Modena, Bentornato Guercino! L'opera esposta alla Galleria Estense
Bentornato Guercino, bentornato a Modena e ai suoi cittadini. Così,il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha festeggiato alla Galleria Estense il ritorno in città dell'opera Madonna col bambino e i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo del pittore Francesco Barbieri soprannominato Guercino. Il quadro dell'artista emiliano, rubato nell'agosto di cinque anni fa, è stato ritrovato in Marocco e poi restaurato a roma. Oggi visibile nella Galleria estense il dipinto sarà ricollocato nella sua sede originale in chiesa San Vincenzo una volta completati i lavori di potenziamento sull'impianto di sicurezza. Il video con le testimonianza in occasione dell'esposizione dell'opera alla Galleria Estense. Video di Gino Esposito Interviste Stefano Luppi La cronaca
Il complesso della Basilica di San Vincenzo in Galliano a Cantù (CO) - AAUR-023_033
Il complesso della Basilica di San Vincenzo con l'adiacente battistero di San Giovanni sulla collina di Galliano a Cantù, rappresenta un'importante sequenza dell'evoluzione dallo stile altomedievale al primo romanico; E' posto su una collina che prende il nome dalla popolazione dei Gallianates e la prima Basilica che sorse su un probabile luogo di culto pagano versi il V secolo, fu costruita ad aula unica e fu dedicata a San Vincenzo di Saragoza. La costruzione attuale con l'annesso battistero la dobbiamo ad Ariberto d'Intimiano, futuro Vescovo di Milano, che edificando l'abside a la cripta sul vecchio edifico, il 2 luglio 1007 la riconsacrò a San Vincenzo. Dopo lunghe vicissitudini che provocarono sconsacrazioni, distruzioni, mutilazioni e ripristini, oggi è riaperta al culto ammirabile in tutta la sua antichità e il suo fascino.
Coordinate geografiche :
45° 44' 30
09° 08' 19
h = 365 m./s.l.m.
Modena (Emilia Romagna, ITALIA): pt 2
Della topografia originale romana di Modena poco è rimasto. Si conservano le zone edificate verso la fine del Medioevo e nel Rinascimento, a struttura topografica anulare, con strade strette fiancheggiate da portici. In luogo delle mura medievali, alla fine del 15° sec. Ercole d’Este cinse la città di una nuova muraglia pentagonale, distrutta nei due primi decenni del 20° sec., quando al suo posto furono aperti viali e giardini. Una serie di piani regolatori (1893, 1958 e 1965) cercò di frenarne lo sviluppo a macchia d’olio e l’affollamento di attività industriali e terziarie nel centro storico.
Il centro della città è costituito dalla Piazza Grande, con il Palazzo Comunale (medievale ma rifatto nei sec. 17°-18°); il palazzo della Cassa di risparmio (1960, di Giò Ponti) e il fianco sud del duomo. Questo fu iniziato da Lanfranco nel 1099, consacrato nel 1184, e continuato fino al 14° sec. con l’intervento dei maestri campionesi; la facciata (con galleria a loggette e grandi arcature) è decorata dalle sculture di Wiligelmo; sul fianco sud si aprono la Porta dei principi (sculture del Maestro di S. Geminiano) e la Porta regia (maestri campionesi), nel fianco nord la Porta della pescheria (sculture di un continuatore di Wiligelmo, 12° sec.); il grandioso interno è a tre navate con finti matronei e presbiterio rialzato. Accanto al duomo sorge la torre campanaria (Ghirlandina), con coronamento gotico di Enrico da Campione. Numerose e importanti le altre chiese della città: S. Francesco (antica struttura gotica, 1244, modificata nel 1828); S. Pietro (1476, a cinque navate con decorazioni in cotto sulla facciata), S. Bartolomeo (1607, affreschi di A. Pozzo); S. Vincenzo (1617, pantheon ottocentesco degli Estensi); S. Biagio (14° sec., rifatto nel 1661); S. Agostino (1663); S. Domenico (1708); S. Maria Pomposa (ricostruita nel 1717); S. Giovanni Battista (1730). Fra gli edifici civili: Ospedale civile (1753) e palazzi rinascimentali Ghisellini e Ferrari-Moreni; Palazzo Ducale (1634 su disegno di B. Avanzini, completato nel 19° sec.); Palazzo dei musei (1753), in seguito (1788) Albergo delle arti; nuovo cimitero (1973-80) di A. Rossi.
Organo Verati (1848), Pompeano (Modena). Cirri, Allegro. Andrea Chezzi
Organo Alessio Verati (1848)
Chiesa di San Geminiano, Pompeano (Serramazzoni - Mo)
Ignazio Cirri: Sonata op.1 n.7 (1750 ca), II Allegro
Restauro: P.Tollari
Principale e Flauto XII
Organista: Andrea Chezzi
Registrazione del 1 novembre 2019
Si ringrazia: Parrocchia di Pompeano
Le campane di Scascoli, Loiano ( Bo) 2017.
Le campane della chiesa di Scascoli, Loiano (Appennino Bolognese, Italy) nel giorno della Festa di San Vincenzo Ferreri 19 agosto 2017. Campanari dell’Unione Campanari Bolognesi. Riprese di Gilberto Tedeschi.
Il campanile fu restaurato a partire dall’anno 1676, prima ancora fosse costruita la Chiesa, era alto 60 piedi, circa 22,80 m. era fornito di 4 campane. L’8 marzo 1889 iniziò il cantiere per lavori inerenti al campanile attuale, lavori che si concludono a giugno del 1890. Il campanile viene fornito di un concerto di 4 nuove campane fuse da Clemente Brighenti nel 1890, pesi, Grossa Kg 437,30 Lab, Mezzana Kg 304,00 Sib, Mezzanella Kg 222,05 Do, Piccola kg 140.50 Mib. Le 4 vecchie campane vengono rese alla Fonderia Brighenti. Il campanile venne di nuovo restaurato nel 1955 per i danni apportati dalla guerra. (Bibliografia: “Lungo il Savena… Di Chiesa In Chiesa” di Don Orfeo Facchini.
Furto quadro Guercino
Rubato nella notte un preziosissimo quadro del Guercino nella chiesa di San Vincenzo a Modena in Corso Canalgrande.
Organo Verati (1848), Pompeano (Modena). Cirri, Larghetto. Andrea Chezzi
Organo Alessio Verati (1848)
Chiesa di San Geminiano, Pompeano (Serramazzoni - Mo)
Ignazio Cirri: Sonata op.1 n.7 (1750 ca), I Larghetto
Principale e voce Umana
Restauro: P.Tollari
Organista: Andrea Chezzi
Registrazione del 1 novembre 2019
Si ringrazia: Parrocchia di Pompeano
San Nicola, lo splendore di Giornico
San Nicola, lo splendore di Giornico - con Chiara Pirovano
Una breve ma intensa visita della splendida e famosa Chiesa di San Nicola a Giornico in valle Leventina, uno dei monumenti più importanti del romanico in Ticino, testimone eloquente e prezioso di arte, storia e cultura.
Produzione Caritas Tiicno 2018
Casablanca, ritrovata la tela del Guercino rubata a Modena
il quadro rubato in San Vincenzo nel 2014. Tre ricettatori stavano tentando di venderlo ad un ricco uomo d'affari nordafrricano
il quadro del Guercino rubato a Modena il 13 agosto del 2014. L'opera era ricercata dalla polizia di mezzo mondo e le indagini dei Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale non si erano mai interrotte
PAVIA BASILICA DI SAN PIETRO IN CIEL D'ORO
La basilica di San Pietro in Ciel d'Oro (in coelo aureo) è una basilica situata a Pavia, eretta in epoca longobarda (VIII secolo) e in seguito ricostruita in stile romanico (XII secolo). Nel presbiterio, prima del coro, si trova l'Arca di Sant'Agostino. L'intera opera è decorata da più di 150 statue, che raffigurano angeli, santi, e vescovi, e da formelle con la vita del santo.
Sisma a San Pietro e Galliera
12PORTE - 12 luglio 2012: Prosegue la ricognizione che la nostra redazione sta facendo di settimana in settimana delle parrocchie che sono state colpite dal terremoto, soprattutto dalle scosse del 20 e del 29 maggio scorso. Oggi andiamo nelle zone di San Pietro in Casale e di Galliera, per renderci conto della situazione.
Messa dei Popoli 2017 a Modena
La chiesa di San Faustino ha ospitato la Messa dei Popoli, che ha riunito le comunità cattoliche dei paesi stranieri presenti a Modena.
PRIMA PIETRA PER IL NUOVO CAMPANILE DI NOLE
Giornata di commozione a Nole, comune del basso canavese ai piedi delle Valli di Lanzo, per la posa della prima pietra del nuovo campanile a 12 anni da quella sera del 15 novembre 2006, quando improvvisamente crollò l'antica torre campanaria della chiesa di San Vincenzo Martire, una delle più maestose del canavese, mentre erano in atto i lavori di consolidamento della struttura
Alla cerimonia in Piazza Vittorio Emanuele erano presenti tanti nolesi, accanto al parroco don Marino, alle istituzioni cittadine, agli architetti e ai progettisti che realizzeranno l'opera.
Bartolomeo e Agnolo degli ERRI - Modena - Pittori - 1400
Bartolomeo degli Erri (Modena, ante 1430 – Modena, 1479-1480) è stato un pittore italiano, documentato in attività fra il 1447 ed il 1480.
Nacque in una famiglia di artigiani e artisti, documentata a Modena già dal '300. Il primo pittore della famiglia fu suo nonno Bartolomeo, seguito dai due figli Giorgio (padre di B.) e Pellegrino. Bartolomeo, assieme ai due fratelli maggiori Agnolo e Serafino, ed al cugino Benedetto, rappresentò la terza generazione di pittori della famiglia. Anche il nonno materno, Serafino de' Serafini, era pittore, appartenente alla cerchia di Tommaso da Modena. Bartolomeo e Agnolo, assieme a Bartolomeo Bonascia, sono considerati i più importanti protagonisti della pittura del tardo gotico modenese, e vi facilitaronono la diffusione delle forme rinascimentali, analogamente a quanto accadeva a Ferrara e Bologna ad opera rispettivamente di Francesco del Cossa e Marco Zoppo.
Fra il 1459 e il 1460 realizzò gli affreschi della Rocca estense di Sassuolo: per quanto fosse il fratello maggiore Agnolo a gestire i contatti con la committenza, questi era pagato per le depinture facte per maestro Bertolamio suo fratello in le stantie del palazo[1].
Bartolomeo ha probabilmente collaborato al grande trittico dell'Incoronazione della Vergine e santi (1462 e 1466), conservato presso la Galleria Estense e attribuito prevalentemente al fratello maggiore.
Secondo lo storico dell'arte Roberto Longhi, Bartolomeo è l'autore (verosimilmente assieme al fratello) di una serie di tavole di scene della vita dei santi Domenico, Tommaso d'Aquino e Vincenzo Ferreri. Queste scene probabilmente facevano parte di tre grandi polittici (oggi smembrati) realizzati fra il 1466 e il 1474 per la locale chiesa di San Domenico. Ad essi si aggiunge un quarto polittico, sicuramente proveniente dalla chiesa citata, dedicato alla vita di san Pietro da Verona, oggi conservato sostanzialmente completo presso la Galleria nazionale di Parma.
Diverse sue opere sono oggi conservate in diversi musei del mondo: Metropolitan Museum of Art (New York), Kunsthistorisches Museum (Vienna), California Palace of the Legion of Honor (San Francisco ed ovviamente la Galleria Estense di Modena.
Agnolo degli Erri (Angelo; Modena, 1420 circa – Modena, 1497-(?)) è stato un pittore italiano, documentato in attività fra il 1442 ed il 1487.
Nacque in una famiglia di artigiani e artisti, documentata a Modena già dal '300. Il primo pittore della famiglia fu suo nonno Bartolomeo, seguito dai due figli Giorgio (padre di A.) e Pellegrino. Bartolomeo, assieme ai due fratelli minori Serafino e Agnolo, ed al cugino Benedetto, rappresentò la terza generazione di pittori della famiglia. Anche il nonno materno, Serafino de' Serafini, era pittore, appartenente alla cerchia di Tommaso da Modena. Agnolo e Bartolomeo, assieme a Bartolomeo Bonascia, sono considerati i più importanti protagonisti della pittura del tardo gotico modenese, e vi facilitaronono la diffusione delle forme rinascimentali, analogamente a quanto accadeva a Ferrara e Bologna ad opera rispettivamente di Francesco del Cossa e Marco Zoppo.
Dopo un primo periodo di lavoro assieme al cugino Benedetto, nel 1442 assieme al fratello Serafino costituì una società de arte pictorie et bardarum, destinata a diventare la bottega d'arte più apprezzata della città.
Nel 1458 gli vengono commissionati gli affreschi della Rocca estense di Sassuolo, che iniziò e che in seguito lasciò condurre autonomamente al fratello minore Bartolomeo: infatti in un documento del 1460 emerge che Agnolo era pagato per le depinture facte per maestro Bertolamio suo fratello in le stantie del palazo[1].
Nel 1462 inizia il grande trittico dell'Incoronazione della Vergine e santi (1462 e 1466), conservato presso la Galleria Estense, e che costituisce tutt'oggi uno dei pezzi in assoluto più importanti della produzione della bottega degli Erri.
Assieme al fratello Bartolomeo realizzò una serie di tavole di scene della vita dei santi Domenico, Tommaso d'Aquino, Pietro da Verona e Vincenzo Ferreri. Queste scene probabilmente facevano parte di grandi polittici (oggi smembrati) realizzati per la locale chiesa di San Domenico. Solo le scene relative a San Vincenzo dovrebbero essere esclusivamente opera di Agnolo, in quanto verosimilmente realizzate dopo il 1480, quando Bartolome morì.
Diverse sue opere sono oggi conservate in diversi musei del mondo: Metropolitan Museum of Art (New York), Kunsthistorisches Museum (Vienna), California Palace of the Legion of Honor (San Francisco) ed ovviamente la Galleria Estense di Modena.
Canto di Natale 2010
TRAILER del concerto di Natale a Modena, parrocchia S.S. Faustino e Giovita
Video Matrimonio Modena | Carlotta & Raffaele
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Chiesa San Francesco capitolo II
meravigliosa Chiesa nel Centro Storico di Modena.Filmato con le preghiere dei Fedeli della Chiesa di San Francesco.
Chiesa Sant'Agostino
a Modena la Chiesa Sant'Agostino in Piazza e via Sant'Agostino costeggia le mura e apre le porte della Città Antica della via Emilia ovest..
Solennità di San Pio X (XXIII post Pent. ) S. Messa Cantata della FSSPX
Con questa pagina, il Priorato Madonna di Loreto propone, per chi è legittimamente impedito, di seguire in diretta la Santa Messa domenicale delle ore 10.30.
Ricordiamo che il 1° precetto della Chiesa, che obbliga di assistere alla Santa Messa la domenica e le feste di Precetto, richiede una presenza fisica. Chi guarda la Messa in televisione o su internet non adempie in sé a questo precetto. Ma chi non può assistere alla Santa Messa per una ragione grave (malattia, distanza troppo grande...) può recitare la corona del S. Rosario, leggere i testi della Messa o anche unirsi in preghiera ad una S. Messa che si guarda su internet. L'essenziale è dedicare un tempo della domenica o della festa al Signore.
L'assistenza alla nuova messa costituisce un pericolo oggettivo per la fede perché si allontana in maniera impressionante dalla teologia della messa definita dal Concilio di Trento (Card. Bacci ed Ottaviani, Lettera di introduzione al Breve esame critico del Novus Ordo Missae).
San Petronio Basilica, Bologna, Emilia-Romagna, Italy, Europe
The Basilica of San Petronio is the main church of Bologna, Emilia Romagna, northern Italy. It dominates Piazza Maggiore. It is the fifteenth largest church in the world, 132 metres long and 66 metres wide, while the vault reaches 45 metres inside and 51 metres in the facade. The basilica is dedicated to the patron saint of the city, Saint Petronius, who was the bishop of Bologna in the fifth century. The construction was a communal project of Bologna, not of the bishops: the property was a symbol of communal power that was not transferred from the city to the diocese until 1929; the basilica was finally consecrated in 1954. It has been the seat of the relics of Bologna's patron saint only since 2000; until then they were preserved in the Santo Stefano church of Bologna. Following a council decree of 1388, the first stone of construction was laid June 7, 1390, when the town council entrusted Antonio di Vincenzo with raising a Gothic cathedral. Works lasted for several centuries: after the completion of the first version of the facade, in 1393 the first pair of side chapels were begun. The series were completed only in 1479. However, in 1514 Arduino degli Arriguzzi proposed a revised plan in the form of a Latin cross with the intent to outdo even Saint Peter's Basilica of Rome, the greatest church of the Western Christian world even in its ancient version. According to tradition, Pope Pius IV halted such a majestic project. The facing of the main facade remains unfinished: many architects (notably Baldassarre Peruzzi, Vignola, Andrea Palladio and Alberto Alberti) were commissioned to propose solutions for it, but a definitive one was never found. Jacopo della Quercia of Siena enriched the main doorway with sculptures (illustrated, left) and two new small flanking doorways, with subjects taken from the Old Testament, forming a traditional prelude to the new dispensation that is represented by the basilica itself. The heroic nudes of Adam and other figures in the rectangular bas-relief panels were an inspiration to artists of the Renaissance. The interior houses a Madonna with Saints by Lorenzo Costa the Younger and a Pietà by Amico Aspertini. Also the colours of the walls and the stained glass windows are noteworthy. The choir was made in the 15th century by Agostino de' Marchi, while the ciborium is a work by Vignola. Jacopo Barozzi da Vignola was chief architect of the fabbrica; his is the design of the ciborium over the altar. The vaulting and decoration of the central nave is by Girolamo Rainaldi, who completed them in 1646-1658. Bologna was a principal centre of Baroque music in Italy. The musical organisation had been officially instituted by Pope Eugenius IV in 1436; the first regularly paid instrumentalists were added in the late sixteenth century, and in the seventeenth century San Petronio was renowned for its sacred instrumental and choral music, with its two great organs, completed in 1476 and 1596, both still in remarkably original condition; the library remains a rich archival repository. Three successive maestri di cappella marked the great age of music at San Petronio: Maurizio Cazzati (1657–71), Giovanni Paolo Colonna (1674–95) and Giacomo Antonio Perti (1696–1756). The current maestro, since 1996, is the harpsichordist Sergio Vartolo who has revitalised the cappella with a series of recordings for Naxos. The church hosts also a sundial in the form of a meridian line inlaid in the paving of the left aisle in 1655; it was calculated and designed by the famous astronomer Giovanni Domenico Cassini, who was teaching astronomy at the University: at 66.8 metres it is the longest sundial in the world, allowing measurements that were for the time uniquely precise; Cassini and Domenico Guglielmini published an illustrated account of how the meridian was accomplished in 1695. Pope Clement VII chose it for the coronation of Charles V in 1530. Elisa Bonaparte, Napoleone Bonaparte's sister, is buried here. In 2002, five men who it was believed were connected to Al Qaeda and were planning to blow up the building, were arrested. Again in 2006, plans by Muslim terrorists to destroy the Basilica were thwarted by Italian police. The terrorists claimed that a 15th-century fresco inside was insulting to Islam. The fresco, painted by Giovanni da Modena, depicts Muhammad in Hell being devoured by demons.