L'arca di san Domenico a Bologna
Breve carrellata di immagini dell'arca di san Domenico nella basilica dedicata al santo a Bologna. Il sepolcro è opera di Niccolò Pisano e contiene parte del corpo del santo. Le vicende relative a queste reliquie (analisi scientifiche, inumazioni e dispersioni) si possono leggere alla pagina del blog
Castelvetranonews.it - La Chiesa di San Domenico
Piazza S.Domenico a Modena
nel suggestivo Centro Storico fra tante Piazze Monumenti Chiese Palazzi Storici Affreschi BassoRilievi Sculture ect.
Chiesa di San Barnaba. Modena
Foto Hobby Guido Sgarbi
Modena, festa per la riapertura della chiesa del Voto
Domenica di festa a Modena per il copatrono di Modena, S. Omobono, oltre alla festa tradizionale si è svolta la cerimonia per l'inaugurazione della chiesa ristrutturata dopo il terremoto. Video Gino Esposito
#15 DOMINI CANES - il SIMBOLO DEL CANE nel corso della storia Alle 8 del mattino
Il famoso crocicchio romboidale di via Milano è un'invenzione dello Juvarra, che decise di illustrare le facciate di alcuni palazzi con teste di animali. La scelta di sistemare i due leoni ha un significato di tipo araldico in quanto rappresentano l'insegna dei Conti di Faussone di Lovensito. Le protomi taurine si ricollegano invece al simbolo della città, mentre il palazzo confinante alla chiesa di S. Domenico, un tempo sede del Tribunale dell'Inquisizione ci ricorda che fu proprietà dei Domenicani (per carità niente a che vedere con le leggende della Torino magica/esoterica inventate a tavolino, se col senno di poi vi stupite di certe sensazioni negative che avete sentito passando di lì, non vi dico cosa dovreste provare in posti dove è successo di peggio!)
Dal XVI secolo è simbolo dell'Ordine dei Domenicani, in quanto, giocando sulla assonanza delle parole per il loro zelo, i frati Domenicani sono stati soprannominati Domini canes (cani del Signore) che difendono la dottrina dalle eresie. Alla madre di Domingo de Guzmàn era parso in visione, prima che lo concepisse, di portare in seno un cagnolino, il quale tenendo in bocca una fiaccola ardente, una volta uscito dal suo grembo, sembrava dar fuoco a tutto il mondo. Per questo ai piedi di S. Domenico spesso si trova un cane con una fiaccola in bocca.
In realtà nel corso della storia dell'uomo, la rappresentazione simbolica del cane ha assunto un carattere ambiguo. Protettore e guardiano per alcuni, malvagio e demoniaco per altri, la sua immagine simbolica è ormai scomparsa del tutto nelle civiltà moderne.
La figura del cane è stata associata alla morte, divenendo guardiano degli inferi; è stato psicopompo, guida delle anime dei morti; messaggero tra l'aldilà e il mondo dei vivi; nei Paesi dell'Estremo Oriente ha assunto carattere dualistico, considerato essere impuro, distruttore e simbolo di nobiltà e fortuna allo stesso tempo.
Alba (Cuneo, Piemonte) chiesa di S. Domenico - solo esterni - videomix
In Via Calissano si trova una delle torri di Alba, ora abbassata quasi al livello dei tetti adiacenti: Torre di Casa Chiarlone, con una base che appoggia a livello stradale, adornata con una porta lignea risalente al XVIII secolo. Poco oltre, sulla vicina piazzetta, troviamo la Chiesa di San Domenico, i cui restauri sono stati ripresi verso la fine degli anni settanta grazie all'interessamento della Famija Albèisa che l'ha riportata agli antichi splendori. La chiesa, ora sconsacrata, è spesso sede di mostre e concerti. Adiacente alla chiesa di San Domenico si trova la Chiesa di Santa Caterina, la cui edificazione in stile barocco risale al XVIII secolo; la facciata è divisa nella parte superiore in tre sezioni con lesene, archi, fregi e simboli vari. Pregevole è il portale in arenaria con architrave e volute.
400 anni di Santa Maria della Vita
12PORTE - 11 settembre 2014: La chiesa bolognese ricorda in questi giorni il IV centenario della riscoperta dell’affresco di Santa Maria della Vita, patrona degli ospedali della diocesi, affresco ospitato nel santuario a lei dedicato. I due servizi che seguono sono dedicati alla venerazione per questa immagine mariana e ad un prezioso concerto offerto in suo onore dalla Cappella Musicale Arcivescovile di San Petronio.
Sisma in Lunigiana, danni a Modena 21 giugno 2013
Sisma in Lunigiana, danni a Modena 21 giugno 2013. Chiuso per precauzione il Duomo. Crolli nella chiesa di San Domenico. Immagini di Davide Mantovani per Modenaonline. Leggi l'articolo
Bologna: Biblioteca San Domenico
Gilda tv presenta un video esclusivo: visita guidata alla Biblioteca San Domenico di Bologna.
Arezzo : Piazza San Domenico abbandonata da commercio e abitanti
visita la nostra web tv.
Una delle Piazze più belle del centro storico di Arezzo, Piazza San Domenico dove si affaccia l'omonima chiesa, si presenta sempre più silenziona e deserta. Saracinesche abbassate e nessuna attività commerciale ma anche gli abitanti sono rimansti pochi, colpa della zona traffico a limitato o forse della mancanza totale dei posteggi?
Ce ne parla Leonardo Franceschi.
San Pietro, la Cattedrale
Domus Dei: Bologna spiegata attraverso la fede e l'arte
San Pietro, la Cattedrale
conduce
don GIanluca Busi
Interviene
Monsignor Giuseppe Stanzani, commissione arte sacra di Bologna
Gigi - Piazzetta San Domenico
Vi racconto la Napoli che canta. La Napoli culturale. La Napoli delle note e delle canzoni. La Napoli che parla e canta nella lingua patrimonio dell'Unesco: il Napoletano. La lingua che ho nel cuore. Vi aspetto tutti, ma proprio tutti, martedì 1 luglio alle 18.00 al Complesso di San Domenico Maggiore! INGRESSO GRATUITO!
Trailer del film La Rivoluzione Terrestre. Valerio Berruti nella chiesa di San Domenico ad Alba
(english text below)
Trailer del film documentario LA RIVOLUZIONE TERRESTRE. Valerio Berruti nella chiesa di San Domenico ad Alba:
Un film di Paolo Casalis / disponibile su
con
Marianna Scano, Andrea Mellano, Paolo Dalmasso,Valerio Berruti
Musiche di Alessandro Mannarino
SINOSSI
Valerio Berruti è un artista nato ad Alba nel 1977
La sua arte è fatta di immagini essenziali, ispirate al mondo sospeso dell'infanzia, il momento della vita in cui tutto deve ancora avvenire.
A una bambina di sei anni, a un amico dell'artista e a uno dei volontari della chiesa che ha ospitato la mostra,
il compito di parlarci dell'arte di Valerio Berruti attraverso la sua opera La Rivoluzione Terrestre, il progetto inedito allestito nell'ottobre del 2011 nella chiesa medievale di San Domenico, ad Alba.
Anno: 2013
Genere: Film Documentario
Durata: 24' 30
Formato di ripresa: HDV 1440x1080
Supporto: DVD, MiniDV
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La Rivoluzione Terrestre (The Terrestrial Revolution)
Valerio Berruti in the Church of San Domenico, Alba
a film by Paolo Casalis / available on
with Marianna Scano, Andrea Mellano,
Paolo Dalmasso, Valerio Berruti
music
Alessandro Mannarino
photographs
Stefania Spadoni
duration
25 '+ extras
SYNOPSIS
The artist Valerio Berruti was born in Alba in 1977.
His art is made of essential images, inspired by the suspended world of childhood, the time of life when everything is yet to come.
The task of speaking about Valerio Berruti's art is taken on by a six-year-old girl, one of the artist's friends and a volunteer from the church that housed his work, The Terrestrial Revolution, a new project created in October 2011 in the medieval church of San Domenico in Alba.
Chiesa di Rosola - Zocca - Modena - drone
Un piccolo omaggio al paesino che mi ospita da ormai 5 anni. Riprese aeree della chiesa di Rosola durante questi giorni nevosi.
Operazione non critica senza persone lontano da ATZ e CTR aeroportuali. Operatore riconosciuto ENAC con rif. 3575-14
Music: Neomusic - Sunset
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Inaugurazione delle nuove Vetrate della basilica di S. Domenico
Il video di Canale 3 Toscana della presentazione delle nuove Vetrate della Basilica di San Domenico a Siena, opera di Carlo Pizzichini.
Abbazia di Nonantola: la meraviglia ritrovata
Nonantola, nel Modenese, si riappropria della sua abbazia, danneggiata a causa del sisma del 2012. L'attesa giornata che vedr la riapertura del luogo di culto (la cui nascita risalirebbe addirittura al 752), avverr nella giornata di domenica 16 settembre. Ci sono voluti oltre due chilometri di cavi in acciaio per mettere in sicurezza l'abside, la facciata e il tetto della abbazia. Inoltre, durante i lavori, stato eseguito un complessivo restauro delle opere d'arte presenti all'interno ed anche alle pareti. I lavori hanno avuto un costo complessivo di 1,7 milioni di euro, grazie al contributo della Regione, della Cei, del ministero dei Beni Culturali e anche degli sms solidali: quest'ultima voce ha portato 250mila euro. Video Gino Esposito Intervista Stefano Luppi La cronaca
Bartolomeo e Agnolo degli ERRI - Modena - Pittori - 1400
Bartolomeo degli Erri (Modena, ante 1430 – Modena, 1479-1480) è stato un pittore italiano, documentato in attività fra il 1447 ed il 1480.
Nacque in una famiglia di artigiani e artisti, documentata a Modena già dal '300. Il primo pittore della famiglia fu suo nonno Bartolomeo, seguito dai due figli Giorgio (padre di B.) e Pellegrino. Bartolomeo, assieme ai due fratelli maggiori Agnolo e Serafino, ed al cugino Benedetto, rappresentò la terza generazione di pittori della famiglia. Anche il nonno materno, Serafino de' Serafini, era pittore, appartenente alla cerchia di Tommaso da Modena. Bartolomeo e Agnolo, assieme a Bartolomeo Bonascia, sono considerati i più importanti protagonisti della pittura del tardo gotico modenese, e vi facilitaronono la diffusione delle forme rinascimentali, analogamente a quanto accadeva a Ferrara e Bologna ad opera rispettivamente di Francesco del Cossa e Marco Zoppo.
Fra il 1459 e il 1460 realizzò gli affreschi della Rocca estense di Sassuolo: per quanto fosse il fratello maggiore Agnolo a gestire i contatti con la committenza, questi era pagato per le depinture facte per maestro Bertolamio suo fratello in le stantie del palazo[1].
Bartolomeo ha probabilmente collaborato al grande trittico dell'Incoronazione della Vergine e santi (1462 e 1466), conservato presso la Galleria Estense e attribuito prevalentemente al fratello maggiore.
Secondo lo storico dell'arte Roberto Longhi, Bartolomeo è l'autore (verosimilmente assieme al fratello) di una serie di tavole di scene della vita dei santi Domenico, Tommaso d'Aquino e Vincenzo Ferreri. Queste scene probabilmente facevano parte di tre grandi polittici (oggi smembrati) realizzati fra il 1466 e il 1474 per la locale chiesa di San Domenico. Ad essi si aggiunge un quarto polittico, sicuramente proveniente dalla chiesa citata, dedicato alla vita di san Pietro da Verona, oggi conservato sostanzialmente completo presso la Galleria nazionale di Parma.
Diverse sue opere sono oggi conservate in diversi musei del mondo: Metropolitan Museum of Art (New York), Kunsthistorisches Museum (Vienna), California Palace of the Legion of Honor (San Francisco ed ovviamente la Galleria Estense di Modena.
Agnolo degli Erri (Angelo; Modena, 1420 circa – Modena, 1497-(?)) è stato un pittore italiano, documentato in attività fra il 1442 ed il 1487.
Nacque in una famiglia di artigiani e artisti, documentata a Modena già dal '300. Il primo pittore della famiglia fu suo nonno Bartolomeo, seguito dai due figli Giorgio (padre di A.) e Pellegrino. Bartolomeo, assieme ai due fratelli minori Serafino e Agnolo, ed al cugino Benedetto, rappresentò la terza generazione di pittori della famiglia. Anche il nonno materno, Serafino de' Serafini, era pittore, appartenente alla cerchia di Tommaso da Modena. Agnolo e Bartolomeo, assieme a Bartolomeo Bonascia, sono considerati i più importanti protagonisti della pittura del tardo gotico modenese, e vi facilitaronono la diffusione delle forme rinascimentali, analogamente a quanto accadeva a Ferrara e Bologna ad opera rispettivamente di Francesco del Cossa e Marco Zoppo.
Dopo un primo periodo di lavoro assieme al cugino Benedetto, nel 1442 assieme al fratello Serafino costituì una società de arte pictorie et bardarum, destinata a diventare la bottega d'arte più apprezzata della città.
Nel 1458 gli vengono commissionati gli affreschi della Rocca estense di Sassuolo, che iniziò e che in seguito lasciò condurre autonomamente al fratello minore Bartolomeo: infatti in un documento del 1460 emerge che Agnolo era pagato per le depinture facte per maestro Bertolamio suo fratello in le stantie del palazo[1].
Nel 1462 inizia il grande trittico dell'Incoronazione della Vergine e santi (1462 e 1466), conservato presso la Galleria Estense, e che costituisce tutt'oggi uno dei pezzi in assoluto più importanti della produzione della bottega degli Erri.
Assieme al fratello Bartolomeo realizzò una serie di tavole di scene della vita dei santi Domenico, Tommaso d'Aquino, Pietro da Verona e Vincenzo Ferreri. Queste scene probabilmente facevano parte di grandi polittici (oggi smembrati) realizzati per la locale chiesa di San Domenico. Solo le scene relative a San Vincenzo dovrebbero essere esclusivamente opera di Agnolo, in quanto verosimilmente realizzate dopo il 1480, quando Bartolome morì.
Diverse sue opere sono oggi conservate in diversi musei del mondo: Metropolitan Museum of Art (New York), Kunsthistorisches Museum (Vienna), California Palace of the Legion of Honor (San Francisco) ed ovviamente la Galleria Estense di Modena.
Organo Verati (1848), Pompeano (Modena). Cirri, Larghetto. Andrea Chezzi
Organo Alessio Verati (1848)
Chiesa di San Geminiano, Pompeano (Serramazzoni - Mo)
Ignazio Cirri: Sonata op.1 n.7 (1750 ca), I Larghetto
Principale e voce Umana
Restauro: P.Tollari
Organista: Andrea Chezzi
Registrazione del 1 novembre 2019
Si ringrazia: Parrocchia di Pompeano
SAN GIMIGNANO Borgo dalle belle torri Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il borgo di San Gimignano, ricco di fascino e storia, si trova quasi a metà strada tra Firenze e Siena,
La città è stata costruita su un colle alto circa 300 metri e gode di una vista privilegiata sul caratteristico paesaggio della Val d' Elsa circostante. Il colle, come testimoniano diversi reperti rinvenuti nel territorio comunale, fu abitato fin dal periodo etrusco ed ellenistico, probabilmente proprio per la sua posizione dominante che consentiva di tenere sotto facile controllo la vallata.
San Gimignano venne chiamata così attorno al X secolo d.C. in onore di San Geminiano, vescovo di Modena vissuto nel Trecento, che si dice l' avesse salvata dall' assalto dei barbari comparendo loro sulle mura cittadine.
Nel Medioevo San Gimignano visse il suo periodo più florido, grazie anche al fatto di essere attraversata dalla Via Francigena, una delle principali vie di comunicazione di quell' epoca. La città era un importante punto di riferimento per i numerosi commercianti, viandanti e sopratutto per i tanti fedeli che si recavano in pellegrinaggio a Roma e che necessitavano di ospitalità e, spesso, anche di assistenza.
Alla fine del 1100 San Gimignano divenne un libero Comune. La città fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, cosa quasi inevitabile data la sua posizione centrale rispetto alle due grandi rivali, Firenze e Siena (la prima guelfa, la seconda ghibellina). Malgrado le lotte, il 1200 fu per San Gimignano il secolo di maggior sviluppo economico, grazie principalmente al commercio dei prodotti locali (per lo più agricoli, come lo zafferano ed i vini). La città si arricchì notevolmente e furono compiute anche numerose opere pubbliche.
In questo periodo la città fu impreziosita da ben settanta torri, che furono costruite dalle tante famiglie benestanti ad ostentazione della loro ricchezza e potenza. Sono ancora oggi le belle quattordici torri rimaste a caratterizzare il centro cittadino ed a rendere unico e riconoscibile il profilo di San Gimignano.
San Gimignano fu governata dai ghibellini fino al 1255, anno in cui passò in mano ai guelfi, che ne distrussero le mura originarie. Vincendo la famosa Battaglia di Montaperti nel 1260 i ghibelllini tornarono in possesso della città, ricostruendo ed ampliando le sue mura.
Nell' anno 1300 San Gimignano accolse Dante Alighieri, giunto in veste di ambasciatore della lega guelfa. Alla metà del secolo San Gimignano fu purtroppo colpita dalla peste e dalla carestia e non potette far altro che sottomettersi al potere di Firenze. La città iniziò quindi un lento declino politico ed economico, continuando tuttavia a crescere dal punto di vista artistico e culturale nei secoli successivi. Tra le opere più importanti ricordiamo gli affreschi rinascimentali di Domenico Ghirlandaio nella Cappella di Santa Fina, situata all'interno del Duomo.
Nonostante lo scorrere dei secoli, San Gimignano è riuscita a preservare il suo aspetto medievale ed il suo fascino ed ancora oggi è indiscutibilmente uno dei piccoli grandi tesori della Toscana. La città dalle belle torri, come viene a ragione definita, è stata dichiarata Patrimonio dell' Umanità dall' UNESCO nel 1990.