Don Gregorio , un sorriso per tutti
Questo video è stato fatto da me, Giuseppe Campa, nell'Abbazia di San Pietro a Modena. Si vede don Gregorio, abate benedettino di questa Abbazia. Ora è il mio parroco. Son passato da Don Gregorio del mio paese ad un altro Don Gregorio.Due magnifici uomini di Dio, in grado di unire la gente e non di dividerla!! Io sono l'organista sostituto nell'Abbazia, ovvero intervengo quando il titolare è assente o indisponibile. L'Organo è grandioso, è del '600, fra i più grandi dell'Emilia Romagna. Purtroppo il 40% delle canne a dovuto essere sostituito. Ultimamente ha avuto quialche danno a causa del terremoto di due anni fa. Anche l'Abbazia ha avuto notevoli danni , ma ora è quasi rimessa a posto.
Buon Anno, con le Campane di Monghidoro 2016.
Auguri di Buon Anno a tutti i campanari; con le Campane di Monghidoro (Bo) Italia) 1° gennaio 2016. I campanari in queste Tirate di Medeo Riccardo Lorenzini, Valentino e Damiano Lorenzini, Lorenzo Lorenzini, Dante Lorenzini. Monghidoro 1° gennaio 2016. Riprese di Gilberto Tedeschi.
ALBA FESTIVA
Che hanno le campane,
che squillano vicine,
che ronzano lontane?
E’ un inno senza fine,
or d’oro ora d’argento,
nell’ ombre mattutine.
Con un dondolio lento,
implori, o voce d’oro,
nel cielo sonnolento.
Tra il cantico sonoro
il tuo tintinno squilla,
voce argentina. Adoro,
adoro – Dilla, dilla,
la nota d’oro. L’onda
pende dal ciel, tranquilla
ma voce più profonda
sotto l’amor rimbomba,
par che al desio risponda:
la voce della tomba.
G. Pascoli
A Parma e Fidenza il Viaggio Artusiano 2015
Tra l'11 e 20 aprile si è svolto il primo “Viaggio Artusiano”, un'originale iniziativa in occasione di Expo, che Ha condotto tre atleti a piedi lungo lo stivale da Firenze a Milano passando ovviamente per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Un percorso lento, passo dopo passo in dieci tappe gustose realizzato in collaborazione con Unioncamere Toscana e Confesercenti Toscana per promuovere ristoranti e botteghe regionali che valorizzano i prodotti agroalimentari del territorio. Un momento conviviale dal sapore antico ma che guarda ad un futuro sostenibile mettendo in primo piano le eccellenze eno-gastronomiche della nostra Italia.
Il 16 aprile il viaggio è giunto a Parma al ristorante Parmarotta e il 17 aprile al ristorante Ciriboga a Fidenza.
A ogni tappa un noto chef toscano ha portato la sua tradizione in rinomati ristoranti individuati lungo il percorso di questo pellegrinaggio gustativo. A Parma, al ristorante Parmarotta, lo chef e patron Antonio Di Vita, ha accolto i pellegrini e lo chef Michelangelo Ronco dell’Aragosta di Livorno che ha cucinato per l'occasione il mitico Caciucco.
Venerdì 17 aprile i viaggiatori hanno toccato Fidenza dove per l'occasione lo chef Maurizio Menci del Nessun Dorma di Arezzo, ha cucinato un menù tipico toscano all'Osteria Ciriboga. Tra crostini, pici, tartufo, straccetti di chianina e cantucci gli atleti hanno potuto rifocillarsi e allietare la propria pausa.
Ultima tappa a Milano lunedì 20 aprile, con un grande evento a 10 giorni dall’aperturastorante Al Tronco con il patron Zini per concludere così le dieci tappe ognuna delle quali dedicata a un prodotto agroalimentare del paniere che la Toscana porterà all'Expo.
TAPPE:
11 APRILE Firenze Barberino di Mugello km 32,9 -
12 APRILE Barberino di Mugello San Benedetto val di Sambro km 33,8 -
13 APRILE SAN BE San Benedetto val di Sambro Bologna km 44,4 -
14 APRILE Bologna Modena km 38,8 -
15 APRILE Modena Reggio Emilia km 25,3 -
16 APRILE Reggio Emilia Parma km 26,7 -
17 APRILE Parma Fidenza km 25,5 -
18 APRILE Fidenza Piacenza 36,5 -
19 APRILE Piacenza Lodi km 35,3 -
20 APRILE Lodi Milano km 35
Chiesa San Giovanni Battista
sulla Via Emilia nel Centro Storico della Città,a nord di piazza Mateotti questa Chiesa di inizio Settecento che conserva la balaustra dell'altare quadri vestiti organo del Settecento,poi la confraternita della buona morte che accompagnava i condannati.
Abbazia di Sant'Antimo (Montalcino - SI) - Slide show
L'abbazia di Sant'Antimo è un complesso monastico premostratense situato presso Castelnuovo dell'Abate, all'interno del comune di Montalcino, in provincia di Siena. Si tratta di una delle architetture più importanti del romanico toscano.
Attualmente la comunità conta otto monaci, di diverse nazionalità, perlopiù italiana e francese. La comunità è molto attiva e vivace, e porta avanti da diversi anni, oltre alla tradizionale vita monastica, un'intensa attività pastorale rivolta soprattutto alle famiglie e ai giovani. La comunità è impegnata nell'attività pastorale delle vicine comunità parrocchiali. Non solo vi è tra esse e l'abbazia un'intensa collaborazione, ma alcuni monaci sono anche parroci di alcune parrocchie vicine.
Ogni giorno la comunità si riunisce nella chiesa per celebrare le funzioni dettate dalla regola monastica. Tutte le funzioni vengono cantate in gregoriano e in originale lingua latina.
Negli ultimi anni la comunità di Sant'Antimo ha anche registrato vari cd di canto gregoriano, che accompagna le liturgie.
Il 25 maggio 2015, durante un incontro organizzato nella Chiesa di Sant’Egidio, i frati della Comunità annunciano ai fedeli e alla cittadinanza che a fine anno lasceranno definitivamente l'abbazia di Sant'Antimo e si trasferiranno nell'Abbazia di Saint Michel de Frigolet, vicino ad Avignone[3]. Tale decisione, su indicazione dell’Abate Generale dell’Ordine, è dettata da una parte dal numero esiguo di frati presso l'abbazia francese, dall'altra dall'impossibilità di far crescere la comunità negli spazi di Sant'Antimo.
L'edificio più importante e meglio conservato di tutto il complesso è la grande chiesa abbaziale di Sant'Antimo. Essa, completamente in stile romanico, sorge lungo il lato nord del chiostro ed è orientata sull'asse est-ovest, con l'altare ad oriente.
Fotografie e montaggio: Salvatore Clemente (htpp://toticlemente.it)
Brano musicale tratto da: Lulù degli Evita Cidni (
Castello Marsan
Il Castello di Marsan è stato il primo lavoro della ditta Elettrojolly in cui la progettazione è stata realizzata interamente al computer. La cella campanaria presentava diversi ostacoli per permettere alle campane di suonare a regola d'Arte.
Per riuscire ad avere una visione completa del lavoro, il campanile e il castello sono stati riprodotti a computer con precisione millimetrica. Dopo tante ore di lavoro sulla progettazione virtuale, si è potuto studiare attentamente la situazione e il modo migliore per realizzare l'opera.
Il personale della ditta dopo aver studiato il castello virtuale, in ogni suo dettaglio, ha costruito il castello con ferro e bulloni anche nella nostra officina. Quando la ricostruzione è stata terminata, seguendo i disegni al computer, il castello era finalmente pronto per essere installato a Marsan.
Stupore. Questa è la parola corretta. Quando abbiamo visto con quanta precisione l'opera si adattava al campanile non ci credevamo. Per la ditta è stato un grosso passo in avanti, le ore passate al computer hanno dato un risultato strabiliante, questo ha permesso alla ditta di essere all'avanguardia anche sul fronte tecnologico.
Sito Web:
Email: info@elettrojolly.com
Tu scendi dalle stelle, campanile Santuario Addolorata BG, 25-12-2018
Festeggiamenti Santa Giustina Padova
Video-Invito ai Festeggiamenti di SANTA GIUSTINA a Padova - Patrona della Città di Padova - 6 e 7 ottobre 2012
Libero il cielo.wmv
Concerto di canti, immagini, voci e parole, nell'ambito della sagra parrocchiale di Scorzè di San benedetto Abate. Sabato 9 luglio 2011
Presepe vivente a Via Vicinale Cupa Cintia (Fuorigrotta) - TGR 20/12/11
Per iniziativa della Chiesa di Sant'Ignazio, volontari hanno dato vita ad un presepe vivente in Via Vicinale Cupa Cintia, dove si trovano case arroccate sul Monte Sant'Angelo nel quartiere di Fuorigrotta.
Il Vescovo risponde ai parrocchiani...
Il Vescovo risponde alle domande di alcuni parrocchiani
Le campane di santa gemma.
Le campane della chiesa di sanTa gemma.
Campane di S. Michele in Bosco (Camilliani) Bologna
Distesa delle 4 campane ripresa dalla cella campanaria.
Leifers (I), Pfarrkirche St. Anton Abt und Nikolaus, Teilgeläute
Campane della chiesa parrocchiale SS. Antonio Abate e Nicolo di Laives
Disposition: (d'), f', g', b', d,?
Giesser: Pietro Colbacchini 1960 (Umguss der alten Schelenerglocke von 1663, 1), Giovanni Colbacchini 1930 (2-4), Grassmayr 1987 (5), 6 (?)
Die heutige Stadt Leifers erstreckt sich auf einer Seehöhe von 227 bis 1550 m im Weichbild Bozens. Der Stadtkern liegt am Ausgang des Brantentales, welches vom Regglberg herunter kommt. Weitere Fraktionen bilden die Werkssiedlung Steinmannwald und das an Bozen angrenzende St. Jakob in der Au mit eigenen Kirchen und deren Pfarren sowie der lokal bedeutende Wallfahrtsort Seit mit der Kirche zum seligen Heinrich auf dem Regglberg.
Auf dem Peterköfele hinter dem heutigen Stadtzentrum steht die alte Peterskapelle aus dem 12. Jh., welche einen kleinen Überrest der Ruine Liechtenstein darstellt! Erstmals urkundlich erwähnt wurde der Ort 1237 als Leiuers. Ab 1333 ist auch in Bozen der Herkunftsname Leiferser bezeugt! Nach der Bozner Landgerichtsordnung von 1487 war Leifers eines der zahlreichen Viertel des Landgerichtes Bozen, dem als Hauptleute die beiden Leiferer Hans Stadler und Ulrich Lochmann vorstanden.
Zu einer eigenen Gemeinde wurde Leifers erst 1819. Aufgrund der Nähe zu Bozen und seiner Entwicklung zogen in den letzten Jahrzehnten Tausende hierher, sodass der rasche Anstieg der Bevölkerung 1985 zur Erhebung der jüngsten Stadt Südtirols führte! Derzeit leben hier ca. 18.000 Menschen, davon 71,5 Prozent Italiener und 28 Prozent Südtiroler, welche auch zahlreich in Traditionsvereinen vertreten sind! Auch die Leiferer Sportvereine treten immer wieder zu internationalen Bewerben mitunter auch zweisprachig an!
Von der um 1386 erwähnten Kirche steht noch der romanische Turm, welcher sicher noch in die Zeit um 1250 zurück geht. Die um 1500 vergrößerte Kirche mit polygonalem Chor und barocken Wandpilastern dient jetzt als Sakristei und noch teilweise als Presbyterium. Das neuromanische Schiff wurde 1852/53 erbaut und um 1870 ausgestattet. Davon sind noch einfache nazarenische Dekorationen erhalten!
Der neuromanische Hochaltar von Josef Überbacher trägt unter anderem das ursprüngliche Gnadenbild von Maria Weissenstein, eine Pieta aus Alabaster aus dem 16. Jh. NIcht umsonst führt von hier aus der alte Fußweg ca. 3 Stunden und durch das Brantental zum wohl berühmtesten Wallfahrtsort Südtirols! Aus der gleichen Zeit stammt auch noch die Kanzel. Aufgrund der Entwicklung hat man sich einige Zeit gefragt, ob man im Zentrum noch eine Pfarre errichten sollte, hat dies jedoch zugunsten einer großzügigen Kirchenerweiterung von 2000-2004 aufgegeben! Dabei durchbrach man das Langhaus nach Norden mit drei Durchgängen und fügte dort eine geräumige moderne Kirche nach Plänen der Meraner Architekten Klotzner Georg und Höller Thomas mit Altar an! Leider stellte man in der alten Kirche kein Gestühl mehr auf, sodass hier bei Bedarf Klappstühle herhalten müssten und das stellt schon einen kleinen Wermutstropfen dar!
Im eigenwilligen romanischen Turm hängt ein recht heterogenes Geläute, von welchem die neue Glocke von Grassmayr mit ihrem weichen Klang hervorsticht! Auch hat man erstaunlicherweise neben Klöppelfängern auch am Südtiroler Hochschwung festgehalten!
Bei der anwesenden Bevölkerung möchte ich mich wieder für das Verständnis für die Aufnahmen bedanken und dieses Video vor allem Arlberg 09 und frauenfelder 82 widmen!
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