CIVIDALE Del FRIULI: Storie di diavoli e Longobardi: | UNESCO
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Storie di diavoli e Longobardi | Cividale Del Friuli
Questa città in provincia di Udine ha origini antiche ed è una delle più belle e importanti testimonianze dell'epoca Longobarda. Oltre a tanta storia, a Cividale potrete assaporare anche la cucina tipica delle Valli Del Natisone, semplice e gustosa.
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Per saperne di più:
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Camera: Panasonic Lumix G80
Obiettivo: Lumix G Vario 12-60
Action Camera: Xiaomi Yi
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Chiostro del monastero lateranense: oasi armoniosa di grazia e di bellezza!
Percorrendo la navata sinistra dalla parte interna della Basilica di San Giovanni in Laterano (l'Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano è la cattedrale della diocesi di Roma) è possibile accedere al chiostro cosmatesco, che è stato realizzato da una delle più importanti famiglie di marmorari romani dei Vassalletto. Pietro Vassalletto fu il primo a incominciare i lavori di costruzione di questo complesso nel 1222, quasi sul finire del pontificato di Innocenzo III.
Alla morte di questo scultore, il figlio Nicola fa continuare i lavori di erezione del chiostro lateranense, che si conclusero nel 1232 alla fine del pontificato di Papa Gregorio IX. Alla completamento di questa magnifica opera ha contribuito anche il Cardinale Guale de Bicchieri, che ha offerto una cospicua somma di denaro.
Il luogo è per dimensioni il più grande chiostro esistente a Roma ed è uno dei capolavori più belli dell'arte medievale. Per l'edificazione del chiostro lateranense, insolitamente, non è stata assolutamente usata la tecnica del riutilizzo di materiali antichi, molto in voga in quegli anni. I Vassalletto hanno edificato ex novo il cortile di colonnine, tarsie, con spettacolari cornici e capitelli.
Tra le opere all’interno del Chiostro possiamo citare la copia della bolla di Gregorio XI (Avignone, 23 gennaio 1372) sul primato dell'Arcibasilica, il monumento sepolcrale di Arnolfo di Cambio destinato al cardinale Riccardo degli Annibaldi, il frammento tombale di Lorenzo Valla (1465), canonico regolare lateranense, celebre umanista; la porta di bronzo, fusa da Uberto e Pietro da Piacenza nel 1196, proveniente da quelle ordinate dal camerlengo Cencio Savelli (Onorio III, 1216-1227) per il Patriarchio Lateranense e la cattedra papale di Nicola IV (1290-1292).
Il chiostro della Basilica di San Giovanni in Laterano ha una pianta di forma quadrata e chi lo guarda riconosce in quest'opera un grande armonia, razionalità e ordine.
I quattro lati dello splendido cortile sono caratterizzati da varie arcate, che poggiano su delle colonne binate, che vengono interrotte di tanto in tanto da dei pilastri, che suddividono ogni galleria in campate.
La parte più interessante di questo luogo sono i bassorilievi, che sovrastano le arcate e che raffigurano delle maschere umane, delle teste di leone e degli steli di foglie, che hanno una forma arrotolata, che crea una sorta di spirale. Al di sotto di questi bassorilievi c'è un fregio, costituito da quadrati e tondi di marmo.
Il chiostro è legato all'esistenza in loco nel passato di un grande monastero benedettino racchiuso tra la mura aureliane, il Patriarchio e la basilica, nel quale abitava la comunità dei monaci addetti ai servizi nella basilica. Il chiostro è l'unica parte che ancora rimane di questo grande complesso monastico.
Come si evince dalle immagini rimane uno spazio magnifico ed uno dei più importanti capolavori dell'arte cosmatesca. Quest'oasi è dotata di un curato giardino. Al centro del giardino è ubicato il Pozzo della Samaritana, su cui sono presenti delle decorazioni vegetali. La struttura è a forma cilindrica ed è stata realizzata nel IX secolo. Il pozzo in maniera funzionale serviva per raccogliere l'acqua piovana.
Ai lati del giardino sono ben visibili dei leoni e delle sfingi, che rappresentano il basamento delle arcate che circondano il chiostro.
[Fonti:
#chiostro #arte #Basilica
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Mi Scateno dalla Gioia
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Petrella Tifernina (CB): la chiesa di S. Giorgio, il labirinto, i suoi simboli
Nel piccolo centro urbano di origine alto-medievale, affacciato sulla Valle del Biferno, e nei pressi di due importanti tratturi, si trova un gioiello romanico di grande importanza per l'arte molisana: la chiesa di San Giorgio Martire. Ma quali sono le sue origini? Chi la commissionò e la eseguì? Di probabile fondazione longobarda, sorta probabilmente su un sito cultuale di epoca precedente, la chiesa sorprende per la copiosità e complessità dei temi iconografici presenti, sia all'esterno che all'interno. Sulla prima colonna a sinistra dell'ingresso si trova inciso, appena percettibile all'occhio, un particolare tipo di labirinto, cosiddetto Caerdroia, un unicum, per come è strutturato. Chi lo ha inciso? Quando? E perchè? Tra la miriade di simboli scolpiti su tutti i capitelli delle poderose colonne, figura gran parte del repertorio del bestiario medievale, quel linguaggio bizzarro e segreto con cui gli antichi maestri costruttori esprimevano verità iniziatiche. Una copia del telo sindonico è conservata nella chiesa e potrebbe relazionarsi alla reale presenza del Sacro Lino per un certo periodo, proprio qui. Ma da chi sarebbe stato portato? E perchè? Tante domande che non hanno ancora trovato una risposta chiarificatrice.
Lucrezia Orsina Vizana - Sonet vox tua - Protector noster - Cappella Artemisia
Sabato 25 maggio 2013 Basilica di San Calimero, Milano
CANTI NEL CHIOSTRO - Affreschi sonori dai conventi italiani
Lucrezia Orsina Vizana (1590 - 1662)
Sonet vox tua - Protector noster (da Componimenti Musicali..., Venezia 1623)
Cappella Artemisia
Monica Piccinini e Silvia Vajente, soprani - Elena Biscuola e Candace Smith, mezzo-soprani
Maria Christina Cleary, arpa barocca, Miranda Aureli, organo
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Festival dell'Ascensione
Père Calmel e M. Davies [video-documentario].
Quinta Giornata della Tradizione.
Verbania - Chiostro Hotel.
Quale attitudine di fronte alla questione della Messa? Père Calmel e M. Davies.
Video-documentario sulla dottrina e la testimonianza di père Roger Thomas Calmel O.P. e Michael Davies, due fulgidi esempi nel lavoro di recupero e salvaguardia della Tradizione.
Il video è stato realizzato da don Stefano Coggiola.