sono separate da una cascata artificiale aperta solo in occasioni particolari. A piedi delle scale si eleva la colonna romana del 1939.
CHIESA DEL CRISTO RE
Si trova nel centro della marina di Leuca. I lavori di costruzione iniziarono nel 1896 su progetto dell'ingegnere Pasquale Ruggeri. L'apertura ai fedeli e al pubblico avvenne però, solo 40 anni dopo nel 1935. Realizzata in carparo, è in stile romanico e gotico. L'interno si divide in tre navate. Molto bello il pavimento in mosaico, completato nel 1934, e il rosone della facciata principale. I grandi finestroni delle navate laterali recano i nomi e gli stemmi delle famiglie nobili che parteciparono alla costruzione della chiesa.
L`orologio della Chiesa di San Nicola, Villa Santa Maria
Il meccanismo dell`orologio del campanile della chiesa di San Nicola, Villa Santa Maria
Villa Santa Maria chiesa di San Francesco Caracciolo
La Basilica di Santa maria di Pozzano - Scrigni di fede, arte e tradizioni
Santuario Caravaggio Basilica Santa Maria del Fonte Video 4K DJI Drone Phantom 4 Sanctuary Italy
Drone 4k Santuario Caravaggio Basilica Santa Maria del Fonte Italy
In volo sopra la basilica di Santa Maria del fonte, santuario di Caravaggio, Italy.
Chiesa Santa Maria della Consolazione - Orvieto
È famoso nel mondo il Tempio di Santa Maria della Consolazione a Todi, appena fuori il centro storico delimitato dalle mura medievali. La progettazione è il frutto della cultura artistica rinascimentale, che da Firenze si trasmise anche al resto d'Italia. Dalla pianta centrale a croce greca si sviluppa in altezza per culminare in una cupola centrale, circondata da altre quattro situate a croce. Internamente tende a somigliare alla Basilica di San Pietro, com'era nelle intenzioni del presunto progettista, il rinascimentale Donato Bramante.
Processione Madonna Villa Santa Maria, Abruzzo
The Festivity of The Madonna takes place every august in Villa Santa Maria, Abruzzo.
The fireworks accompany the procession.
Processione Madonna Villa Santa Maria, Abruzzo
The madonna statue is then taken into the Church, where she is greeted by the Villesi, waving white handerkerchieves.
Villa Santa Maria Udienza papale Vaticano
Basilica di Santa Maria Maggiore - Roma
website:
La basilica di Santa Maria Maggiore, conosciuta anche come Santa Maria della neve o come Basilica liberiana (dal nome del tradizionale fondatore, Papa Liberio), è una delle quattro basiliche patriarcali di Roma. Collocata sulla sommità del colle Esquilino, è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte.Fu fatta erigere da papa Sisto III tra il 432 e il 440 e da lui dedicata al culto della Madonna, il dogma della cui divina maternità era appena stato sancito dal Concilio di Efeso (431).La costruzione avvenne su una chiesa precedente, che una diffusa tradizione vuole sia stata la Madonna stessa ad ispirare apparendo in sogno a Papa Liberio e al patrizio Giovanni e suggerendo che il luogo adatto sarebbe stato indicato miracolosamente. Così quando la mattina del 5 agosto un'insolita nevicata imbiancò l'Esquilino il papa Liberio avrebbe tracciato nella neve il perimetro della nuova basilica, costruita poi grazie al finanziamento di Giovanni. Di questo antico edificio rimane solo un passo del Liber Pontificalis che afferma che Liberio fecit basilicam nomini suo iuxta Macellum Liviae.
Ad ogni modo il 5 agosto di ogni anno, in ricordo della Madonna della Neve, avviene la rievocazione del cosiddetto miracolo della nevicata: durante una suggestiva celebrazione viene fatta scendere dal soffitto una cascata di petali bianchi.Già prima dell'anno 1000 la chiesa di Santa Maria Maggiore aveva una copertura a cassettoni. Caratterizzano questa tipologia di copertura le travi oblique che si incontrano in un punto d'intersezione, sulle quali venivano poste delle coperture di tegole. Secondo la tradizione la copertura attuale fu fatta con il primo oro portato dalle Americhe all'epoca di Papa Alessandro VI.All'interno una delle opere principali è lo splendido ciclo a mosaico con storie del Vecchio e Nuovo Testamento, risalente al V secolo, subito dopo il Concilio di Efeso, che mostra ancora i caratteri stilistici dell'arte tardoantica: ombreggiatura, sfumature con passaggi di colore graduali, realistica raffigurazione dello spazio e dei volumi, ecc. Più ieratici, e già più vicini all'arte bizantina sono i mosaici dell'arco trionfale, con scene dellInfanzia di Cristo tratte dai Vangeli Apocrifi.
Tra le opere aggiunte nei secoli si segnalano la trecentesca Cappella del Presepe di Arnolfo di Cambio (distrutta) e la Cappella Sforza eseguita su disegno di Michelangelo.
È tuttora conservato nella Basilica il primo presepe della storia fatto con statue. È dovuto a papa Niccolò IV che nel 1288 commissionò ad Arnolfo di Cambio una raffigurazione della Natività. La tradizione di questa rappresentazione sacra ha origini sin dal 432 quando papa Sisto III (432-440) creò nella primitiva Basilica una grotta della Natività simile a Betlemme. La Basilica prese la denominazione di Santa Maria ad praesepem (dal latino: praesepium = mangiatoia) . I numerosi pellegrini che tornavano a Roma dalla Terra Santa, portarono in dono preziosi frammenti del legno della Sacra Culla (cunabulum) oggi custoditi nella teca dorata della Confessione.
Foto ed Editing donni
According to the legend this basilika was built after the Pope Liberius had a dream, in which the Holy Virgin was asking him to build a church if it had fallen snow on the following morning;
The day was 5th of August so it was considered a miracle if it snowed. The miracle did happen and Santa Maria Maggiore was built.
This happened in the century of 350 and the basilika was rebuilt several times during the following popes.
The basilica is also known as Basilica Liberiana after the founder, Santa Maria ad Praesepem (because the relics of the Infant Jesus cradle are treasured there), Santa Maria Maggiore (because it excels among all Roman basilicas consecrated to the Blessed Virgin) and Santa Maria della Neve, Our Lady of the Snow, after the miracle.
The original basilica was consecrated to the Blessed Virgin after the Council of Ephesus, which proclaimed her Mother of God. The basilica is rich in works of art, among them the frescos by Guido Reni (1575 1642) and the coffered ceiling by Giuliano Giamberti, called Giuliano da Sangallo (1443 1516).
Photos and Editing donni
The Bell-ringing of Villa Santa Maria
August 14, 2007, morning before the Procession of Madonna.
With Alessandro Sabatini we climbed the tower of the church of Santa Maria in Basilica, in Villa Santa Maria, Abruzzo.
We had the chance to film him ringing the bells, seeing the whole bell tower shaking, trembling, moving & resonating with the strong sound waves of the bells.
Santuario di Santa Maria di Canneto - Roccavivara
Immagini del Santuario di Santa Maria di Canneto (Diocesi di Trivento) Roccavivara CB.
In un ambiente quanto mai suggestivo, sulla Fondovalle del Trigno, si erge il maestoso complesso del Santuario di S.Maria di Canneto, in località Canneto.La chiesa attuale risale ai secoli XI e XII, ma le origini del culto alla Madre di Dio sono molto più antiche.A Canneto esisteva un centro abitato fin dall'epoca Romana, come risulta dagli scavi effettuati che anno messo in luce resti di una sontuosa villa romana e di un'azienda agricola.La fede cristiana vi fu annunciata nel IV secolo dai Vescovi di Trivento, allora fiorente cittadina e municipio romano fin dal I secolo d.C.
Villa Santa Maria Dionisio Di santo Bomba 2 6 190317
Santa Maria Maggiore - Sanctus - Memoria liturgica della nevicata miracolosa di agosto
Continuiamo con un altro canto liturgico eseguito dal vivo in Basilica.
Ecco a voi il canto del Santo (Sanctus in latino) parte integrante del prefazio, del quale costituisce la conclusione, prima dell'inizio della preghiera eucaristica. Siamo sempre nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma durante la S. Messa pontificale presieduta da S. Em. Cardinale Stanislaw Rylko, della Memoria liturgica della nevicata miracolosa di agosto preannunciata dalla Beata Vergine Maria.
Tradizionalmente, infatti, il 5 agosto in questa matriarcale Basilica, il miracolo viene ricordato con una pioggia di petali di rosa bianca, cadenti dall'interno della cupola durante la solenne celebrazione liturgica al canto del Gloria.
Il Santo è usato in quasi tutti i riti delle liturgie cattoliche, ortodosse e in molte protestanti. È un invito rivolto alla Chiesa terrestre ad unirsi ai cori celesti nella lode al Signore.
La prima parte del Sanctus è stata introdotta nella liturgia cattolica alla fine del IV secolo. Mentre il testo della seconda parte, il Benedictus, è tratto dal Vangelo secondo Matteo (21,9), nel contesto del racconto dell'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme la domenica delle palme.
L'affermazione solenne della santità e trascendenza di Dio dell'universo è completata da questa affermazione al Cristo re che cita il salmo della messa del giorno di Pasqua (117,6). Questa seconda parte è attestata nella Messa romana solo nel VII secolo.
Il Sanctus era anche detto Cantico dei Santi in cielo, dove per santi si intendono sia gli angeli che gli essere umani (le anime dei defunti, o coloro che sono assunti in anima e corpo).
Il Santo segue il carattere generale del prefazio, che è una preghiera di lode, con le parole dell'inno dei serafini, udito nel tempio di Gerusalemme dal profeta Isaia (6,3) nella visione inaugurale del suo ministero. La parte iniziale è riferita anche nell'Apocalisse (4,8).
Fra le preghiere più importanti della Chiesa Cattolica e rivolte a San Michele Arcangelo, l'Exorcismus in Satanam et angelos apostaticos (papa Leone XIII, 1884), come in Apocalisse, afferma che la parte iniziale della preghiera è cantata a Dio dai Cherubini e i Serafini che lo lodano incessantemente.
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Madonna della Neve è uno degli innumerevoli appellativi con cui la Chiesa venera la Beata Vergine Maria.
Si tratta del nome tradizionale e popolare per indicare Maria Madre di Dio come sancito dal Concilio di Efeso (431 d.C.). La sua memoria liturgica cade il 5 agosto e in memoria della miracolosa manifestazione mariana attraverso la quale la chiesa ha eretto in Roma la basilica di Santa Maria Maggiore (il primo Santuario Mariano di Occidente).
Secondo quanto narrato da vari autori cristiani, Giovanni era un ricco patrizio che viveva a Roma. Durante la notte del 4 agosto 352 d.C. egli avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. Giovanni, la mattina seguente, corse da papa Liberio per raccontargli quanto visto e il pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Il prodigio nel frattempo si era avverato sul Colle Esquilino, che fu trovato coperto di neve in piena estate e per ordine di Papa Liberio si fece tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente dove cadde la neve di agosto. Sempre secondo la storia, la basilica sarebbe stata finanziata dal patrizio stesso e prese il nome di basilica di Santa Maria della Neve (o Basilica Liberiana dal nome del Papa, popolarmente ad Nives).
Il titolo di Madonna della Neve risale ai primi secoli della Chiesa ed è legata alla nascita della basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
L'antica chiesa fu atterrata al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle innalzare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine, utilizzando anche i materiali di recupero della chiesa antecedente. In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva lo splendore e la grandezza del nuovo luogo di culto. Qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.
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Mi Scateno dalla Gioia
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