MODENA Gallerie Estensi (2/2) Museo LAPIDARIO ESTENSE e Museo LAPIDARIO ROMANO
Il Museo Lapidario Estense è il primo museo pubblico istituito a Modena. La sua fondazione si deve al duca Francesco IV d’Austria-Este, che il 31 marzo 1828 ne decretò la nascita col nome di Museo Lapidario Modenese. Esso si ispirava a illustri esempi come il Museo Lapidario Maffeiano di Verona (1738), o la Galleria Lapidaria nel Museo Chiaramonti in Vaticano (1800-1823), ma con una peculiare vocazione civica tesa a glorificare il passato illustre della città fin dalle sue origini come colonia romana di Mutina.
Il nucleo iniziale era costituto da alcuni pezzi già conservati presso il Palazzo Ducale di Modena, acquisiti dagli Este da altre collezioni antiquarie o come reperti di scavo provenienti dai territori ducali di Brescello e Novellara. Fin da subito i cittadini, a cominciare dai rappresentanti del clero e della nobiltà, si impegnarono a donare materiali di loro proprietà e a finanziare il museo, che nel giro di un paio di anni registrò un significativo ampliamento, certificato dalle due epigrafi commemorative dei suoi benefattori (del 1828 e del 1830) ancora oggi conservate. Il catalogo scientifico pubblicato nel 1830 dal suo primo direttore, Carlo Malmusi, fissava i principi ispiratori dell’istituzione: “per servire all’archeologia”, “per il ricordo degli antenati illustri” e “per studiare il progresso della scultura locale”. Oltre ai reperti di età romana, esso infatti accolse da subito memorie ed arche sepolcrali che per secoli, fino al tardo Seicento, erano state collocate sul sagrato presso il fianco meridionale del Duomo o presso altri edifici sacri di Modena e Reggio Emilia: una prassi sorta già in epoca protoumanistica, sulla scorta della vicina Bologna, in ricordo di quei cittadini che si erano distinti anzitutto nel campo del diritto e della medicina.
Dopo l’Unità d’Italia il Museo Lapidario ha acquisito nuovi spazi sotto la direzione di Arsenio Crespellani, autore di un nuovo catalogo nel 1897. L’ultimo ordinamento museografico è stato quello di Cesare Giorgi del 1938, recuperato con gli attenti lavori di restauro della fine del secolo scorso.
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Palazzo dei Musei a Modena.
MODENA - Palazzo dei Musei
L'edificio, costruito dal 1767 al 1771, è situato sull'area dove precedentemente sorgevano l'Arsenale Militare e il Convento degli Agostiniani. Progettato da Pietro Termanini e destinato da Francesco III dEste ad accogliere il Grande Albergo Generale dei Poveri, fu, nel 1788, tramutato in Albergo delle Arti per volere di Ercole III, allo scopo di avviare al lavoro i poveri ospitati, e dotato di opifici e manifatture. Lunificazione italiana segnò una nuova tappa nella storia delledifico che nel 1881 fu parzialmente acquistato dallAmministrazione Comunale allo scopo di riunirvi le raccolte artistiche e bibliografiche estensi e gli Istituti culturali civici.
Attualmente ospita la Biblioteca Estense Universitaria, la Galleria e Medagliere Estense, il Lapidario Estense, i Musei Civici suddivisi in Museo Civico d'Arte e Museo Civico Archeologico Etnologico, la Gipsoteca Graziosi, il Lapidario Romano, la Biblioteca Poletti e l'Archivio Storico Comunale.
iFilmati: MODENA (Museo Estense)'
Regia: Gigi Oliviero
Produzione: Luma Film (ifilmati.com)
Durata: 1'10
¿Qué ver y visitar 1 día en MÓDENA? Ciudad Patrimonio de la Humanidad | Travel Guide | Italia 20#
Llegamos a Módena una ciudad de la región italiana de Emilia-Romaña. Módena es famosa por su vinagre balsámico y los coches deportivos como Ferrari y Lamborghini.
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We arrived in Modena a city in the Italian region of Emilia-Romagna. Modena is famous for its balsamic vinegar and sports cars such as Ferrari and Lamborghini.
¿Qué ver y visitar en Módena en un día? / Top things to do in Modena, Italy
- Casco Antiguo Módena
- Duomo o Catedral Módena
- Torre Ghirlandina o Torre Cívica
- Museo Lapidario Estense
Artículo: mundoxdescubrir.com
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Il lapidario di Modena - Musei Civici e Mutina
***** GALLERIA ESTENSE di MODENA integrale
Istituita nel 1854 da Francesco V d'Austria-Este e collocata dal 1894 nell'attuale sede del Palazzo dei Musei, la Galleria Estense comprende quattro saloni e sedici salette espositive dedicate a quel cospicuo patrimonio artistico accumulato dai duchi d'Este fin dagli anni gloriosi della signoria ferrarese. Orientate verso un aristocratico collezionismo dai molteplici interessi, le raccolte estensi comprendono la ricca quadreria, che racchiude un pregevole numero di dipinti dei secoli dal XIV al XVIII, fra i quali un gruppo dedicato alla pittura padana, diverse sculture in marmo e terracotta; un nutrito nucleo di oggetti d'arte applicata che costituivano parte del sontuoso guardaroba ducale, oltre a diverse collezioni specifiche quali quelle dei disegni, dei bronzetti, delle maioliche, delle medaglie, degli avori e degli strumenti musicali. Tra le opere di maggiore rilievo si segnalano La Pietà di Cima da Conegliano, la Madonna col Bambino del Correggio, il Ritratto di Francesco I d'Este del Velazquez, il Trittico di El Greco, il busto marmoreo di Francesco I d'Este del Bernini ed il Crocefisso di Guido Reni.
***** DUOMO DI MODENA (2/2) Museo del Duomo e Museo Lapidario
Palazzo dei Musei di Modena
Presentazione degli istituti culturali che hanno sede nel Palazzo dei Musei di Modena
Herbert Hamak - Il Tesoro Misterioso - Museo Lapidario Maffeiano - 2015
In occasione dell’undicesima edizione di ArtVerona, Studio la Città presenta, in collaborazione con la Direzione Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona e Veronafiere, l’allestimento site specific di Herbert Hamak al Museo Lapidario Maffeiano intitolato Il tesoro misterioso dal celebre racconto di Emilio Salgari.
In uno dei più antichi musei pubblici d’Europa Herbert Hamak dialogherà, sulla scia della suggestione salgariana indicata per i collateral di ArtVerona 2015, con i tesori, “nascosti” e non, dello straordinario Museo settecentesco che si affaccia su Piazza Bra’. Le sue opere in resina, custodi di piccoli manufatti e di pigmenti colorati, si alterneranno ai preziosi reperti conservati nelle sale museali, mentre nel giardino alcuni elementi evocheranno il tracciato dell’antica cinta urbana di cui un segmento è visibile nel sotterraneo del Museo.
Nel 2007 Herbert Hamak fu chiamato a realizzare un intervento nel complesso monumentale di Castelvecchio alla luce della riapertura al pubblico dei camminamenti di ronda. Ultramarinblau Dunkel Pb 29.77007, era l’installazione che si presentava incastonata tra i merli della cinta muraria che circonda il cortile del Castello. Ora a distanza di anni - quasi un completamento di quell’intervento - Hamak interviene con un allestimento site specific nel giardino del Museo Lapidario Maffeiano proprio in corrispondenza del proseguimento di quella stessa cinta che aveva ornato nel 2007 e con il medesimo intento che lo ha portato nel passato a colorare la città. Qui, nel giardino del museo, l’artista tedesco interviene in maniera duplice. Da un lato, in stretta correlazione con lo spazio suggestivo del sito, fa appunto riemergere il muro di cinta sottostante con un invito rivolto alla memoria e alla riscoperta di ciò che è meno visibile, quasi nascosto come sono le fondamenta dell’antica cinta urbana di cui un segmento è visibile nel sotterraneo del Museo; mentre la trave che campeggerà appoggiata al muro, altro non è che una delle sue lance blu che solcavano il camminamento e che qui ritornano come citazione.
Il dialogo con l’architettura del luogo troverà ulteriore espressione nell’intervento sulla terrazza al primo piano del museo, pensato per essere visto dall’esterno del Palazzo. Qui una serie di blocchi blu – gli stessi utilizzati nell’installazione del 2003 sull’esterno della Cattedrale di Atri dove “impreziosivano“ la facciata conferendole l’aspetto di un libro religioso – “abbracceranno” la ringhiera per tutta la lunghezza della terrazza del museo perpetuando l’intento dell’artista di omaggiare un luogo-tesoro della città e “colorare la città” stessa come aveva iniziato nel 2007 a Castelvecchio.
La relazione tra spazio interno ed esterno e tra spazio privato e aperto continua nelle sale del museo dove l’intervento molto contestualizzato si lega all’omaggio che accompagna sia un viaggio salgariano, sia il viaggio nell’aldilà: ecco che allora alcuni reperti sono custoditi nelle resine a ricordare quella che Herbert Hamak ha definito «la scoperta e la conservazione da un lato, e il momento della materializzazione dell’idea artistica e della genesi dell’intuizione di forme espressive» dall’altro. A proposito di queste nuove opere, Marco Meneguzzo osserva che ciò che affascina è il mistero più che lo svelamento dell’oggetto custodito nel blocco di resina.
Il museo del Duomo di Modena - Nuovo ingresso e nuovo bookshop
Il museo lapidario della cattedrale modenese rinnovati e resi più accoglienti per i turisti. Già dall'ingresso.
Visita al museo lapidario di Verona
Breve ripresa al museo lapidario di #Verona, visitato in occasione della #nottedeimusei 2018.
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Link Il giardino del Prosdo
Link Prosdo il fumettaro
Link Lucasnake89
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Ars Artis - Museo Miniscalchi Erizzo di Verona
Un viaggio tra storia, arte e archeologia delle collezioni di Ludovico Moscardo e donazioni di noti artisti e privati.
I Musei del Duomo si rinnovano
Un nuovo look per il bookshop dei Musei del Duomo, uno stile rinnovato che riprende quello delle pietre della Cattedrale modenese, una nuova linea di gadget che hanno per protagoniste le celebri Metope del Duomo.
Alle origini del DUOMO DI MODENA - Il Segreto degli Estensi
In questo luogo morì Geminiano, prima vescovo e poi Santo patrono della città di Modena, e sempre qui i modenesi edificarono prima una cappella, poi una chiesa e poi un duomo. Era il 1099 e grazie alla supervisione dell'architetto Lanfranco fu possibile realizzare una delle opere d'arte più importanti del mondo, oggi Patrimonio dell'Unesco
Archeologia: Modena, citta' romana torna in superficie
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Esther Miriam at Museo Lapidario Maffeiano, Verona, Italy, June 3, 2016
Esther Miriam at Museo Lapidario Maffeiano, Verona, Italy, June 3, 2016
A difesa dell'arte, la legge racconta i capolavori della Galleria Estense
Il 9 aprile 2011, nelle sale dello splendido museo modenese di Largo Sant'Agostino 337, donne e uomini di legge si sono cimentati in insolite narrazioni dedicate ad alcuni dei capolavori della Galleria.
Evento in collaborazione con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Modena.
Qui la brochure:
Dove si trovavano le fondamenta della Modena Romana? - Gabriele Sorrentino
NOVARA - Basilica di San Gaudenzio - CAPPELLA DELLO SCUROLO
A sinistra dell'altare del transetto destro, una scaletta conduce all'ottagonale Cappella dello Scurolo, accessibile solo durante la festa patronale, con belle porte in acciaio e bronzo ed un ricco rivestimento di marmi preziosi con decorazioni in bronzo, realizzata dall'architetto ticinese Francesco Castelli tra il 1674-1711. All'interno si trova un altare riccamente decorato con rilievi bronzei in campo di lapislazzuli sul quale è posta la grande urna ottagonale in argento e cristallo contenente il corpo di San Gaudenzio, opera anch'essa del Castelli. In quattro nicchie, belle statue dei Santi Adalgiso, Agabio, Lorenzo e Giulio dello scultore Carlo Beretta; nella volta sopra l'altare è affrescato il Trionfo di San Gaudenzio, capolavoro di Stefano Legnani.