Umbria: la Valnerina: Città di Castello - Santuario della Madonna di Belvedere - HD remake 2016
Il Santuario, in cui si venera un’antichissima immagine della Madonna, si trova a circa cinque chilometri da Città di Castello, lungo la S.R. Apecchiese che, valicando l’Appennino, giunge fino al mare Adriatico. La chiesa sorge sul bel colle di Caprano, oggi chiamato Belvedere, e fu costruita in stile barocco negli anni 1669-84 su progetto di Antonio Gabrielli e Nicola Barbioni. Presenta una pianta ottagonale con quattro brevi bracci, coperta da cupola. Dinanzi all’ingresso si erge un portico semicircolare; varcata la porta si può ammirare la preziosa bussola realizzata da un valente artigiano nel 1883. Tra le opere più importanti conservate all’interno del Santuario si ricorda il Martirio di San Vincenzo, dipinto da Giovanni Ventura Borghesi nel 1699, collocato nella cappella laterale destra dedicata al santo. In fondo alla chiesa domina l’altare maggiore al cui interno è collocata l’immagine prodigiosa della Vergine Maria. Nel corso del tempo la devozione verso la Madonna di Belvedere andò via via aumentando ed il Santuario divenne uno dei centri mariani più conosciuti dell’Italia centrale e la sua fama arrivò fino a Roma, tanto
che nel 1703 la sacra immagine fu solennemente incoronata con licenza del Capitolo Vaticano. Dal piazzale antistante la chiesa si gode uno splendido panorama non solo sulla città, con i suoi campanili, ma anche sull’Alta Valle del Tevere, dal monte della Verna fino a Monte Acuto, nei pressi di Umbertide.
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Alla scoperta del bellissimo Santuario della Madonna di Belvedere.
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© Marco Massimetti - 2015
Città di Castello Santuario della Madonna del Belvedere - slideshow
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Città di Castello - Via Crucis del Santuario Madonna di Belvedere - slideshow
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BRUNO AYMONE CHANNEL - SANTUARIO MADONNA DI BELVEDERE -
SANTUARIO MADONNA DI BELVEDERE
CITTA' DI CASTELLO
2012
Convento OFM Cap Città di Castello
Santuario della Madonna di Belvedere
Il Santuario della Madonna di Belvedere fu edificato negli anni 1668-1684 per ospitare la statua della Vergine prima venerata nella Chiesa di S. Maria di Caprano. Le fonti documentarie attestano dell'esistenza della Chiesa di S. Maria di Caprano già dal XIII sec. mentre della statua ci informa la relazione fatta nel 1594 dal Visitatore Apostolico Mons. Fabio Tempestini che la definisce simulacrum terreum sed pulcherrimum (immagine di terracotta ma bellissima).
La Madonna, che poi si chiamerà di Belvedere, dovrebbe esser stata collocata sull'altare della Chiesa di Caprano, però, in una data di certo più antica, visto che nel 1594 S. Maria di Caprano era ormai abbandonata perché lontana dalle case dei coloni. Mons. Tempestini ordina difatti al rettore il ridimensionamento della Chiesa, però, ammirato dall'immagine della Vergine ordina pure che la statua della Madonna coloribus reformetur (che la statua della Madonna sia restaurata nei colori).
Non tanto tempo dopo, nel 1665, come narra il Muzi nelle Memorie Ecclesiastiche di Città di Castello: «accaddero tali e tanti prodigj per mezzo di questa sagra Imagine, che il di lei culto e venerazione si destò anche nei paesi remoti». I fatti di Caprano si diffusero nelle regioni vicine delle Marche, della Romagna, della Toscana e pellegrini arrivavano da Perugia, Roma e persino da Pavia e dal Regno di Napoli. L'allora Vescovo di Città di Castello, Francesco Boccapaduli, dopo una prima fase di prudente indagine su tali fatti, approvò la costruzione di un Santuario, sul colle di Belvedere, degno di albergare la miracolosa Immagine di S. Maria di Caprano. Il disegno fu attuato dall'architetto tifernate Antonio Gabrielli, lo stesso che progettò il Teatro degli Illuminati, e dal suo allievo Nicola Barbioni. L'entusiasmo e la fede soprattutto dei Castellani, ma anche dei molti pellegrini, fecero affluire tante offerte che in breve tempo nel 1684 si poté completare la costruzione iniziata nel 1669.
Tra i pellegrini di eccezione c'è da ricordare Santa Veronica Giuliani che nel Diario annota la sua devota visita alla Madonna di Belvedere, avvenuta nel luglio del 1677. Il Capitolo Vaticano nel 1703 decise di ornare con una corona d'oro le statue della Madonna e del Bambino, a riprova della diffusione del culto alla Madonna di Belvedere. Narrano le fonti che la sera del 10 novembre 1703, insieme all'Abate e ai cappellani del Santuario, trasportarono l'Immagine dal Belvedere alla Cattedrale, per la sua incoronazione, tutti i frati cappuccini della zona: i frati cappuccini dei conventi di Citerna, di Montone, di Borgo e dei due conventi di città di Castello. Verso la fine del Settecento il Santuario visse momenti difficili con il terremoto del 1789, che provocò la caduta della cupola, e con il passaggio, nel 1798, dei soldati francesi, che misero a soqquadro tutto, rubando le due corone d'oro, gli ex voto «per grazia ricevuta» ed altri oggetti preziosi.
Passata la tempesta, nella prima metà dell'800, due grandi Vescovi, Mons. Mondelli e Mons. Muzi, si prodigarono per la ricostruzione del Santuario. Nel 1996, fu affidato dal Vescovo Tomaso Pellegrino Ronchi ai Cappuccini della Provincia umbra permettendo di realizzare il loro antico desiderio di servizio e di amore alla Madonna di Belvedere, come testimoniano le fonti d'archivio. I documenti e le cronache attestano la loro presenza presso il Santuario in occasione di numerose missioni popolari e per l'assistenza spirituale alla Confraternita dei Contadini che qui ebbe la sua sede fino agli inizi del '900. Nel 1997 è stata ristrutturata la canonica, dove attualmente risiedono i cinque frati della Provincia Serafica che formano la fraternità cappuccina della Parrocchia Santuario S. Maria in Belvedere.
VIDEO: BRUNO AYMONE
POSTPRODUZIONE: BAYPRESSAGENCY
Città di Castello chiusura Madonna delle Grazie
Città di Castello chiusura Madonna delle Grazie
UMBRIA - CITTA' DI CASTELLO - Full HD
© CLAUDIO MORTINI -
L'Umbria è un territorio ricco di bellezze naturali, di storia e di cultura. I suoi monumenti, gli edifici civili, le chiese gotiche, i conventi e i borghi medievali raccontano storie senza tempo, stagliandosi tra il verde delle colline e l'azzurro del cielo.
Città di Castello, adagiata sul corso superiore del Tevere, a 20 km a nord di Umbertide e 17 km a sud est di San Sepolcro, è una delle città più rappresentative. Con circa 40 mila abitanti è anche una delle città maggiori della provincia di Perugia (la distanza con il capoluogo regionale è di circa 56 km).
Legata alla Toscana e alle Marche, sospesa tra la cultura umbra ed etrusca, la città si cela dietro le colline dell'Appennino.
La città attuale occupa il sito dell'antica Tifernum Tiberinum (dal nome datogli dagli antichi Romani), che nel VI secolo venne devastata da Totila re degli Ostrogoti e anche rex Italiae, cioè della penisola italica (dal 541 al 552).
Venne ricostruita dal vescovo Florido, divenuto poi santo e attuale patrono della città. Longobardi, Franchi e Stato Pontificio, si susseguirono tutti al governo del piccolo borgo, che trovò il suo maggiore splendore da prima come libero Comune (con il nome di Civitas Castelli), quindi qualche secolo dopo, sotto l'oligarchia delle famiglie dei Vitelli, dei Fucci e dei Tartarini. I primi guadagnarono successivamente il potere assoluto della città. Con la Congiura di Senigallia, Cesare Borgia (detto il Valentino) si impadronì della città autoproclamandosi duca.
Le mura medievali di Città di Castello per lunghi tratti sono rimaste ancora intatte e circondano l'antico centro. La città si suddivide in tre quartieri (o rioni): Mattonata-Santa Maria, Prato (il più antico) e San Giacomo.
La presenza spiccata di musei nel centro della città fa capire immediatamente quanto, a Città di Castello, sia considerato importante il passato del borgo, con il ricco repertorio di tradizioni, ricordi e reperti che include. Alle esposizioni tematiche, dedicata a particolari vicende storiche o sociali, si possono visitare numerose gallerie tutte incentrate sull'arte, coi capolavori di maestri quali Raffaello, Luca Signorelli o Alberto Burri.
Un itinerario particolarmente suggestivo, da rintracciare nel cuore della città, è quello che segue le orme del Rinascimento. Si può dire che tutta la zona più antica assomigli a un museo all' aperto, dove si incontrano le dimore patrizie del Cinquecento, il campanile cilindrico dell'XI e XII secolo, la Torre Civica del Trecento o il Palazzo del Podestà, con una facciata barocca del 1686 che guarda verso la piazza.
Il Palazzo Comunale o Palazzo dei Priori, edificio gotico concepito da Angelo da Orvieto, è un altro colosso da non farsi scappare, ma vale la pena anche solo di passeggiare per le stradicciole, godendosi gli angoli più semplici e segreti, apprezzando scorci nuovi e inaspettati.
Particolarmente interessanti si riveleranno la Piazza Matteotti e la Piazza Gabriotti,
soprannominate rispettivamente Piazza de' Sopra e Piazza de' Sotto.
Non mancano poi le chiese, eccezionali testimoni della fede d'un tempo, erette a Città di
Castello in periodi differenti. L'elenco è davvero ricco: non si possono non citare lo splendido Duomo, la chiesa di San Francesco, quella della Madonna delle Grazie o di Santa Maria Maggiore
IL FANTASMA DI VILLA MONTESCA (Santuario della madonna di Belvedere e Eremo di Montecasale)
La “FONDAZIONE Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca” denominata anche “Fondazione Villa Montesca” e “Fondazione Centro Studi Villa Montesca” eredita la tradizione del Centro Studi e Formazione Villa Montesca fondato nel 2001 con sede a Villa Montesca dove nel 1909 Maria Montessori organizzò un seminario che diede vita alla prima pubblicazione del metodo di pedagogia scientifica, universalmente noto come il ‘Metodo Montessori’.
#villamontesca #storiadiunfantasma #fantasmi
Umbria: la Valnerina: Città di Castello - Santuario di Canoscio - slideshow
BASILICA DI CANOSCIO
Punto di riferimento più importante della devozione mariana in Umbria, visitato ogni anno da oltre 100.000 fedeli, sorge dove era stata eretta una cappella dedicata alla Madonna (con un affresco di scuola senese) nel 1348, ampliata nel 1406. Il grande santuario di fine XIX secolo, recentemente divenuto Basilica minore, è stato completato dal porticato di facciata nel 1905. L' antica immagine della Madonna del Transito è stata recentemente restaurata. Poco distante sorge la Pieve dei santi Cosma e Damiano della seconda metà del XII secolo con frammenti romanici e affreschi di ispirazione sia senese che tardogotica.
Città di Castello (Perugia, Umbria) - Discover Italy
Città di Castello is a city and comune in the province of Perugia, in the northern part of the Umbria region of Italy. The city is mostly built of brick, since the local sandstone erodes very rapidly. Its principal monuments include the medieval Palazzo Comunale and a tall thin tower, the Torre Comunale; and the Pinacoteca Comunale, an art museum with mostly Renaissance works, notable for its external decoration by Giorgio Vasari.
Brescia città. italy. / 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, della Città di Brescia. Italy.
Luoghi Visitati.
Via Lattanzio Gambara. Viale Stazione. Piazzale Stazione. Stazione Ferroviaria. Stazione dei Pulman. Piazza della Repubblica. Chiesa Santi Nazario e Celso. Chiesa di Santa Maria dei Miracoli. Chiesa di San Francesco. via San Francesco. via della Pace. Monumento a Giuseppe Garibaldi. Santuario di Santa Maria delle Grazie. Corso Garibaldi. Torre della Pallata. Largo Tommaso Formentone. Orologio in via Cesare Beccaria. Piazza della Loggia. Torre dell'Orologio. Porticato Municipio di Brescia. Chiesa di Sant'Agata. Piazza della Vittoria. Chiesa della Madonna del Lino. Piazza del Mercato. Corso Palestro. Corso Giuseppe Zanardelli. Teatro Grande con Museo. Porticato Corso Giuseppe Zanardelli. Porticato di via X Giornate. Duomo Vecchio. Piazza Paolo VI. Cattedrale Santa Maria Assunta. Palazzo Broletto. Provincia di Brescia. Piazza Broletto. Via dei Musei. Parco Archeologico. Teatro Romano. Basilica Romana. Castello di Brescia. Belvedere della città Sud/Ovest.
Ringrazio della Visualizzazione.
SANTUARIO DELL'ADDOLORATA - CASTELPETROSO ISERNIA MOLISE ITALY
Il Santuario di Castelpetroso tra storia e leggenda
A poca distanza da Castelpetroso, a Nord della strada nazionale che porta ad Isernia, si eleva una roccia che, nella cima, raggiunge ottocento metri di altezza. Sulla roccia, che nel secolo scorso appariva brulla e sassosa, completamente spoglia di ogni vegetazione, domina oggi, maestoso, il Santuario della Madonna di Castelpetroso, che è divenuto meta continua di pellegrinaggi da parte di fedeli di ogni paese. Una tradizione viva nel popolo vuole che in questa roccia, che perciò è chiamata la Santa Rupe delle Apparizioni, sia apparsa la Vergine a due contadine di Castelpetroso. Era il 22 marzo del 1888: una delle pazze giornate di marzo in cui ad improvvisi sprazzi di sole si succedono folate violente di vento e piogge dirotte. Era sera. La pioggia che aveva imperversato per tutta la giornata era cessata, soffiava un forte vento.
Il buio scendeva rapidamente dal cielo nuvoloso. Fabiana Cecchino e Serafina Valentino, due contadine di Castelpetroso, si attardavano per le campagne alla ricerca di due pecorelle che si erano smarrite durante la giornata. Per le due povere contadine le due pecorelle costituivano gran parte delle loro scarse risorse; il danno era grave e perciò, incuranti dell'oscurità che via via si faceva più fitta e del cattivo tempo che continuava ad imperversare, continuavano nella loro ricerca: non se la sentivano proprio di ritornare nel loro casolare che, senza quelle pecorelle, sarebbe stato ancor più povero. Però con il trascorrere inesorabile del tempo, le speranze di ritrovare le pecore si facevano sempre più labili. Ormai non rimaneva loro che tornarsene meste ed afflitte verso casa quando, ad un tratto, il loro sguardo fu colpito da un vivo bagliore che attraversava la roccia. Si avvidero dell'esistenza di alcuni crepacci che fino ad allora non avevano avvertito. La pioggia aveva cominciato intanto a cadere; da lontano si sentiva il cupo rimbombo di qualche tuono. Le contadine pensavano che dovesse trattarsi di qualche lampo e non diedero perciò a quel bagliore eccessivo peso. Continuarono nel loro cammino ma quel bagliore attraverso la roccia non cessava. In quell'istante dimenticarono le pecore e prese dalla curiosità si avvicinarono alla roccia. Più andavano avanti, più il bagliore diventava vivido. Camminavano cautamente perchè avevano paura che si trattasse di briganti, ma non appena furono nei pressi del luogo da cui appariva il bagliore, rimasero sbalordite. Una visione apparve davanti ai loro occhi: la Vergine Maria teneva tra le braccia Gesù sanguinante. Le due contadine imboccarono subito la via più breve e giunsero, trafelate, in paese a dar notizia della visione che era apparsa loro in mezzo alla montagna. Tutta Castelpetroso si interessò al racconto delle due contadine. Per più giorni i campi rimasero abbandonati e l'argomento di discussione nelle vie, nelle case, nelle botteghe artigiane fu quello dell'apparizione della Vergine. Si discusse per molto tempo.
Dopo polemiche e contrasti, si decise di erigere alla Vergine un grande Santuario nel punto stesso in cui le due contadine affermavano di averla vista. Si voleva un grande Santuario che potesse richiamare l'attenzione di tutte le popolazioni vicine. Da ogni parte, soprattutto dagli emigrati d'America, cominciarono ad affluire le prime offerte. Per il progetto ci si rivolse agli ingegneri Ghilandi di Bologna; il 28 settembre 1890 fu posta la prima pietra. La costruzione veniva su bella, massiccia e maestosa, ma inghiottiva una grande quantità di soldi. Le riserve cominciarono a ridursi e il ritmo dei lavori dovette rallentarsi. Si andò avanti per un pezzo tra riprese, sospensioni e rallentamenti ma alla fine anche le difficoltà finanziarie furono superate e la costruzione giunse al termine. La gente cominciò ad arrivare da ogni parte, le offerte ripresero ad affluire numerose e il Santuario potè essere sistemato adeguatamente. Il giorno dell'inaugurazione fu un giorno memorabile. Si racconta che un giovane cadde dall'alto della rupe senza riportare nemmeno una contusione e che una grossa pietra cadde sulla testa di un altro giovane senza arrecargli alcun danno. Ancora oggi, dall'alto della rupe consacrata alla Vergine, il Santuario si leva solenne e tutta la campagna circostante sembra stendersi quieta sotto la sua protezione.
SANTUARIO MADONNA DELLA CORNABUSA.mp4
Musica: VALLEY OF TEARS di ZERO PROJECT
Il santuario della Madonna della Cornabusa, in valle Imagna, situato dentro una vasta caverna, e' il piu' caratteristico di tutta la bergamasca. Da secoli e' al centro della devozione degli abitanti della valle; meta di un gran numero di pellegrinaggi, una volta all'anno vi si raccolgono anche gli emigranti.
Per la sua fama vi giungono fedeli da altre regioni e da varie nazioni. Papa Giovanni XXIII fu particolarmente devoto alla Cornabusa, dove sosto' in preghiera pochi giorni prima della sua elezione.
E anche uno dei motivi per cui il santuario e' inserito negli itinerari che i pellegrini seguono alla ricerca dei luoghi cari a Papa Giovanni.
Chiuso tutto l'inverno a causa della strada impervia, il santuario della Cornabusa viene riaperto ogni anno la festa del Lunedi' dell'Angelo.
Chi arriva per la prima volta, via via che si avvicina, nota il campanile, ma una volta giunto non trova traccia del santuario.
Deve percorrere una strada tagliata nella roccia e solo al termine si apre davanti ai suoi occhi lo spettacolo di un grande antro. In passato c'era all'interno una chiesetta.
Tra il 1350 e il 1400 la valle Imagna fu teatro di violentissime lotte tra Guelfi e Ghibellini.
La storia del santuario della Cornabusa racconta che un'anziana donna cerco' allora scampo in una grotta portandovi una statua della Madonna Addolorata, che vi rimase anche dopo il ritorno della pace.
Anni dopo una pastorella sordomuta si addentro' nella grotta scoprendo la statua.
Tornata a casa e acquistato l'uso della parola e dell'udito, racconto'il fatto ai familiari.
Questi si fecero accompagnare alla grotta, constatando la veridicita' del racconto. La notizia si diffuse per la valle e in breve nacque una viva devozione. Dentro la grotta fu costruita una prima cappella, poi ampliata e decorata.
La statua della Madonna Addolorata e' in legno e alta circa 80 centimetri.
Sottoposta a studi accurati, e' risultata d'origine toscana; di squisita fattura, si ritiene risalga al primo Quattrocento.(Fonte: Passion For Italy )
Siracusa città. Noto-Marzamemi. Sicilia. italy / 4K.
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, di Siracura città. Noto. Marzamemi in Sicilia. Italy.
Luoghi Visitati.
Siracusa: Ponte di Santa Lucia. Agenzia delle Dogane. Tempio di Apollo. Palazzo dell'Orologio. Fontana di Diana. ex Provincia. Chiesa Santa Maria della Concezione. Chiesa di Santa Maria alla Badia. Palazzo dei Beni Culturali. Piazza Duomo. Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima. Largo e Fontana Aretusa. lungo mare Alfeo. Castello Maniace. Chiesa dello Spirito Santo. Lungo Mare d'Ortigia. Marina. Ponte Umbertino. Panoramica via mare: Porto di Siracusa. Marina con il Belvedere. Castello Maniace. Grotte Marine di Ortigia. Ponte Umbertino.
Noto: Vista della cittadina. Porta Reale. Chiesa San Francesco d'Assisi all'Immacolata. Chiesa di Santa Chiara. Cattedrale di Noto. Palazzo Ducezio. Chiesa San Carlo. Monumento ai Caduti. Chiesa di Monte Vergine. Teatro. Chiesa di San Domenico. Chiesa del Crocifisso. Belvedere di Noto.
Marzamemi: Panoramica con isolotto Brancati. Tonnara. Largo Balata. Vicolo di Villadorata. Palazzo Villadorata. Chiesa di San Francesco da Paola. Piazza Regina Margherita. Piazza Giardinella. Marina.
Ringrazio della Visualizzazione.
Santuario Madonna dell'Acero
Il Santuario è aperto tutte le domeniche e in modo continuato da maggio fino all’inizio di ottobre.
Da maggio alla fine di settembre S. Messa festiva alle ore 16,30
Per informazioni: Santuario – Comune di Lizzano in Belvedere - tel. 0534.53029 Parrocchia San Cristoforo – Bologna, Via Nicolò dall’Arca 71 - tel. 051.357900
Città di Castello dietro le quinte rai diretta messa in Duomo
Città di Castello dietro le quinte rai diretta messa in Duomo
Santa Rita, la festa al Santuario spezzino 23-05-2019
Grande festa al santuario di Santa Rita, ai Vicci, per la ricorrenza della patrona.
Città di Castello
Città di Castello--Umbria--Italia.. Città tra le mura, ordinata pulita e ben conservata, il clima e mite, bel posto da visitare!!! :)
cover--gino... il cielo in una stanza
Umbria: la Valnerina: Città di Castello - la città intera (1/2) - slideshow
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La cerimonia d'incoronazione del quadro della Vergine del Rosario al Santuario di Pompei.
Giornale Luce B0839 del 26/02/1936
Descrizione sequenze:veduta panoramica della grande folla radunatasi presso il Santuario di Pompei ; la solenne cerimonia d'incoronazione della Vergine del Rosario in partenza per l'Africa Orientale ; gli officianti della cerimonia ; la duchessa d'Aosta madre presenzia alla cerimonia ; il momento dell'incoronazione ; le personalità presenti alla cerimonia ; veduta panoramica della folla ; veduta complessiva del quadro ; visione del Santuario ;
Archivio Storico Luce .
Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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