La VERNA e i luoghi di San Francesco ** toscana umbria italy **
Video caricato il 9 maggio 2009, andato in progressivo degrado, ora modificato con YouTube editor. E' evidente la maggiore nitidezza.
**********************
La cappella Santa Maria degli Angeli a La Verna è stata erroneamente indicata nel video come cappella delle Stimmate, che in realtà si trova alla fine del corridoio delle Stimmate.
**********************
Saint Francis places: La Verna, Assisi, Gubbio, S.Maria degli Angeli.
LA VERNA è un santuario francescano sorto nel luogo dove il Santo si ritirava spesso in preghiera e penitenza e dove ricevette le stimmate nel settembre 1224. E' un luogo di intensa spiritualità, immerso in un ambiente mistico ed affascinante anche per la natura che lo circonda fra rocce e boschi di faggio e abete. Si trova in Toscana, provincia di Arezzo, a circa 1000 mt sul monte Penna nel Parco nazionale delle foreste casentinesi, a pochi km da Pieve Santo Stefano e da Caprese Michelangelo.
GUBBIO è una bella cittadina umbra, molto interessante con un nucleo medievale ben conservato. E' famosa per la Festa(corsa) dei Ceri che si svolge ogni anno nel mese di maggio in onore di sant'Ubaldo patrono della città. Anche Gubbio è molto legata a S.Francesco: qui il Santo si rifugiò per qualche mese all'inizio della vocazione dopo essersi allontanato da casa e spogliato degli abiti comuni, qui ritornava spesso, qui avvennero alcuni miracoli, qui -da leggenda- il famoso episodio dell'incontro col lupo, reso mansueto dopo averlo rimproverato.
S. MARIA degli ANGELI è considerata il centro del francescanesimo. All'interno della Basilica si trova la porziuncola, una cappella a forma di chiesetta rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, che il Santo restaurò e che segnò l'inizio della sua vocazione. Qui san Francesco viveva abitualmente, qui fondò l'ordine dei Frati Minori e qui morì nell'ottobre 1226.
ASSISI è la città dove il Santo nacque nel 1182(?) e dove trascorse la sua giovinezza fino alla vocazione. All'eremo delle carceri si ritirava spesso per pregare e meditare. Ora il suo corpo riposa nella cripta della Basilica inferiore. Costruita in pietra viva, spesso con toni rosati, la città sorge a ventaglio sulle prime pendici del monte Subasio; tutta raccolta entro le mura antiche, ha conservato magnificamente il suo aspetto medievale con le caratteristiche viuzze dai balconi fioriti.
Caprese Michelangelo. Panorama dal Museo sulla Rocca.
Caprese Michelangelo owes its name to Michelangelo Buonarroti who was born here on the 6th of March, 1475, at a time when his father Ludovico was the town’s authoritative figure. It is on the Apennine ridge, in the greenest area of the Tuscan Val Tiberina.
The territory, that reaches a height of 1415m above sea level on the Catenaria Alps (M. Castello), is crossed by numerous water courses that converge in the Singerna River that is united to the Tiber by the Montedoglio Lake.
In 1731, the Medici’s century-long era having ended, the territory passed under administration of the Asburgo-Lorena, interrupted by the brief, but important, French domination (1799-1814). With the plebiscite of 1860, Caprese, like all of Tuscany, became part of the Kingdom of Sardinia and then of Italy.
In this period, new splendour came to Caprese in the form and works of Giovanni Santini (Caprese 1787 – Noventa Padovana 1877), astronomer and mathematician, distinguished in teaching and research. With the Royal Decree of the 9th February 1913, the name Michelangelo was added to the old one, referring to the Great Artist’s birthplace.
The memory of Buonarroti still lives today in the Church of St. John, and inside the castle walls that hosted the Michelangelo Museum: the Birth House, Palazzo Clusini, today the seat of the Municipality, the Stronghold Rooms, in which old plaster moulds from the Florentine galleries can be found, and the striking open-air Sculpture Museum. The traces of this intense history can still be admired today in Caprese’s most significant monuments: the medieval stronghold, built in the 10th century; the Camaldolite Abbey of Tifi; the Parish of St. Cassian, exalted by the expressive power of its atmosphere; the romantic church of St. Christopher and the Sanctuary of the Madonna della Selva.
The places that show the passing of St. Francis during his travels, from Assisi to the Sacred Mount Verna, stir up both admiration and respect: the Church of St. Polo, the Chapel of Zenzano, the Monastery of the Casella.
History, art and environment melt together in Caprese’s reality: from which the main events take life: art meetings, fresco courses, exhibitions and conventions, concerts, folklore, the Festival of the Chestnut, recreation and sport activities, trekking in the woods and ancient places.
Caprese Michelangelo, deve il suo nome, a Michelangelo Buonarroti che qui nacque il 6 marzo 1475, nel periodo in cui il padre Ludovico vi svolgeva la funzione di Podestà. E’ collocato sulla dorsale appenninica, nell’area più verde della Val Tiberina Toscana.Il territorio, che raggiunge l’altitudine di 1415 metri nell’Alpe di Catenaria (M. Castello), è attraversato da numerosi corsi d’acqua confluenti nel torrente Singerna, che si unisce al Tevere nel lago di Montedoglio. Nel 1737, terminata la secolare epoca dei Medici, il territorio passò sotto l’amministrazione degli Asburgo-Lorena, intercalata in breve, ma importante dominio francese (1799-1814). Con il plebiscito del 1860, Caprese, come tutta la Toscana, entrò a far parte del regno di Sardegna e poi di’Italia. In questo periodo nuovo lustro venne a Caprese dalla figura e dell’opera di Giovanni Santini (Caprese 1787 – Noventa Padovana 1877), astronomico e matematico eminente nell’insegnamento e nella ricerca.Con Regio Decreto del 9 Febbraio 1913, fu aggiunto all’antico nome quello di Michelangelo, a significare i natali che qui ebbe il Sommo Artista.Il ricordo del Buonarroti vive ancora oggi nella Chiesa di San Giovanni, e all’interno delle mura castellane che ospitarono il Museo Michelangiolesco: la Casa Natale, il Palazzo Clusini, oggi sede del Municipio, le Sale della Rocca, in cui si trovano antichi calchi in gesso donati dalle Gallerie Fiorentine, ed il suggestivo Museo di Scultura all’aperto.Le tracce di questa storia intensa si possono ammirare ancora oggi nei monumenti più significativi di Caprese: la Rocca medioevale, costruita nel X secolo, l’Abbazia camaldolese di Tifi, la Pieve di San Cassiano, esaltata dalla potenza espressiva del suo ambiente, la romantica Chiesa di San Cristoforo ed il Santuario della Madonna della Selva.Suscitano ammirazione e rispetto i luoghi che testimoniano il passaggio di San Francesco durante i suoi viaggi da Assisi al Sacro Monte della Verna: la Chiesa di San Polo, la Cappella di Zenzano, l’Eremo della Casella.Storia, arte e ambiente si fondono nella realtà di Caprese: da ciò prendono vita principali manifestazioni: incontri d’arte, corsi sull’affresco, mostre e convegni, concerti, folclore, Festa della Castagna, attività ricreativi e sportive, trekking per boschi e luoghi antichi.
Roma, Villa Pamphilj, il Parco (manortiz)
The park has an area of 1.8 km². It was bought in 1965--1971 by the City of Rome from the Doria-Pamphilj family. Among its many beauties and pleasures, the villa is one of the best sites for bird-watching and for jogging in the city and is much frequented by the inhabitants of Rome, especially at weekends.
La villa Doria Pamphilj è un parco della città di Roma, che come molti altri parchi cittadini trae origine dalla tenuta di campagna di una famiglia nobile romana. È, inoltre, la sede di rappresentanza del Governo italiano.
Con i suoi 180 ettari di superficie è uno dei più grandi parchi romani ed è una delle ville meglio conservate della città
La villa è divisa in tre parti: il palazzo e i giardini (pars urbana), la pineta (pars fructuaria), e la tenuta agricola (pars rustica).
L'edificio più antico della villa sorto lungo la via Aurelia Antica è conosciuto come Villa Vecchia ed esisteva già nel 1630 quando la tenuta venne acquistata da Panfilo Pamphilj. Tra il 1644 e il 1652, sotto il pontificato di Innocenzo X Pamphilj, venne costruito ad opera degli architetti Algardi e Grimaldi, il complesso della Villa Nuova.
Nel 1849 la villa fu teatro di una delle più cruente battaglie per la difesa della Repubblica Romana: le truppe francesi della Seconda Repubblica il 2 giugno occuparono villa Corsini, allora alla periferia ovest di Roma e le truppe garibaldine tentarono invano di scacciarle.
Nel 1856 la villa fu unita alla confinante villa Corsini e tutto il complesso venne trasformato in una grande azienda agricola. Iniziati i primi espropri da parte del Comune di Roma nel 1939, il nucleo originario della villa fu acquistato dalla Stato Italiano nel 1957. Oltre 168 ettari furono acquisiti dalla municipalità romana; la parte occidentale nel 1965, la restante nel 1971 con apertura al pubblico nel 1972.