CIVIDALE DEL FRIULI, Udine
Cividale del Friuli, o semplicemente Cividale (Cividât in friulano standard Zividât in friulano centro-orientale , Čedad in sloveno , è un comune italiano di 11157 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia.
In base alla legge regionale 26/2014 Riordino del sistema Regione - Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Cividale del Friuli è sede della UTI del Natisone di cui fa parte con i comuni di Buttrio, Corno di Rosazzo, Drenchia, Grimacco, Manzano, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Pulfero, Remanzacco, San Giovanni al Natisone, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna e Torreano.
Fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, divenne il capoluogo longobardo del Friuli.
La città, ai tempi dei romani, era chiamata Forum Iulii. La tradizione la indica come fondata da Giulio Cesare: «Forum Iulii ita dictum, quod Iulius Caesar negotiationis forum ibi statuerat»[8]. Il toponimo Forum Iulii potrebbe, invece, aver avuto origine dalla gens Iulia, che ha lasciato nella zona diverse altre testimonianze nei nomi attribuiti ai luoghi della regione. Tra il VII e l'VIII secolo venne chiamata Civitas Forum Iulii. Alla fine dell'VIII secolo Paolo Diacono la citava come Civitas vel Castrum Foroiulianum. Nel X secolo, essendo allocata nella parte orientale del regno di Lotario, cominciò a chiamarsi Civitas Austriae. Abbreviando il nome ufficiale, la popolazione la denominò Civitate(m), da cui discesero i nomi locali di Sividàt, Zividàt, Cividàt e successivamente, intorno al XV secolo, prima in ambito letterario, quello di Cividale. La presenza umana nella zona dove oggi sorge Cividale risale a epoche piuttosto antiche, come attestato dalle stazioni preistoriche del Paleolitico e del Neolitico trovate appena fuori della città; ad esse si aggiungono abbondanti testimonianze dell'Età del Ferro e della presenza veneta e celtica risalenti sino al IV secolo a.C. La strategica posizione di questo primitivo insediamento indusse i Romani a stabilirvisi, fondando forse alla metà del II secolo a.C. un castrum, di ovvia natura militare, il quale fu in seguito elevato da Giulio Cesare a forum (mercato) e per tale motivo la località assunse il nome di Forum Iulii poi divenuto identificativo di tutta la regione. Successivamente la località fu elevata a municipium, venendo ascritta alla tribù romana Scaptia e assurse infine al rango di capitale della Regio X Venetia et Histria allorché Attila rase al suolo Aquileia nel V secolo .
Monumento equestre di Marcantonio di Manzano, condottiero cividalese, appartenente alla nobile famiglia dei di Manzano, morto eroicamente nel 1617 durante l'assedio di Gradisca.
Scongiurato dopo quasi un trentennio il pericolo dei turchi, i quali pure in queste zone compirono razzie e violenze sino al 1499, nel primo Cinquecento scoppiò la guerra tra Venezia e la Lega di Cambrai e l'Impero tentò di occupare la città assediandola con le armate del duca Enrico VII di Brunswick nel 1509, ma dopo un'epica lotta i cividalesi riuscirono a far desistere l'esercito alemanno. Quest'ultimo, tuttavia, riuscì comunque a occupare Cividale due anni più tardi, ma solo per poche settimane, dovendo abbandonare la città anche a causa di un terremoto e di una pestilenza. Attorno al 1530 la città perdette la gastaldia di Tolmino e le annesse miniere di mercurio d'Idria: ciò ne decretò un'inesorabile decadenza economica oltre a una marginalizzazione geografica e in seguito viaria dalla quale non ebbe mai più modo di riprendersi. Più di una volta si tentò di riportare a Cividale la sede del patriarcato d'Aquileia ma invano, con l'eccezione di Nicolò Donà nel 1497 .
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