Vaticano, due arresti eccellenti per la fuga di documenti riservati
La fiducia del Papa è stata tradita e il Vaticano non esclude provvedimenti contro chi ha tentato di trarre vantaggio dalla divulgazione di documenti riservati. Così si legge nella nota della Santa Sede, dopo la convalida dell'arresto di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, ex segretario della Prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative del Vaticano, e di Francesca Immacolata Chaouqui, sua protetta ed ex esponente della stessa co…
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REPORT - L'Impero Finanziario Vaticano 5di6 - YouTube.flv
La Città del Vaticano (0,43 kmq con una popolazione di 911 residenti di cui 532 cittadini, il cui reddito pro-capite ammonta a 407.095 euro, vatican.va) è sede di tre istituti finanziari: l' APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell' Economia o Prefettura per gli Affari economici; lo IOR, con i quali vengono gestiti circa un miliardo di cattolici sparsi nel mondo.
La Città del Vaticano è composta di tre enti o istituzioni: lo Stato, la Santa Sede e la Curia. Il primo è l' entità territoriale, la seconda è il vertice della Chiesa e la Curia è la struttura organizzativa. Tutte le istituzioni vaticane spesso rivendicano l' extraterritorialità e l' indipendenza dalle leggi degli altri Stati-Nazione. L' Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dello Stato.
Fra i suoi compiti c'è anche quello di coniare moneta. Nel 1998 infatti, l' Ue ha autorizzato l'Apsa ad emettere 670 mila euro l' anno. Con la possibilità di emetterne altri 201mila in occasione di Concili ecumenici, Anni Santi o in occasione di un'apertura della Sede vacante. Secondo quanto riportato dai dati ufficiali della Prefettura per gli Affari Economici, per il 2002 il Vaticano e la Santa Sede sarebbero in deficit di 29,5 milioni di euro. Nel bilancio però non figurano strutture come le università pontificie, gli ospedali cattolici (Bambini Gesù di Roma, ad esempio), i santuari (Loreto, Pompei). Ma soprattutto non figura l'obolo, che ha portato nel solo 2002 un gettito nelle casse della Città del Vaticano di 52,8 milioni di euro.
Altra Banca Vaticana è lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) e ha sede presso la Città del Vaticano. Ufficialmente l'unico azionista di questa banca è il papa.
Lo IOR fu fondato nel 1887 da Leone XIII, col nome di Commissione per le Opere Pie, al fine di convertire le offerte dei fedeli in un fondo facilmente smobilizzabile. La prima riforma delle finanze vaticane risale al 1908, quando su iniziativa di papa Pio X l'istituto assunse il nome di Commissione amministratrice delle Opere di Religione.
La trasformazione in una banca vera e propria avvenne nel 1941, anche se il finanziamento più significativo che indusse il papato a favorire tale trasformazione, fu quello concesso dal fascismo, col Concordato (Patti Lateranensi) del 1929, che prevedeva, a titolo di risarcimento per la perdita degli Stati pontifici l'indomani dell'unificazione nazionale, qualcosa come 100 milioni di dollari (40 in contanti e 60 in obbligazioni; in lire erano 750 milioni), oltre all'esenzione dalle tasse e dai dazi sulle merci importate in Vaticano.
Per gestire questo ingente patrimonio, papa Pio XI istituisce l'Amministrazione speciale per le Opere di Religione, che affida a un laico esperto, l'ingegner Bernardino Nogara, un abile banchiere proveniente dalla Comit, membro della delegazione che, dopo la prima guerra mondiale, negoziò il trattato di pace e, successivamente, delegato alla Banca Commerciale di Istanbul.
Grazie alla sua abilità, Nogara trasformò l'Amministrazione in un impero edilizio, industriale e finanziario. Le condizioni che il banchiere pose a Pio XI per accettare l'incarico di gestire il patrimonio del Vaticano furono due: gli investimenti dovevano essere liberi da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale e realizzabili in ogni parte del mondo.
Il Papa accettò e si aprì così la strada alle speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa valori, compreso l'acquisto di azioni di società che svolgevano attività in netto contrasto con l'insegnamento cattolico (armi, contraccettivi ecc.).
REPORT - L'Impero Finanziario Vaticano 2di6 - YouTube.flv
La Città del Vaticano (0,43 kmq con una popolazione di 911 residenti di cui 532 cittadini, il cui reddito pro-capite ammonta a 407.095 euro, vatican.va) è sede di tre istituti finanziari: l' APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell' Economia o Prefettura per gli Affari economici; lo IOR, con i quali vengono gestiti circa un miliardo di cattolici sparsi nel mondo.
La Città del Vaticano è composta di tre enti o istituzioni: lo Stato, la Santa Sede e la Curia. Il primo è l' entità territoriale, la seconda è il vertice della Chiesa e la Curia è la struttura organizzativa. Tutte le istituzioni vaticane spesso rivendicano l' extraterritorialità e l' indipendenza dalle leggi degli altri Stati-Nazione. L' Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dello Stato.
Fra i suoi compiti c'è anche quello di coniare moneta. Nel 1998 infatti, l' Ue ha autorizzato l'Apsa ad emettere 670 mila euro l' anno. Con la possibilità di emetterne altri 201mila in occasione di Concili ecumenici, Anni Santi o in occasione di un'apertura della Sede vacante. Secondo quanto riportato dai dati ufficiali della Prefettura per gli Affari Economici, per il 2002 il Vaticano e la Santa Sede sarebbero in deficit di 29,5 milioni di euro. Nel bilancio però non figurano strutture come le università pontificie, gli ospedali cattolici (Bambini Gesù di Roma, ad esempio), i santuari (Loreto, Pompei). Ma soprattutto non figura l'obolo, che ha portato nel solo 2002 un gettito nelle casse della Città del Vaticano di 52,8 milioni di euro.
Altra Banca Vaticana è lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) e ha sede presso la Città del Vaticano. Ufficialmente l'unico azionista di questa banca è il papa.
Lo IOR fu fondato nel 1887 da Leone XIII, col nome di Commissione per le Opere Pie, al fine di convertire le offerte dei fedeli in un fondo facilmente smobilizzabile. La prima riforma delle finanze vaticane risale al 1908, quando su iniziativa di papa Pio X l'istituto assunse il nome di Commissione amministratrice delle Opere di Religione.
La trasformazione in una banca vera e propria avvenne nel 1941, anche se il finanziamento più significativo che indusse il papato a favorire tale trasformazione, fu quello concesso dal fascismo, col Concordato (Patti Lateranensi) del 1929, che prevedeva, a titolo di risarcimento per la perdita degli Stati pontifici l'indomani dell'unificazione nazionale, qualcosa come 100 milioni di dollari (40 in contanti e 60 in obbligazioni; in lire erano 750 milioni), oltre all'esenzione dalle tasse e dai dazi sulle merci importate in Vaticano.
Per gestire questo ingente patrimonio, papa Pio XI istituisce l'Amministrazione speciale per le Opere di Religione, che affida a un laico esperto, l'ingegner Bernardino Nogara, un abile banchiere proveniente dalla Comit, membro della delegazione che, dopo la prima guerra mondiale, negoziò il trattato di pace e, successivamente, delegato alla Banca Commerciale di Istanbul.
Grazie alla sua abilità, Nogara trasformò l'Amministrazione in un impero edilizio, industriale e finanziario. Le condizioni che il banchiere pose a Pio XI per accettare l'incarico di gestire il patrimonio del Vaticano furono due: gli investimenti dovevano essere liberi da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale e realizzabili in ogni parte del mondo.
Il Papa accettò e si aprì così la strada alle speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa valori, compreso l'acquisto di azioni di società che svolgevano attività in netto contrasto con l'insegnamento cattolico (armi, contraccettivi ecc.).
List of new cardinals named by Pope Benedict XVI
1. Mons. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi;
2. S.B. Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto);
3. Mons. Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum;
4. Mons. Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura;
5. Mons. Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore;
6. Mons. Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica;
7. Mons. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani;
8. Mons. Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa;
9. Mons. Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero;
10. Mons. Velasio De Paolis, C.S., Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede;
11. Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura;
12. Mons. Medardo Joseph Mazombwe, Arcivescovo emerito di Lusaka (Zambia);
13. Mons. Raúl Eduardo Vela Chiriboga, Arcivescovo emerito di Quito (Ecuador);
14. Mons. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Rep. Democratica del Congo);
15. Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo (Italia);
16. Mons. Donald William Wuerl, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America);
17. Mons. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile);
18. Mons. Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa (Polonia);
19. Mons. Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka);
20. Mons. Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Germania).
Ho deciso, inoltre, di elevare alla dignità cardinalizia due Presuli e due Ecclesiastici, che si sono distinti per la loro generosità e dedizione nel servizio alla Chiesa.
Essi sono:
1. Mons. José Manuel Estepa Llaurens, Arcivescovo Ordinario Militare emerito (Spagna);
2. Mons. Elio Sgreccia, già Presidente della Pontificia Accademia per la Vita (Italia);
3. Mons. Walter Brandmüller, già Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche (Germania);
4. Mons. Domenico Bartolucci, già Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia (Italia).
Nella lista dei nuovi Porporati si riflette l'universalità della Chiesa; essi, infatti, provengono da varie parti del mondo e svolgono differenti compiti a servizio della Santa Sede o a contatto diretto con il Popolo di Dio quali Padri e Pastori di Chiese particolari.
Vi invito a pregare per i nuovi Cardinali, chiedendo la particolare intercessione della Santissima Madre di Dio, affinché svolgano con frutto il loro ministero nella Chiesa. .
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Roma: Corvi in Vaticano, sfarzo, ville e ai poveri solo i spiccioli
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Da La Nazione.
VA AVANTI a rullo battente la nuova inchiesta sui corvi vaticani, con cui gli inquirenti d’Oltretevere stanno facendo luce sulla sottrazione e la fuga dei documenti riservati della Santa Sede. Mentre monsignor Lucio Vallejo Balda, il prelato dell’Opus Dei con un incarico di numero due alla prefettura degli Affari economici (organismo di fatto in via di estinzione), continua a trascorre i suoi giorni in cella nella caserma della gendarmeria, ieri Francesca Immacolata Chaouqui, rimessa in libertà due giorni fa dopo essere stata anche lei arrestata, è tornata ieri in Vaticano con l’avvocato difensore Giulia Bongiorno, per rilasciare una nuova, lunga deposizione.
CINQUEMILA tra appartamenti, ville, negozi, soltanto a Roma. Un patrimonio inestimabile, nel senso letterale del termine, perché i bilanci vaticani ricordano il corso dei fiumi carsici che a un certo punto si inabissano nel sottosuolo e non sempre tornano alla luce. Quelle abitazioni che valgono almeno 4 miliardi non ospitano profughi e bisognosi come vorrebbe papa Francesco, che vive in 70 metri quadri, studio compreso, ma alti prelati, monsignori, raccomandati di ogni ordine e grado, vip, politici, amici degli amici, che spesso pagano affitti irrisori.
Ne parliamo con l'Avv. Rossella Angiolini.
REPORT - L'Impero Finanziario Vaticano 6di6 - YouTube.flv
La Città del Vaticano (0,43 kmq con una popolazione di 911 residenti di cui 532 cittadini, il cui reddito pro-capite ammonta a 407.095 euro, vatican.va) è sede di tre istituti finanziari: l' APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell' Economia o Prefettura per gli Affari economici; lo IOR, con i quali vengono gestiti circa un miliardo di cattolici sparsi nel mondo.
La Città del Vaticano è composta di tre enti o istituzioni: lo Stato, la Santa Sede e la Curia. Il primo è l' entità territoriale, la seconda è il vertice della Chiesa e la Curia è la struttura organizzativa. Tutte le istituzioni vaticane spesso rivendicano l' extraterritorialità e l' indipendenza dalle leggi degli altri Stati-Nazione. L' Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dello Stato.
Fra i suoi compiti c'è anche quello di coniare moneta. Nel 1998 infatti, l' Ue ha autorizzato l'Apsa ad emettere 670 mila euro l' anno. Con la possibilità di emetterne altri 201mila in occasione di Concili ecumenici, Anni Santi o in occasione di un'apertura della Sede vacante. Secondo quanto riportato dai dati ufficiali della Prefettura per gli Affari Economici, per il 2002 il Vaticano e la Santa Sede sarebbero in deficit di 29,5 milioni di euro. Nel bilancio però non figurano strutture come le università pontificie, gli ospedali cattolici (Bambini Gesù di Roma, ad esempio), i santuari (Loreto, Pompei). Ma soprattutto non figura l'obolo, che ha portato nel solo 2002 un gettito nelle casse della Città del Vaticano di 52,8 milioni di euro.
Altra Banca Vaticana è lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) e ha sede presso la Città del Vaticano. Ufficialmente l'unico azionista di questa banca è il papa.
Lo IOR fu fondato nel 1887 da Leone XIII, col nome di Commissione per le Opere Pie, al fine di convertire le offerte dei fedeli in un fondo facilmente smobilizzabile. La prima riforma delle finanze vaticane risale al 1908, quando su iniziativa di papa Pio X l'istituto assunse il nome di Commissione amministratrice delle Opere di Religione.
La trasformazione in una banca vera e propria avvenne nel 1941, anche se il finanziamento più significativo che indusse il papato a favorire tale trasformazione, fu quello concesso dal fascismo, col Concordato (Patti Lateranensi) del 1929, che prevedeva, a titolo di risarcimento per la perdita degli Stati pontifici l'indomani dell'unificazione nazionale, qualcosa come 100 milioni di dollari (40 in contanti e 60 in obbligazioni; in lire erano 750 milioni), oltre all'esenzione dalle tasse e dai dazi sulle merci importate in Vaticano.
Per gestire questo ingente patrimonio, papa Pio XI istituisce l'Amministrazione speciale per le Opere di Religione, che affida a un laico esperto, l'ingegner Bernardino Nogara, un abile banchiere proveniente dalla Comit, membro della delegazione che, dopo la prima guerra mondiale, negoziò il trattato di pace e, successivamente, delegato alla Banca Commerciale di Istanbul.
Grazie alla sua abilità, Nogara trasformò l'Amministrazione in un impero edilizio, industriale e finanziario. Le condizioni che il banchiere pose a Pio XI per accettare l'incarico di gestire il patrimonio del Vaticano furono due: gli investimenti dovevano essere liberi da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale e realizzabili in ogni parte del mondo.
Il Papa accettò e si aprì così la strada alle speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa valori, compreso l'acquisto di azioni di società che svolgevano attività in netto contrasto con l'insegnamento cattolico (armi, contraccettivi ecc.).
REPORT - L'Impero Finanziario Vaticano 4di6 - YouTube.flv
La Città del Vaticano (0,43 kmq con una popolazione di 911 residenti di cui 532 cittadini, il cui reddito pro-capite ammonta a 407.095 euro, vatican.va) è sede di tre istituti finanziari: l' APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che è la Banca Centrale del Vaticano; il Ministero dell' Economia o Prefettura per gli Affari economici; lo IOR, con i quali vengono gestiti circa un miliardo di cattolici sparsi nel mondo.
La Città del Vaticano è composta di tre enti o istituzioni: lo Stato, la Santa Sede e la Curia. Il primo è l' entità territoriale, la seconda è il vertice della Chiesa e la Curia è la struttura organizzativa. Tutte le istituzioni vaticane spesso rivendicano l' extraterritorialità e l' indipendenza dalle leggi degli altri Stati-Nazione. L' Apsa è in pratica la Banca Centrale della Città del Vaticano. Essa svolge funzioni di tesoreria e gestisce gli stipendi dello Stato.
Fra i suoi compiti c'è anche quello di coniare moneta. Nel 1998 infatti, l' Ue ha autorizzato l'Apsa ad emettere 670 mila euro l' anno. Con la possibilità di emetterne altri 201mila in occasione di Concili ecumenici, Anni Santi o in occasione di un'apertura della Sede vacante. Secondo quanto riportato dai dati ufficiali della Prefettura per gli Affari Economici, per il 2002 il Vaticano e la Santa Sede sarebbero in deficit di 29,5 milioni di euro. Nel bilancio però non figurano strutture come le università pontificie, gli ospedali cattolici (Bambini Gesù di Roma, ad esempio), i santuari (Loreto, Pompei). Ma soprattutto non figura l'obolo, che ha portato nel solo 2002 un gettito nelle casse della Città del Vaticano di 52,8 milioni di euro.
Altra Banca Vaticana è lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) e ha sede presso la Città del Vaticano. Ufficialmente l'unico azionista di questa banca è il papa.
Lo IOR fu fondato nel 1887 da Leone XIII, col nome di Commissione per le Opere Pie, al fine di convertire le offerte dei fedeli in un fondo facilmente smobilizzabile. La prima riforma delle finanze vaticane risale al 1908, quando su iniziativa di papa Pio X l'istituto assunse il nome di Commissione amministratrice delle Opere di Religione.
La trasformazione in una banca vera e propria avvenne nel 1941, anche se il finanziamento più significativo che indusse il papato a favorire tale trasformazione, fu quello concesso dal fascismo, col Concordato (Patti Lateranensi) del 1929, che prevedeva, a titolo di risarcimento per la perdita degli Stati pontifici l'indomani dell'unificazione nazionale, qualcosa come 100 milioni di dollari (40 in contanti e 60 in obbligazioni; in lire erano 750 milioni), oltre all'esenzione dalle tasse e dai dazi sulle merci importate in Vaticano.
Per gestire questo ingente patrimonio, papa Pio XI istituisce l'Amministrazione speciale per le Opere di Religione, che affida a un laico esperto, l'ingegner Bernardino Nogara, un abile banchiere proveniente dalla Comit, membro della delegazione che, dopo la prima guerra mondiale, negoziò il trattato di pace e, successivamente, delegato alla Banca Commerciale di Istanbul.
Grazie alla sua abilità, Nogara trasformò l'Amministrazione in un impero edilizio, industriale e finanziario. Le condizioni che il banchiere pose a Pio XI per accettare l'incarico di gestire il patrimonio del Vaticano furono due: gli investimenti dovevano essere liberi da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale e realizzabili in ogni parte del mondo.
Il Papa accettò e si aprì così la strada alle speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa valori, compreso l'acquisto di azioni di società che svolgevano attività in netto contrasto con l'insegnamento cattolico (armi, contraccettivi ecc.).
Francesca Chaouqui: Nel nome di Pietro, verità su Ior e riforma
Roma, (askanews) - Il processo Vatileaks 2, la pubblicazione di nuovi documenti riservati e inediti, il timore che ora il Vaticano renda esecutiva la pena di dieci mesi di carcere, la riforma fallita di Papa Francesco sulla riorganizzazione economica e finanziaria della Santa Sede, le dimissioni di Papa Benedetto XVI. Intervista a tutto campo ad askanews di Francesca Immacolata Chaouqui, ex membro della Cosea (la Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede) e uno degli imputati nel processo Vatileaks 2, condannata a 10 mesi di carcere, pena poi sospesa, e ora responsabile della agenzia di comunicazione Viewpoint Strategy. La pierre calabrese pubblica ora un libro, Nel nome di Pietro (edizioni Sperling & Kupfer), che rivela documenti riservati e scottanti.
Questo libro - dice Chaouqui - è il mio modo di fare ordine in tutto quello che era venuto fuori durante il processo Vatileaks. Questo libro non racconta affatto del processo, ne parlo solo in cinque pagine. Il resto è il racconto di come è nata, come si è sviluppata e come è finita, la riforma degli affari economici voluta dal Santo Padre. Nel mio libro - prosegue l'autrice - faccio vedere come in realtà tutti i buoni propositi che Papa Francesco aveva posto in questa riforma, siano poi quasi tutti naufragati, travolti da interessi personali, dalla incapacità delle persone scelte di portare avanti un compito così ambizioso come il rinnovamento del sistema amministrativo e finanziario della Santa Sede. Racconto delle verità molto forti, come ad esempio spiego come ad un certo punto una parte della mia commissione volessero trasformare lo Ior in una banca d'affari, creando un fondo in Lussemburgo su cui far confluire i fondi dello Ior e investirli per moltiplicarne la redditività. Questo era assolutamente contro le linee guida di Papa Francesco.
C'è poi un documento - sottolinea - su una indagine fatta fare di nascosto dal segretario della mia commissione ai servizi segreti spagnoli sulla sicurezza del Papa. Un gesto di una gravità assoluta, perché dava la possibilità a un servizio segreto estero di conoscere qualcosa di così delicato come la sicurezza del Pontefice.
C'è ora il timore di ripercussioni dal Vaticano? Un nuovo processo?
E' di queste ore - risponde Chaouqui - la notizia che in Varticano si stia valutando se chiedere o meno l'esecuzione della sentenza che mi ha visto condannata per dieci mesi, per i documenti contenuti nel mio libro. Quello che vogliono farci credere, che la riforma economica sia un successo e che tutto sia perfetto, in realtà non è così. Mai in Vaticano si è registrato nell'amministrazione e nella gestione degli affari un caos come quello di queste ore.
A proposito dello Ior, l'operazione trasparenza e di pulizia di Papa Francesco c'è stata o no? Sicuramente la volontà di fare trasparenza e pulizia di Papa Francesco è indubbia. La novità di queste ore è che a breve cambierà il vertice dello Ior, stanno già selezionando il nuovo presidente.
Nel suo libro, lei affronta anche due temi scottanti: quello della pedofilia e quello dell'operazione trasparenza e pulizia allo Ior. Crede che le dimissioni di Benedetto XVI possano essere ricondotte a questi due dossier?
In Vaticano regna ora il caos e non nego che probabilmente ci saranno altre fughe di notizie. Papa Benedetto XVI - risponde Chaouqui - ha sbagliato a dimettersi in quel momento. Credo che la Chiesa non fosse pronta per le dimissioni di Papa Benedetto. Stava lavorando su due dossier fondamentali: quello sulla pedofilia e quello sulla trasparenza e un Papa come lui in quel momento era più idoneo a trasportare la chiesa senza laicizzarla e senza esporla troppo al fenomeno mediatico. Papa Benedetto XVI non avrebbe forse mandato un messaggio di auguri al Superbowl ma avrebbe saputo governare la Curia con mano più ferma.
Il cardinale Pell è tornato in Australia, processo il 26
Il cardinale australiano George Pell, accusato di abusi sessuali su minori, è tornato in Australia dove, il 26 luglio, dovrà comparire in tribunale.
Dal 2014 prefetto agli Affari economici del Vaticano, Pell è stato incriminato alla fine di giugno. I fatti contestati risalirebbero agli anni Settanta, quando era un semplice sacerdote a Ballarat, la sua città natale nello stato di Victoria.
L'ex arcivescovo di Melbourne e Sydney, oggi 76enne, ha rifiutato categoricamente le accuse. Il papa gli av…
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Il cardinale George Pell, accusato di abusi, tornerà in Australia per difendersi: sono innocente
L'inchiesta sul cardinale George Pell, il prefetto per gli affari economici della Santa Sede. Incriminato in Australia per abusi sui minori e stupro, prenderà un periodo di aspettativa per tornare in patria e avere così la possibilità di potersi difendere. Questa mattina breve conferenza stampa in Vaticano. Servizio di Pierluigi Vito
Notizie del Giorno Alessandria 22 Settembre 2011
-Oviglio: identificato il cadavere della donna trovata ieri in un campo in località San Giovanni.
-Alessandria: aveva compiuto un furto in una Pizzeria; arrestato 46enne pregiudicato.
-Alessandria: Mons. Giuseppe Versaldi è il nuovo presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.
-Casale Monferato: sabato e domenica nel parco della Cittadella si terranno le esercitazioni della Protezione Civile.
Udienza a marzo per il cardinale George Pell, il più alto esponente ecclesiastico mai accusato…
Potrebbero essere una cinquantina le persone che testimonieranno il prossimo marzo per determinare se il cardinale George Pell: debba essere rinviato a giudizio per aggressione sessuale. E' quanto stabilito da un tribunale di Melbourne, durante un'udienza alla quale ha partecipato il Prefetto agli Affari economici vaticani.
Cardinal #pell leaves Melbourne Magistrates Court after committal mention hearing for multipl…
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Congresso sobre os 250 anos da ordenação episcopal de Santo Afonso Maria de Ligório - Santa Águeda dos Godos - Itália
L'EX PREMIER RENZI VISITA IN GRAN SEGRETO LE CATACOMBE DI SAN GENNARO ALLA SANITA'
Dopo l’imboscata in commissione affari costituzionali che ha fatto traballare la maggioranza, e prima di un incontro con i suoi parlamentari per stabilire la linea politica nel partito, l’ex premier Matteo Renzi si è concesso una visita privata a Napoli. Il leader democratico ha effettuato in gran segreto un giro turistico nelle catacombe di San Gennaro, tra capodimonte e la Sanità. Scoprendone incanto e magia.
Un’esperienza che ha condiviso in un post su FB: “Ho trascorso qualche ora bellissima a Napoli nel cuore del quartiere Sanità con Padre Antonio Loffredo, che avevo conosciuto mesi fa in prefettura, e i suoi ragazzi, protagonisti del riscatto culturale e civile di questo territorio. Le Catacombe di San Gennaro passate da ottomila a ottantamila visitatori sono solo la punta dell'iceberg di un appassionate lavoro educativo. C'è molto di più. C'è l'idea che l'identità culturale sia la chiave del riscatto economico e sociale non solo del Mezzogiorno».