The Best Attractions In Olginate

Le 10 città più economiche in Europa da visitare

Viaggiare costa? Non sempre! Ecco una lista delle città europee dove potete spendere di meno!

Sottotitoli a cura di:
Andrea Sichenze (inglese)
Cristian kov (russo)

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Isola Rossa di Bosa Marina - Puntata Completa ~ 02 Aprile 2018 | Viaggiare in Sardegna

Isola Rossa é un pittoresco promontorio di trachite rosso scuro ricca di strane formazioni, battuta dalle onde e disseminata di edifici storici: racchiude in poche decine di metri un'imponente torre spagnola, alcuni fortini della seconda guerra mondiale, un'incantevole caletta nascosta e un vecchio faro abbandonato. Si raggiunge facilmente a piedi dall'abitato di Bosa Marina seguendo le scogliere che dalla foce del fiume si dirigono verso il mare, sino a raggiungere il Muraglione Caduti di Cefalonia. Ai due lati del muraglione sono presenti due pontili, uno dal lato spiaggia, l'altro dal lato scogliere. Abbiamo percorso il pontile esterno, che permette di ammirare le scogliere e i fortini dall'altro lato del fiume Temo e la diga foranea, costruita per proteggere la foce del fiume dalle mareggiate.


Torre spagnola:
La torre di Bosa Marina fu costruita dagli aragonesi nel 1587 nell'isolotto di Isola Rossa per difendere la costa, in particolare la spiaggia di Bosa Marina e la foce del fiume Temo, dalle temibili incursioni saracene che all'epoca minacciavano le coste sarde. Costruita sulla sommità dell'isola ad appena 33 metri sul livello del mare, dominava e domina ancora oggi il paesaggio circostante. All'epoca Isola Rossa era distante qualche decina di metri dalla terraferma; fu trasformata in una pittoresca penisola a metà degli anni 50. La torre spagnola si presenta imponente e massiccia, con un diametro di oltre 22 metri; la porta di accesso è situata ad alcuni metri da terra e presenta alcune piccole finestre e feritoie sulla sommità, oltre ad alcuni lementi decorativi. Al di sopra della torre vi era la piazza d'armi, dove all'epoca erano presenti alcuni cannoni antinave. Il suo interno è attualmente adibito un museo, accessibile tramite una moderna scalinata nel periodo estivo.

Fonte:



Bunker:
La città di Bosa durante la seconda guerra mondiale, nel periodo che va dal 1940 e il 1943, in vista di un ipotetico sbarco alleato fù fortificata con diverse postazioni antisbarco. Diversi bunker difensivi furono costruiti lungo la costa di Bosa, in particolare a Isola Rossa ( bunker sotto la torre spagnola e il muraglione dei caduti di Cefalonia ) ma anche alla foce del fiume Temo, lungo la SS129 verso Macomer e nelle alture vicine. Possiamo trovare postazioni antisbarco praticamente in ogni caletta della zona: da sud, dalla Spiaggia di Turas e di Bosa fino a nord a Cala del Moro e Cala Rapina. La struttura più comunemente utilizzata era a forma circolare con cupola chiamata pillbox, dotata di almeno un ingresso e diverse feritoie con una visuale di 180°. Alcuni bunker furono costruiti in modo che apparissero come un edifici civili, altri risultano riadattamenti di edifici civili preesistenti nei punti di interesse strategico.


Faro:
Il faro fù costruito nella prima metà dell'ottocento, sicuramente dopo smobilitazione dell'Amministrazione delle Torri costiere del 1842. Inizialmente esistevano due edifici, uno più alto con un pennone per le segnalazioni diurne e uno più basso, forse l'alloggio del fanalista. Venivano utilizzate lanterne ad olio che illuminavano ad un paio di miglia di distanza, sufficiente per delle piccole imbarcazioni che navigavano sottocosta trasportando le merci ( le ferrovie arrivarono più in là ). Successivamente le lenti di Fresnel ampliarono il fascio di luce e come carburante si passò l'acetilene. Il farista doveva raggiungere Isola Rossa in barca qualsiasi tempo ci fosse; per sua fortuna negli anni '30 fu ultimato il molo che congiunge Isola Rossa con la terraferma ma è solo alla fine degli anni '40 che fù costruito anche il muraglione per proteggere il molo dalle onde che col mare grosso rendevano impossibile il passaggio. Furono centinaia, forse migliaia i pescatori bosani e i velieri di passaggio che, fino agli anni 50, sorpresi dal mare grosso, furono guidati in salvo al riparo dietro l'isola dai fasci di luce del farista. Nel 2002 lo stabile è di recente tornato al Demanio Marittimo e si spera che la struttura possa essere recuperata come museo o ristorante, considerato anche che i bosani si ribellarono alla sua demolizione qualche anno fa'.

Fonte:


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Imbersago, 01 Agosto 2010
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