Holiday Impressions from Sardinia, Italy
See a few impressions from my 2 week holiday in beautiful Sardinia, Italy!
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Places to see in ( Sardinia - Italy ) Nuoro
Places to see in ( Sardinia - Italy ) Nuoro
Nuoro is a city and comune in central-eastern Sardinia, Italy, situated on the slopes of the Monte Ortobene. It is the capital of the province of Nuoro. With a population of 36,347, it is the sixth-largest city in Sardinia. Birthplace of several renowned artists, including writers, poets, painters, and sculptors, Nuoro hosts some of the most important museums in Sardinia. It is considered an important cultural center of the region and it has been referred as the Atene sarda (Sardinian Athens). Nuoro is the hometown of Grazia Deledda, the first and only Italian woman to win (1926) the Nobel Prize in Literature.
The earliest traces of human settlement in the Nuoro area (called the Nuorese) are the so-called Domus de janas, rock-cut tombs dated at the third millennium BC. However, fragments of ceramics of the Ozieri culture have also been discovered and dated at c. 3500 BC. he Nuorese was crossed by a Roman road which connected Karalis (Cagliari) to Ulbia (Olbia). The legacy of the Roman colonization can especially be found in the variety of the Sardinian language which is still spoken today in Nuoro: Sardu nugoresu is considered the most conservative lect of the Romance family.
Nuoro is served by the SS 131 DCN (Olbia-Abbasanta), the SS 129 (Orosei-Macomer), and the SS 389 (Monti-Lanusei). ARST, Azienda Regionale Sarda Trasporti provide regular connections to Cagliari, Sassari, Olbia, and to several minor centres in the province and the region. Other private operators (including Deplano Autolinee, Turmotravel, Redentours) connects Nuoro to various cities and airports in the island. Nuoro is connected by train to Macomer via Ferrovie della Sardegna.
Alot to see in Nuoro such as :
Sardinian Ethnographic Museum (Museo Etnografico Sardo).
Grazia Deledda's Museum (Museo Deleddiano).
M.A.N., Museo d’Arte Provincia di Nuoro (Modern Art Museum of the Nuoro Province).
National Archeological Museum Nuoro (Museo Archeologico Nazionale di Nuoro).
Museo Ciusa, Museum dedicated to Francesco Ciusa and other artists
Cattedrale della Madonna della Neve
Piazza Sebastiano Satta
Chiesa di Nostra Signora delle Grazie
Chiesa della Solitudine
The Redeemer's statue, Monte Ortobene, the 7 meters tall Vincenzo Gerace's bronze statue installed the 29th August 1901.
Nuraghe Ugolio
Chiesa di San Carlo, church built in the 17th century containing a copy of Francesco Ciusa's masterpiece La madre dell'ucciso.
Sas Birghines, Domus de Janas located in Monte Ortobene
Sanctuary Madonna of Montenero, Monte Ortobene
( Sardinia - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Sardinia . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Sardinia - Italy
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Places to see in ( Sardinia - Italy ) Aggius
Places to see in ( Sardinia - Italy ) Aggius
Aggius is a comune in the Province of Sassari in the Italian region Sardinia, located about 190 kilometres north of Cagliari and about 35 kilometres west of Olbia. Aggius borders the following municipalities: Aglientu, Bortigiadas, Tempio Pausania, Trinità d'Agultu e Vignola, Viddalba.
In the heart of the Gallura is a characteristic village that will strike you for the great care they take of their granite houses, considered among the most beautiful in all the region. One of the main activities of those who live in Aggius is the extraction and processing of granite, but the town is also known for its beautiful carpets and, more generally speaking, for its fine textiles. The Touring Club Italiano has awarded the town with a Bandiera Arancione (Orange Flag) in recognition of the characteristics of the historical centre, the beauty of its setting and the efficiency of its services for visitors.
Among the attractions is the town’s choir, famous for its remarkable sound and nicknamed “Choir of the Galluran Roosters” by the famous poet Gabriele D’Annunzio. Another highlight is the atmosphere created during Holy Week, when the small town becomes something of a Jerusalem and the streets fill with the faithful as members of the local lay brotherhoods clad in traditional garments walk in solemn procession. Aggius is one of the few towns in Gallura to have maintained this centuries-old tradition and the entire week from Palm Sunday through Easter celebrations are held in spectacular Spanish tradition.
Do not miss a visit to the museo etnografico named after Oliva Carta Cannas, home to original items and machinery that tell of the history, culture and traditions of the Gallura region. Another unique museum focuses attention on the phenomenon of Bandits and is housed at the palazzo of the ‘vecchia Pretura.’ The vast area surrounding Aggius is ideal for hiking among the characteristic stazzi (characteristic rural settlements) and archaeological sites. The Izzana nuraghe, Gallura’s largest, is especially interesting.
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Pozzo Sacro Sa Testa - Olbia - ArcheOlbia DocuLab 2016
L' associazione culturale ArcheOlbia, nell'ambito di un progetto di promozione dei siti archeologici e di itinerari del territorio olbiese, oggi pubblica la prima puntata degli archeo documentari brevi, con voce narrante. Lo stesso documentario verrà pubblicato in più lingue, tra cui la lingua sarda.
Per info e prenotazione di gruppi turistici, contattare la pagina facebook: ArcheOlbia Olbia.
regia e montaggio: Dana Ricciu
voce narrante: Marcello Cabriolu
testi: Durdica Bacciu
musiche: Gabriele Tosi - newagemusica.com
bibliografia:
G.Lilliu, La Civiltà dei Sardi dal Paleolitico all'età dei nuraghi, Nuoro, Il Maestrale, pag.610
E.Contu, L'Architettura Nuragica in Ichnussa:la Sardegna dalle origini all'età classica, Milano, 1981, pag.116
F.Lo Schiavo, Il pozzo sacro nuragico di Sa Testa in Olbia e il suo territorio, storia ed archeologia, Ozieri, 1991, Il Torchietto, pp.133-134
INIZIAMO LA SARDEGNA IN MOTO!
Dopo la notte in cabina sul traghetto che ci ha portato fino a Golfo Aranci, lo sbarco in #Sardegna nella giornata di Pasqua ci porta alla visita della tomba dei giganti e del #nuraghe la prisgiona.
Le strade iniziano a farsi interessanti e con esse anche tutto il panorama circostante...
Questa SPECIAL EDITION inizia a farsi davvero interessante e siamo solo al 1° giorno in questa magnifica isola!
Lasciatemi un bel lIKE ed un bel COMMENTO, CONDIVIDETE il video e sopratutto ISCRIVETEVI al CANALE per non perdervi i prossimi episodi.
Come al solito qui sotto trovate tutte le informazioni, mappe ed altro!
INFO
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Neapolitan Singer in Ristorante Al Gladiatore, Rome Italy
I chanced upon this Neapolitan Singer while dining out in Rome
Stele di Boeli o Sa Perda Pintà di Mamoiada ~ 11 Febbraio 2018 | Viaggiare in Sardegna
La Stele di Boeli di Mamoiada ( chiamata “Sa Perda Pintà” , la pietra incisa in sardo ) è una stele megalitica molto particolare scoperta a Mamoiada, nella Barbagia del centro Sardegna.
Questa grande lastra, che prende il nome della zona dove è stato trovato, misura ben 2,67 metri di altezza per 2,10 metri di larghezza per mezzo metro di profondità.
Il reperto presenta una serie di coppelle ( incavi nella roccia ) e di incisioni concentriche, che lo rende unico in Sardegna e molto importante a livello europeo; incisioni preistoriche di questi tipo sono state ritrovate in altri siti druidici in aree come Scozia, Irlanda, Galles e Bretagna.
La stele è collocata all'interno di un cortile privato alla periferia di Mamoiada; ringrazio la proprietaria Maria Giovanna del B&B Perda Pintà per averci dato l'accesso.
Fu rinvenuta per caso nel 1997 durante i lavori di costruzione della casa; pare che la facciata della lastra fosse rivolta verso il terreno quando fù trovata, questo ne ha favorito la conservazione fino ai giorni nostri.
Com'è fatta:
L'imponente stele ha una forma piano-convessa ( leggermente bombata davanti e piatta dietro ) e la sommità arcuata; le superfici più importanti sono ben rifinite.
La facciata anteriore incanta con le sue numerose decorazione incise: si tratta di una serie di cerchi concentrici a sezione concavo-convessa ( bombati verso l'interno ) e piano-convessa ( bombati verso l'esterno ). Nei cerchi concentrici principali ( ben visibili sono 3-4, ma in realtà sono 14-15 escluse le coppelle ), possiamo osservare delle incisioni rettilinee che fuoriescono dall' centro dei cerchi e protendono verso un punto di incontro grossomodo sulla sinistra, terminando con un’appendice arcuata.
A completare la decorazione possiamo osservare numerose coppelle di diverse dimensioni nella parte superiore, centrale e inferiore della stele. In quest’ultima parte sono visibili coppelle disposte a semicerchio regolare. Il ritrovamento nell'area circostante di frammenti ceramici della cultura di Ozieri ci permette di datare la stele al 3200 a.C..
Interpretazioni:
Secondo alcuni studiosi, i simboli incisi sarebbero da collegare ai culti legati alla fertilità e al ciclo della morte e rinascita, diffusi nella religiosità delle popolazioni agricole di età neolitica.
Secondo altre teorie, forse più probabili, il monumento sarebbe dedicato all'acqua; se osserviamo i cerchi concentrici appare evidente la loro somiglianza con le onde che si generano quando con un bastone tocchiamo la superficie dell'acqua; indispensabile alla vita.
Vista la abile rappresentazione stilizzata dell'effetto dell'acqua, la stele sarebbe quindi un tributo al dio che ha generato diverse sorgenti nella territorio di Mamoiada, tutt'oggi presenti.
Secondo ulteriori teorie, c'è chi accosta il significato dei simboli della stele alla figura femminile, precisamente alla “dea madre”; l'assenza di simboli femminili come utero e/o seni ( presenti in altri monumenti ) rende la teoria poco probabile.
Secondo un'altra teoria la stele sarebbe una mappa stellare, anche se non si sa di quale costellazione.
Curiosità:
Nel territorio di Mamoiada sono state rinvenute altre 4 lastre, molto più piccole e frammentate ma con gli stessi simboli della stele di Boeli, a testimonianza della diffusione del culto druidico in epoca preistorica.
In un vaso paleo-sardo della “cultura di Ozieri”, grossomodo dello stesso periodo (3300 a.C.) e destinato a contenere liquidi, possiamo osservare l’incisione di cerchi concentrici simili a quelli della stele di Boeli.
Per poter apprezzare maggiormente la Stele di Boeli andrebbe osservata di notte con una luce radente ( grazie al faretto presente ) oppure con la luce diretta del sole ad una certa ora del mattino nel periodo primaverile.
Mi scuso per la qualità delle riprese ma causa forza maggiore sono state fatte alle 12:30 in una giornata nuvolosa, in condizioni quindi non ottimali.
Come arrivare:
Arrivando dalla 131dcn, all'altezza di Prato Sardo nella zona industriale di Nuoro, seguire le indicazioni per Mamoiada e percorrere la SS389var fino al centro abitato.
Seguire le indicazioni per Sa Petra Pinta poco oltre il ristorante S' Incontru sulla destra.
Tengo a precisare che la stele, essendo all'interno di un cortile privato, per accedere occorre chiedere l'autorizzazione alla gentilissima proprietaria del B&B Pedra Pinta.
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