Il Lapis Pollae ♥ L'Elogium di Polla ♥ Via Annia Capua-Rhegium (Impero Romano)
È un'epigrafe in lingua latina incisa su una lastra in marmo di 70 cm di altezza per 74 cm di larghezza che dà notizia della costruzione della Via Annia, la quale collegava Reggio a Capua., il cui nome deriva dal luogo del rinvenimento, avvenuto nella località di San Pietro di Polla (Salerno). Il reperto è la più importante testimonianza scritta sulla strada romana che univa Capua a Reggio Calabria, comunemente nota come Via Capua-Rhegium (o Via Annia Popilia). Uno studio del contenuto e della sua rilevanza storica, accanto all'annalisi paleografica ed epigrafica la collocano con certezza nella prima metà del II sec. a.C. E' di grande importanza storica, ma l'iscrizione riflette anche la vita del tempo: queste zone erano popolate da pastori che proprio in quegli anni cominciavano a cedere il campo agli agricoltori, i quali dalla coltivazione delle terre potevano trarre un sostentamento più congruo alle necessità della famiglia.
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Feci la via da Reggio a Capua e in quella via posi tutti i ponti, i milliari e i tabellarii.
Da questo punto a Nocera 51 miglia, a Capua 84, a Morano 74, a Cosenza 123, a Vibo Valentia 180, allo Stretto presso la Statua 231, a Reggio 237.
da Capua a Reggio in totale 321 miglia.
E io stesso, pretore in Sicilia, catturai e riconsegnai gli schiavi fuggitivi degli Italici, per un totale di 917 uomini, e parimenti per primo feci in modo che sull'agro pubblico i pastori cedessero agli agricoltori.
In questo luogo eressi un foro e un tempio pubblici.
Lapis Pollae: L'antica epigrafe romana in latino incisa su lastra di marmo
Ricerche storiche nel Vallo di Diano
Lapis Pollae: L'Epigrafe romana datata 153 a.C. ricorda la costruzione della strada da Reggio Calabria a Capua.
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Benvenuti a POLLA nel VALLO DI DIANO ♥
Benvenuti nella città di Polla, la porta d'ingresso nel Vallo di Diano ricca di storia, tradizioni e monumenti. La storia di Polla affonda le sue origini nella notte dei tempi. La città romana del Vallo di Diano è una perla da ammirare. Maestoso il Convento di Sant'Antonio, chi entra in Sant'Antonio rimane abbagliato in contemplazione delle quaranta tele dipinte nel 1666 dal Ragolìa per il soffitto e disposte in tre file parallele sull'asse maggiore della navata con al centro la tela dalla cornice più ricca su cui ritrasse l'Immacolata. Polla nasce come piccolo villaggio forense sorta in epoca romana. Era un centro di scambi lungo la via che dalle Calabrie giungeva a Capua. L'esistenza del foro e' attestata in una famosa epigrafe, il Lapis Pollae. In località Tempio si può ammirare il rudere del Mausoleo di Caio Rufo con i blocchi dell'epigrafe, con le tre are superstiti, riccamente ornate di serti floreali tra cui tre bucrani e un frammento di festone. Il mausoleo fu innalzato nel corso del I secolo d.C. dalla sacerdotessa di Livia Augusta, terza moglie dell'Imperatore, per il marito Uziano Rufo, il quale era magistrato del Municipio di Volcei (oggi Buccino) da cui dipendeva il Forum.
La lunga iscrizione racconta che Insteia fu adottata da Uziano quando era una bambina di sette anni. Poi Uziano la prese in moglie e la onorò sempre nei cinquantacinque anni in cui vissero insieme. La decorazione che circonda la dedica richiama molto da vicino quella dell' Ara Pacis Augustea di Roma.
Quasi certamente Insteia fece venire scalpellini molto bravi da Roma perchè il marito avesse una sepoltura di tutto riguardo.
Perciò scelse anche un luogo ameno aperto al sole, su di una piccola altura. Meraviglioso il centro storico, il museo delle Antiche Vestiture, i Palazzi, le Chiese e i Portali. Importante e significativo il Parco della Rimembranza. Di notevole impatto naturalistico le Grotte di Polla. Dal punto di vista sociale e sportivo Polla è la sede della famigerata Pollese e del locale gruppo folk conosciuto in tutto il sud. Insomma, una città da visitare, ricca anche di tanti prodotti tipici e tanta bella gente.
Grotta di Polla: confermata l’importanza speleo-archeologica. Arrivano 800mila euro
Grotta di Polla: confermata l’importanza speleo-archeologica. Arrivano 800mila euro per il rischio idrogeologico
Riprende la campagna di scavi nella grotta di Polla Tornano gli archeologi dell’Universitò del Moli
Riprende la campagna di scavi nella grotta di Polla. Tornano gli archeologi dell’Universitò del Molise 08/09/2018
TGR Campania itinerante a Polla (Salerno) - sabato 23 giugno 2018 - piccolo comune & Vallo di Diano
TGR Campania itinerante a Polla (Salerno) - sabato 23 giugno 2018 - piccolo comune & Vallo di Diano
:wp-it: Polla
Polla è un comune italiano di 5 267 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
== Geografia fisica ==
Polla si trova a nord del Vallo di Diano, a circa 10 km da Sala Consilina e a 80 da Salerno, sulle rive del fiume Tanagro ed a ridosso dei monti Alburni. Da Pertosa dista circa 7 km, mentre ne dista 5 dalle omonime grotte, il cui percorso si snoda nel sottosuolo dei comuni di Auletta e della stessa Polla, con un probabile sbocco, il cui percorso è coperta da sedimenti, alla cosiddetta Grotta di Polla; sul versante collinare. Il comune, che conta un quartiere distaccato (San Pietro) sulla strada statale 19, è il maggior centro dell'area in cui si trova, secondo per popolazione solo a Sala Consilina e sede di un Ospedale.
== Storia ==
Polla fu l'epicentro del disastroso terremoto del Vallo di Diano del 1561.
Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia è stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Sala Consilina.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Elenco dei principali monumenti e luoghi di interesse del comune
== Architetture religiose ==
Chiesa di San Nicola dei Latini (1300)
Santuario di Sant'Antonio
Chiesa di San Pietro Apostolo
Cappella di Sant'Antonio Abate
== Architetture civili ==
Palazzi Manganelli-Barrese-Ripa
Palazzo Albirosa
Palazzo Comunale
Palazzo Galloppo
Palazzo Palmieri
Palazzo Parisi
Palazzo Rubertini
Taverna del Passo
== Architetture militari ==
Castello
== Altro ==
Lapis Pollae (150 a.C. circa)
Termine Graccano (131 a.C. circa)
Mausoleo di Caio Uziano Rufo (I secolo d.C.)
Ponte romano
Monumento ai Caduti
Parco della Rimembranza
== Società ==
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Religione
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana appartenenti principalmente alla chiesa cattolica; il comune appartiene alla forania di Teggiano-Sala, della diocesi di Teggiano-Policastro, ed ha tre parrocchie.
== Istituzioni, enti e associazioni ==
Presidio Ospedaliero Luigi Curto
Unità territoriale distaccata della Croce Rossa Italiana
== Cultura ==
== Geografia antropica ==
== Economia ==
== Infrastrutture e trasporti ==
Strade
Uscita autostradale di Polla sull'A3 Salerno-Reggio Calabria.
Strada statale 19 delle Calabrie.
Strada Regionale 19 ter Innesto ex SS 407 (Bivio per Vietri di Potenza)-Innesto SS 19.
Strada Regionale 426 Polla-S.Arsenio-S.Pietro-Innesto SS 166(per S.Rufo).
Strada Provinciale 125 Petina-Polla.
Ferrovie
Stazione di Polla sulla Ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro (Servizio sostitutivo con bus).
== Amministrazione ==
== Gemellaggi ==
Germania Steinenbronn
== Altre informazioni amministrative ==
Il comune fa parte della Comunità montana Vallo di Diano.
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.
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Ab regio ad Capuam: l'antica via Popilia torna a vivere. Calabria - South Cultural Routes
Ab Regio ad Capuam da Reggio Calabria a Capua, era questo il percorso dell'antica via consolare che attraversava il versante tirrenico dell'Italia meridionale.
Oggi la via Popilia torna a vivere grazie al lavoro di un'associazione di camminatori calabresi.
“Sud! Vostok100k lungo le South Cultural Routes” è stato un viaggio percorso a bordo del Vostok100k (vostok100k.com), il vecchio camper del 1982 di Lorenzo Scaraggi, giornalista, reporter.
Lorenzo Scaraggi ha attraversato Puglia, Molise, Campania, Basilicata e Calabria andando alla ricerca di storie di carattere antropologico, etnografico, storico, di tradizioni e di tutti quei beni culturali immateriali di cui il sud è ricco.
South Cultural Routes è un progetto d'eccellenza del MIBACT in collaborazione con Regione Puglia, Regione Molise, Regione Basilicata, Regione Calabria e Regione Campania.
Delegazione FAI di SALERNO in visita a POLLA - Alla scoperta di un comune meraviglioso
E’ stata un successo la tappa nel corso del weekend a Polla e Pertosa da parte della delegazione FAI di Salerno. L’associazione Lilium di Polla ha permesso la visita dei vari siti culturali del paese grazie alla presenza di accompagnatori esperti del posto, toccando i punti cardine della romanità, le cappelle private della famiglia Palmieri, il Museo delle antiche vestiture pollesi e il Convento di Sant’Antonio, in cui gli ospiti sono stati accolti da Fra’ Mimmo Marcigliano che ha donato un’accurata illustrazione del luogo sacro.
“L’accoglienza che ci avete riservato è stata davvero straordinaria. Le sorprendenti bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche di Polla si arricchiscono dell’incredibile sentimento di ospitalità che tutti noi abbiamo potuto apprezzare in maniera cosí calorosa” ha commentato la delegazione FAI dopo l’intensa giornata.
LA VIA CONSOLARE ANNIA POPILIA
La Strage di Auletta (30 Luglio 1861) - Per non dimenticare mai.
Per non dimenticare...La STRAGE di Auletta...
Auletta 30 luglio 1861..
Un pugno di mesi appena dalla proclamazione dell'Unità d'Italia, e già l'intero Mezzogiorno brucia in un inferno di sangue e violenza. Nei territori periferici dell'ormai defunto Regno delle Due Sicilie divampa furiosa la rivolta legittimista contro le truppe piemontesi, contro la leva obbligatoria, contro le nuove tasse. Una vera e propria guerra civile, liquidata troppo frettolosamente dalla storiografia ufficiale come una successione di eventi puramente criminali. Campania, Lucania, Calabria: la mappa dell'insurrezione popolare è vasta. Decine i centri che si sollevano contro «l'invasore calato dal Nord» , aprendo le porte alle bande di «briganti», bruciando tricolori ed effigi della nuova dinastia sabauda. E scatenando rappresaglie ordinate dai vari Pallavicini, La Marmora o Cialdini, generale celebre per aver confessato di preferire di gran lunga «beduini affricani ai cafoni meridionali».
Una lunga lista di paesi martiri: Pontelandolfo e Casalduni i più noti, ma anche Auletta, teatro di un eccidio troppo spesso dimenticato. È il pomeriggio del 28 luglio quando una nutrita colonna di legittimisti invade il piccolo centro sulle rive del Tanagro. Accolta, secondo le accuse, da «ignobili feste, balli e canti». Da giorni i ribelli si concentrano nella vicina località Lontrano, in attesa di rinforzi che arrivano alla spicciolata. Contadini delusi, nobiluomini spiantati, disertori, soldati del disciolto esercito napoletano, cani sciolti. Disperati che non hanno nulla da perdere. Il primo atto, altamente simbolico, è la rimozione coatta dei ritratti di Vittorio Emanuele e di Garibaldi, i padri della Patria. Il vessillo borbonico sventola di nuovo sul palazzo comunale, mentre nella chiesa di San Nicola di Mira riecheggia il Te Deum il suono delle campane invita l'intero circondario alla rivolta. Possidenti e liberali filo-piemontesi si sono già volatilizzati da un pezzo, incalzati dallo spettro di inevitabili ritorsioni. Dalla vicina Pertosa, sede di un drappello della Guardia Nazionale, scatta immediato l'allarme. Decine di guardie e carabinieri calano su Auletta nel tentativo di snidare i ribelli ma vengono respinti a suon di fucilate.
Troppo alto il numero degli insorti: urge una repentina ed esemplare azione di forza, l'analisi dei vertici militari del VI Comando, anche per scongiurare pericolosi tentativi di emulazione. Si decide l'invio dei bersaglieri, affiancati da una squadra di mercenari ungheresi. Al soldo dei Savoia già da diversi anni, gli ausiliari magiari (ma non mancano polacchi, russi, tedeschi, americani, avventurieri e tagliagole) affiancano spesso le truppe sabaude, incaricandosi del «lavoro sporco». Li precede una sinistra fama, alimentata da stupri, saccheggi, abusi e vessazioni. I soldati espugnano Auletta all'alba del 30 luglio, attraversando quella contrada Piano lasciata indifesa dagli assediati. È il caos.
Per le strade e i vicoli si apre una caccia al brigante, criminale e stupida, lo si intuisce ben presto, poiché in giro ci sono soltanto civili inermi: i veri guerriglieri hanno ritenuto più conveniente ripiegare nei boschi che affrontare un avversario superiore per numero ed equipaggiamento. Il paese viene messo a ferro e fuoco. I colpi di baionetta come colonna sonora, basta uno sguardo, una parola di troppo, un semplice sospetto per finire davanti al plotone di esecuzione. Un massacro. Sono proprio gli ungheresi a rendersi protagonisti dei crimini più orrendi, penetrano nelle case, saccheggiano, bruciano. La furia cieca e selvaggia della rappresaglia non risparmia nemmeno i luoghi di culto. E i preti, additati come i veri ispiratori della sedizione.
Il parroco Giuseppe Pucciarelli viene barbaramente seviziato a coltellate nella canonica, letteralmente fatto a pezzi dalla soldataglia assetata di violenza. Che ha il tempo di far piazza pulita di arredi sacri, ex-voto e reliquie. Stessa sorte tocca a quattro religiosi, pestati a sangue in piazza, obbligati ad inginocchiarsi al cospetto del tricolore sabaudo tra risate di scherno ed umiliazioni. Uno di loro - «quasi ottantenne» raccontano le ingiallite cronache del tempo - non resiste nella scomoda posizione, prova ad alzarsi in piedi ma un sergente gli fracassa il cranio con il calcio del fucile. Il bilancio finale della mattanza è terribile: 45 morti accertati (ma potrebbero essere molti di più) e oltre duecento arrestati, condotti a marcire nelle carceri di Salerno con l'accusa di rivolta e cospirazione.
SPARISCE LA VIA CONSOLARE PUTEOLI-CAPUAM
La via Annia Popilia in Calabria - Frammenti di viaggio
Strade romane
Video didattico sulla rete stradale dell'Impero romano e sulla tecnica costruttiva
Service: ADOTTIAMO LA VIA ANNIA/POPILIA - Potenza 24-04-2015
Convegno e Cerimonia di Premiazione
Bando di idee per il logo del Service Distrettuale Lions
ADOTTIAMO LA VIA ANNIA/POPILIA
I grandi itinerari storici europei:conoscenza, tutela e valorizzazione della Via “ab Regio ad Capuam”
AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI EBOLI LA VIA ANNIA POPILIA
Progetto Via Annia - Strade
Cilentano.it visita il Parco Archeologico di Grumentum nell'Alta Val d'Agri
L'impianto urbanistico della città, risalente alla fondazione del III secolo a.C. è di forma allungata, in dipendenza dalle condizioni orografiche della collina, e si articola su tre vie principali parallele, intersecate ad angolo retto da vie secondarie. La città era circondata da mura con sei porte, su un perimetro di circa 3 km e occupava una area di circa 25 ettari, di cui solo un decimo è stato riportato in luce.