L'URSEA ALLA PIEVE DI CELLOLE
L'Ursea alla Pieve di Santa Maria Assunta a Cellole nel Comune di San Gimignano - Già citata nell'anno 904, attualmente ospita una Comunità Monastica del Monastero di Bose, fondato dal priore Ezio Bianchi - 27 marzo 2017 - Foto di Aldo Innocenti - ursea.it
VIA FRANCIGENA: Gambassi terme - San Gimignano - di Sergio Colombini
Riprendiamo il nostro cammino da Gambassi Terme, in breve tempo siamo immersi nella campagna Toscana. Il cammino si svolge su strade bianche e poderali.
A Pancole facciamo una sosta per la visita del santuario.
Dopo circa un chilometro siamo a Collemuccioli, un tranquillo borghetto dove la vita scorre lenta come un tempo. E' l'ora di pranzo e ci fermiamo per mangiare.
Il cammino riprende verso San Gimignano, dopo poche centinaia di metri siamo alla bella Pieve di Cellole, anche qui ci fermiamo per una visita.
Ora inizia la parte di percorso ai margini dell'asfalto e sui marciapiedi, entriamo in San Gimignano sempre pieno di turisti. Abbiamo percorso circa 15 chilometri.
QUATTRO PASSI SULLA VIA FRANCIGENA
Ci troviamo in Toscana, tra Gambassi Terme e San. Gimignano.
Il tratto di Via Fracigena che percorriamo è dalla località Piazzetta, bivio per Certaldo alla Pieve di Santa Maria a Cellole a circa cinque chilometri da San Gimignano.
Percorso circa un chilometro arriviamo al paese di Pancole, qui visitiamo il Santuario dedicato alla Madre della Divina Provvidenza.
Da qui, percorriamo altri novecento metri su strada asfaltata e al bivio si imbocca a destra lo sterrato in salita che porta a Collemuccioli, antico borgo fortificato con torre e poche piccole case in pietra, la VF passa sotto l'arco di una di queste.
In breve arriviamo alla Pieve romanica di Santa Maria a Cellole datata 1238.
Purtroppo non è possibile visitarla perché è in corso il restauro. (25/04/2011).
VIA FRANCIGENA - Da Pancole - San Gimignano a Santa Lucia - di Sergio Colombini
L'itinerario di oggi inizia dal parcheggio del Santuario Madre della Divina Provvidenza a Pancole. Dopo circa 900 metri di strada asfaltata si imbocca a destra la strada sterrata che porta all'antico borgo fortificato di Collemuccioli, con la torre e poche case, la strada passa sotto l'arco di una di queste. In breve tempo arriviamo alla Pieve di Santa Maria a Cellole del XIII secolo, per fortuna tutto il complesso è stato ristrutturato dalla Comunità di Bose.
Dopo una breve visita della chiesa romanica continuiamo fino alla strada asfaltata e svoltiamo a sinistra, passiamo l'ex chiesetta di San Biagio ora privata, in circa 4 chilometri arriviamo a San Gimignano. Entriamo nel centro storico per la Porta di San Matteo e lo attraversiamo tutto. Una volta usciti dalla città si scende e prendiamo la strada sulla sinistra per Santa Lucia. Superiamo Monteoliveto e in breve tempo arriviamo al borgo di Santa Lucia dove termina la nostra tappa.
VIA FRANCIGENA GRUPPO ALPINISTICO UOEI - PELL E OSS MONZA Tappa 31, 32, 33 5-7 ottobre 2018
VIA FRANCIGENA GRUPPO ALPINISTICO UOEI - PELL E OSS MONZA
Tappa 31, 32, 33 5-7 ottobre 2018
Venerdì 5 ottobre 2018
TAPPA 31 - VIA FRANCIGENA -DA GAMBASSI TERME A SAN GIMIGNANO 2018
Da GAMBASSI, MONTECARULLI, PANCOLE COLLEMUCCIOLI, PIEVE DI CELLOLE, SAN GIMIGNANO.
Con i bravissimi Pell e Oss di Monza
viefrancigene.org
Partenza 11:20
18,01 km.
06:12:06
2,90 km/h
HOTEL ALCIDE Via Marconi 67/A - POGGIBONSI
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Sabato 6 ottobre 2018
Da S. Lucia (San Gimignano), Colle Val d'Elsa, San Marziale, Strove, Abbadia ad Isola, Monteriggioni porta nord, Monteriggioni.
con raccolta delle bottiglie di plastica lungo il percorso.
Con i bravissimi Pell e Oss di Monza
viefrancigene.org
Partenza 09:05
km. 28,6 ca.
06:22 ca.
km/h 4,47 km/h ca.
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Domenica 7 ottobre 2018
TAPPA 33 - DA MONTERIGGIONI A SIENA
2018
Da Monteriggioni, Villa, Siena/McDonald, Siena città (col pullman)
Con i bravissimi Pell e Oss di Monza
viefrancigene.org
Partenza 09:39
km. 13,4 ca.
02:49 ca.
km/h 4,76 ca.
HOTEL ALCIDE Via Marconi 67/A - POGGIBONSI
POGGIBONSI: Fonte delle Fate (occhio ai cinghiali che ci sono!)
SAN GIMIGNANO chiesa di S. Agostino - Storie della vita di S. Agostino di BENOZZO GOZZOLI (UNESCO)
Abbadia Isola - Monteriggioni (SI) 4K
Abbadia a Isola (anche Badia a Isola, già Abazia dell'Isola o Abazia del Lago, anticamente Borgonuovo[) è una frazione del comune italiano di Monteriggioni, nella provincia di Siena. L'abbazia fu fondata nel 1001 dalla contessa Ava, figlia del conte Zanobi e vedova d'Ildebrando Signore di Staggia e di Val di Strove, lungo la via Francigena ed in particolare presso uno dei castelli di proprietà della stessa famiglia denominato Borgonuovo. Per l'organizzazione spaziale e per le scelte decorative la chiesa abbaziale è stata il modello a cui hanno attinto in seguito per realizzare le pievi di Scola, di Ponte allo Spino, di Pernina e di Casole e in quanto modello per la pieve casolana, completata nel 1161, è un edificio databile alla metà del XII secolo ma non oltre il 1173.La chiesa abbaziale è collocata al centro del complesso fortificato di Abbadia a Isola e consiste in una basilica a tre navate, coperta a tetto con cripta e conclusa da una tribuna triabsidata. La chiesa attuale venne costruita al posto di un precedente edificio ecclesiastico che presentava una struttura a tre navate divise da pilastri conclusa da un'abside e con una cripta, questa chiesa era stata realizzata prima del 1001. La chiesa attuale, anche se pesantemente rimaneggiata nel corso del tempo, appare come frutto di un'unica fase costruttiva.La facciata è suddivisa in tre ordini sovrapposti; quello più in basso presentava un portale gemino, fatto eccezionale per la Val d'Elsa, al quale, come nelle pievi di Casole e di Mensano, si affiancavano due semicolonne. Il doppio portale era un elemento tipico dei santuari e delle chiese di pellegrinaggio come Badia a Isola ma tale portale venne sostituito in seguito da un più anonimo portale architravato. Sulla sinistra sono i resti di un'apertura, oggi tamponata, realizzata forse per contenere un sarcofago. Nella parte centrale spiccalo le ali della facciata di cui solo quella della parte sinistra è originale; in entrambe le parti sono presenti due semicolonne che formano una galleria cieca coronata da archetti pensili. Nella parte superiore in mezzo a due larghe lesene sono due bifore ricassate secondo il modello lombardo, solo quella di sinistra è originale; la struttura delle bifore è costituita da due archi monolitici poggianti su una colonna di marmo conclusa da un capitello cubico e pulvino decorato con zig-zag, rosette e corda. In passato in mezzo alle due bifore venne aperto un grande occhio. La vetta della facciata presenta una coronatura costituita da arcatelle cieche poggianti su mensole antropomorfe e sottoposte a una cornice doppia decorata con una teoria di animali mostruosi e fantastici e da altre figure fitomorfi quali palme triangolari, rose a forma di stella e altre figure, tutti motivi tipici delle chiese valdelsane del periodo come la chiesa di San Pietro a Cedda, la Badia a Coneo e la pieve di Cellole. Probabilmente dopo i danni subiti nelle guerre tra Siena e Firenze e lamentati nel 1238 vennero rimontati e riscolpiti, peraltro malamente, gli archetti sulla destra; questa nuova cornice presenta dei motivi a foglie nervate e ricurve sullo stile della Pieve di San Gimignano e della chiesa di Talciona datate rispettivamente 1239 e 1234.All'interno, un affresco staccato con Madonna in trono con Bambino, cherubini, angeli e santi di Taddeo di Bartolo, della fine del XIV secolo; il bel fonte battesimale istoriato del 1419; e l'affresco con l'Assunzione della Vergine di Vincenzo Tamagni (1520).( Wikipedia ).
Sull'altare maggiore pala di Sano di Pietro del 1476 raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Benedetto, Cirino, Donato e Giustina. Inoltre vi è un'urna reliquiario in marmo (arte classica romana) risalente al I secolo dopo Cristo.
La Basilica di San Piero a Grado (PI), qui approdò San Pietro apostolo
L'edificio, a sette chilometri da Pisa, sorge nel luogo dove, secondo la tradizione, sarebbe sbarcato San Pietro Apostolo nel 44 d.C. e alloggiò in alcuni locali, diffondendo la dottrina cristiana. Di quel primitivo episodio resta una colonna, successivamente inglobata in un altare. Oggi si possono vedere gli scavi a cielo aperto, all'interno della chiesa. Proprio a poca distanza dalla zona occiedentale della Basilica vi era la riva del fiume Arno e un porto (chiamato grado) fluviale, l'antico porto di Pisa. Esternamente sono molti i segni di pellegrinaggio lasciati nei secoli, all'interno molti i frammenti di affreschi databili tra il 1100 e il 1310.Un gioiello da conoscere!
***** La Gerusalemme di SAN VIVALDO a Montaione (FI) Sacro Monte Cappelle Sculture Convento Chiesa
Diego Calvetti produttore intervista al Bolgheri Melòdy
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Platinum Studio
San Gimignano
PORTOBELLO
Museo di Vita Artigiana e Contadina di Leprino
Sant'Agata, Scarperia e San Piero FI
Portobello